Programmi Elezioni Europee 2019 | Una guida14 min read

7 Maggio 2019 Europa Politica -

Programmi Elezioni Europee 2019 | Una guida14 min read

Reading Time: 10 minutes

Le elezioni europee si avvicinano e in questo articolo presentiamo i programmi dei principali schieramenti presenti in Italia, che teniamo aggiornati con le principali novità che emergono in campagna elettorale.

I sondaggi invece li trovate qui

Qui trovate infine tutto quello che avreste voluto sapere sull’Unione Europea ma non avete mai osato chiedere

programmi elezioni europee 2019
Photo credit: European Parliament on Visualhunt.com / CC BY-NC-ND

Elezioni europee 2019: per cosa, quando e come si vota

400 milioni di europei saranno chiamati ad eleggere i propri rappresentanti al Parlamento Europeo, unico organo dell’Unione Europea i cui componenti vengono eletti direttamente dai cittadini. L’Italia ha diritto a 76 seggi in base al sistema “proporzionale degressivo” basato sulla popolazione degli stati membri.

Le elezioni europee 2019 si svolgeranno in tutti gli stati membri fra il 23 e 26 maggio 2019. L’Italia ha scelto come data domenica 26 maggio e in alcuni comuni la data coinciderà anche con le elezioni per le amministrazioni locali. Le urne saranno aperte dalle ore 7 alle ore 23.

Saranno chiamati a votare tutti gli aventi diritto al voto di tutti gli stati membri. Ogni stato ha adottato la propria legge elettorale e il sistema di ripartizione territoriale. In Italia sono state istituite cinque circoscrizioni elettorali: Nord-occidentale (Circ. I), nord-orientale (Circ. II), centrale (Circ. III), meridionale (Circ. IV), insulare (Circ. V).

Il voto si esprime tracciando una X sul contrassegno corrispondente alla lista scelta, ma è possibile anche esprimere da uno a tre voti di preferenza per i candidati compresi nella lista votata. Nel caso si esprimano tre preferenze espresse, queste dovranno riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della terza preferenza.

Una volta scrutinate tutte le sezioni, i seggi assegnati all’Italia vengono quindi ripartiti con metodo proporzionale su base nazionale con uno sbarramento fissato al 4%, che impedisce alle liste che prendono una percentuale di voti sotto tale soglia di accedere alla ripartizione dei seggi spettanti. Determinato il numero dei seggi spettanti alle varie liste, questi vengono distribuiti nelle singole circoscrizioni.

È inoltre possibile per i cittadini europei stranieri che vivono in Italia votare i propri rappresentanti iscrivendosi ad una lista elettorale aggiunta appositamente predisposta dai comuni. Anche gli italiani residenti o temporaneamente domiciliati all’estero hanno la possibilità di votare i propri rappresentati attraverso procedure apposite.

Schieramenti e programmi elezioni europee 2019

Vediamo ora quali sono i programmi dei principali partiti in vista delle elezioni del 26 maggio.

Movimento 5 Stelle

Nell’attuale Parlamento Europeo il Movimento 5 Stelle rientra nel gruppo Europa della Libertà e Democrazia Diretta (EFDD) insieme tra gli altri ai tedeschi di Alternative für Deutschland, gli inglesi di UKIP (grandi promotori della Brexit con il loro leader Nigel Farage) e i Democratici Svedesi.

Il Movimento tuttavia non confermerà la sua presenza nel gruppo e ha anche respinto la possibilità di aderire al nuovo potenziale gruppo sovranista guidato fra gli altri da Salvini. I vertici del Movimento hanno infatti preferito smarcarsi il più possibile dall’ombra della Lega per tornare a imporsi come prima forza del paese. Per questo Luigi Di Maio in questi mesi ha cercato nuovi alleati in Europa per riuscire a creare un nuovo gruppo indipendente.

Il leader dei cinque stelle sembra essere riuscito a trovare il supporto di altre quattro forze politiche di vari paesi europei: i sovranisti croati di Zivi Zid, i nazionalisti polacchi di Kukiz’15, il partito dell’Allevamento e dell’Agricoltura (Akkel) greco e il partito finlandese Liike Nyt, nato solo nel 2018.

