Quanti sono i rifugiati in Italia e in Europa?33 min read

3 Luglio 2020 Dati migrazioni -

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Sociologo

Quanti sono i rifugiati in Italia e in Europa?33 min read

Reading Time: 26 minutes

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quanti sono i rifugiati in italia e in europa

Quanti sono i rifugiati in Italia e in Europa? Per rispondere a questa domanda è necessario prima precisare cosa si intende per rifugiati. I rifugiati sono una particolare categoria di immigrati, che hanno uno speciale statuto giuridico concesso, in base all’art. 1 della Convenzione di Ginevra del 1951,

a chiunque nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato.

Per ottenere questo status occorre fare domanda di asilo, e attendere una risposta in merito. Un’apposita Commissione Asilo effettua un colloquio approfondito con il candidato, e valuta se il soggetto è meritevole di una qualche forma di protezione: la protezione internazionale (status di rifugiato o protezione sussidiaria), oppure i permessi per casi speciali che in Italia da dicembre 2018 hanno sostituito la protezione umanitaria (è tutto spiegato qui).

I rifugiati sono quindi una parte della quota di stranieri residenti su un territorio, anche se il fatto di godere di diritti estesi rispetto a quelli normalmente concessi ai migranti economici ne fa una componente piuttosto stabile della popolazione.

Per misurare l’impatto del sistema di protezione internazionale sugli stati di accoglienza si utilizzano principalmente due dati: quello sulla presenza di rifugiati in un dato territorio, e quello delle richieste di asilo su base annua. Vediamo dunque quanti sono i rifugiati in Italia e in Europa, e quante sono le richieste di asilo che i diversi paesi europei ricevono annualmente.

Quanti sono i rifugiati in Italia e in Europa?

Vale la pena innanzitutto aprire una finestra sul mondo, da cui possiamo osservare un panorama sorprendente rispetto al nostro occhio eurocentrico: il maggior numero di rifugiati è accolto da paesi extraeuropei. A fine 2019 il numero totale dei rifugiati nel mondo è 26 milioni, stabile rispetto al 2018 ma in grande aumento rispetto al 2017, quando erano 19,9 milioni.

Se aggiungiamo anche gli sfollati interni (profughi che restano nel proprio paese, sono ben 45,7 milioni a fine 2019) e i richiedenti asilo (4,2 milioni) arriviamo alla cifra di 79,5 milioni di migranti forzati nel mondo, il 12% in più rispetto al 2018. Solo 10 anni fa, nel 2010, questa cifra era di poco più di 40 milioni, calcola l’Unhcr nel suo rapporto Global Trends 2019, da cui prendiamo questi dati.

Sempre secondo lo stesso rapporto, questi sono i principali paesi di accoglienza dei rifugiati nel mondo:

rifugiati nel mondo 2019
Fonte: UNHCR Global Trends 2019

Come si nota, l’unico paese europeo in questa top 10 è la Germania. L’Europa ospita, in totale, 6,5 milioni di rifugiati, un numero in grande crescita fino al 2017, che nell’ultimo anno è invece rimasto stabile. In questo conteggio sono però inclusi i rifugiati presenti in Turchia, il che è piuttosto bizzarro se pensiamo che la strategia dell’Unione Europea per lasciare i migranti “fuori dall’Europa” è stata proprio quella di bloccarli in Turchia.

Se quindi escludiamo i rifugiati in Turchia, il numero di rifugiati in Europa si riduce notevolmente a 3 milioni, una cifra inferiore a quella registrata da Africa subsahariana (6,3 milioni di rifugiati), Asia (4,2 milioni) e Medio Oriente-Nord Africa (2,6 milioni).

Questa la situazione nei principali paesi europei. Si noti che i dati includono non solo i rifugiati in senso stretto, ma tutti coloro che negli anni hanno ottenuto una forma di protezione: lo status di rifugiato, la protezione sussidiaria e la ex protezione umanitaria.

Numero rifugiatiOgni 1000 abitanti
Turchia3.579.53143,7
Svezia253.79424,8
Malta8.91118,1
Austria135.95515,3
Cipro12.32514,1
Germania1.146.68513,8
Svizzera110.16812,9
Norvegia53.88810,1
Danimarca37.5406,5
Grecia68.2196,4
Francia407.9236,1
Olanda94.4305,5
Belgio61.6775,4
Italia207.6193,4
Regno Unito133.0942,0

Questi numeri ci raccontano di un continente dove la percentuale dei rifugiati rispetto alla popolazione totale è molto bassa e, dopo anni di crescita, mostra i primi segni di decrescita in alcuni paesi. Esclusa la Turchia, che abbiamo lasciato nella tabella come elemento di paragone, la Svezia rimane il paese con il rapporto più alto tra rifugiati presenti e popolazione (il 2,5%). Valori alti (si fa per dire, comunque tra l’1% e il 2% della popolazione) in generale nei paesi nordici e dell’Europa centrale, più bassi invece nell’Europa mediterranea, con l’eccezione delle due piccole isole Malta e Cipro.

Il numero dei rifugiati è in aumento soprattutto in Spagna, Grecia, Irlanda. Più contenuta, sotto il 10%, la crescita dell’Italia. Il dato è invece in calo in alcuni paesi dell’Europa orientale (Romania, Ungheria, Repubblica Ceca) e, abbastanza sorprendentemente, in Olanda (-7%).

In Italia i rifugiati sono più che raddoppiati rispetto al 2014, da 94 mila a oltre 200 mila unità, da 1,5 a 3,4 su mille abitanti. Numeri che nonostante la crescita collocano l’Italia agli ultimi posti in Europa per incidenza dei rifugiati sulla popolazione totale. Immaginate di mettere in fila mille persone: solo tre di esse sono rifugiati.

Quanti sono i rifugiati in Italia e in Europa? Richieste di asilo

Come detto, la richiesta di asilo è un passaggio preliminare rispetto all’essere riconosciuto (o meno) come rifugiato o come titolare di protezione sussidiaria o umanitaria. Ci fornisce quindi un’idea di quanti potenziali rifugiati sono entrati nei diversi paesi, ma va precisato che solo una parte delle richieste di asilo si trasformerà nella concessione dello status di rifugiato.

Gli ultimi dati completi relativi alle richieste di asilo presentate in Italia e in altri paesi europei sono relativi al 2019. In totale l’Europa ha ricevuto 721.095 richieste di asilo, un dato in crescita dell’11,6% rispetto al 2018, ma in netto calo rispetto all’anno record 2016, quando furono 1,3 milioni. Ecco i dati dei paesi europei che hanno avuto il maggior numero di domande di asilo nel 2019 in rapporto alla popolazione.

domande di asilo in europa nel 2019

In tabella si riportano i dati completi anche con i valori assoluti delle domande di asilo ricevute da ciascun paese.

Richieste di asiloOgni 1000 abitanti
Cipro13.65015,6
Malta4.0908,3
Grecia77.2757,2
Svezia26.2552,6
Spagna117.8002,5
Belgio27.4602,4
Germania165.6152,0
Francia128.9401,9
Svizzera14.1951,7
Olanda25.2001,5
Austria12.4901,4
Regno Unito44.8350,7
Italia43.7700,7

La Germania è il paese che nel 2019 ha ricevuto più domande di asilo, anche se in calo rispetto alle 180 mila del 2018 e soprattutto alle 745 mila dell’anno record 2016, seguita dalla Francia con 129 mila domande e dalla Spagna con 118 mila domande.

L’Italia è al sesto posto con 44 mila domande (furono 60 mila nel 2018 e 128 mila nel 2017), e agli ultimi posti per incidenza delle domande rispetto alla popolazione: 0,7 domande di asilo ogni mille abitanti, contro le 15,6 di Cipro.

Rispetto al 2018 il paese che fa segnare l’incremento più significativo è la Spagna (+118%) seguita da Malta (+92%), Cipro (+76%)- Più contenuta la crescita in Portogallo, Slovenia, Irlanda e Svezia. Tra i paesi che fanno segnare una diminuzione di domande di asilo l’Italia primeggia (-27%), seguita da Ungheria (-25%), Danimarca (-24%). Calo più contenuto in Germania, Austria e Svizzera.

Il dato spagnolo è quello più sorprendente, ed è in gran parte dovuto all’aumento vertiginoso delle domande di asilo di persone provenienti da Venezuela, Colombia e altri paesi dell’America centrale e meridionale, che tradizionalmente eleggono la Spagna come meta della loro emigrazione.

Quanti sono i rifugiati in Italia e in Europa? Paesi di origine

Vediamo, infine, i principali paesi di origine delle persone che hanno fatto domanda di asilo in Europa nel 2019.

