Quanti sono, in tutto, gli stranieri in Italia?5 min read

2 Novembre 2020 Dati migrazioni -

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Sociologo

Quanti sono, in tutto, gli stranieri in Italia?5 min read

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stranieri in italia
@Indrek Torilo

I dati disponibili sugli stranieri in Italia sono parziali e frammentati. Vengono riportati, in separata sede, gli immigrati residenti, i rifugiati, i richiedenti asilo, gli appena sbarcati, i migranti irregolari. Manca però un numero complessivo.

È una carenza che lascia spazio a obiezioni, incomprensioni, rilanci più o meno strumentali. Riporto i dati sugli immigrati residenti in Italia, e prontamente qualcuno obietta: “sì, ma quelli che sbarcano?”. Aggiorno i dati dei migranti in arrivo nell’anno in corso, ed è subito un “e quelli che sono già in Italia?”. Commento i dati sui rifugiati presenti in Italia, e subito si leva il coro:

Sì, ma i clandestini?

L’obiettivo di questo articolo è proprio questo: superare la parzialità dei dati disponibili per arrivare a un dato sugli stranieri in Italia che tenga conto di tutti. I regolari e gli irregolari, i rifugiati e i migranti economici, chi è in Italia da trent’anni e chi da due giorni.

E lo diamo subito, questo numero. Gli stranieri in Italia sono, in tutto, circa 6,3 milioni. È un numero non preciso, perché è impossibile ottenere un numero preciso, ed è un numero che varia in base a quali dati si considerano e a come si interpretano. Ma è un numero credibile.

Stranieri in Italia: i regolari

Per costruire questo dato, partiamo dagli immigrati residenti in Italia, che sono 5.306.548 secondo i dati Istat aggiornati al 1 gennaio 2020. Questo è un dato preciso, perché si contano le persone registrate alle anagrafi comunali che hanno una cittadinanza diversa da quella italiana.

Nel dato sono compresi tutti gli stranieri, incluse le persone provenienti da altri paesi dell’Unione Europea. Gli stranieri non comunitari, quelli che nell’immaginario collettivo sono percepiti come i “veri stranieri”, sono circa 3,7 milioni.

Agli stranieri regolari residenti vanno aggiunti gli stranieri regolari ma non residenti, che hanno cioè un regolare permesso di soggiorno ma non sono iscritti all’anagrafe di nessun comune italiano. Secondo i calcoli del 26° Rapporto sulle Migrazioni 2020 di Fondazione ISMU, si tratta di circa 366 mila persone.

Gli stranieri regolari in Italia sono quindi circa 5,67 milioni. Si tratta della pattuglia di stranieri in Italia più stabile, ed è un dato che comprende anche i rifugiati, che sono una componente stabile della presenza di stranieri in Italia. Come abbiamo visto qui, i rifugiati sono 207 mila.

Ai 5,67 milioni sfuggono invece due categorie di migranti: i richiedenti asilo e i migranti irregolari, volgarmente detti clandestini.

Stranieri in Italia: i richiedenti asilo

Il numero di richiedenti asilo presente in Italia è difficile da stabilire con certezza. Conosciamo le richieste di asilo annue, ma non quante di queste richieste di asilo siano state effettivamente evase (ci vuole un anno, in alcuni casi due). Non sappiamo quindi quante di queste richieste di asilo siano ancora tali, oppure si sono trasformate in qualcos altro (rifugiati, per chi ha risposta positiva, o migranti irregolari, per chi ottiene risposta negativa).

Un modo credibile per farsi un’idea dei richiedenti asilo presenti in Italia è considerare il numero di persone attualmente presente nel sistema di accoglienza dello Stato italiano, che include le persone ospitate nei diversi centri di accoglienza e nel sistema di accoglienza diffusa. Si tratta di circa 83 mila persone, secondo i dati aggiornati a settembre 2020.

Non tutti sono richiedenti asilo, alcuni sono già rifugiati (e rientrano dunque nelle statistiche fornite sopra), mi si tratta comunque di un numero credibile; secondo i dati del Ministero dell’Interno ci sono state infatti in Italia 53 mila domande di asilo nel 2018, 43 mila domande nel 2019, 16 mila domande fino a luglio 2020. Se consideriamo che alcuni richiedenti asilo lasciano il paese prima dell’esame della domanda, sembra che 80 mila circa sia un numero sensato.

Se sommiamo quindi gli 80 mila stranieri in Italia presenti nelle strutture di accoglienza ai 5,67 milioni di immigrati regolari presenti in Italia, siamo a circa 5,75 milioni di persone.

Stranieri in Italia: gli irregolari

Non è finita. Molti obietteranno: “già, ma i clandestini?”, ipotizzando spesso numeri sovrastimati di clandestini, o meglio di immigrati irregolari presenti in Italia.

In effetti si tratta del dato più difficile da ottenere. Naturalmente non c’è un registro degli immigrati irregolari, e non abbiamo quindi un numero ufficiale e certificato. Abbiamo solo stime.

Le stime più attendibili ed aggiornate sono quelle elaborate dalla Fondazione ISMU nel suo già citato Rapporto annuale sulle Migrazioni. L’ultimo dato disponibile, riferito al 1 gennaio 2020, parla di una stima di 517 mila immigrati irregolari presenti in Italia, il 10% circa degli stranieri regolari.

Si tratta di un dato in diminuzione rispetto al 2019, dopo una fase di aumento dovuta alle riforme introdotte dal decreto Salvini in materia di sicurezza e immigrazione del dicembre 2018 che aveva abolito la protezione umanitaria, poi parzialmente reintrodotta con le modifiche al decreto sicurezza di Lamorgese.

Stranieri in Italia: il totale

Eravamo rimasti a 5,75 milioni di stranieri in Italia, di cui 5,3 milioni di immigrati residenti, 366 mila regolari non residenti e 80 mila richiedenti asilo. Se a questo punto aggiungiamo i circa 517 mila irregolari otteniamo un dato di circa 6,3 milioni, il 10,4% della popolazione.

Ci sono molti commenti che si possono fare a questo dato, che non è frutto di una ricerca scientifica mirata, ma di una raccolta di dati provenienti da fonti diverse e raccolti in tempi diversi.

È frutto, certamente, di una progressiva stabilizzazione del fenomeno migratorio. Sempre più stranieri diventano italiani acquisendo la cittadinanza. Se dovessimo considerarli, il numero di stranieri residenti in Italia supererebbe i 6 milioni, e quello totale i 7 milioni. Ma giustamente non li consideriamo, perché sono cittadini italiani.

È frutto, quindi, ed è inevitabile che sia così, di una concezione dello straniero su cui vale sempre la pena interrogarsi, perché è decisiva su come ci relazioniamo ai fenomeni e alle persone. Non a caso la domanda “chi è lo straniero?” è una delle più affascinanti e ambigue su cui l’uomo si interroga da che ha la facoltà di interrogarsi.