Coi numeri attuali è però improbabile che queste cinque forze riescano a raggiungere il numero minimo di 25 deputati per creare un gruppo all’interno del Parlamento Europeo. La coalizione è quindi aperta ad altre possibili forze nazionali.

Il Movimento 5 Stelle e i suoi nuovi alleati hanno aderito a un manifesto congiunto che definisce gli obiettivi comuni della coalizione, i cui punti centrali sono:

  • Il potenziamento di strumenti di democrazia diretta con l’adozione di un sistema bicamerale per il Parlamento Europeo in cui ogni europarlamentare ha potere di iniziativa legislativa e possibilità di presentare mozioni di sfiducia anche per i singoli commissari della Commissione.
  • Il superamento dell’austerity con la revisione dei vincoli di bilancio per ridurre gli squilibri fra gli stati membri, una riforma della Banca Centrale Europea e la ferma opposizione alla creazione di un Fondo monetario europeo.
  • L’emanazione di una Direttiva Europea che introduca il salario minimo garantito negli stati membri che ancora non l’hanno previsto, fra cui l’Italia.
  • La definizione di nuove tutele per la parità di genere nel mondo del lavoro.
  • La promozione del Made in Italy attraverso politiche agricole favorevoli ai piccoli agricoltori e contro l’importazione di prodotti alimentari esteri.
  • Il potenziamento degli strumenti finanziari a disposizione delle piccole e medie imprese e la lotta alla delocalizzazione selvaggia.
  • L’introduzione di nuove politiche per la gestione del flusso dei migranti, e in particolare l’introduzione di quote di ridistribuzione obbligatoria nei paesi europei.
  • La lotta alla grande evasione, alla corruzione e alla criminalità che prevede l’obbligo per le grandi multinazionali che operano in Italia di pagare le tasse nel nostro paese. Previsto anche un “Euro-Daspo” che impedisca a chi viene condannato di poter essere eletto nelle istituzioni europee.

Programmi elezioni europee 2019: il programma del M5S

Partito Democratico – Siamo Europei

Al Parlamento Europeo il PD aderisce al gruppo del Partito Socialista Europeo (PES), assieme all’SPD tedesco, il Partito Socialista Francese, quello spagnolo e in generale le forze progressiste provenienti dai vari Paesi UE. Il gruppo si riconosce nei più larghi ideali socialdemocratici e progressisti dal punto di vista sociale, di inclusione e ambientale.

Il programma elettorale per l’Europa presentato dal PD nel 2018 si richiama in maniera forte ai principi del manifesto di Ventotene, scritto dall’italiano patriota Altiero Spinelli nel 1941 negli anni di confino nel carcere dell’isola del Tirreno.

Dopo un dibattito interno durato mesi, alla fine il PD si presenterà alle elezioni europee insieme al movimento Siamo Europei nato dal manifesto di Carlo Calenda. Il 26 Aprile il Segretario Nicola Zingaretti ha presentato ufficialmente il simbolo e la lista dei candidati, scelti fra i rappresentanti di entrambe le realtà politiche.

Il programma della lista riprende i punti salienti del Manifesto che ha dato vita a Siamo Europei e della mozione a sostegno di Zingaretti per la sua candidatura alle primarie. Nel programma si propone il rilancio del ruolo dell’Italia all’interno delle istituzioni europee e si preme per un’Europa più accogliente per chi arriva sulle coste del Mediterraneo, più unita e solidale, che si liberi dalle catene dell’austerità e della tecnocrazia; il rilancio della crescita attraverso politiche espansive che puntino su grandi investimenti comuni e l’istituzione di un’indennità europea di disoccupazione. Rimane sul tavolo anche la proposta dell’elezione diretta del Presidente della Commissione Europea per aumentare la vicinanza delle istituzioni sovranazionali ai cittadini di ogni Stato membro.