Richieste di asiloRispetto al 2018
Siria79.095-6%
Afghanistan61.095+33%
Venezuela45.435+102%
Iraq35.280-21%
Colombia32.340+215%
Pakistan31.325+8%
Nigeria26.880+4%
Turchia25.990+13%
Iran24.460-3%
Albania24.410+10%

Da questi dieci paesi viene oltre la metà delle persone che chiedono asilo in Europa. Seguono poi Georgia, Bangladesh, Russia, Somalia, Guinea. Rispetto al 2018 balzo in avanti vertiginoso delle domande da Colombia e Venezuela. Più stabili le altre, con oscillazioni non molto rilevanti.

Piccoli segnali di come le cose cambiano nel tempo, anche molto velocemente: nel 2015 furono 300 le domande dalla Colombia; oggi sono oltre 30 mila. Fino al 2012 le domande dal Venezuela erano meno di 100, oggi sono oltre 45 mila.

Dipende dalla situazione nei paesi, certo, ma dipende anche dalle decisioni dei paesi di arrivo: nel 2015 ci furono in Europa 72 mila domande di asilo avanzate da persone provenienti dal Kosovo; nel 2019 sono diventate 4,2 mila. Sapete perché? Perché dal 2016 la Germania ha inserito il Kosovo nella lista dei paesi sicuri. Un tratto di penna può stravolgere i destini delle persone.

Quanti sono invece gli immigrati in Italia e in Europa?

Sappiamo distinguere tra un immigrato, un rifugiato, un richiedente asilo, un migrante e un profugo?

E, nello specifico, su cosa si basa la distinzione tra rifugiati e migranti economici?

Immagine | Physicians for Human Rights

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Sociologo, lavora come progettista e project manager per Sineglossa. Per Le Nius è responsabile editoriale, autore e formatore. Crede nell'amore e ha una vera passione per i treni. fabio@lenius.it
84 Commenti
  1. dav1de

    Bel lavoro, Fabio.

  2. nunù

    Non significa un accidenti di niente questo articolo. Non ha senso parlare del 0.13% di richiedenti asilo sul totale della popolazione. Lo sa chiunque abbia richiedenti asilo in città. Quelle 78.061 persone non sono ripartire in nessun modo sul suolo italiano, e lo stesso avviene in Europa, in centinaia o in migliaia si accalcano o vengono ammassati in questa o quella città. Nessuno vuole la nascita di un nuovo Bantustan o uno Stato nello Stato. Se ci fossero due sfortunati ripartiti per ogni città nessuno, credo, avrebbe da fiatare. Perciò 0.13% sul totale della popolazione è una presa in giro. Faccia le percentuali di dove sono accalcati. Poi chieda alle persone in loco cosa ne pensano. Soprattutto delle strade diventate latrine a cielo aperto. Cordiali Saluti.

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Nunù, lo 0,13% fa riferimento ai rifugiati, non ai richiedenti asilo. A parte il diritto di voto, i rifugiati hanno GLI STESSI DIRITTI dei cittadini italiani, compreso quello del libero movimento dentro e fuori l'Italia. PEr questo su quello 0,13% non esiste nessuna questione di distribuzione. I richiedenti asilo invece non possono lavorare né uscire dall'Italia fino a che non ottengono una risposta alla loro domanda di asilo. Per questo restano mesi (a volte addirittura anni) senza poter fare niente, e devono essere accolti. Su questi mi risulta esserci una effettiva distribuzione sul territorio italiano, gestita dallo Stato. Ciò detto, è impossibile pensare di fare distribuzioni perfette, anche perché le persone, comprensibilmente, tendono a concentrarsi per condividere relazioni, risorse, informazioni. Certo, le concentrazioni andrebbero evitate (io, ad esempio, sono contrario ai grandi centri di accoglienza) ma al tempo stesso il mito della perfetta distribuzione è un'utopia. Per fortuna, aggiungo.

  3. ignazio bruscia

    Ai richiedenti asilo è consentito lavorare, contestualmente alla richiesta di asilo gli viene rilasciato un permesso di soggiorno per motivi lavorativi.

  4. Fabio Colombo

    Grazie della preziosa segnalazione, Ignazio, in parte esatta. Si tratta di una novità in vigore dal 30 settembre 2015: il richiedente asilo può svolgere attività lavorativa, ma dopo almeno 60 giorni dalla richiesta. Non riceve però un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, il suo permesso rimane per richiesta di asilo.

    • Fabiola

      Vorrei solo precisare che il d.lgs. 142/2015 ha solo modificato i tempi riguardo l'esercizio dell'attività lavorativa: prima al richiedente asilo era consentito lavorare decorsi 6 mesi dalla formalizzazione della richiesta di protezione internazionale con conseguente rilascio del primo permesso di soggiorno (per richiesta asilo, appunto). La logica dei 6 mesi risiedeva nel fatto che entro tale tempo la Commissione Territoriale avrebbe dovuto rilasciare l'esito di valutazione della domanda (tempo nei fatti mai rispettato). Ai sensi del su citato decreto il richiedente protezione internazionale può svolgere attività lavorativa decorsi 60 giorni dalla richiesta.

  5. Lef

    C'e qualche motivo preciso che in tutto l' articolo non fai accenno dei profughi invasi in Grecia? O e' semplicemente... per qualche fattibilita? Lei parla di poche migliaia di profughi nei paesi europei, mentre in Grecia hanno ormai superato il milione! Vergogna...

    • Fabio Colombo

      Salve Lef, il motivo preciso è che questo articolo fa riferimento ai dati ufficializzati da Unhcr (l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) nei report citati in fondo all'articolo, che al momento sono disponibili fino al 2014.L'aumento delle persone in arrivo in Grecia si verifica dal 2015 e ne abbiamo parlato estensivamente dando i dati provvisori disponibili forniti da Unhcr, ad esempio in questo articolo per il 2015: https://www.lenius.it/migranti-europa-2015/ e in questo articolo per il 2016: https://www.lenius.it/migranti-2016/

  6. pino

    ma qui non c'è lavoro nemmeno per gli italiani !!! Che vengono a fare questi qua??? Le famiglie italiane sono già state ridotte sulla soglia della povertà dalla crisi e dall'aumento del costo della vita....paghiamo tasse allucinanti e lavoriamo solo per pagare quelle....gli stipendi sono fermi al tempo della lira, il costo della vita è aumentato del 300% è pieno di disoccupati e cosa dovremmo fare ospitare chi???

  7. Nicola

    Il confronto con altri paesi vuol dire poco ... Ci sono paesi che CONFINANO con paesi in guerra, mi sembra normale che abbiano un numero altissimo di rifugiati ... Un conto sono i rifugiati siriani in Libano , un conto sono migranti dalla Costa d'Avorio che restano anni ed anni in Italia nel sistema di accoglienza tra ricorsi e contro-ricorsi ... Vuol dire poco anche il confronto del numero dei presunti rifugiati rispetto alla popolazione totale , intanto perché andrebbero confrontati con la popolazione di una classe di età simile, poi perché i rifugiati non sono certo gli unici stranieri presenti, ed infine perché andrebbe valutato anche il dato dei disoccupati , in Italia ci sono diversi milioni di disoccupati e tra questi anche quasi 500.000 stranieri ... E comunque guardiamo alcuni dati: numero di sbarchi in Italia dal 2014 in poi confrontato con gli anni pre-2014, numero di domande di asilo in Italia nel 2014-2015-2016 e poi la presenza nei centri per migranti in Italia , confrontiamo tutto con gli anni precedenti e poi valutiamo se eravamo mai arrivati a tanto. Ormai anche diverse persone di sinistra si sono stufate di questo modo di gestire le cose.

  8. Damian

    Secondo questo articolo in Italia e in Europa il numero di immigrati e' praticamente dello 0% in realta' a Modena 3 o 4 anni fa se volevi vedere un nero lo dovevi andare a cercare, adesso ci sono talmente tanti neri che sembra di essere nel ghetto. Camminando per strada o andando al supermercato un paio di ore si incontrano decine e decine di neri spesso in gruppi di 4-5 persone. Sembra di vivere in un paese diverso da quello in cui uno e' cresciuto. Fra poco cominceranno a esserci rivolte razziali come in America. L'Italia e' gia' un paese economicamente in ginocchio e accettare e pagare per tutti i neri e musulmani che arrivano tagliando sempre di piu' scuola, sanita' e pensioni portera' a una guerra civile contro neri e musulmani. Prima o poi la propaganda in tv per tenere buona la gente che ha vissuto in Italia da migliaia di anni non funzionera' piu' e sempre piu' gente si rendera' conto che i musulmani ci hanno invaso usando le loro donne con 5-6 figli ciascuna anziche' I fucili.L'immigrazione da paesi dell'Europa dell'est, Russia, Ukraine e China e' ok visto che questi immigrati lavorano duro e soprattutto non causano problemi, l'immigrazione dei musulmani sta distruggendo l'Unione Europea che finora ci ha dato 60+ anni di pace. Invece di lasciare queste "persone" distruggere l'Italia e l'Europa e' ora di fargli capire che la loro presenza non e' gradita e che devono tornare da dove vengono o in un paese terzo (Syria) o di loro volonta' o attraverso deportazioni di massa visto che il costo di deportarli e' irrilevante rispetto al costo di rivolte razziali, stupri, omicidi o guerra civile.L'Europa e' in ginocchio per colpa dei musulmani che hanno causato Brexit, chiusura delle frontiere, stupri di massa, attacchi terroristici e riduzione degli stipendi.