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Sociologo, lavora come progettista e project manager per Sineglossa. Per Le Nius è responsabile editoriale, autore e formatore. Crede nell'amore e ha una vera passione per i treni. fabio@lenius.it
58 Commenti
  1. Giuseppe Lauro

    Come riportato nello articolo di cui sopra in italia vi sono circa quattrocentomila stranieri che vivono ,lavorano,sono di aiuto alle famiglie delle quali assistono anziani e disablii che altrimenti lo Stato non potrebbe assistere.Questi stessi stranieri regolarizzati potrebbero essere fonte di entrate tributarie e assicurative con benefici per le casse dello stato e dell'ente previdenziale:Ma i nostri polittici ciechi e ottusi nulla fanno per regolarizzare queste persone,utili e facenti parte ormai del nostro tessuto sociale,preferendo confrontarsi fra i diversi partiti sui clandestini che arrivano sui barconi,anzi sulle navi delle O N G, che fungono da taxi del Mediterraneo,che accolgono i profughi sulle loro navi permettendo agli scafisti di ritornare indietro per utilizzare quegli stessi navigli per altri viaggi senza neanche pericoli di arresti.Ma finalmente il Vaso di Pandora è stato scoperto e come conseguenza nessuno sbarco in questi ultimi giorni.Io approvo salvataggi e assistenza alle persone in disagio ,ma condanno che le navi straniere approdino sempre e solo nei porti italimi e non quelli degli stati di cui battono bandiera.Ma si sa che l' Italia è il ventre mpolle della Europa.con politici senza spina dorsale intenti solo alle loro prebende e altri vantaggi,incuranti degli interessi de popolo italiano,,proni ai politici degli altri stati.Alleluia!!!!

  2. Albert 2017

    Ma ci vuole tanto a capire che solo l'Italia è "governata" da emeriti folli incapaci irresponsabili, e veri criminali che la stanno distruggendo? TUTTI gli stati europei chiudono le frontiere ai migranti irregolari, compresa la Spagna - quasi interamente circondata dai mari - che lo scorso anno ha accolto solo 1500 richiedenti asilo, mentre l'Italia "buonista" e demenziale ha fatto entrare ben 180.000 migranti via mare nel solo 2016, dietro i quali ci sono le MAFIE dei trafficanti internazionali e degli scafisti, c'è l'Isis e altre organizzazioni terroristiche. E ovvio che ciascuno stato può accogliere SOLO in base alle possibilità di integrare, DARE LAVORO, e offrire alloggi, cibo, ecc., a chi entra. Solo i DEFICIENTI non lo capiscono. Le persone non sono pacchi postali, che puoi ammucchiare in un angolo. I cretini che fanno il paragone con l'immigrazione degli italiani in passato, dimenticano che TUTTI gli stati accoglievano persone che venivano per lavorare. Lo scorso i contribuenti italiani hanno dovuto sborsare 2 miliardi di euro per i migranti, quest'anno il budget è salito a 5. Cosa ci vuole per capire che questo è solo un BUSINESS per le coop dei piddini, sulla pelle di poveracci, e dei contribuenti italiani? Mentre gli italiani dormono in macchina, o campano con 500 euro di pensione, buttano via i soldi per far entrare gente dall'Africa, a spese del contribuente. Oltre tutto credono di prendere per fessi gli italiani, dicendo che "salvano vite umane"!! Ma cosa salvano??? ma se lo scorso anno sono annegate in mare oltre 3500 persone, cosa salvano??? Ma mandino i militari a fare i blocchi navali e a rispedire indietro chi arriva coi gommoni, altro che "salvare vite umane"! Ma cosa vogliono, la rivoluzione, o un colpo di stato per fermare questo sconcio? In Africa ci sono 1 miliardo di persone, deve prenderseli tutti l'Italia, secondo questi dementi? Oltre tutto basta con questa storia del razzismo, e della solidarietà, o del "populismo"! Ma quale razzismo? L'Italia non può mantenere centinaia di migliaia di persone ogni anno, a spese del contribuente, anche se fossero bionde, con gli occhi azzurri, svedesi o norvegesi. Ma ci vuole tanto per capirlo? Gli svizzeri, i francesi, gli austriaci, gli spagnoli, gli americani, gli australiani, ecc., lo hanno capito. Solo i governanti italiani devono arrivare per ultimi?

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Albert, ma in realtà molti paesi europei accolgono migranti, in misura anche superiore all'Italia in proporzione alla popolazione, si vedano ad esempio i dati riportati qui: https://www.lenius.it/quanti-sono-gli-immigrati-in-italia-e-in-europa/

      • Sebastiano70

        credo che il problema non sia solo il rapporto migranti/indigeni. Negli USA del 1800 mancava tutto, manodopera sopratutto. Ovvio che il migrante veniva accolto e trovava lavoro. Nel Belgio dei primi del 1900 mancavano minatori e ne accoglievano volentieri da ovunque venissero. La sensazione di "invasione" che percepisce l'italiano è dovuta al fatto che arriva gente priva di professionalità e che si presenta sul mercato accettando pochi euro all'ora distruggendolo completamente (muratori, panettieri, pizzaioli, collaboratori domestici, ecc..). Arrivano da società incompatibili con la nostra che non è pronta a reagire alla violenza mostruosa abituale nei paesi dell'est piuttosto che in certe zone del magreb. Tutto questo in un paese che non ha più lacrime per piangere distrutti come siamo stati da una globalizzazione barbara che ha permesso la fagocitazione da parte della cina. Abbiamo una disoccupazione da terzo mondo, il secondo debito pubblico al mondo ma accogliamo tutti i sedicenti migranti economici, i perseguitati politici, religiosi, donne incinta ecc.. la svezia ha meno abitanti della lombrardia e 1.5 volte l'estensione dell'italia. Che confronto è?

      • Germano Mosconi

        Razzismo brutta bestia. Coraggio.

        • giulia

          potete gridare che siamo razzisti finché vi pare, è autopreservazione e non ce ne frega una mazza delle vostre accuse sudicie...

    • giulia

      nessuno li vuole... l' Europa ha detto chiaro e tondo che chi li tira dentro, se li tiene... l' Italia diventerà Africa e sarà giustamente buttata fuori dall' Europa, perché è in controtendenza rispetto a quello che alla fine fanno tutti gli altri stati europei seri... spero solo che per allora il Nord abbia avuto l' autonomia, perché non merita questo scempio con cui non è d' accordo ( i clandestini se li tengano le regioni rosse ) e non è italiano.

      • Fabio Colombo

        Guardi Giulia tutti i paesi europei accolgono migranti, in misura spesso maggiore all'Italia.