Fra i rappresentati della Coalizione sono presenti anche esponenti di Articolo 1 – MDP, il partito nato dalla scissione di Bersani e altri ex-compagni dal PD. Data per certa l’impossibilità di raccogliere sufficienti firme per presentarsi in maniera autonoma, MDP ha deciso di rientrare nella coalizione di centro-sinistra piazzando i propri rappresentanti nella lista di Zingaretti e Calenda.

Programmi elezioni europee 2019: il programma del PD

Lega

Nello scacchiere europeo, la Lega siede attualmente accanto agli euroscettici del Front National di Marine Le Pen nel gruppo Europa delle Nazioni e delle Libertà (ENF). Nato solo nel 2015, l’ENF racchiude tutti i partiti euroscettici più radicali e si pone come obiettivo l’abbandono della moneta unica e una revisione più restrittiva dei trattati riguardanti l’immigrazione nell’Unione. La Lega è quindi perfettamente allineata all’ideologia di base del gruppo, che vede in Matteo Salvini uno dei leader di spicco.

Il programma elettorale presentato nel 2018 dal segretario della Lega, punto di partenza per la campagna elettorale leghista, è chiaro: Salvini vuole una radicale revisione dei trattati europei che porti, di fatto, a una situazione precedente al Trattato di Maastrich. Non più un’Unione Europea con perdita di sovranità per gli Stati membri, ma una Comunità Economica tenuta assieme da meri interessi commerciali. La moneta unica deve essere quindi abbandonata per favorire la sovranità monetaria dei vari paesi.

Nel contesto economico auspicato dalla Lega, la carta vincente per favorire la crescita sarebbe rilanciare fortemente la domanda interna anche incoraggiando il rientro in Italia delle aziende che hanno delocalizzato attraverso l’adozione della famosa Flat Tax. L’obiettivo è dunque una profonda riforma dei trattati che restituisca non sono all’Italia, ma a tutti gli stati membri la sovranità monetaria, territoriale, legislativa e quella su tutte le competenze attualmente sussidiarie.

In molti fanno notare come Matteo Salvini sia uno dei leader sovranisti più influenti insieme a Marine Le Pen. I leader del Carroccio e del Front National sono visti come punto di riferimento per tutti i partiti nazionali euroscettici che puntano a un cambiamento radicale.

Nell’attuale Parlamento Europeo, i partiti sovranisti sono divisi in più gruppi parlamentari, ma in questi mesi Salvini e Le Pen si sono mossi per riunire tutte le altre forze anti-europeiste. I vari partiti nazionali alleati del leader della Lega concorreranno tutti in maniera indipendente nel proprio paese di appartenenza, con l’accordo di convogliare in blocco nell’attuale gruppo europeo dell’Europa delle Nazioni e delle Libertà dopo le elezioni.

Lo schieramento include: la Lega di Salvini, Raggruppamento Nazionale di Marine Le Pen, il Partito delle Libertà austriaco del vice cancelliere Heinz-Christian Strache, il Partito per la Libertà olandese di Geert Wilders, i fiamminghi belgi di Vlaams Belang, i tedeschi di Alternativa per la Germania (AfD), il Partito del Popolo Danese e i Veri Finlandesi. La Lega si prepara quindi a correre da sola a livello nazionale, puntando proprio sulla leadership e alla popolarità internazionale di Salvini, capolista in tutte le circoscrizioni.

Programmi elezioni europee 2019: il programma dell’ENF

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Photo credit: European Parliament on Visualhunt.com / CC BY-NC-ND

Programmi elezioni europee 2019: Forza Italia

Il partito di Berlusconi fa parte del Partito Popolare Europeo (PPE), il gruppo più grande ed influente del Parlamento Europeo. Riunisce tutte le forze liberali europee e mantiene al suo interno un forte spirito europeista, malgrado alcuni scetticismi interni ai partiti nazionali che lo compongono.

Assieme a FI, nel PPE si riuniscono anche i partiti italiani di Alternativa Popolare, l’Unione di Centro e Südtiroler Volkspartei. Dagli altri paesi europei troviamo invece il CDU-CSU tedesco della Merkel, i Repubblicani francesi, il Partito Popolare spagnolo e le altre forze liberali-conservatrici europee.