  9. Matteo

    È tutto vero,non sopporto più vedere neri e misulmani,nonpossiamo soccorrere tutta l'Africa ,questi poi hanno una cultura completamente diversa spesso anche ostile nei nostri confronti e per via della loro religione si sentono anche superiore Allah è grande di coseguenza anche loro,però Allah ha portato tanta miseria e guerre di continuo hanno bisogno di dittatori senza non sono capaci di vivere.Fuori dall'Europa se vogliamo salvarla.

    • Matteo

      Non si può scrivere solo quello che è gradito a chi controlla l'i formazione Di bugie se ne dicono anche troppo nel mio paese chi mi può piacere lo scelgo io.

  10. rocallisa

    Giusto, anche io non ne posso più di sentire tutti i giorni di migliaia di migranti che sbarcano (tutti tra l'altro maschi giovani) e musulmani che pretendono che venga osservata la loro legge invece delle nostre. Sento, come molti del resto, che tutto questo sta mettendo in pericolo anche la nostra religione, io sono cattolica e non voglio vivere in un Paese musulmano, se lo avessi voluto mi sarei trasferita. Ricordiamoci che un conto è la libertà di religione, un conto è non rispettare la religione del Paese nel quale si è ospiti.

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Rocallisa, grazie del commento. Ritieni che la tua possibilità di praticare la religione cattolica sia messa a rischio dalla presenza di persone di altre religioni?

      • carlodf

        non so se Rocallisa si riferisse solo all'espressione religiosa o ad altre espressioni della socialità. In questo caso la libertà delle donne può essere pesantemente limitata dall'immigrazione di forti e solidali comunità islamiche. Lo sanno tutte le donne che conoscono le città islamiche some Cairo, Casablanca, Karachi o Colonia.... Qui un link a un corto dcumentario della tv francese su Parigi e Lione http://www.francetvinfo.fr/societe/societe-quand-les-femmes-sont-indesirables-dans-les-lieux-publics_1958225.html

  11. rocallisa

    Oltre che tabelle riguardanti la percentuale di migranti, richiedenti asilo e rifugiati calcolati per numero di abitanti, perché non ne facciamo una confrontando la superficie territoriale? Provate a considerare la differenza che ci sarebbe nel mettere 1.000.000 di migranti in Argentina e la stessa quantità nel principato di Monaco!!

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Rocallisa, la cosa più sensata è mettere in relazione il numero di rifugiati con il numero degli abitanti di un territorio, ad ogni modo quella che chiedi è un'operazione abbastanza semplice, e dà questi risultati:Malta: 2.845 rifugiati ogni 100 km2 Germania: 88 rifugiati ogni 100 km2 Austria: 86 rifugiati ogni 100 km2 Danimarca: 64 rifugiati ogni 100 km2 Francia: 42 rifugiati ogni 100 km2 Italia: 39 rifugiati ogni 100km2 Svezia: 38 rifugiati ogni 100 km2

      • Ti invidio la calma con la quale rispondi d alcuni commenti. Io ormai non ho più alcuna pazienza . Grazie delle informazioni che hai dato e grazie a chi costruttivamente ha commentato.

  12. Sara

    Buongiorno Fabio, grazie dell'articolo. Se puoi per favore, cita le fonti. Vorrei ad esempio sapere il dato riguardante i rifugiati in Europa 3.107.600, dove l'hai trovato? Grazie

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Sara, le fonti sono citate alla fine dell'articolo. Sono il Global Trends, un rapporto annuale sulla situazione dei rifugiati nel mondo pubblicato da UNHCR, e i dati Eurostat, disponibili nel database online e in diverse pubblicazioni curate da Eurostat stesso

  13. Tartarini Francesco (italia)

    Io mi chiedo un'altra cosa.Anzichè far continuare questo obbrobbrio dei barconi, che è pericoloso sia per loro che muoiono in mare, sia per il contribuente che deve mantenerli nei centri di accoglienza, sia per la guerdia costiera che li deve andare a prendere.. e inoltre arricchesce le mafie degli scafisti.Dato che per la maggiroanza dei casi sono profughi economici, non da guerre, e noi europei stiamo invecchiando.Creare una schengen mondiale, o almeno con certi paesi, estendere schengen a certi paesi africani, creare quote di immigrati che regolarmente arrivano in Europa con permessi di lavoro.

  14. giuli

    qual è la differenza tra i vari centri di accoglienza in italia CPSA, CDA, CARA, CID, CIE, CPR, SPRAR?

    • Fabio Colombo

      Grazie della domanda Giuli. L'abbiamo presa talmente tanto a cuore che l'abbiamo utilizzata come spunto per scriverci un articolo, dove speriamo tu possa trovare la risposta: https://www.lenius.it/sistema-di-accoglienza-dei-migranti-in-italia/.

  15. saul

    il 90 % di quelli che vengono portati qui non sono rifugiati , non sono profughi , sono immigrati clandestini e come tali andrebbero trattati e invece ..... due o tre anni al massimo ,con le dinamiche in atto che ovviamente l'itagliota medio non conosce , è questo il tempo che ci resta , poi per l'Italia tutti gli avvenimenti precipiteranno

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Saul, le persone che sbarcano in Italia fanno domanda di asilo, sono perciò richiedenti asilo. Quasi la metà di loro, mediamente, riceve una forma di protezione (status di rifugiato o protezione umanitaria o sussidiaria). La metà (non il 90%) diventa irregolare nel momento in cui riceve una risposta negativa alla domanda di asilo. Per il resto, non so a quali dinamiche ti riferisca, se ce le vuoi spiegare.

      • Michelino

        beh, credo che Saul abbia affermato correttamente nella sua prima parte. il 90% non sono profughi. poi che lo stato conceda al restate 40% protezione umanitaria o sussidiaria come fai notare tu è un altro discorso. Sia chi è a favore o contrario dell'immigrazione spesso evita certi dettagli. Dare assistenza anche a quel restante 40% vuol dire incassare piu soldi, e questo e' un dato di fatto e gli indotti per il business dell'immograzione sono enormi.. La gente giustamente ha da ridere perché in un paese con 4,7 milioni di Italiani in condizione di povertà assoluta dovrebbe essere prioritario dare assistenza a chi ha più bisogno rispetto ai migrtanti economici che vengono spontaneamente. Ma questo è un messaggio che viene fatto passare incessantemente come razzista, xenofobo al principale scopo di proteggere un business!

        • carlodf

          "la gente giustamente ha da ridere"!?! sai le risate quando la situazione precipiterà! l'Italia ha un futuro di recessione permanente garantito dall'euro eterodiretto dai tedeschi e quindi dalla perdita costante di competitività... il governo (per qualche misterioso motivo) ha dichiarato l'abolizione dei confini invitando tutti gli aspiranti immigrati, sperando che poi gli andassero in nord-europa...ma ciò non avviene più perché quei paesi si rifiutano di accettare la nostra indistinzione tra rifugiati e migranti economici... ...tutto lascia presagire che il problema dovremo accollarcelo noi italiani!

    • Ulisse

      In Italia solo il 5% dei richiedenti asilo ottiene lo status di rifugiato. Il 13% riceve il permesso di soggiorno per protezione sussidiaria. Mentre il 19% consegue la protezione per motivi umanitari (24 mesi, prorogabili). Negli ultimi anni il Viminale ha imposto criteri più stringenti; la quota di domande respinte è cambiata dal 22% nel 2012, al 39% nel biennio successivo, 59% nel 2015, fino a toccare il 63% nel 2016 (leggo sul Libero del 29 agosto scorso a pagina 11 che i profughi mediorientali che hanno ricevuto lo status di rifugiato in Germania è stato dello 0,5%). Dopo che è stata accolta la loro richiesta d’asilo, di cosa vivono, con quali mezzi ? Coloro a cui viene negata la richiesta, di cosa vivono con quali mezzi ? Quando lo stesso ministro Minniti afferma: «Oggi, le prime tre etnie di migranti provengono da Nigeria, Bangladesh e Guinea. È evidente che chi, per 10mila dollari, parte dal Bangladesh, raggiunge in aereo il Cairo o Istanbul e di lì viene preso dai carovanieri per essere condotto prima nel Sud del Sahara e poi, a Sabrata e di lì sulle nostre coste con barconi, non sta sfuggendo da una guerra», ma nonostante ciò sottopongono lo stesso la domanda confidando in qualche scappatoia o per darsi alla macchia fuggendo da un centro; nessuno sa esattamente quanti sono gli extracomunitari “fantasmi” in Italia e in Europa. Come si chiama una persona che tenta di autocertificare una richiesta nella speranza di ottenere qualcosa di cui non ha diritto, magari inventando di aver ucciso qualcuno o dichiararsi omosessuale quando non lo è affatto in un Paese in cui per questo reato è prevista la pena capitale ? Che differenza c’è tra una persona che percepisce la pensione d’invalidità ma invalido non è ?