        • IB

          La sua frase lascia intendere che gli altri stati sarebbero più virtuosi, ma se due ingegneri italiani si trasferiscono in Irlanda mentre un clandestino dal Bangladesh sbarca a Lampedusa allora questo "2 > 1" ha implicazioni molto diverse da quelle che vorrebbe far intendere. Non è una ipotesi, basta vedere la nazionalità di questi migranti, paese per paese. Infatti, pure io vivo all'estero, in un paese che ha percentualmente più migranti, ma sono arrivato in regola e, fin dal mio arrivo, ho pagato l'affito di casa e ho avuto un lavoro pagato molto più della media nazionale. In altri termini, sono stato un guadagno per lo stato che mi ha accolto. Il problema non sono tutti migranti, ma i clandestini, i finti profughi, i sanati. Secondo ISPI, i profughi impiegano mediamente 15 anni a trovare lavoro. Quindi sono solo un peso per l'economia. Gli stranieri regolari in Italia hanno stipendi molto più bassi degli italiani. Quindi mediamente quasi non pagano tasse. Quindi, contrariamente a quello che afferma falsamente la fondazione Moressa, prendono più di quello che danno.

  3. Antonio

    Già....noi siamo sempre i fessi....dobbiamo accogliere milioni di africani..figli del boom demografico incentivato dai cattocomunisti

    • Andrea

      Se cerchi i numeri in questo sito, scopri che gli africani sono meno di un milione. I cattocomunisti sono una pseudo categoria politica vecchia di trent'anni, difficilmente applicabile all'oggi.

    • giulia

      esatto...

  4. AMEDEO PRINCIPE

    Questa invasione deve finire. Non la vuole nessuno se non il governo attuale e il Papa. E' miope, stolta, non risolve alcun problema. Anzi rappresenta una potenziale polveriera destabilizzante per il nostro paese. Accogliere si ma bisogna subito chiarire il quantum. Non all'infinito. Non siamo l'AMERICA. Che peraltro blinda i propri confini. Siamo un piccolo stato in profonda crisi economica di cui ci si dimentica in modo sfacciato. Sono molto deluso. Non vediamo luce. Se non quelle dei gommoni che invadono le nostre terre. Disperati tra i disperati. Ecco L'Italia attuale. Un Paese senza prospettiva. Senza futuro. Che si è dimenticato dei suoi figli.

    • PIPPO

      Lo schiaffo in faccia è che in tantissimi crediamo ciò che hai scritto .... i poteri forti hanno intenzione di continuare per svendere sottocosto l'Italia e noi tutti. La regia è esterna al nostro paese (George Soros ed i suoi simili) ... il primo step è affamare gli italiani per ridurre drasticamente il costo della manodopera operaia, così da lavorare per 3 euro/ora e dare la possibilità alle aziende di versare i contributi previdenziali e, forse, di pagare le tasse. Prioritario .... per consentire la continuazione della "specie"

  5. federico

    Punterei a considerare come dato vero i 7 milioni di stranieri, compresi coloro che hanno acquisito la cittadinanza. Sinceramente, gli stranieri naturalizzati sono italiani solo sulla carta; per essere italiani bisogna condividere origini storiche comuni e tradizioni che non sono assolutamente proprie di moltissimi extracomunitari. Concludendo, l'arrivo di un numero così consistente di stranieri, spesso difficilmente integrabili, in un lasso di tempo così breve ha definitivamente stravolto gli equilibri etnico sociali di questo paese e dei suoi abitanti senza che venisse loro chiesto alcun parere sul fenomeno immigrazione.

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Federico, grazie del commento. La cittadinanza definisce i confini tra chi fa parte di una comunità amministrativa (lo Stato) e chi no; le modalità per acquisirla sono definite dallo Stato stesso, mi sembra quindi corretto considerare italiani tutti coloro che hanno la cittadinanza italiana, non avendo nessun criterio per decidere chi lo è "solo sulla carta".

      • Federico

        Quel che dice è senza dubbio vero, la Repubblica Italiana con le attuali leggi, dico attuali perché sono passibili di modifica in futuro, ha permesso loro l'ottenimento della cittadinanza ma ciò non li rende in alcun modo miei conterranei con cui abbia radici o culture comuni da spartire.

      • giulia

        l' etnia no... e quello che volete, è negare agli europei- o meglio, indoeuropei- la loro etnia. Gli africani non sono italiani e non sono indoeuropei come gli italici, e un pezzo di carta non li fa diventare come noi.

        • Pietro

          a me va bene qualsiasi etinia ( che dice però poco sulla cultura, valori , etica modi di pensare ecc) ma di sicuro non vorrei essere coma la signora Giulia.sicuramente non vorrei essere come la signora Giulia

  6. giovanni

    Buongiorno Federico, io già adesso non mi sento conterraneo rispetto a molti italiani considerando che gli ultimi 150 anni sono trascorsi non tanto a costruire radici o culture comuni, quanto a smussare le enormi differenze culturali che ancora oggi ci dividono e gli ulti 60 sono trascorsi a risolvere una guerra civile che ancora cova, sempre meno, sotto la cenere. Quindi: le attuali leggi e assetti ammistrativi fanno di noi due connazionali, ma domani (come lei stesso ammette) potrebbe non essere più cosi.

  7. Roberto Cuppone

    Tutto questo parlare che si fa, sugli immigrati. Noi italiani non siamo razzisti, io dico invece che quando si sbottona un po l'italiano esce fuori il razzismo. Peraltro abbiamo in Italia dei capoccioni che seminano odio da anni e con il loro predicare aggressivo odioso e razzista, le fila dei loro seguaci sono cresciute. Per cui ognuno se la racconta un po come vuole, anche frasi leggermente sdolcinate, ma in fondo ci ritroviamo nella realtà, che il diverso ci da fastidio...

  8. Ulisse

    Le nazioni che hanno firmato la convenzione relativa allo statuto dei rifugiati, conosciuta anche come la Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati di guerra che nell’art 31 recita: "Gli Stati Contraenti non prenderanno sanzioni penali, a motivo della loro entrata o del loro soggiorno illegali, contro i rifugiati che giungono direttamente da un territorio in cui la loro vita o la loro libertà erano minacciate nel senso dell'articolo 1, per quanto si presentino senza indugio alle autorità e giustifichino con motivi validi la loro entrata o il loro soggiorno irregolari". Ora potremmo analizzare se le persone che intendono richiedere lo status giuridico di rifugiato, secondo la suddetta convenzione, possano attraversare una serie di nazioni che vi hanno aderito (si fa prima a menzionare quelle che non sono aderenti) per decidere dove è più conveniente per loro inoltrare questa richiesta quando già la prima nazione sarebbe idonea a salvarli e obbligata a rispettarla. Da alcuni anni si assiste quindi ad alcune anomali: la prima che le persone che entrano in Italia non hanno quindi nessun diritto d’asilo o inoltrato la richiesta nel primo Paese utile. I Siriani, il cui Paese è in guerra, in Italia sono circa un migliaio. Tra tutti, nel biennio 2015-2016 gli arrivi di sesso maschile erano 219.301 e le femmine 41.478 (il 15,9 %) e, un’altra anomalia statistica, che il 94,1% dei minorenni è di sesso maschile e che il 54,3% dei minori ha 17 anni e 27,1% ha 16 anni (ricordo che il minore ha maggiori tutele dell’adulto). Quindi se un soggetto ha 18 o 19 anni ma dichiara di averne 17, per il principio di presunzione della minore età e beneficio del dubbio viene registrato come minore. Se poi, come dice l’articolo, sono 435 mila gli irregolari in Italia, sono 435 mila persone che per vivere devono farlo nell’ombra della legalità e questo deve essere fatto, troppo spesso, a discapito della sicurezza dei cittadini e questo a prescindere chi sia lo straniero.

