Cibi light: cosa nascondono gli alimenti a ridotto apporto calorico9 min read

23 Maggio 2018 Cucina -

Cibi light: cosa nascondono gli alimenti a ridotto apporto calorico9 min read

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cibi light cosa nascondonoNoi consumatori siamo sempre più attenti alle etichette degli alimenti che acquistiamo e, di certo, nella dura lotta contro il peso e il colesterolo in eccesso sembrano avere la meglio i famosissimi “cibi light”. Questa dicitura – light – in bella vista sulle confezioni, attira moltissimo l’attenzione dei più salutisti, e in generale di tutti, in quanto appare subito chiaro che quegli alimenti siano privi di zuccheri e di grassi in eccesso.

Ma l’impressione che i cibi light siano meno grassi e più dietetici corrisponde a realtà?

Vediamoci chiaro.

5 cose da sapere

  1. Gli alimenti light sono regolati da una normativa molto rigida a livello europeo per tutelare al meglio la salute dei consumatori.
  2. Un alimento può definirsi light se ha un tenore calorico ridotto del 30% rispetto all’alimento originale da cui deriva.
  3. Esiste una versione light quasi per ogni tipologia di prodotto che acquistiamo.
  4. I cibi a ridotto tenore di grassi e di zuccheri spesso sono addizionati con edulcoranti o aromi per renderne il gusto più palabile.
  5. Bisogna prestare comunque attenzione al consumo dei prodotti light in quanto il loro abuso è pur sempre dannoso per la nostra salute.

Il mondo dei cibi light è realmente molto vasto tanto è vero che esiste una versione light più o meno per qualunque alimento sia reperibile nel più comune dei supermercati.

Basta pensare allo yogurt, merendine, biscotti, salse e condimenti e a qualunque altro prodotto light in cui ci imbattiamo facendo la spesa. Tutti questi prodotti alimentari promettono innanzitutto calorie in meno ma anche una qualità migliore del prodotto finito in termine di impatto sulla nostra salute.

Esiste una normativa che regola i cibi light e la loro immissione sul mercato?

I cibi light sono regolati da una rigida normativa a livello europeo che stabilisce quali sono gli alimenti che possono essere realmente commercializzati e pubblicizzati come light.

Il regolamento CE n. 1924/2006, il più recente in questo ambito, afferma che

per legge un prodotto può essere considerato light se il suo apporto calorico è ridotto del 30% rispetto al valore dell’alimento in origine

Ma quindi i termini dietetico e light sono sinonimi?

Non proprio. È doveroso, infatti, fare anche una ulteriore precisazione. Spesso i prodotti alimentari light vengono chiamati anche dietetici come se i due termini fossero sinonimi eppure l’accezione non è proprio corretta.
Se i cibi light sono alimenti a ridotto tenore calorico, i prodotti dietetici sono alimenti formulati per delle particolari categorie di consumatori che non si trovano propriamente in uno stato fisiologico sano per ciò che riguarda il proprio metabolismo e per questo hanno bisogno di prodotti dietetici. Pensiamo ai prodotti per celiaci, o a quelli a ridotto tenore di zuccheri per i diabetici oppure agli alimenti rinforzati con vitamine, per far fronte a specifiche carenze vitaminiche. Questi sono gli alimenti dietetici che rientrano in una categoria del tutto estranea a quella dei più comuni cibi light.

Tornando ai nostri alimenti light siamo davvero sicuri che lo siano realmente?

cibi light

Innanzitutto è bene sottolineare che questi prodotti light, per essere resi light, devono essere sottoposti ad una lavorazione industriale più spinta che spesso determina una riduzione delle loro proprietà nutrizionali.

Per fare un esempio, le vitamine liposolubili (vitamina A, vitamina D, vitamina E, vitamina K) possono esistere come tali negli alimenti di origine in quanto sono veicolate proprio dalla porzione grassa di quegli alimenti. Essendo gli alimenti light, oltre che a ridotto contenuto di zuccheri, anche a ridotto tenore di grassi, è ovvio che le vitamine liposolubili andranno quasi tutte perdute nei processi di lavorazione.