      • carlodf

        non si può dire ...è razzista! (forse anche fascista e magari nazista)

        • Ulisse

          I numeri sono razzisti ? Molti, quando gli argomenti stanno a zero, per screditare o zittire usano, senza senso alcuno, parole che ormai sono diventate i nuovi “tabù” sociali; è la filosofia del politicamente corretto che “ragiona” a senso unico. Si condannano i totalitarismi di destra ma ci si guarda bene dal condannare quelli di sinistra, magari indossando una maglietta con Ernesto che Guevara ignorando la sua storia e le atrocità da lui commesse. “I regimi totalitari impongono alla società le loro verità assolute, che comportano la definizione di un assetto stabile, immodificabile e autoritario: cosa conta, in un tale sistema, l’individuo? Esso è sacrificabile in nome della purezza della verità”. (Popper, La società aperta e i suoi nemici)

          • carlodf

            ok, ma qui non serviva scomodare Il Che. (a proposito: che atrocità ha commesso?) La critica marxista è divisa sul fenomeno...non si tratta assolutamente di pensiero unico! Diego Fusaro e molti altri denunciano quest'abolizione dei confini (fatto inedito nella storia) come una manovra per aumentare lo sfruttamento dei lavoratori e disoccupati italiani.In realtà, ciò a cui assistiamo è voluto da una classe politica, sostenuta da molti media e opinion lea-ders, per tornaconto clientelare-affaristico: ca. 5 miliardi di euro/anno vale questo fenomeno immigratorio, mentre lo ius soli vale da subito quasi 1 milione di voti. Non sono dei feroci dittatori totalitari questi nostri governanti (a cui io non lascerei mai gestire uno sgabuzzino di 2 mq)...piuttosto dei politicanti senza visione che si credono furbi...fino a quando i colleghi di altri paesi non li mettono davanti alla dura realtà. L'apoteosi di quest'improvvisazione è stata svelata quando i governi europei hanno detto chiaro e tondo che ad aver diritto sono solo i rifugiati e che l'identificazione deve esser fatta già in Africa. Insomma: l'indistinzione da noi inventata non vale per gli altri governi ma solo per il nostro! La cosa più penosa è che i nostri hanno giocato d'azzardo e tentato di forzare la mano....quando era chiaro che tutti i rischi e costi erano su di noi!

  16. Paolo

    Il vero problema in Italia è l'arrivo dei migranti. Che poi tendano ad andare in paesi meno affamati del nostro è un fatto dimostrato dai numeri, frattanto noi dobbiamo accoglierli con tutto quello che comporta: identificazione, sanità, prima ospitalità, alimentazione, controlli di polizia per evitare delinquenza e così via. questo costa molto in denaro e disagio oltre a dare modo alla malavita -anche di alto livello- di guadagnare. Abbiamo visto che solo una percentuale ridotta si ferma in Italia ed è facile da capire: non c'è lavoro neanche per gli aborigeni; dunque quella percentuale ridotta che rimane è più facilmente indotta a delinquere per mancanza di mezzi di sostentamento. In ogni caso la forte presenza dei migranti negli altri paesi li induce a chiudere le frontiere e dunque saremo costretti ad impedire ulteriori sbarchi. In Italia non c'è un'economia che può sostenere l'arrivo di decine e decine di migliaia di bocche da sfamare. Un'ultima cosa: è ora di smetterla di dire che gli italiani non vogliono fare lavori umili. Per un umile lavoro in cucina ho intervistato numerose persone laureate e moltissime diplomate in discipline ben diverse che spaziavano da ragioneria a laurea in legge.

  17. Scusate ma non mi tornano i conti: nel 2016 sono sbarcati in Italia 180.000 migranti: non c'e' ricollocazione in Europa e non ci sono rimpatri, questo porta al 3% della popolazione in un anno. Siccome la situazione è pressoché identica nel 2017 e lo è stata nel 2016, senza contare il 2015, 2014 etc, il numero di rifugiati aventi o non aventi diritto sono almeno il 3% per 3 e cioè circa il 10%.

    • Fabio Colombo

      Salve Giovanni, c'è un po' di imprecisione nei tuoi calcoli: 180.000 rispetto a 60.000.000 fa lo 0,3% non il 3%. Ad ogni modo, considera anche che non tutti coloro che sbarcano fanno richiesta di asilo in Italia, c'è anche chi riesce ad andare in altri paesi, anche se succedeva molto di più nel 2014 e 2015. Le richieste di asilo poi a un certo punto hanno un esito, in molti casi negativo. Quindi non è corretto sommare le richieste dei diversi anni come fai tu.

      • myollnir

        Ehm... no, fa proprio il 3%. 180mila per 330 fa 59milioni400mila

        • Fabio Colombo

          Il 3% di 60.000.000 è 1.800.000. 180.000 è lo 0,3%. Dubbi non ce ne sono.

          • carlodf

            confermo!

  18. Giulia

    Volevo avere un'informazione, i dati che avete inserito nell'articolo dove li avete raccolti?

    • Davide Fracasso

      Ciao Giulia, come segnato nell'articolo da Fabio le fonti dei dati sono l'UNHCR, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ed Eurostat.

  19. egidio arosio

    il principale problema dell'italia è quello dei migranti??? questo è quello che ha cercato di inculcarvi in testa salvini, se anche cos' fosse l'avrebbe già risolto minniti che ha ridotto drasticamente gli sbarchi nel 2017, e si sarebbe potuto fare a meno di votare lega e 5s. ma non è questo, anzi per l'italia è un business, e non c'è da vergognarsi a dirlo: i 35 euro vengono dall'europa, l'italia ci mette solo la sua piccola parte in quanto socia, diciamo così. poi vengono tutti spesi in italia (affitti, cibo, insegnati, educatori ecc.. in somma tanti posti di lavoro), anche i 2,5 euro (in certe regioni meno) che vengono dati loro per piccole spese quotidiane, vengono spesi in esercizi commerciali italiani. fossero questi i problemi italiani! mafia, corruzione (decine di arrestati ogni settimana), appalti truccati, evasione... cosa volete che siano..

    • Fabio Colombo

      Grazie del commento Egidio. I fondi per il finanziamento del sistema di accoglienza sono però in gran parte messi dall'Italia, l'Europa dà solo un contributo.

  20. Sebastian

    mi sembra solo un articolo di parte. Se si sommano 500.000 mila immigrati irregolari (fonte sole24ore cercando su Google) si capisce che il peso è completamente diverso e più vicino alla parte della classifica con oltre 10 immigrati su 1000 abitanti

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Sebastian, questo articolo parla di rifugiati. La definizione di rifugiati è chiaramente esposta all'inizio dell'articolo. Se vuole i dati relativi a tutte le persone straniere presenti in Italia li trova qui: https://www.lenius.it/stranieri-in-italia/

  21. Michela

    Salve! Grazie per i vostri articoli sempre molto chiari ed esaustivi. Avrei però una richiesta, qualcuno saprebbe dirmi dove si trovano esattamente i dati sul numero dei rifugiati residenti in Europa e nei vari paesi UE? Sto cercando nel database Eurostat ma riesco a trovare solamente il numero di richiedenti asilo.

    • Fabio Colombo

      Ciao Michela, grazie del tuo commento. I dati sul numero dei rifugiati derivano dal rapporto annuale Global Trends dell'Unhcr, linkato nell'articolo e facilmente reperibile online. Eurostat pubblica anche i dati sul numero di rifugiati e persone con protezione sussidiaria ma mette nel calderone "Altro" il numero delle persone con altre forme di protezione (ad es. la ex protezione umanitaria in Italia), per questo è più funzionale usare i dati Unhcr. Ad ogni modo i dati Eurostat li trovi nella sezione sull'asilo linkata anche nell'articolo, è l'ultima tabella "All valid permits by reason on 31 December of each year". Poi devi spulciare dentro per trovare i dati. Sì, insomma, è piuttosto complicato.