Il programma di Forza Italia per le prossime elezioni europee si articola su diverse proposte presentate dallo stesso Berlusconi all’inizio di aprile:

  • Stop alle politiche di austerità e alla regolamentazione eccessiva dei mercati che frenano lo sviluppo, e creazione di una vera e propria politica industriale europea.
  • Una riforma della BCE che la renderebbe più simile alla Federal Reserve degli USA più che a una vera e propria Banca Centrale.
  • Meno burocrazia, accesso più semplice per le imprese locali ai fondi europei e rafforzamento degli accordi commerciali per la valorizzazione del made in Italy.
  • Definire trattati europei con la Libia e con gli altri paesi con le coste sul Mediterraneo per evitare gli imbarchi e trovare accordi a livello di Unione con i paesi di origine dei migranti per il loro rimpatrio.
  • Creazione di un vero e proprio Piano Marshall per l’Africa con uno stanziamento di cinquanta miliardi per promuovere lo sviluppo, costruire infrastrutture e garantire la formazione.
  • Definizione di una politica estera comune e l’unione delle forze armate di tutti i paesi europei per la creazione di un unico esercito che renda l’Europa una potenza militare mondiale.

Berlusconi figura come candidato capolista in tutte le circoscrizioni tranne quella di centro, che ha lasciato all’attuale Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. L’intento del Cavaliere è quello di risollevare con la sua figura il partito, ormai messo in secondo piano dalla crescente popolarità della Lega, e consolidare la posizione degli elettori moderati che non si riconoscono nella leadership di Salvini. Tuttavia, la mossa di Berlusconi ha provocato non poco malumore fra le fila di Forza Italia, in quanto la sua onnipresenza nei collegi penalizzerà i candidati uomini a causa del meccanismo della rappresentanza sulle tre preferenze nominali. Nelle liste di Forza Italia saranno “ospiti” anche gli esponenti di Noi con l’Italia e l’Udc, i piccoli partiti di centro-destra ben lontani nei sondaggi dallo sbarramento del 4%.

Programmi elezioni europee 2019: il programma di FI

Fratelli d’Italia

La campagna del partito di Giorgia Meloni sta puntando molto sul sentimento nazionalista, insistendo per dare all’Italia un ruolo più rilevante in Europa. Proprio in quest’ottica Fdi ha aderito spontaneamente all’Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei (ACRE), partito nato dal gruppo del Parlamento Europeo Conservatori e Riformisti Europei, che preme su valori liberali e conservatorismo nazionale.

Il partito della Meloni correrà da solo alle prossime europee e il programma elettorale riprende i punti più cari alle forze sovraniste:

  • La creazione di una Confederazione di Stati Europei Sovrani.
  • Il superamento dell’austerità e abbassamento delle tasse.
  • La riforma della finanza europea con una radicale riforma della BCE.
  • Una riforma del lavoro che tuteli le aziende che assumono manodopera italiana.
  • L’adozione di una flat tax ridotta a vantaggio delle imprese che producono in Italia
  • La fine all’egemonia francese e tedesca rilanciando il ruolo dell’Italia come protagonista.

Programmi elezioni europee 2019: il programma di FdI

Programmi elezioni europee 2019: +Europa / Italia in Comune

Malgrado il forte malcontento scaturito dall’elezione di Benedetto Della Vedova come nuovo segretario, il partito fondato da Emma Bonino è in piena corsa per le prossime europee.

Essendo nato solo nel 2017, +Europa non ha una rappresentanza nell’attuale Parlamento Europeo ma la sua visione europea è molto vicina alle posizioni dell’Alde (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa). Rimane quindi un partito di forte ispirazione europeista e liberale, molto distante dalle posizioni sovraniste sia di Salvini che del Movimento 5 Stelle e non del tutto allineato alle idee del PES a cui aderisce invece il PD.