    • Federico

      Mi permetto di aggiungere che negli ultimi 20 anni agli italiani sono stata sottoposti numerosi referendum spesso riguardanti argomenti inutili,ma neanche uno sull'immigrazione ovvero un fenomeno che avrebbe pesantemente condizionato la vita economico/sociale degli autoctoni. Quindi, a mio avviso, l'immigrazione in Italia è stata prepotentemente imposta senza che potessimo validamente esprimerci in materia, e ciò è inaccettabile. Ci tengo a far presente che 20/30 anni di immigrazione continua in un paese sofferente economicamente non possono non avere conseguenze sul popolo ospitante, popolo che si vede il proprio paese trasformato etnicamente in un lasso di tempo relativamente breve. Ritengo che l'esperienza dei fenomeni immigratori, siano essi regolari e non, debbano essere arrestati nei prossimi anni per consentire una pacifica convivenza tra gruppi culturali spesso troppo differenti tra loro.

      • Ulisse

        Un referendum su tale argomento avrebbe un esito scontato e con maggioranza imbarazzante. Stranamente alcune persone ritengono che l'Italia abbia il dovere assoluto di dare asilo a tutti gli africani che ne facciano richiesta. Un paese con mille problemi, inefficienze e fragilità, in piena crisi economica e con elevatissima disoccupazione, soprattutto nella fascia d’età della maggioranza dei richiedenti asilo (insolita anomalia statistica) dovrebbe assumersi l'incarico nobile e glorioso di risolvere i problemi sociali dell'Africa anche se ancora non sa bene come risolvere i propri. Se una nazione, la Siria, è in guerra, affermare che tutti i profughi che sbarcano sulle nostre coste scappano allora dalla guerra, è assurdo e illogico quanto l’affermare che poiché milioni di stranieri, prevalentemente dell’est Europeo, ben inseriti nel nostro tessuto sociale, o vuoi per affinità culturali, linguistiche, religiose, educative contribuiscono, dati alla mano, alle necessità ed esigenze del Paese, allora tutti coloro che approdano in Italia con visioni del mondo completamente diverse, contribuiscono al fabbisogno della nazione o lo faranno non appena questo verrà consentito. Invece di incentivare politiche a favore delle nascite di famiglie italiane, si opta per soluzioni cariche di problemi, e sono sotto gli occhi di tutti, sostenendo: “fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare”; un conoscente ristoratore mi raccontava, che per una mansione in cucina, si sono presentati italiani laureati in Legge. L’evidenza dei maggiori tassi di disoccupazione tra gli stranieri dice che non c’è lavoro. Questa è già un epoca in cui si sragiona ampiamente a tutti i livelli, basta vedere le politiche economiche "mainstream", ma lo sport della disconnessione cerebrale sta toccando veramente apici memorabili.

        • Francesco

          Sono d'accordo con lei Ulisse

      • Fabio Colombo

        Quando va a votare conosce - almeno a grandi linee - le intenzioni sulle politiche migratorie di partiti e coalizioni, così come su tanti altri temi, non credo sia necessario fare referendum, altrimenti cade il senso di avere un sistema parlamentare. Altra questione è poi se queste forze politiche riescano a mettere in pratica le intenzioni, visto il fenomeno migratorio ha cause e portata globali.

        • Ulisse

          Secondo lei, per quale ragione la Legge Costituzionale, prevede l'istituto referendario se il popolo potrebbe accontentarsi delle scelte di un governo in cui si candida un leader ma poi ne viene nominato un altro, la cui maggioranza ha superato quella degli altri schieramenti per una frazione di percentuale e ai parlamentari è concessa la facoltà di cambiare partito tradendo la volontà dei suoi elettori ? Sono andato a rileggere il programma elettorale dell’attuale partito in carica; l’Italia giusta – Bersani 2013: “La prossima legislatura dovrà affrontare tre compiti decisivi. Guidare l’economia fuori dalla crisi. Ridare autorità, efficienza e prestigio alle istituzioni e alla politica, ripartendo dai principi della Costituzione. Rilanciare l’unità e l’integrazione politica dell’Unione Europea”. Tra i temi elencati dal programma: lavoro, giustizia, l’Europa e i conti, politica industriale, infrastruttura e ambiente, agenda digitale, pubblica amministrazione, liberalizzazioni, fisco, pensioni, donne, riforme istituzionali e costi politica, antitrust e conflitto di interessi, diritti, sanità, sicurezza, scuola, università e ricerca, mezzogiorno, difesa, sociale e infine cultura, non vi è menzione alcuna riguardo alle politiche migratorie come le stiamo subendo. Unico riferimento a tale riguardo: “Dom: Quali sono le principali proposte del PD in tema di diritti civili ? Primo atto del nuovo governo di centrosinistra sarà una nuova norma sulla cittadinanza per i figli degli immigrati nati e che studiano in Italia”, e “Dom: Cambierete la politica rispetto all’immigrazione ? Rendendo impossibile la regolarità, la destra ha di fatto favorito la clandestinità. Occorre voltare pagina e avviarci verso una legislazione saldamente ancorata alla migliore tradizione europea”. E’ singolare che, come sostiene lei, “a grandi linee” non ci sia alcun riferimento allo stato di cose a cui attualmente tutti assistono in materia migratoria; che la “migliore tradizione Europea” abbia di fatto abbandonato il nostro Paese a gestire un problema sfuggito di mano con quasi mezzo milione di persone che non dovrebbero stare sul territorio e che devono arrangiarsi e come è altrettanto singolare che proprio con un programma di sinistra che accusa la destra di aver favorito la clandestinità si stia discutendo, proprio in questo forum sul tema “Eliminazione del reato di clandestinità: com’è andata a finire?”.

  9. Mader

    Basta arrovellarsi il cervello con numeri, statistiche e dati. Si conceda la cittadinanza ad ognuno di questi 6 milioni ed abbiamo risolto la questione. Avremmo un tasso di immigrazione allo 0% e nessuno si potra' piu' lamentare....