  22. Brusaporco Aida

    che dire, in mezzo a tante barbarie ci sono persone con un cuore ed un cervello che, non mi fanno sentire sola. Io vorrei che tutte le mamme scendessero in piazza per un mondo migliore e più solidale. Io ho paura, molta paura di Salvini e amici. Sono schifata quando sento anche donne (Santanchè), la Meloni che è mamma parlare con tanto odio verso chi non ha niente. QUESTE NON SONO DONNE-MAMME MA, BELVE UMAE. CIAO AIDA

  23. Raffreefly

    Concordo in toto per questo sostengo il ministro Salvini. È ora di finirla con il buonismo gratuito e mellifluo. L'Italia agli italiani!

  24. egi arosio

    il vero problema dell'italia? sicuro? e prima dell'ondata migratoria (limitata come vediamo dai dati UNHCR, e oggi ancora più ridotta) si deduce che problemi in italia non ce ne fossero, giusto? quindi prima dell'arrivo dei barconi non esistevano mafia camorra corruzione evasione fiscale, non esistevano ne povertà ne disoccupazione ne terremotati, e ovviamente non esistevano neanche le carceri: a che sarebbero servite? ci credo che qualcuno abbia cercato di venire in italia, ci sarei venuto anch'io se già non ci fossi stato

  25. fulvio

    E' il solito trucco!!! usato in passato e rispolverato oggi. "Prenditela con il diverso, crea un'emergenza che non esiste e il gregge non pensa più ai reali problemi del paese che non sai o non vuoi affrontare" L'ultima volta questo sistema ha portato ad una guerra. Francamente(se pur giusto parlarne)se ne parla troppo. E' vero i rifugiati ci sono, ci sono anche i migranti economici ma non mi sembrano la causa del crollo dell'italia. Forse è ora di mettere in primo piano politici incompetenti, politiche economiche fallimentari, corrotti e corruttori, giustizia a dir poco "alternativa" spesso con sentenze ridicole. I VERI PROBLEMI ITALIANI. IL gregge, pardon il popolo, abbocca.................come sempre! D'altronde cosa cambierebbe se per puro caso avessimo il più alto numero di rifugiati d'europa o non ne avessimo affatto? NIENTE! crescita zero , posti di lavoro assenti, stipendi ridicoli, politici da circo, e fascistucoli da operetta ad ogni angolo di strada. SCIRAISINDI !!!!!!!!!! (Svegliatevi)

    • CARLO DI FRANCO

      hai ragione: gli "immigrati irregolari" (è questo su cui c'è polemica, non altro) NON sono il principale problema d'Italia e forse se ne parla davvero troppo! Però hanno un bel costo per lo Stato Italiano (ca. 5 Miliardi/anno, a fronte di 80 milioni di mancetta Ue) a cui corrisponde una miserabile micragna dei "soci" europei...pure in gran parte responsabili. Questo è ammesso anche da loro, compreso il governo Macron.C'è poi un mistero che mi arrovella: se 5 miliardi di Spese sostanzialmente improduttive sembrano pochi a noi contribuenti, alle autorità UE e BCE e ai mitici e quasi divini MERCATI...perché mai 7 miliardi di reddito di cittadinanza sarebbero una catastrofe che condurrà inesorabilemente in Africa subsahariana o in Venezuela??!Attendo con ansia una risposta !

  26. fulvio

    A parte che il primo anno di reddito di cittadinanza è partito con un budget ridotto ( a pieno regime costerebbe 17 miliardi annui) poi considera che gli immigrati irregolari ( quelli che non rientrano in nessuna statistica e neanche nei 5 miliardi)...................che problema danno al bilancio dello stato? Forse il problema è stato "troppi soldi e mal usati" non trovi?. Complice anche quella leggina fortemente leghista che introdusse il reato di immigrazione clandestina che di fatto allunga in maniera abnorme i tempi di rimpatrio. Non sono per un'immigrazione selvaggia ma gradirei fortemente che ci fossero regole ben precise ed un iter rigoroso da seguire ( imparare la lingua, le regole, ed amenità simili che sembra che nessuno voglia considerare) a prescindere dal metodo di ingresso in italia. Non bisogna mai dimenticare che tutti questi migranti non partono dal loro paese direttamente per l'italia e purtroppo per loro non esiste più una via di ritorno sicura. Il sistema "mors tua vita mea" drammaticamente attuale non mi sembra la via giusta. osserva: chiusura dei centri di prima accoglienza migranti buttati per strada (nota bene non rimpatriati) popolazione che si lamenta emergenza fittizia porti chiusi (naturalmente a parole mai nulla di scritto altrimenti si finisce in galera) e i fessi contenti Quindi spero che cominci ad essere chiaro che l'emergenza migranti per alcune "correnti di pensiero" ha lo stesso valore e lo stesso uso di uno spot elettorale il tv..........solo che è sulla pelle di altri esseri umani.

  27. fulvio

    e il reddito di cittadinanza che è più che giusto doveva arrivare dopo una serie di riforme che lo avrebbero reso (nei confronti dei lavoratori) giusto e sostenibile. Nell'arco dei 5 anni di legislatura per ultimo non per primo. Così è ingiusto e non sostenibile. Prima stipendio minimo garantito ( media europea 1500 euro netti) stipendi più vicini alla media europea ( io laureato ho lo stesso stipendio di un banconiere di un bar di Amsterdam) conseguente rilancio dell'economia interna (più soldi più spese) creazione di nuovi posti di lavoro (per soddisfare la richiesta interna) poi reddito di cittadinanza (780 euro sono circa il 60% del mio stipendio di dipendente pubblico e dal sito INPS nel 2031 quando forse andrò in pensione mi verrà corrisposta una pensione di circa 720 euro................che ne pensi?) CARLO DI FRANCO rifatti i conti che è meglio

  28. fulvio

    Senti più voci e rifletti SE GLI IMMIGRATI IRREGOLARI FOSSERO STATI BIANCHI E NON NERI NESSUNO SI SAREBBE LAMENTATO E NESSUNO SI SAREBBE ACCORTO DEI 5 MILIARDI/ANNO SPESI PER LORO. ma poi siamo sicuri che quei 5 miliardi vadano effettivamente per gli immigrati? visto che dei 35 euro / immigrato giornalieri a loro arrivano solo 2,50 euro in contanti ho i miei dubbi! quanti ITALIANI si stanno arricchendo? nella mia regione sono arrivati a chiudere alberghi per farli diventare centri per migranti!!!! vedi tu!

  29. fulvio

    CARLO DI FRANCO volevi una risposta? che ne pensi del DEF? A già è colpa dei migranti....................................vero?

  30. CARLO DI FRANCO

    problema è stato “troppi soldi e mal usati”vero, ma la causa non è certo la leggina di cui parli. La causa - ovviamente - è di chi ci guadagna!...pensaci 5 miliardi al du fuori delle regole di evidenza pubblica...infatti dati alle note cooperative. E' per questo e non altro che Renzi - quell'irresponsabile! - ha voluto la deroga ai vincoli del 3% e l'esclusiva dei barconi. Che pacchia per la sua parte politico/clientelare 5 miliardi (nostri) tutti per le cooperative sue clienti senza controlli e in più con la possibilità di "vendere" la storiella di soldi dall'UE. Come ha fatto Saviano che in un video di Fanpage racconta la FAKE che i soldi dell'accoglienza vengono dall'UE, Quando invece sono ca. 80 milioni di 5.000 ! Ma le bugie hanno le gambe corte

  31. CARLO DI FRANCO

    fai tutto da solo: scrivi domande nonsense... rispondi alle stesse con risposte ancora più nonsense...certo che se livello è questo...

  32. CARLO DI FRANCO

    @Fulvio "rifatti i conti che è meglio"!? i numeri sono quelli: 5 miliardi/annoPoi non hai capito che non facevo nessuna gara tra RdC e costi delle operazioni in mediterraneo e seguente ospitalità. La citazione del RdC riguardava la "strana percezione" che i mercati (o i loro interpreti qui giù in terra?) hanno delle cose: per me è evidente come il sole che è una frottola che lavora di sponda con le autorità europee, i grandi media e il Pd. I 5 miliardi per l'ospitalità (ai clienti del Pd...ormai siamo d'accordo, credo) sono buoni e perdonabili (e ci mancherebbe!) quelli per il RdC no...e quindi guerra senza quartiere!

  33. CARLO DI FRANCO

    secondo me, più del colore della pelle, hanno sconvolto l'opinione pubblica i 5miliardi/anno...

