Street food Veneziano: dove mangiarlo3 min read

5 Dicembre 2013 Cucina -

Street food Veneziano: dove mangiarlo3 min read

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Venezia vive ancora molto in strada. O in acqua. Già, perché la città possiede un’anima doppia. Di calli, ponti, campielli. E di rii e canali, il suo sistema sanguigno.

I veneziani (quelli superstiti) sentono poco il confine dentro/fuori, casa/fuoricasa e hanno un’antica tradizione di street food. È un po’ tutto un mondo unico, di acqua, pietra, colori, luci, suoni che si fondono in modo inconfondibile. Venezia non ha tante barriere. E ancora oggi, pur colonizzata da turisti – che i veneziani stessi attirano per non far la fatica di inventarsi qualcos’altro – puoi respirare frammenti preziosi di quotidiano se seguirai la cantilena delle ciacole veneziane.

Sicuramente entrerai in un bacaro (osteria). Qui la monotonia delle mandrie turistiche è già lontana. Mettiti comodo, anche se stai in piedi.

I lavoratori venivano dai bacari a qualsiasi ora del giorno per un’ombra (bicchierino di vino) e un cicheto (assaggino, stuzzichino). Si dice che l’unica mescita di vino fosse in Piazza S.Marco, e che l’oste, per ripararsi dal sole, spostasse continuamente il suo banchetto seguendo l’ombra del mitico campanile.
Pensate alle cicche, al chicco, a qualcosa di piccolo da trangugiare in un boccone o quasi. Pensate anche alle tapas spagnole. Beh, siete sulla buona strada!

Aperitivo, merenda, anche pasto con 3-4 cicheti e un bicchiere di vino/prosecco alla spina o uno spritz potete stare anche sui 10/12 € e avete pranzato in una delle città più care d’Italia.

Difatti, spalla a spalla con avventori sconosciuti ma (chissà come mai…) improvvisamente affratellati, potrete gustare i doni della Laguna e del mercato come schie (gamberetti grigi), masanete (granchietti), seppioline, sarde fritte o in saor, oppure baccalà o dentice mantecato, bovoi (lumachine di mare), canoce (cicale di mare), polpette di tonno, capesante, uova con l’acciuga. E poi carciofini, polpette di carne, mini-panini con salumi, polenta e musetto (cotechino), nervetti, trippa, salsiccette in umido, verdure fritte… Ma la lista è infinita, spesso colorata dalla fantasia dell’oste.

E poi c’è Sua Maestà il tramezzino, inventato, certo, a Torino, ma portato a perfezione tra Venezia e Mestre – altra città da scoprire – negli anni ’60. Pane bianco, morbidissimo, adatto a qualsiasi farcitura (lo trovate da 1,20 a 2 €).

Un tempo a Venezia per strada si vendeva di tutto, la zucca, i folpetti, la frutta secca. C’è ancora chi somministra lo scartosso (il cartoccio) di pesce fritto, residuo dei cento fritoini (friggitorie) di un tempo. Ma inutile avere nostalgie, l’offerta è ancora ricca, autentica, e vicina alla gente.

Se volete fare un Bacari-tour andate verso mezzogiorno, i cicheti saranno appena usciti, oppure in orario serale alle 18-19. E Venezia, arcigno ragno per turisti-mosche, vi rivelerà la sua secolare e ironica bonomia. Attenti ai bicchieri di troppo: usciti allegri dai bacari, potreste avere un bel canale proprio davanti a voi.

I POSTI dello Street food veneziano

  • Al Bacareto S. Samuele, S.Marco, anche trattoria, ma a cena vi aggiunge 12% di servizio.
  • Al Cantinon, Ponte San Trovaso, Dorsoduro 992. Tel. 041 5230034.
  • Al Giubagiò, Fondamenta Nove, Cannaregio 5039, elegante ma ottimo rapporto qualità/prezzo.
  • All’Arco, Calle Arco vicino ruga Rialto, San Polo 436. Tel. 041 5205666.
  • Alla Vedova, Cà d’Oro, Strada nuova, Cannaregio 3912, Tel.041 5285324.
  • Al Portego, Calle della Malvasia, S. Lio, Castello 6014. Tel.041 5229038, anche trattoria, con qualche piatto da gustare in piedi.
  • Al Refolo, Via Garibaldi, Castello 1580.
  • Ai Zemei S.Silvestro, San Polo 1045, 0415208596.
  • Da Codroma, Fondamenta Briati, vicino l’Angelo Raffaele, Dorsoduro, anche trattoria.
  • Da Lele, Campo Dei Tolentini, S. Croce 183, ottimi i prezzi.
  • FrittoeFrutta * Fondamenta Tolentini 220, S. Croce, per lo scartosso de pesse.
  • Gislon, Calle de la Bissa, Campo San Bartolomeo, San Marco 5424, 041 5223569, anche tavola calda, ottimo rapporto qualità/prezzo.

 

A MESTRE

Al Lupo Nero, V. Ferro 21, dietro P.za Ferretto, anche trattoria.

 

 

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Aspirante antropologo, vive da sempre in habitat lagunar-fluviale veneto, per la precisione svolazza tra Laguna di Venezia, Sile e Piave. Decisamente glocal, ama lo stivale tutto (calzini fetidi inclusi), e prova a starci dietro, spesso in bici. Così dopo frivole escursioni nella giurisprudenza e nel non profit, ha deciso che è giunta seriamente l'ora di mettere la testa a posto e scrivere su tutto quello che gli piace.
2 Commenti
  1. Cristina

    Bella la frase "mettetevi comodi anche se state in piedi", in effetti i veneziani sembrano non aver mai fretta, il tempo per 4 ciàcole c'è sempre!

  2. Claudia

    Questo articolo parla di Bacari,Ombra,Cicheto, Cartosso,Fritolin che sono termini che risuonavano a Venezia in un tempo lontano tra calli e campielli, tra rii e canali e che il tempo ci ha tramandato. Questo articolo mi fa ricordare, con grande nostalgia, i nostri frequenti soggiorni in questa città che mi è sembrata subito magica. Molto interessanti sono anche l'indicazione di un Bacari-tour e dei posti dello Street-food che cortesemente ci vengono forniti.

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