    • Ulisse

      A prescindere dal fatto che lo status di cittadinanza, e mi permetto, diverso dalla nazionalità, non significa automatismo d’integrazione e la soluzione dei problemi. Mi è difficile comprendere cosa impedirebbe a tutte le persone del mondo, di migrare in Italia, in Europa, se si desse la cittadinanza a coloro, i quasi sei milioni, di stranieri residenti da tempo sul territorio.

  10. cicero

    se la presenza di stranieri completamente diversa dai cittadini residenti che a loro volta siano di origine secolare autoctona supera o raggiunge il 15%, allora il razzismo e l'odio contro l'allogeno è cosa automatica. E' una legge incontrovertibile e già sperimentata. Le parole non servono a nulla, e nemmeno cambiare i vocaboli per almanaccare e teorizzare astrattamente. La realtà umanissima è che nessuno vuole privarsi del proprio per regalarlo al suo prossimo, e figuriamoci per questi decisamente diversi per cultura e razza...Di fatto solo con le armi e la violenza, i Barbari dell'antichità poterono entrare e prendersi le terre dei residenti in Italia. Se poi consideriamo che questi allogeni stranieri sono imbelli e disarmati e hanno solo la bocca per pretendere e urlare i loro diritti inventati e inaccettabili per il paese invaso da loro, si può già immaginare la fine che faranno. Sono appoggiati e imposti da una minoranza, mancano le strutture integrative, e manca anche l'ampiezza geografica, per non dire che non esiste richiesta delle loro professionalità inesistenti...

    • Fabio Colombo

      Salve Cicero, ma da dove arriva questo dato del 15%? E se anche fosse (ma non è, perché come detto nell'articolo la presenza straniera è al 10%), si tratta di una popolazione molto eterogenea, che comprende anche persone che risiedono in Italia da moltissimi anni, compresi 1,5 milioni di cittadini di paesi membri dell'Unione Europea. Insomma, dovrebbe cercare di definire meglio a chi si riferisce quando parla di "stranieri completamente diversi" o "questi decisamente diversi per cultura e razza", poi potremo capire quante sono queste persone "allogene".

  11. Marconi antonio

    alcuni numeri: gli Italiani in Italia sono circa 60 milioni e gli stranieri poco più di 5 milioni. Dati ISTAT dicono che i ladri presi sono per il 54% stranieri ...... i numeri fanno brutto ........poi chiaro, i 5 milioni di stranieri calcolati sono residenti e non si può dire che il 54% di loro è fatto da ladri, anche perchè ci sono poi stranieri di passaggio (vacanza,lavoro, asilo polito, migranti irregolari ecc ecc) ma i numeri fanno comunque pensare Cit: """""5,6 milioni di stranieri in Italia, di cui 5 milioni di immigrati residenti, 400 mila regolari non residenti e circa 200 mila richiedenti asilo. Se a questo punto aggiungiamo i 435 mila irregolari otteniamo un dato di circa 6 milioni, il 10% della popolazione"""" si potrebbe dire che da quel 10% di popolazione complessiva straniera, viene il 54% dei furti in Italia. se qualcuno vuol correggere...tuttitalia.it/statistiche/cittadini-stranieri-2017/ ilgiornaleditalia.org/news/cronaca/862792/Furti-in-casa--il-54.html ilgiornale.it/news/cronache/ogni-furto-appartamento-ai-ladri-solo-46-ore-carcere-1381072.html

    • Fabio Colombo

      Salve Antonio, intanto il dato che lei cita non è dell'ISTAT ma del CENSIS. Fa poi riferimento al 2013, quindi inizia a essere un po' vecchiotto. In terzo luogo, fa riferimento solo ai furti in abitazione, mentre tutte (o quasi) le altre tipologie di reato sono in diminuzione. Va poi chiarito che il dato del 54% fa riferimento ai denunciati a piede libero, che sono stati cioè identificati. Parliamo di 15.000 persone, su un totale di 250.000 furti nel 2013. Di queste 15.000 persone, circa 8.000 sono di nazionalità straniera. Parliamo quindi di 8.000 persone su un totale, abbiamo detto, di 6.000.000 di stranieri presenti in Italia.

  12. Marconi antonio

    ....di tutti i ladri , viene preso solo il 3%, il restante 97% sfugge all'arresto e la fa franca, quindi per completezza aggiungo che la statistica parte da un campione piccolo e cioè quel 3%, che come detto è fatto a sua volta dal 54% di stranieri....se li prendessero tutti, potrebbe ovviamente cambiare il dato statistico e pendere più da una parte o dall'altra.... però diversamente non si può fare, perchè, ci tengo a sottolineare di nuovo, che ogni fine serata il 97% di ladri si fa una risata a casa tra la refurtiva!!

    • lettore 314

      In Germania la fondazione Otto Brunner, in uno studio del 2017, ha evidenziato come i media hanno censurato e manipolato la realtà sui crimini commessi dagli stranieri per evitare “allarmismo sociale” e “avversione nei confronti degli stranieri”. Ma vediamo in Italia, 31 luglio 2017, sul tavolo di Marco Minniti c’è la radiografia dei reati degli stranieri. Sul totale delle «segnalazioni riferite a persone denunciate/arrestate» nel periodo 1° agosto 2016-31 luglio 2017 (dati del Viminale «non consolidati»), pari a 839.496, quelle che riguardano stranieri sono 241.723. La percentuale è del 28,8%. Poco differente dal 30% dei dodici mesi precedenti. Il sociologo Luca Ricolfi, esperto di analisi dei dati, il 29 settembre 2017 afferma che gli stranieri, in proporzione alla popolazione straniera regolare residente delinquono circa 6 volte più degli italiani, mentre i reati commessi dagli stranieri irregolari è di oltre 40 volte quella degli italiani. L’associazione Antigone il 15 novembre 2017, nel suo IV rapporto, evidenzia che i minori stranieri detenuti nelle carceri sono la maggioranza assoluta con il 53,5%, i dati ISTAT dicono che i minori in fascia di età 14-18 italiani sono 2.074.334 mentre quelli stranieri 167.578, ovvero gli stranieri sono 12 volte meno. Infine sempre l’ISTAT dice che i reati denunciati sono in calo in valore assoluto, anche perché le persone scoraggiate non denunciano i reati (è sempre l’ISTAT a dirlo) ma sono notevolmente aumentati i furti nelle case, lo sfruttamento della prostituzione straniera ad opera di stranieri e gli scippi. Per averne conferma, basta leggere un qualsiasi giornale di cronaca locale: gli articoli di reati di microcriminalità causati da stranieri sono una schiacciante maggioranza assoluta.