  34. fulvio

    complimenti per la superficialità. quando si apre, a qualunque titolo, un capitolo di spesa normalmente ci sono le coperture finanziare derivanti da norme inserite o nelle finanziarie vere e proprie o nei def. se apri un capitolo di spesa con coperture una tantum, come ad esempio il reddito di cittadinanza, senza prevedere le coperture future, lo stesso vale per quota 100, il crollo è dietro l'angolo. spiegami dall'anno prossimo CHI e come deve tenere in piedi queste misure. i terribili 5 miliardi l'anno per i migranti, che con la chiusura dei centri di accoglienza non esistono più tralasciando la perdita occupazionale e quantaltro, erano a regime il resto no. sarebbe stato utile piuttosto che gridare al lupo al lupo essere presenti alla riunione per la modifica dei trattati sui migranti.........ma erano molto più importanti le elezioni regionali in abruzzo. Senza contare poi che se le cose si fossero risolte anche in maniera parziale con cosa cavolo la facevano la campagna elettorale. e un'altra cosa le cooperative per i migranti non erano del pd come vuoi far credere la maggior parte erano di comuni e privati............a Roma mafia capitale. il problema è complesso e "di pancia" si dicono solo cazzate. un'altra cosa, non sempre la comunità europea versa i soldi come faremmo normalmente noi comuni mortali spesso il tutto si traduce in non versamenti all'europa oppure con agevolazioni che se ben utilizzate rendono molto di più del dovuto........ma di questo è sopratutto per gli organi di informazione una cosa di cui è meglio non parlarne. oltretutto se non sei presente alle riunioni non è che si ferma tutto semplicemente chi è presente tira l'acqua al suo mulino. (nel periodo berlusconiano non eravamo quasi mai presenti alle varie riunioni con il risultato di aver subito grossi danni sopratutto in agricoltura)

    • CARLO DI FRANCO

      @fulvio... a dispetto di quanto lei crede, le sue affermazioni sono un campionario di non-provatl autoconvincimenti, mentre il suo tono è un misto di irritante e patetica presunzione...tipico di chi non si confronta con opinioni diverse forse credendosi superiore. Niente di speciale, anzi, estremamente frequente nella nostra sinistra ...che non si accorge neppure di essere un gingillo nelle mani di altri interessi."complimenti per la superficialità" e certo che si era molto sintetici, al limite della superficialità. Ma ovviamente non tanto da non rimarcare che il suo argomento se non superficiale (forse anche) sicuramente è matcato dall'autoconvincimento in tesi niente affatto provate. Anzi, forse proprio smentite!I 5 miliardi/anno per l'emergenza migranti SAREBBERO PERFETTAMENTE STRUTTURALI, a meno che non si modifichi radicalmente la DELIRANTE politica per cui contemporaneamente: - tutti possono o devono venire accolti sulle nostre coste, - i costi devono essere essnzialmente a nostro carico.Non serve precisare perché: il potenziale di immigrati da ogni paese povero (ricordo che con i barconi arrivano tantissimi dal Bangladesh, Tunisia, Marocco o Nigeria ...un sacco di paesi senza emergenze o con emergenze molto localizzate dalle regioni non di provenienza) è quasi infinito (MILIARDI) e che per 5 anni (non un giorno) abbiamo avuto questo fenomeno nei termini che descrivo sopra. Ulteriore riprova è che i flussi si sono drasticamente ridotti proprio da quando con Minniti c'è stato un cambio di politiche...se non è una prova di causa-effetto poco ci manca

  35. fulvio

    Stiamo affrontando un periodo in cui il governo per metà segue i vaneggiamenti di un comico ed un privato e per l'altra metà pensa solo al nord. con questi presupposti pensi che le cose migranti o no possano andare bene? RIPETO SONO SOLO UNO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE

  36. fulvio

    tutto fa leva su fatto che aiutare i migranti in generale toglie agli italiani. la verità è che degli italiani all'attuale governo non gliene frega un accidente, tutto si riduce ad una campagna elettorale continua senza nessuna visione del futuro. una nazione non può vivere alla giornata. CHI RAGIONA si è già reso conto del potenziale benefico dei migranti. La Germania ad esempio, anche se con metodi discutibili tipo volerseli scegliere, L'Inghilterra, trovare un inglese a Londra ormai è quasi un miracolo. Ma sono nazioni che hanno pensato principalmente a tenere vitale l'economia interna con misure che hanno avuto ricadute dirette sui singoli cittadini. Noi abbiamo pensato bene, TUTTI senza distinzione di casacca, che il modo migliore fosse aiutare le imprese in modo che i ricchi sempre più ricchi e i morti di fame sempre più morti di fame. Risultato: ORA SERVE QUALCUNO SU CUI SCARICARE LA COLPA DI POLITICHE FALLIMENTARI! RENZI (e se lo merita) I MIGRANTI (facendo leva sul razzismo degli italiani)

  37. CARLO DI FRANCO

    @fulvio e il bello è che arrivi a sfiorare la comprensione dei fenomeni...ma rifiuti di farlo per seguire dei presupposti aprioristici (ideologici?) che rovesciano i nessi causa - effetto.Scrivi "la Germania ad esempio, anche se con metodi discutibili tipo volerseli scegliere" ... e se il differente esito del fenomeno "migrazione" (non "soccorso a tutti i domandanti asilo") è molto migliore, fosse proprio dovuto al "volerseli scegliere"? Come in Canada oggi, negli Usa ieri... e in tutti i casi di successo? Il che poi, levate le bende ideologiche, è perfettemente ovvio e comprensibile: se mi scelgo chi viene, sulla base di skill lavorativi e di similitudini culturali...è oltremodo chiaro che il risultato in termni di reddito prodotto, crescita e coesione sociale è positivo.Ora, l'Italia è in crisi brutale per altri motivi e non certo per l'arrivo di migranti, ma neppure la soluzione o nemmeno un sollievo passa per invitare qualsiasi più o meno disperato. più o meno avventuriero, più o meno incline a seguire metodi illegali (come rivolgersi alle mafie delle migrazioni) a cui passi per la testa di venire da noi, magari solo per mancanza di alternative o perché qualche propaganda di mafiosi gli fa credere che è comodo!

  38. fulvio

    ascolta il vero problema migranti è prettamente politico, è questo che cerco di far capire, che se affrontato in modo serio può, a prescindere se gli arrivi sono di disperati o laureati, diventare una fonte di sviluppo. D'altronde, per miopia di ogni parte politica, i centri di accoglienza erano se non vere e proprie prigioni dei parcheggi all'infinito. Aprire un percorso di integrazione, vero e funzionale, forse avrebbe portato benefici sopratutto agli italiani coinvolti (posti di lavoro, finanziamenti più o meno europei, etc.). Purtroppo i nostri politici passati, presenti e molto probabilmente futuri non sono riusciti per i più svariati motivi a mettere in cantiere una politica migratoria seria. Guardiamo in faccia la realtà la migrazione non saremo mai in grado di fermarla, è sempre stato così da che esiste l'uomo. Ora a conclusione l'emergenza immigrazione, in un paese disastrato come il nostro, è e continuerà a rimanere più che la realtà una faccenda politica che si presta facilmente a qualsiasi uso, pro e contro. Basta parlare di razza , religione, soldi e delinquenza. Affrontiamo il discorso in maniera seria e civile cercando di trarne un vantaggio non di pochi ma nazionale.

  39. fulvio

    Per precisare: Gli USA, ad esempio, gli italiani, i cinesi, gli europei in genere che tra la fine dell'800 e il 900 sono arrivati li non se li è scelti. Ha preso quello che arrivava e come in tutte le migrazioni i primi erano sempre quelli ai margini della società, italiani compresi (e delinquenti pure). A tuttoggi è soggetta ad una forte migrazione illegale dal sudamerica in generale ed in particolare dal Messico. Il Canada è un caso a parte fa storie anche per l'immigrazione dei cittadini USA (così come l'Australia) ma è un sistema di nazioni che ormai sono marginali nello scacchiere internazionale. Noi (come europa) purtroppo siamo in mezzo alla mischia e dobbiamo destreggiarci traendo il massimo da situazioni a prima vista deleterie (come raccontano tutti). La geografia non ci aiuta..........tra noi e l'Africa c'è meno che tra Roma e Firenze, siamo in prima linea! Il segreto sarebbe trasformare un fenomeno non facilmente controllabile in una legale fonte di reddito.

  40. Salvatore Guarracino

    Un rifugiato non è un IMMIGRATO!

