Atalanta-Napoli 1-3, perché a Natale siamo tutti più bomber4 min read

21 Dicembre 2015 Uncategorized -

Atalanta-Napoli 1-3, perché a Natale siamo tutti più bomber4 min read

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@tuttonapoli.net
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Secondi. A Natale. Con 35 punti. Dopo 17 gare. A -1 dalla testa. Dieci vittorie. Cinque pareggi. Due sconfitte. Con la seconda miglior difesa (13). Il terzo miglior attacco (31). Il miglior marcatore del campionato (16). Un girone Uefa demolito. Potrei continuare così. Come un motore ingolfato. Sussulto dopo sussulto. Perché ad agosto. In tanti. Pensavano sarebbe stato così, questo Napoli. Ingolfato.

E va bene dimentichiamo agosto, il nuovo mister, la rosa corta, i mugugni bruni verso una stagione contenuta e sì, dimentichiamo persino le Hogan a San Pasquale e i cocktail avvolti dai fazzoletti rossi. Però la diciamo o no questa verità? Sì la diciamo: che dopo Bologna ci siamo sentiti un po’ come quando da bambini cadevamo a terra e ci chiedevano Tutto bene, ti sei fatto male?, e per un misto di fierezza, vergogna e figurine in tasca dicevamo Io-no-quando-mai, le mani sporche e gli occhi lucidi dal dolore.

"Mio cugino ce li ha!"| @latestanelpallone.com
“Mio cugino ce li ha!”| @latestanelpallone.com

Ragazzi, e che Natale. Sapete che abbiamo vinto a Bergamo? Ve ne frega qualcosa? Se ancora non lo sapete probabilmente questa rubrica non vi interesserà – ma a pensarci bene è possibile che non vi interessi anche se lo sappiate. Però sì, abbiamo vinto a Bergamo contro l’Atalanta (1-3), giocando peraltro maluccio, e vincere giocando male è una cosa che non abbiamo mai saputo fare chissà quanto bene. Gonzalo Higuain ha segnato il suo gol numero 16 in 17 partite di campionato, più altri due in Coppa Uefa, e tutti senza rigori. Ha segnato di destro. Ha segnato di sinistro. A Bergamo ha segnato di testa, e questa stagione non aveva ancora segnato di testa. What. A. Bomber. E poi ha segnato anche il 71esimo gol con il Napoli, dice Il Napolista, e di conseguenza è entrato nella top 10 azzurra: è nono, ha superato Cané (70), ora punta Savoldi ottavo (77) e Hamsik settimo (91). Il primo dei dieci è argentino come lui, ma lasciamo stare questa storia riccioluta (115). Piuttosto: se volete davvero bene a qualcuno a Natale abbracciatelo così.

https://www.youtube.com/watch?v=liLJqDqXcOI

 A proposito, Hamsik è tornato a segnare un rigore. A proposito, Hamsik è tornato a sbagliare un rigore. Non siamo già ubriachi per le festività (però a breve sì, e quanto!): le cose sono vere entrambe. Se nella vita non sbagliassimo anche noi diverse volte, potremmo fare il petto gonfio da industriale vittoriano di Dickens e dire: uno che ha mancato i suoi ultimi cinque rigori, mio caro, e non ne indovina uno dal 10 aprile 2011, non trovo sia il caso faccia il rigorista questa stagione, specie a Bergamo in una partita come quelle che si giocano in quella città del nord, non credete? Poi potremmo anche versarci un po’ di Darjeeling con una cresta da moicano, ma non saremmo comunque Dickens e tantomeno il capitano del Napoli. Proprio no. Noi siamo semplici tifosi, gente. E naturalmente converrete con me che a volte è molto più difficile e importante (Dickens non ha mai visto Max Vieri; Hamsik è con il Napoli da otto anni, e salvo quelli nati dopo il 2007 qui ci siamo tutti da prima. Detto ciò: Ma-rek! Ma-rek! Ma-rek!).

Avete fatto lo yellow, uh? | @calcionapoli24.it
Qui avete fatto lo yellow, uh? | @calcionapoli24.it

Dopo cenoni e sbronze e Babbo Natale di cioccolato (woo-hoo!), regali riciclati e zie dall’alito cattivo, molti di noi dovranno rimettersi in forma. Anche un po’ Allan. Anche un po’ Jorginho. Anche un po’ Insigne. E poi questo fatto che Sarri non cambi formazione e modulo neanche a Natale – ad albero? Va bene scusate – nei prossimi mesi potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Se adesso volete pensarci fate proprio bene, ma francamente noi no: siamo troppo presi da Pepe Reina che sul terzo gol del Napoli esulta sobrio verso la curva atalantina. Se non l’avete visto non ve la mostriamo, perché a Bergamo dicono che sarebbe stato antisportivo e noi non siamo antisportivi (ovviamente il nostro augurio è che non lo rifaccia appena possibile). Per il nostro portierone spagnolo la partita è continuata su Twitter in una godibile discussione con un tifoso atalantino. Se non l’avete vista ve la mostriamo qui.

Noi siamo napoletani, gente simpatica che in tv balla sempre e a casa mangia gli spaghetti in piedi, con le mani; va da sé che gli auguri li facciamo a tutti, proprio tutti i tifosi di calcio. Dopodiché, se avete letto questa puntata di Je sto vicino a te, siete tifosi di altre squadre e avete il brutto vizio di guardare le partite degli Azzurri per sperare nella nostra cattiva sorte, sappiate che è tutto vero: da queste parti alle 14:53 i nostri poteri sanno essere soprannaturali.

Amala
#Amen  + #Amala

Buone feste e lunga vita al Ciuccio.

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Napoli, luglio '87. Due mesi prima gli Azzurri vincono lo scudetto, lui arriva in ritardo. Una laurea in Storia contemporanea, ma scopre che la Storia non si ripete. Poi redazioni, blog, libri, ciclismo, molti aerei, il tifo, la senape, la vecchia Albione, un viaggio di 10mila km in camper in capo al mondo. Per dimenticare quel ritardo sta provando di tutto.
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