      • Fabio Colombo

        Sul tema della relazione tra immigrazione e criminalità facciamo riferimento a questo articolo: https://www.lenius.it/immigrazione-e-criminalita/

        • Lettore 314

          L’articolo che posta evidenzia una relazione tra periodi storici differenti ponendo in relazione l’andamento di soli 5 reati gravi, tra cui l’omicidio, le rapine e i sequestri di persona, in diminuzione, con il numero degli stranieri regolari in Europa e ripeto regolari. Non ci vuole neppure molto a capire che se l’intenzione è appropriarmi di beni altrui in modo illegale (furti in casa, scippo) o gestire mercati illegali (droga, prostituzione, contrabbando) solo un pazzo arriverebbe a uccidere, reato per cui migliaia di forze dell’ordine verrebbero destinate per trovare il colpevole come lo stato per Igor detto “il russo” o il sequestrare una persona con l’impossibilità di ottenere il riscatto in virtù del blocco dei beni patrimoniali della famiglia del sequestrato. Stiamo quindi esaminando e parlando di due cose completamente diverse: lei cita un articolo che esamina alcuni reati, e sono 5, che fisiologicamente sono in calo indipendentemente dalla presenza o meno degli stranieri (gli omicidi e sequestri di persona sono in calo anche in Giappone e Ungheria dove la presenza di stranieri è quasi nulla). Io riporto l’andamento di altri reati, e sono centinaia, che sono fortemente correlati dalla presenza di stranieri ed è quello che è stato evidenziato da Ricolfi, dall’ISTAT, dall’associazione Antigone e viene evidenziato dalla cronaca dei giornali ogni giorno. Lei si riferisce a stranieri regolari - residenti e inseriti nel tessuto sociale – la cronaca e i dati ma me riportati contemplano centinaia di migliaia di altri stranieri non regolari, che sono aumentati esponenzialmente, solo negli ultimi 3 - 4 anni e che aumenterano. Lei evidenzia un calo degli omicidi quanto il numero di questi nel 2015 è stato di 468 (compresi quelli stradali), io evidenzio un aumento significativo dei reati come i furti in casa dell’ordine di centinaia di migliaia.

  13. Marconi antonio

    Fabio se istat o censis o qualsiasi altro cambia poco (i numeri sono numeri) secondo volevo far riferimento ai furti che sono numerosissimi, terzo il dato di fatto è che i ladri da appartamento (detti anche parassiti) sono composti maggiormente da stranieri.... quarto, fa impressione vedere che ci sono più ladri in 6 milioni di immigrati che in 60 milioni di italiani ..... come riporta "lettore 314" gli stranieri delinquono 6 volte più degli Italiani, qui mi darete sicuramente del razzista (oggi va di moda)

  14. lepanto

    Vero che il razzismo è una brutta bestia come lo è la superficialità.

  15. Lettore 314

    Eppur si muove.

  16. giordano

    che "i barbari" presero le terre dei residenti in italia è vero, ma è anche vero che esattamente lo stesso fecero, prima, i romani, perlomeno dalle mie parti (nordest della penisola).

  17. Antonio

    In Svezia ci sono tanti profughi, ma nessun cittadino svedese può dire di ricevere dallo stato meno di uno di loro. Da noi invece gli stranieri sistematicamente "scavalcano la fila" passando avanti nell' assegnazione delle case popolari, negli asili, assorbendo risorse nella sanità e incidendo fortemente sulla spesa sociale (assegni familiari, contributi comunali, caritas ecc.). Sottraggono risorse proprio agli italiani più poveri. Gli stranieri inoltre incidono pesantemente sulla spesa carceraria e sui costi dell' ordine pubblico. A conti fatti, costano di più di quello che rendono alla nazione. Causano disordine e spesso sono arroganti e presuntuosi. Questo è quello che vedono gli Italiani. Poi c'è chi non vuole vedere, e nega l' evidenza.

    • Fabio Colombo

      Antonio, a mia conoscenza c'è un'unanimità delle ricerche nel determinare con chiarezza che la migrazione apporta di più di quello che costa. La ricchezza generata e l'apporto al sistema di welfare di chi produce ricchezza è superiore alla spesa che lo Stato sostiene per la gestione del fenomeno migratorio.

      • giordano giordani

        il termine "migrazione" è troppo generico per poterne fare analisi serie. occorre prima definire con maggior precisione il suo significato. le "emigrazioni" italiane dei primi del '900 (così come quelle odierne) hanno indubbiamente generato ricchezza nei paesi di arrivo (francia, germania, svizzera, americhe), così come le "immigrazioni" degli africani nei decenni scorsi, caratterizzate da migranti "economici" che arrivarono in italia, prima della crisi, quando l'italia aveva bisogno di manodopera. le "migrazioni" attuali comprendono persone che fuggono da zone di guerra e persone che fuggono dalla miseria; poiché l'italia non è in grado di assorbire manodopera, costoro non producono "ricchezza"; ciò non togllie che, per motivi umanitari (e non di interesse economico), l'italia (ma anche il resto dell'europa!) debbano intervenire sul fenomeno.

  18. Stefano

    8000 su 8 milioni sono in percentuale dieci volte di più degli italiani 7000 su 60 milioni.

    • giordano giordani

      7000? sicuro? ma... sicuro sicuro? a pordenone (50.000 abitanti) sono stimati 1.000. impossibile che nel rsto d'italia ce ne siano solo 5.000.

  19. Salvo

    I contributi e la ricchezza generata da 10.000 soggetti italiani e stranieri in virtù del loro basso reddito e che usufruiscono molto del welfare (alloggi e utenze a spese del comune, sanità e altri servizi gratuiti per basso ISEE, minori possibilità di mobilità occupazionale) è molto inferiore a quella generata da 10.000 soggetti italiani e stranieri che usufruiscono di meno welfare (niente alloggi popolari, ISEE più alto e quindi servizi più costosi, maggiori possibilità di impiego). Se estende i contributi e la ricchezza generata da 40 milioni di soggetti italiani e stranieri con basso reddito paragonata a quella di 10 milioni di reddito più elevato non c’è più equilibrio (soprattutto se coloro potenzialmente da reddito più elevato, i giovani laureati, migrano a loro volta in altre nazioni). Quindi, secondo lei, importare 2,5 o 10 milioni (qual è il limite se ne esiste uno) di stranieri, soprattutto in carenza di lavoro (perché se non dovesse saperlo la disoccupazione tra stranieri è più alta di quella tra italiani) a cui deve essere garantito un welfare dignitoso, comporta un aumento di ricchezza globale per una nazione? Se, come sostiene lei, è più la ricchezza aggregata che generano di quella che ricevono, perché le nazioni come la Germania, l’Austria, la Spagna, l’Ungheria, la Francia, l’Italia… litigano sul chi deve tenerseli? Perché allora non farne venire 100 milioni in Italia? Avremmo, come sostiene lei, un surplus di reddito tale da pagare il debito pubblico in pochi anni.