    • Fabio Colombo

      Buongiorno Salvatore, forse ti riferisci a questa tutt'altro che pacifica distinzione? https://www.lenius.it/rifugiati-e-migranti-economici/

  41. fulvio

    Hai ragione ma l'attuale politica italiana sembra non fare distinzioni. Lo straniero, a qualunque titolo in italia, è diventato un problema (che io non riesco ne a vedere ne a quantificare ma probabilmente deriva dal fatto che di politica non ne capisco nulla). Vedo solo una emergenza "elettorale". Un razzismo purtroppo ben radicato e molto poca intelligenza. Ad inizio secolo un mio bisnonno era un migrante (USA) negli anni 30 sempre negli USA alcuni parenti erano rifugiati (fortemente antifascisti). So bene quale è la differenza anche se devo ammettere che il trattamento ricevuto è stato uguale per tutti. Evidentemente il sogno americano era uguale per tutti (e spesso è diventato un incubo)

  42. fulvio

    Il mio bisnonno (migrante economico) aveva trovato lavoro alla Ford a Detroit. Casa in affitto (della Ford) e i risparmi gestiti da una sorta di pseudo banca (sempre della Ford). Poi un bel giorno arrivò la crisi del '29 ed il Sig. Henry Ford pensò bene di licenziare tutti gli operai non statunitensi buttandoli oltretutto fuori di casa e tenendosi i loro risparmi. Era pieno inverno e mio bisnonno fu sfrattato la sera e trovato congelato la mattina dopo su una panchina. Questo era il sogno americano! Ora se vogliamo fare lo stesso con le persone che arrivano in italia................... io mi dissocio. D'accordo che non siamo in grado di vendere alcun sogno italiano ma pensandoci bene che differenza fa il fuggire dalla fame e il fuggire da una guerra? SOLO LA VELOCITA' CON CUI MUORI!

  43. fulvio

    Ora , bisnonno a parte , se la politica sicuramente non di sinistra del "PRIMA GLI ITALIANI" dovesse diventare reale e non solo uno slogan, che probabilità ci sono che in un paese sicuramente in crisi economica , e non per colpa degli stranieri presenti sul territorio , avvenga (magari non in maniera così drammatica) quello di cui è stato vittima il mio antenato? Uno stato con la S maiuscola questo dovrebbe attuarlo in continuazione senza bisogno di sbandierarlo in per aizzare le masse, o se preferite il gregge, e non a discapito di chi italiano non lo è ancora. Non riesco proprio a capire la recrudescenza di tante idee nazi-fasciste che smuovono l'opinione pubblica italiana. Ma vi sembra la giusta prospettiva per affrontare i problemi? La storia insegna che tutte le dittature , conseguenti a questo modo di ragionare (URSS compresa) non hanno mai portato ricchezza ad un popolo ma solo ed esclusivamente alle elite. ITALIANI pensate forse di far parte tutti dell'elite? Se continua così diventeremo noi i migranti economici del futuro.........................attenzione!

  44. CARLO DI FRANCO

    @Fulvio. Fai una serie di affermazioni puramente aprioristiche e lontane da tutte le esperienze conosciute."a prescindere se gli arrivi sono di disperati o laureati, diventare una fonte di sviluppo": sono totalmente in disaccordo e - credo - anche tutte le esperienze storiche. Poi, non è che debbano essere tutti laureati, ma qualificati ed utili per la nostra economia/società (appunto "risorse" queste sì). Altrimenti si rischia di far venire persone in cerca di avventura o peggio propensi al crimine. Al meglio sarebbero persone senza qualifiche "utili" solo al caporalato per abbassare i costi ...e spiazzare ancora di più gli italiani meno qualificati. No, grazie!"non saremo mai in grado di fermarla, è sempre stato così da che esiste l’uomo": invece la regola e la prassi è il controllo su chi migra ed è sempre stato così... a parte le guerre! Singolare questa strana "apologia dell'impotenza" tutta diametralmente contraria alla cultura marxista e a quella liberale: saremmo circondati da fenomeni necessari e su cui non possiamo influire: migrazioni, globalizzazione economica, addirittura le scelte di politica monetaria!!, . Un fenomeno intellettuale recentissimo (Gramsci darebbe prevalenza all'interesse nazionali delle classi subalterne e più recentemente Marchais del PCF faceva battaglia politica CONTRO l'immigrazione perché minacciava i salari degli operai francesi) e estremamente limitato geograficamente: non in Australia, non in USA…ma neanche nel resto d’Europa, che infatti ci lascia soli!Un paragrafo a parte per l’islam. Se la globalizzazione culturale ci deve portare a noi parzialmente conformarci a valori clericali, sessisti e quanto di più retrivo…allora ne faccio volentieri a meno! Purtroppo infatti, le belle profezie “illuministiche” (a me carissime) non si sono avverate e generalmente gli islamici sono più lontani oggi che 20/30 anni fa, sia in Europa sia nei loro paesi ai nostri ideali: separazione religione – politica, laicità dello stato, parità uomo-donna, rispetto delle diversità, ecc. Figurati che in UK alcune questioni giuridiche sono regolate dalle comunità di immigranti…e già capita che le donne abbiano meno diritti in tema di diritto di famiglia o di eredità (chissà magari in futuro s’imporrà l’infibulazione). A me questa forma di multiculturalismo fa ORRORE e SCHIFO!

  45. fulvio

    Carlo ascolta: con tutto il rispetto stai accumulando riflessioni giuste citazioni "ad mentula canem" luoghi comuni e populismo di bassa lega pur di difendere le tue posizioni di populista vagamente razzista e fascista. La nostra nazione ha un codice civile e penale, uno stile di vita ,penso ben definito, e un netto confine su ciò che si può o non si può fare. Qualunque persona che vuole stabilirsi in italia quello deve rispettare! Sono stato fortemente contrariato dal mussulmano che , anni fa, portò in causa un preside perché non era d'accordo con gli insegnamenti della scuola italiana e avrei volentieri preso a calci nel sedere quegli italiani che gli davano ragione. Quanto alle mutilazioni sessuali mi trovi in prima fila nell'essere contrario. Il sistema sarebbe semplice: QUESTE SONO LE REGOLE: O TI ADATTI O CAMBI NAZIONE. Ma per fare questo serve un percorso di accoglienza ed integrazione molto coordinato ed efficace che nessuno , Te compreso ; vuole. Le scelte di altre nazioni non ci devono riguardare dovremmo imporre il nostro codice di comportamento e convivenza civile. Io fortunatamente vivo in una regione in cui il razzismo è praticamente inesistente, per ora, e ti assicuro che di tutto quello che paventate non ne ho visto traccia. E siamo una delle regioni più povere d'italia. Smettila rileggiti tutti i tuoi post e vedrai che trincerarsi dietro i paroloni non serve. Haai già palesato il tuo pensiero. Siamo su piani diversi!!!

  46. fulvio

    Purtroppo allo stato attuale è l'economia che comanda lo stato. Il vero cambiamento sarebbe l'invertire la tendenza ed avere uno stato che detta le regole dell'economia (PURA UTOPIA). Se si arrivasse a questo, possibilissimo senza arrivare ad una dittatura di qualunque colore sia, verrebbero a cadere tutti quegli atteggiamenti, volti ad una sorta di protezionismo del proprio status di cittadino (che nel nostro paese comincio a credere che non sia propriamente un vantaggio), che hanno in passato dato vita a tutte quelle leggi restrittive nei confronti dello straniero da parte degli stati soggetti a forte immigrazione. In definitiva per risolvere il "problema" immigrazione non serve erigere barriere di qualsiasi tipo ma una forte politica economico-sociale che limiti o abbatta lo strapotere dell'economia sullo stato. Una seria politica di redistribuzione della ricchezza.........risolve tutto , o quasi.

  47. fulvio

    E' EVIDENTE CHE LA STORIA A NOI ITALIANI NON HA INSEGNATO NULLA.................ANZI A VOI ITALIANI. Carlo V di noi diceva " pocos , locos e mal unidos" ma voi per difendere uno stato che giuridicamente non esiste, se non per l'attuazione delle fantasie di un certo Cavour, mi sa che state prendendo, con la scusa dei migranti, una deriva che non porterà sicuramente al benessere nazionale.

  48. CARLO DI FRANCO

    sono qui compresi anche coloro che hanno semplicemente fatto domanda d'asilo? se no, quali sono i risultati?