Lo stesso discorso vale anche per tutte le altre vitamine, i Sali minerali e le proteine contenute negli alimenti che con le varie fasi di lavorazione e l’esposizione ad alte temperature si disperdono e non saranno presenti nel prodotto finito.

Altra nota dolente dei cibi light è il loro sapore. Tutti noi avremo mangiato un prodotto light almeno una volta nella nostra vita e sicuramente saremo stati un po’ delusi dal suo sapore, che di certo non lo rende particolarmente appetibile. La convinzione però che quell’alimento faccia meno male alla nostra salute ci spinge comunque ad accettarlo.
Eppure quel cibo con quel sapore non poi così esaltante è il risultato dell’aggiunta al suo interno di additivi che sono necessari per renderlo quanto meno mangiabile!

Dunque, gli alimenti light non sono propriamente sprovvisti di qualunque tipologia di zucchero o grasso, ma presentano delle alternative a questi nutrienti.
Per legge, ad esempio, la dicitura “senza zucchero” in etichetta significa semplicemente “senza saccarosio” ma ciò non toglie che in quell’alimento siano presenti altri dolcificanti.
Ed è quello che effettivamente accade spesso. Pensiamo allora all’aspartame, all’acesulfame K, al fruttosio, alla stevia , al sucralosio e a tutti gli altri edulcoranti, artificiali o naturali, che ci vengono in mente. Si tratta di prodotti dei quali ancora non si è perfettamente certi, in alcuni casi, che siano salutari per l’uomo.

La stevia è un dolcificante di origine naturale rispetto al quale non sono state riscontrate controindicazioni. Il sucralosio è un dolcificante artificiale che non ha effetti collaterali sulla salute dell’uomo ed è molto utile per i diabetici. L’acesulfame K è ancora oggetto di studi sulla sua eventuale tossicità. L’aspartame è stato accusato in passato di essere cancerogeno e invece ad oggi è stato riabilitato e rappresenta uno degli edulcoranti più diffusi nei prodotti industriali.

Se un prodotto light contiene allora questi edulcoranti per renderne più piacevole il gusto non significa che non faccia ingrassare o che migliori la nostra salute!

Bisogna infatti evitare di eccedere anche con questi dolcificanti, che seppure non abbiano un indice glicemico elevato come quello del saccarosio e non alterino la glicemia globale dell’organismo, in ogni caso apportano delle calorie e il loro abuso ha lo stesso effetto del comune zucchero da tavola sul nostro metabolismo.

Altro alimento light del quale si sente spesso parlare è la margarina addizionata con omega3. Oggi, infatti, i grassi vengono sempre demonizzati, in particolare quelli saturi, dunque i grassi di origine animale. Perché mai allora condire i propri piatti con il burro se si ha a disposizione una margarina vegetale light?

Innanzitutto un olio vegetale, a differenza di uno animale, come il burro per esempio, è liquido a temperatura ambiente. L’unico modo che l’uomo ha di renderlo solido è di sottoporlo ad un processo di idrogenazione. Questo processo dà luogo alla formazione di acidi grassi trans che sono potenzialmente pericolosi per la nostra salute in quanto le lipasi, ovvero gli enzimi deputati alla digestione dei grassi, possono aggredire soltanto la forma cis che è quella comunemente presente in natura. Gli acidi grassi trans non digeriti si accumulano nelle arterie andando a causare processi aterosclerotici e aumentando il rischio di patologie vascolari.
Oggi sulle etichette delle margarine si scrive che non contengono acidi grassi idrogenati e che sono addizionate con omega 3 potendo essere considerate dunque delle alleate delle nostre arterie. In realtà, non è assolutamente possibile che gli acidi grassi trans siano del tutto assenti in un prodotto come la margarina, quindi non è esente da rischi, nonostante le siano stati aggiunti dei grassi buoni. Vale allora la pena sostituire il burro con la margarina per qualche omega 3 in più?

Quali sono allora i consigli utili da seguire quando si decide di consumare alimenti light?