  20. Nicola

    Buongiorno Federico, posso chiedere secondo lei quante generazioni occorrono, dato che la seconda non è sufficiente, affinché un cittadino possa essere considerato italiano anche da un punto di vista identitario, oltre che "sulla carta"? Grazie

    • Federico

      A mio avviso ritengo che siano processi di difficile attuazione. Fermo restando che alcune culture, ed in particolar modo quella Islamica, non sono facilmente integrabili in un tessuto sociale occidentale, prendo ad esempio i Sud-tirolesi; ancora oggi, dopo un secolo di annessione non si sentono Italiani, bensì cittadini di cultura Austriaca. Non si cancella ciò che si rappresenta culturalmente ed etnicamente semplicemente formalizzando un documento di cittadinanza. Suvvia, cerchiamo di non mentire a noi stessi! Riteniamo forse che il modello Francese o Svedese di integrazione sia vincente, efficace? Direi proprio di no.

  21. Paolo

    qiuale sarebbe la identità di tradizioni e cultura che accomuna un bresciano con un siciliano ? e un sardo di lingua catalana con un pugliese ? queste categorie che cercate di far passare non hanno fondamento. Voglio ricordare tra l'altro che in Itala vi sono numerose minoranze linguistiche : Sloveni, ladini, tedeschi, catalani, arbresch (albanese antico), griki (greco antico), aostani (lingua d'oc), ... e il Sardo non è una lingua a parte ? il bresciano... ecc , durante la prima guerra mondiale gli italiani spesso si sparavano a vicenda perchè sembrava avessero di fronte degli stranieri, e questo riguarda semplicemente la lingua. Vogliamo parlare delle tradizioni culturali, che alcuni chiamano folklore ? in tutto il meridione vi sono riti religiosi di origine spagnola che nel nord italia non esistono. E la cucina ? solo attraverso l'emigrazione dei meridionali verso il nord c'è stata una diffusione anche al nord della cucina meridionale e adesso si parla di cucina italiana, sapete che tutta la pasticceria siciliana è di origine araba ? vero ?... amici cari il razzismo si alimenta di ignoranza e di stupidità ! vi informo che il kebab e il kus kus sono ormai parte della nostra cucina. la diversità è ricchezza, le comunità chiuse da sempre sono deperite. Questo non vuol dire che il fenomeno migratorio non vada governato ma certo non alimentando il razzismo-

  22. Renato

    Trovo molto utile la sintesi dei dati per formulare una analisi sull'impatto e sulle politiche relative all'immigrazione. Ne approfitto per sollevare un tema non contemplato in quasi nessun articolo che parla di questi attuali circa 6 milioni d stranieri presenti ed in larga parte regolarmente attivi sul territorio italiano. Se in Italia si fa un gran parlare sul timore di regolarizzare parte dei flussi al momento non legalizzati o lasciati in un limbo legale (dei quali fanno parte molte persone altamente integrate di fatto nel sistema economico e socio-culturale locale), fa sorridere il disinteresse totale della stampa e della politica in relazione ai potenziali impatti di leggi italiane che consentono oggigiorno a milioni di persone in giro per il mondo (in Brasile soltanto ce ne saranno più di un milione) di ottenere legittimamente un riconoscimento di cittadinanza semplicemente basati sul fatto che un antenato (sì, dico antenato intendendo, per esempio, un trisavolo arrivato nel paese nell'ottocento) fosse italiano e non si sia interrotta -sulla base di scelta deliberata di uno dei discendenti- la cittadinanza italiana. E' facile capire perché esistono liste di attesa per la richiesta (più che legittima, sulla base di leggi correnti) di cittadinanza italiana di più di una decade in certi consolati italiani in giro per il mondo. Per non parare del mercato delle "scorciatoie" che faccendieri in Italia e all'estero gestiscono per ridurre i tempi in modi perlopiù illegali. Le persone che si sottopongono a queste liste di attesa non conoscono l'italiano, non hanno interesse alcuno -in molti casi- in partecipare alla vita economica, politica, culturale italiana, ma hanno perlopiù un interesse di ottenere un passaporto europeo con il quale (nel migliore dei casi) semplicemente circolare più facilmente per le frontiere europee per turismo e (in tanti altri) per avere una opzione di trasferirsi in Europa il giorno in cui le cose dovessero andare male dove vivono, beneficiare di servizi universitari e/o sanitari a basso costo. Conosco molte famiglie il cui nonno o nonna acquisisce di maniera più o meno regolare tale cittadinanza per poi "regalarla" a figli e nipoti. Voglio raccontare (a chi ha avuto la pazienza di leggermi fin qui) qualcosa in più: se guardate ai programmi elettorali dei deputati all'estero, li troverete estremamente più omogenei tra i vari partiti di quanto non lo siano in Italia. In particolare tutti i candidati si impegnano ad offrire servizi consolari molto più celeri. Quello che è più o meno sottinteso nei programmi e ampiamente menzionato "offline" è che l'obiettivo di tutti è di facilitare l'acquisizione delle cittadinanze. Al "nonno" che ha appena acquisito un diritto al voto alle elezioni italiane attraverso la sua nuova cittadinanza questo è un messaggio che può solo piacere: invece di aspettare molti altri anni per trasferirla a figli e nipoti (ad onor del vero, il passaggio, una volta acquisito dal "nonno" è comunque estremamente più rapido, ma l'appeal di un consolato che possa accelerare le liste di attesa è tale da creare grandi interessi a supportare chiunque si impegni a supportare il mercato delle nuove cittadinanze) o pagare delle belle commissioni per avere il servizio velocizzato, servizi più rapidi fanno estremamente comodo. Per concludere, perché la prossima volta che qualche politico o giornalista passa ore a litigare sulle politiche di immigrazione focalizzandosi sui flussi visibili, non ci si inizia a chiedere a cosa porterà una legge assurda ed anacronistica come questa che crea milioni e milioni di immigrati potenziali legali che il paese avrebbe sicuramente grandi difficoltà a gestire il giorno in cui eventi economici o sociali negativi li porterà ad emigrare verso l'Italia come legittima porta d'entrata verso l'Europa?

    • Fabio Colombo

      Grazie davvero del commento Renato. Sollevi una questione molto interessante e posso confermare, per aver conosciuto alcuni casi, che si tratta di una questione che esiste. Proviamo ad approfondirla meglio per capirne numeri, ragioni socio-politiche e conseguenze, e chissà che da questo tuo commento non venga fuori un articolo di approfondimento. Intanto grazie ancora!