  49. CARLO DI FRANCO

    "Ma per fare questo serve un percorso di accoglienza ed integrazione molto coordinato ed efficace che nessuno , Te compreso ; vuole" Lo stato DEVE fare ciò che interessa e favorisce i suoi CITTADINI: questo E' ad oggi in tutto il mondo e deve essere il principio orientatore. SU questo non ci deve essere dubbio. Poi, ogni azione e politica che riguarda ciò che accade fuori dalla giurisdizione DEVE essere fatto con gli strumenti della politica internazionale e quindi di concerto e cooperazione con gli altri stati. Disconoscere e negare questo significa NON comprender la realtà, essere digiuni delle discipline giuridiche politiche ed economiche....o avere abbandonato la razionalità in favore del fanatismo. Quindi in questo caso, lo stato deve fare tutti i percorsi d'integrazione che dici SE E SOLO SE conviene ai cittadini (considerati i costi e le ripercussioni sociali, comprese le pressioni per abbassare i salari che ci sono perché così già succede!). Poi, deve concordare con gli altri paesi del sud e del nord del mondo come GOVERNARE il fenomeno e ripartire le responsabilità. In questo governo del fenomeno per me dovrebbe avere rilievo la politica demografica di riduzione delle nascite." tue posizioni di populista vagamente razzista e fascista" letta questa è evidente che non hai gli strumenti per confrontarti e replichi slogan da terza media (a proposito, quanti anni hai?)…probabilmente neppure sai cosa significa razzismo!Ad ogni mia argomentazione rispondi con un "postulato" che si fonda solo sull'ideale/ideologia - in verità molto semplice - riassumibile nel tuo "Il segreto sarebbe trasformare un fenomeno non facilmente controllabile in una legale fonte di reddito"...appunto un sogno, una speranza ...fondata sul nulla assoluto! Nella tua foga ideale (ed incapacità dialettica...anzi, già di ascolto) semplifichi gli argomenti dei tuoi interlocutori e li metti nello stesso calderone (e certo...se non li leggi o capisci) ...e li chiami tutti fascisti e razzisti, ragionamenti “di pancia” ...ahi ahi che superficialità dozzinale! E che presunzione!"Siamo su piani diversi!!!" hai ragione, la colpa è mia: io ho perduto tempo a passarti elementi di economia, scienze giuridiche e politiche...che tu liquidi (pensi di liquidare) con il “trincerarsi dietro i paroloni”...dimostrando ancora quanto dicevo. Ti pensi furbo quando ti riferisci a un mio “in UK alcune questioni giuridiche sono regolate dalle comunità di immigranti…e già capita che le donne abbiano meno diritti in tema di diritto di famiglia o di eredità” per parlare SOLO d’infibulazione (da me citata come possibile futura evenienza) …ma nascondendo i problemi che GIA’ ESISTONO: in UK GIA’ OGGI i tribunali di comunità islamiche decidono discriminando le donne su divorzi/ripudi, eredità, educazione, ecc. Sono problemi REALI e ATTUALI che probabilmente disconosci e che trascendono di molto la tua ricetta del “per fare questo serve un percorso di accoglienza ed integrazione molto coordinato ed efficace”…certo che "Siamo su piani diversi!!!" la mia conoscenza interdisciplinare dei fenomeni contro la tua fede cieca in un bell’ideale! Sai? Mi ricordi quella metafora secondo cui la conoscenza è come un’area di un cerchio: meno se ne ha e più si pensa di saperne perché i limiti percepiti della propria conoscenza sono minori, cioè la circonferenza è piccola ...nel tuo caso 4 slogan (un punto) al servizio di un ideale.

  50. fulvio

    Rido ti stai palesando come un perfetto idiota. Non devi insegnarmi proprio nulla non hai capito proprio un bel niente di tutto quello che forse hai studiato. La tua non è verità è solo un punto di vista dettato forse solo dal tuo orientamento politico che non conosco e non voglio conoscere. L'unica cosa chiara è che sei un razzista con idee molto confuse. Vivo in una regione che queste problematiche le ha già affrontate da molto tempo , ma non con razzismo e con l'accusare gli altri per le pecche nostre. Ora siamo alla seconda generazione di "immigrati" nati e cresciuti qui. Ne vediamo i benefici. Per essere una cultura che considera "straniero" quello che vive nel paese vicino...........abbiamo molto da insegnarvi!

  51. fulvio

    Affrontiamo il fenomeno migratorio con i primi Africani dalla fine degli anni 70 e ce la siamo cavata benissimo. Ora abbiamo: Figli di cinesi che non parlano una parola di cinese Classi delle scuole fortemente multietniche Molti matrimoni (che funzionano) misti Laureati dalle origini più disparate con 110 e lode Dipendenti pubblici non di origine italiana apprezzatissimi Medici di origine egiziana, palestinese, nigeriana, greca, iraniana apprezzati e rispettati Come vedi l'integrazione è fattibile.........basta volerlo e senza bisogno di andare a piangere in europa. Poi certo non tutti raggiungono il top ma si danno da fare e lavorano. Abbiamo anche una nutrita comunità di pakistani (che come ben sai ,o dovresti, sono musulmani ) eppure non riscontriamo problemi e soprattutto qui le donne possono girare tranquille. Forse affronti il problema in maniera .............faziosa Rispetto alla popolazione autoctona l'incidenza degli stranieri è piuttosto elevata, pensa nella ripartizione dei migranti su base regionale ce ne spettavano poco meno di 200 ma ce ne hanno rifilato più di 1000, ma ce la caviamo lo stesso. Hanno creato qualche problema all'inizio, soprattutto perché da un isola è difficile raggiungere il resto d'europa (il loro vero obbiettivo), ma ora è praticamente risolto.

  52. fulvio

    e per tua informazione personale sono un universitario di quasi 60 anni. Non ho bisogno di sfoggiare la mia cultura politica istituzionale e scientifica. In questo tipo di discussioni preferisco rimanere a livello nazional popolare (che è l'unico modo di farsi capire) e quanto a politica estera, trattati internazionali, e politica in generale compresa quella sulle migrazioni potrei asfaltarti in qualsiasi momento. Non serve visto che ognuno ha la tendenza a rimanere sulle proprie posizioni. E' evidente la profonda e diversa concezione di nazionalismo, politiche economico-sociali, e politiche di accoglienza. La mia non è asservita a nessuna corrente politica ma basata sulla realtà dei fatti, praticata e condivisa. Io stesso ho portato una ragazza albanese alla laurea che ora vive e lavora in Sardegna. Quanto ai trattati internazionali che pensi di conoscere sappi che se non fossero asserviti alle varie "ragion di stato" un nostro vicepremier dovrebbe marcire in galera per il resto dei suoi giorni. Ricorda sempre una cosa: quando si discute di trattati internazionali bisogna esserci e non andare a fare campagne elettorali farlocche. Quella attuale è una politica rispolverata dagli anni 30 che se ci pensi bene non è stata molto salutare per l'europa! Tutto favorito da condizioni economico-sociali simili. Essendo cosa vecchia però sta palesando evidenti anacronismi che solo la pochezza culturale, accoppiata ad una miseria diffusa di difficile (con questa linea politica) soluzione, rende legittimi.

  53. fulvio

    sui trattati internazionali: L'organizzazione mondiale per il lavoro garantisce parità di trattamento per tutti i lavoratori (stesso lavoro stesso stipendio) compresi tutti gli stranieri a qualunque titolo sul territorio di paesi aderenti (vari documenti dal 49 al 75) e l'italia ha aderito e da cui è scaturito lo statuto dei lavoratori. dichiarazione dell'ONU sull'eliminazione della discriminazione razziale (1965) l'italia ha aderito patto internazionale sui diritti sociali economici e culturali (1966) l'italia ha aderito e questa è la storia che comunque lascia ampia discrezionalità agli stati sulla gestione delle migrazioni. a livello europeo (noi ne facciamo parte come stato fondatore) la " Migration Co-ordination Unit" parte del consiglio d'europa detta le direttive (che un membro serio dovrebbe almeno tenere in considerazione) su percorsi di integrazione e riconoscimento dei diritti sociali trattato sull'unione europea (trattato di Lisbona) ratificato anche dall'italia ma: divieto generale di discriminazione non ratificato (governo di centro destra.......il cav.) convenzione europea sulla cittadinanza non ratificata (sempre il cav.) tutti trattati che se studiati nella loro interezza garantiscono quello di cui vado cianciando e palesano la non regolarità (se non illegalità) delle politiche migratorie italiane. come vedi anche all'interno dell'europa (con tutti i suoi difetti) SIAMO ZOPPI quindi o ci mettiamo in pari e allora alziamo la voce sicuri di essere ascoltati o.............. Salvini con il suo bullismo inutile e dannoso Ormai siamo un nano politico pronto per essere sbranato. E tu non sai parlare altro che di soldi rischi per il lavoro di identità nazionale e palesi un odio sviscerato per i musulmani. Forse devi riflettere libero da condizionamenti ideologici. se ti guardi bene intorno troverai tanti esempi di integrazione ben riuscita e non capisco la difficoltà di voler estendere questa opportunità agli ultimi venuti. E si ritorna sempre li. AUMENTA IL BENESSERE DEL POPOLO E I MIGRANTI NON SONO PIU' UN PROBLEMA. Il problema migranti è come i 600000 rimpatri garantiti a suo tempo dal cav. UNA BUFALA

  54. fulvio

    OCCORRE RICORDARE A TUTTI CHE I RIMPATRI SI POSSONO EFFETTUARE SOLO A SEGUITO DI ACCORDI BILATERALI CON I PAESI DI PROVENIENZA. Allo stato attuale dei fatti l' Italia ha accordi del genere solo ed esclusivamente con la Tunisia. I tunisini possono essere rimpatriati gli altri NO. Di conseguenza i mancati rimpatri non sono frutto dell'inerzia delle forze dell'ordine ma dal non fare, se non a parole, del ministro competente!

  55. domenico r.

    Finiscila Salvini... :)

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