Site icon Le Nius

Quante persone migranti sono arrivate nel 2021?

sbarchi italia

Foto: Antonio Amendola

Reading Time: 29 minutes

Nel 2020 in Italia sono arrivate via mare poco più di trentamila persone, un numero in crescita rispetto al 2019 e al 2018 ma decisamente contenuto rispetto agli anni precedenti. In Europa, attraverso la porta del Mediterraneo, sono entrate circa 95 mila persone, un dato in continuo calo negli ultimi anni.

E nel 2021? Quante persone sono arrivate attraverso il Mediterraneo in Europa e in Italia? Lo scopriamo utilizzando i dati Unhcr, e riassumiamo nella parte finale le notizie e gli aggiornamenti più rilevanti sul tema del 2021.

Migranti 2021: i numeri in Italia

Nel 2021 sono sbarcate in Italia 66.770 persone, un aumento del 97% rispetto al 2020, quando arrivarono circa 34.000 persone.

Nel 2019 gli arrivi furono 11.500, nel 2018 23.300, mentre negli anni tra il 2014 e il 2017 arrivavano sulle coste italiane tra le 100 e le 200 mila persone ogni anno.

Tra i paesi di provenienza del 2021 il principale è la Tunisia (circa 15.600 persone, il 23% degli arrivi), seguita da Egitto (8.300 persone), Bangladesh, Iran, Costa d’Avorio, Iraq, Guinea, Eritrea, Siria, Marocco.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 74% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 7%, i minori il 19% – in buona parte minori non accompagnati.

Migranti 2021: i numeri in Europa

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nel 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa 122.485 migranti, nel 2020 furono circa 95 mila.

In Spagna sono arrivate 43.197 persone nel 2021. Il trend è in linea con il 2020, quando arrivarono circa 42.000 persone. In Spagna arrivano soprattutto persone da Algeria, Marocco e paesi dell’Africa occidentale.

La Grecia registra 8.803 arrivi nel 2021, di cui 4.100 via mare e 4.700 via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto al 2020, quando arrivarono circa 16.000 persone, si registra un netto calo. Ad entrare in Grecia sono soprattutto persone afghane.

Vanno poi registrati anche tremila arrivi a Cipro e 800 a Malta.

Migranti 2021: notizie rilevanti

Riassumiamo in un elenco le principali notizie del 2021. Le trovate affrontate nei dettagli sfogliando le pagine di questo articolo che ripercorre la situazione mese per mese.

Gennaio/febbraio: esplode la drammatica situazione dei migranti al confine tra Bosnia e Croazia lungo la rotta balcanica. Migliaia vivono al gelo tra boschi e edifici abbandonati, subiscono violenze, torture e umiliazioni da parte della polizia croata, coloro che riescono ad arrivare in Italia vengono respinti nuovamente in Bosnia.

Marzo: l’Unione Europea rinnova gli accordi con i paesi di transito dei migranti, Libia e Turchia, ignorando le conseguenze sulle persone in termini di negazione dei diritti umani, torture, violenze sessuali, morte.

Aprile: un naufragio in cui muoiono 130 persone fa tornare ad accorgersi del dramma continuo e spesso silenzioso delle morti in mare, in netto aumento nel 2021 soprattutto sulla rotta del Mediterraneo centrale verso l’Italia.

Maggio: ottomila persone in 24 ore riescono ad attraversare il confine tra Marocco e Spagna a Ceuta, enclave spagnola in territorio marocchino. Verrà fuori che è stato il risultato di una deliberata scelta delle autorità marocchine per ricattare la Spagna su altre questioni. Le ottomila persone vengono quasi tutte respinte in Marocco.

Giugno: l’Unione Europa tentenna sulla solita questione della redistribuzione dei migranti. L’Italia riprova a far passare il concetto ma non è il momento: tra fine 2021 e inizio 2022 sarebbero state in programma elezioni in Germania e Francia e nessuno dei due paesi ha quindi appoggiato il tentativo italiano.

Agosto: esplode la crisi afghana. Si teme un intensificarsi del flusso migratorio che in realtà al momento non è rintracciabile; resta alto il numero di persone afghane in cerca di asilo, ma lo era anche prima dell’avvento dei talebani.

Settembre/ottobre: si apre “il fronte bielorusso”, questione che si protrarrà per tutto l’inverno. La Bielorussia del dittatore Lukashenko comincia a far entrare nel paese migranti al solo scopo di accompagnarli alle frontiere con Lituania e Polonia per avere un’arma di ricatto con l’Unione Europea. Con l’avanzare dell’inverno, si ripete quanto già visto in Bosnia: migranti al gelo che muoiono e soffrono nei boschi ai confini tra Bielorussia e Polonia.

Novembre: continuano a morire persone in mare; 75 persone muoiono nel Mediterraneo tra Libia e Italia, altre 27 nel canale della Manica, dove nel 2021 il numero di persone che ha tentato l’attraversamento è triplicato rispetto al 2020.