      • Renato

        Grazie a te, Fabio, per i tuoi contributi e sarò felice di vedere quello che mi auguro vorrai produrre su questo tema in futuro. Saluti. Renato

  23. fulvio

    non importa quanti sono gli stranieri in italia, per un paese in costante declino demografico sono........i benvenuti! Leggo spesso commenti inneggianti alla razza. Ma lo sapete che noi bianchi siamo di pura razza bastarda? ABBIAMO CIRCA IL 12% DEL PATRIMONIO GENETICO DEI NEANDERTHAL, cosa che prima delle colonizzazioni e della globalizzazione mancava nelle popolazioni di colore. L' HOMO SAPIENS era di colore!!!!!!!!

  24. Imola Fodor

    Grazie per l'articolo.. Un dubbio che mi è venuto.. Quelli rifugi/figli dei rifugi che hanno ricevuto la cittadinanza, sono classificati dentro minoranze, rispettive a loro nazionalità ? E se no, perché no? Mi sembra avessino i prerequisiti.. Nati qua, di una diversa cultura, avendo la cittadinanza etc. Grazie,Imola

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Imola, grazie del commento. Le persone che hanno ricevuto la cittadinanza sono italiane, non sono dunque contate fra gli stranieri. Si parla in questo caso di cittadini italiani con background migratorio, anche se pure questa definizione è oggetto di discussioni. Le minoranze sono altra cosa, e riguardano gruppi specifici riconosciuti da specifiche leggi. Un saluto

  25. EC

    Buongiorno, sono arrivata a questo sito per cercare di rispondere ad una domanda di un' amica: "quanti sono i clandestini in Italia?".  Io sono un'italiana, emigrata. Vivo all'estero. Il mio italiano non e' piu' attuale e grammaticalmente zoppica. Sto sicuramente rubando il lavoro alle persone che sono nate in questo paese dove risiedo.  Al contrario degli africani in Italia o dei messicani negli Stati Uniti, pero', non sto rubando il lavoro alle migliaia di persone italiane e statunitensi che fremono - sicuramente -  dal desiderio di andare a raccogliere pomodori o fragole sotto il sole cocente. No, io sto rubando il lavoro a professionisti, quelli che siedono comodamente in ufficio. Sto rubando il lavoro ad altri. Oppure no? Interessante: se ascolto i miei clienti mi sembra che non ci siano abbastanza persone che facciano il mio lavoro. Sembra che i clienti debbano aspettare. Che nessuno li richiama se lasciano un messaggio. Sto rubando il lavoro ad altri, oppure sto in qualche modo aiutando i cittadini di questo paese che non e' il mio?Intanto, in Italia il lattoniere non trova nessun italiano che voglia aiutarlo, lo stesso vale per il falegname, lo stesso vale per il piccolo imprenditore che cerca verniciatori. Trovare una collaboratrice domestica italiana? Non semplice.  E non ditemi che e' perche' gli stranieri ci rubano il lavoro. Quanti dei vostri figli vogliono andare a lavorare sui tetti a metter gronde estate e inverno? o ad imbacuccarsi con tute e maschere e verniciare ferro? Quanti sognano di fare il saldatore? O di lavorare tutta la notte a fare pane? Quanti sognano di pulire i bagni dei treni? Oppure di raccogliere pomodori? Quanti sognano di fare il lavapiatti? Mancano anche i medici.La richiesta di cittadinanza e le lunghissime attese? E' vero. Sono quattro anni che mio marito, che parla, legge e scrive in italiano, sta lavorando ai documenti per la cittadinanza. Se un documento non arriva per tempo, bisogna rifarli tutti. E vi assicuro che anche se ci trasferissimo in Italia, lui non ruberebbe il lavoro a nessuno. Viste la difficolta' per ottenere la cittadinanza, non mi preoccuperei troppo della cosiddetta  invasione delle persone con antenati italiani. L'iter burocratico e' talmente complicato (e bisogna sostenere un esame di lingua italiana) che pochi riusciranno ad invadere il Belpaese. Da immigrata, o emigrata all'estero se preferite, la mia fortuna e' stata approdare in un luogo dove, piu' di 20 anni fa, invece di etichettarmi come una italiana.. vediamo.. come potremmo essere etichettati noi italiani all'estero?.. Ah, fannulloni e mafiosi forse? Dicevo, invece di mettermi addosso una etichetta mi hanno, semplicemente, aiutata. Dandomi un lavoro anche se non parlavo bene la loro lingua, anche se ero appena uscita dalla universita', senza nessuna esperienza. Come? "Eh.. ma tu sei laureata non sei andata lì a sfruttare il sistema.. " Il concetto e' lo stesso laurea o non laurea: mi hanno dato la possibilita' di vivere qui in modo dignitoso.In Italia vedo tanta preoccupazione e mi dispiace. Ma vedo anche una informazione assurdamente concentrata su fatti negativi, un accanimento mediatico verso il diverso, l'effetto shock vende. La manipolazione delle informazioni e' un problema costante e quando sono in Italia e guardo i telegiornali, non riesco a capire come si possa ciecamente credere a quello che mostrano. E' per questo che sono arrivata a questo sito, passando prima da quello del Ministero degli Interni: perche' volevo statistiche, numeri, fatti -  e non opinioni tinte dai colori di questo o quell'altro partito.   Qualcuno ha detto che negli Usa gli immigrati  negli anni dell' 800 erano accolti bene perche' mancava forza lavoro. Non e' vero. Erano discriminati. Si temeva che tutti gli uomini cinesi sarebbero arrivati in USA  e avrebbero divorato il paese. Un po' come le tristissime accuse agli africani in Italia, ma siamo negli anni 20 del 2000... non nel 1878. https://www.loc.gov/classroom-materials/immigration/chinese/intolerance/ Nel 1882 gli Stati Uniti, vararono una legge che vietava agli immigrati cinesi di entrare negli USA.  Il provvedimento si chiamava "The 1882 Chinese Exclusion Act".  E i milioni di italiani che emigrarono qui nel 900? Gli italiani erano anche loro discriminati, erano anche loro accusati di rubare il lavoro agli americani. https://www.loc.gov/classroom-materials/immigration/italian/under-attack/ Informatevi, andate alla fonte, leggete. Non fermatevi alle opinioni.  Il mondo continuerà ad andare avanti e sara' di tutti i colori. I miei vicini di casa qui all'estero sono indiani, australiani, giapponesi, cinesi, eccetera, eccetera, insieme a persone del luogo. E' un arcobaleno di colori, usi e costumi, quello che si definisce un melting pot. Vivendo qui ho imparato usi e costumi del mondo, ma ho anche insegnato quelli italiani; anzi no, ho insegnato alcuni usi e costumi italiani, quelli di quella piccola parte di Italia dove sono cresciuta, perche', come ha detto qualcuno nei commenti, l'Italia e' culturalmente diversa anche nei suoi stessi confini. E questa e' una ricchezza, concordo. Invece di combattere contro i mulini a vento, dovremmo cercare, semplicemente, di essere piu' umani e cercare di capire e rispettare gli altri, per farci rispettare allo stesso modo. Un'utopia? Spero di no. Grazie

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