Bisogna prestare innanzitutto molta attenzione all’etichetta per capire quali sono i componenti dei nostri cibi light di fiducia. Bisogna anche stare molto attenti nel momento in cui si decide di impostare la propria dieta sugli alimenti light perché la psiche può farci dei brutti scherzi, portandoci a pensare che, avendo qualche caloria in meno, questi alimenti possano essere consumati in quantità maggiori rispetto agli originali. In realtà non è proprio così.

alimenti light formaggi

Pensate ai formaggi light, a ridotto tenore di grassi. quindi a formaggi più magri come la ricotta magra, il primosale, oppure altri formaggi preparati con latte totalmente scremato. È vero che il ridotto contenuto in grassi li rende idonei ad essere consumati da parte di soggetti con problemi di ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, in quanto l’obiettivo del loro piano alimentare sarà quello di ridurre i livelli di colesterolo. Però il formaggio tradizionale o light non ha effetto curativo sui livelli di colesterolo nel sangue!

Acquistare il formaggio light serve semplicemente a costituire un’alternativa in una dieta già sana ed in condizioni fisiche sane nel soggetto che non dovrebbe vedere scomparire i latticini dalla sua dieta per alcun motivo al mondo. Anche un abuso di formaggio light può essere dannoso per la nostra salute.

Il mondo degli alimenti light è così vasto che è difficile portare il conto di tutte le novità che quotidianamente troviamo sugli scaffali dei nostri supermercati. L’importante è essere ancora una volta consumatori coscienti e scegliere nel modo giusto. Attenzione perciò alle etichette e al valore nutrizionale degli alimenti che consumiamo.

Sapere cosa si introduce nel nostro organismo e comprendere le differenze tra un alimento e l’altro è fondamentale per il mantenimento di un buono stato di salute.


5 link per saperne di +

1. Il + Attento

Non è sempre vero che i prodotti light siano meno calorici della loro versione originale. Un’indagine condotta nel 2012 dall’associazione inglese Which su alimenti che giungono anche nei nostri supermercati sbugiarda, nel vero senso della parola, alcuni prodotti light. Un articolo del Fatto Alimentarequi.

2. Il + Indagatore

Prima di acquistare un prodotto light è bene sapere cosa riporta la sua etichetta. Questa indagine di Altroconsumo fornisce alcune informazioni utili in merito ai cibi light e a cosa dobbiamo sapere prima di acquistarli.

3. Il + Edulcorato

Molti cibi light sono addizionati con edulcoranti. Ma è proprio vero che i sostituti del comune zucchero da tavola possono aiutarci a perdere peso? Secondo un articolo di Focus, qui, sembrerebbe proprio di no!

4. Il + Addizionato

Per comprendere bene le diciture in etichetta è sempre meglio aggiornarsi soprattutto se è in gioco la nostra salute. Conosciamo allora un po’ meglio gli additivi che sostituiscono gli zuccheri nei prodotti light in questo articolo del Fatto alimentare.

5. Il + Cuciniero

Il cruccio più grande che grava sulle nostre spalle sembrano essere ormai il colesterolo e i trigliceridi oltre i normali valori di soglia. Molti alimentaristi oggi demonizzano tantissimo i formaggi, sebbene un loro consumo moderato sia estremamente consigliato nella dieta di ognuno di noi per assimilarne i nutrienti fondamentali. Se proprio non si vuole rinunciare ai latticini ma si ha timore che questi ultimi siano troppo grassi, ricorrere di tanto in tanto ai formaggi light potrebbe essere una buona soluzione. Qui per alcuni spunti in cucina.

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Biologa nutrizionista, sostenitrice della cucina buona e salutare, insegno ai miei pazienti che la ricetta del benessere fisico risiede nel mangiare tutto, nella giusta misura. Per questo mi impegno ogni giorno per aiutarli a trovare un equilibrio nel caotico mondo dell’alimentazione. Redattrice di articoli per il web, amo sperimentare ricette light e lasciare consigli utili qui e sul mio blog.
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