Il programma propone nei punti salienti:

  • Politiche sociali ed economiche europee che promuovano più equità nel sistema tributario e nel mondo del lavoro.
  • Sviluppo di un mercato di libera concorrenza europeo, con la privatizzazione di imprese nazionali che operano in mercati concorrenziali e riformare l’attuale assetto proprietario delle banche.
  • Promozione dei diritti civili e delle libertà individuali, con l’adozione dello ius culturae come modello di riforma per la cittadinanza.
  • Introduzione di nuovi meccanismi di ingresso dei profughi con la creazione di canali di arrivo legali e sicuri a livello europeo e programmi di inserimento nella società civile e nel mondo del lavoro.
  • Creazione di un’unica Federazione di Stati Europei che serva come apripista per la creazione dei veri e propri Stati Uniti d’Europa.
  • Creazione di un unico esercito di Difesa europea e polizia di frontiera europea.
  • Superamento delle politiche di austerità e forte potenziamento degli investimenti europei nell’ambito dei servizi di istruzione e nuove tecnologie.

Alle elezioni europee +Europa si presenterà in lista con Italia in Comune, il movimento fondato dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

Programmi elezioni europee 2019: il programma di +Europa

La sinistra

Alle ultime Europee del 2014, la sinistra a sinistra del PD si era presentata più o meno compatta sotto la lista L’Altra Europa con Tsipras, nata sull’entusiasmo del carismatico leader greco. Superando lo sbarramento del 4%, la lista italiana è riuscita ad eleggere tre deputati confluiti nel gruppo Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (EUL/NGL), di chiara ispirazione socialista e una propensione europeista, ma che chiede un forte cambiamento nelle istituzioni europee.

A cinque anni di distanza, della lista Tsipras non è rimasto niente, la sinistra italiana è profondamente divisa, e dal calderone è uscito un nuovo simbolo: la lista si chiamerà “La Sinistra” ed è stata presentata lo scorso 8 aprile a Roma. La coalizione racchiude al suo interno Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista, ma lascia fuori altre realtà come Possibile e Potere al Popolo.

La Sinistra riprende il programma dei partiti che la compongono, che chiedono un nuovo welfare europeo, un’attenzione maggiore ai bisogni dei cittadini, un sistema di accoglienza efficiente, l’attuazione di politiche ambientaliste e nuove politiche economiche incentrate più sul lavoro che sulla finanza e le banche.

Programmi elezioni europee 2019: il programma de La Sinistra

Programmi elezioni europee 2019: Altre liste

Tra le altre liste in corsa segnaliamo Europa Verde, formata dalla Federazione dei Verdi e da Possibile che punta, su tutto, sul tema dell’ambiente, ma anche su welfare e diritti. Uno dei candidati di punta della lista, Pippo Civati, ha tuttavia deciso di sospendere la propria campagna elettorale dopo aver appreso da un’inchiesta de Il Foglio che all’interno della lista sono presenti anche candidati afferenti al Fronte verde, un movimento ambientalista di destra.

Curiosa poi l’esperienza di Volt Europa, un movimento paneuropeo che si presenterà alle elezioni del 2019 in diversi paesi dell’Unione con il medesimo simbolo e programma: un vero e proprio partito europeo e non una coalizione sovranazionale che racchiude più partiti nazionali.

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Fiorentino di nascita, Web Marketing Specialist per diletto e Nerd di professione. Si nutre di cultura pop e vive la sua vita perennemente in direzione ostinata e contraria. Per Le Nius supporta l'area editoriale, in ambito politica, e l'area social. matteo@lenius.it
2 Commenti
  1. Corrado

    Buona sera! Bell'articolo , molto informativo ed abbastanza super partes. Una piccola nota che spero venga letta dall'autore Farage non è più il capo di Ukip bensí di un nuovo partito chiamato brexit party. Mi ha fatto molto piacere vedere i link ai programmi di alcuni partiti , se fossero disponibili per tutti i partiti sarebbe stato anche meglio! Non mancherò di condividere questa pagina. ( almeno finché si può #abrogarearticolo11e13)

  2. Redazione Le Nius

    Buongiorno Corrado, abbiamo provveduto ad aggiungere il link ai programmi di tutti gli schieramenti. Grazie del tuo commento e della condivisione!

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