Dicembre: arriva la buona notizia dei corridoi umanitari. 1.200 persone afghane fuggite in Pakistan e Iran durante i convulsi giorni di agosto potranno raggiungere in sicurezza l’Italia tra il 2022 e il 2023 grazie al protocollo siglato dai ministeri degli Esteri e della Difesa, Comunità di Sant’Egidio, Chiese Valdesi, Arci, Caritas, Cei e il sostegno dell’Unhcr.

Tutti i numeri sugli stranieri in Italia, li trovate qui

Qui invece le parole delle migrazioni: cosa intendiamo con migranti, rifugiati, richiedenti asilo, immigrati, profughi?

Migranti 2021: i numeri in Italia al 30 novembre

Nei primi undici mesi del 2021 sono sbarcate in Italia 62.941 persone, un aumento del 94% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 32.500 persone.

A novembre 2021 sono arrivate oltre novemila persone, il doppio di novembre 2020 e in crescita anche rispetto a settembre e ottobre 2021.

Tra i paesi di provenienza dei primi undici mesi del 2021 il principale è la Tunisia (circa 15 mila persone, il 24% degli arrivi), seguita da Egitto (7.800 persone), Bangladesh, Iran, Costa d’Avorio, Iraq, Guinea, Marocco, Eritrea, Siria.

Da segnalare negli ultimi mesi il forte incremento di arrivi di persone egiziane, che hanno superato quelli di persone dal Bangladesh.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 74% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 7%, i minori il 19% – in buona parte minori non accompagnati.

Migranti 2021: i numeri in Europa

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nei primi undici mesi del 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa circa 113 mila migranti, nello stesso periodo del 2020 furono circa 80 mila.

In Spagna sono arrivate 39.022 persone nel 2021. Il trend è in linea con lo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 37.000 persone. In Spagna arrivano soprattutto persone da Algeria, Marocco e paesi dell’Africa occidentale.

La Grecia registra 8.145 arrivi nel 2021, di cui 3.600 via mare e 4.500 via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto ai primi undici mesi del 2020, quando arrivarono circa 15.000 persone, si registra un netto calo.

Vanno poi registrati anche duemila arrivi a Cipro e 600 a Malta.

Migranti 2021: notizie rilevanti

Sbarchi, respingimenti, naufragi, morti

Nessuna novità, ma ogni volta constatarlo fa male. Il 20 novembre 75 persone sono morte nel naufragio della barca su cui erano appena partite dalla Libia per raggiungere l’Italia. Il conto sale a circa 1.600 vittime nel 2021, conto certamente sottostimato perché considera solo le morti di cui si ha notizia.

Morti che sarebbero state molte di più senza l’impegno delle navi umanitarie nel mar Mediterraneo. Nel solo mese di novembre, oltre duemila persone sono state tratte in salvo in mare.

Il fronte bielorusso

Prosegue la situazione critica al confine tra Polonia e Bielorussia. Quest’ultima ha organizzato negli ultimi mesi un flusso di pressione migratoria ai confini polacchi per ricattare l’Unione Europea, la quale sta rispondendo chiudendo le porte ai migranti che finiscono al solito per pagare le conseguenze di questi squallidi giochi politici.

La Polonia ha militarizzato il confine creando una zona rossa in cui nessuno può entrare, nemmeno giornalisti e operatori umanitari. Chi è riuscito ad aggirare i divieti racconta di migliaia di uomini, donne e bambini intrappolati nella foresta Bielorussa che sperano di raggiungere l’Europa.

Chi riesce a entrare in Polonia si nasconde per settimane per timore di essere respinto, rischiando di morire di freddo e di fame. Intanto i morti di freddo crescono a qualche decina.

Il canale della Manica

Il 24 novembre 27 persone sono morte nel naufragio del gommone su cui stavano cercando di attraversare la Manica tra Francia e Regno Unito. L’episodio ha riacceso i riflettori su un flusso migratorio sempre attivo e negli ultimi mesi tornato a crescere – oltre 25 mila persone avrebbero tentato di attraversare la Manica nel 2021, il triplo del 2020 – creando attriti tra governo britannico e francese.

I corridoi umanitari

Chiudiamo con una buona notizia. Un protocollo siglato dai ministeri degli Esteri e della Difesa, Comunità di Sant’Egidio, Chiese Valdesi, Arci, Caritas, Cei e il sostegno dell’Unhcr consentirà a 1.200 persone afghane fuggite in Pakistan e Iran durante i convulsi giorni di agosto 2021 di raggiungere in sicurezza l’Italia grazie al meccanismo dei corridoi umanitari tra il 2022 e il 2023.

Tutti i numeri sugli stranieri in Italia, li trovate qui

Qui invece le parole delle migrazioni: cosa intendiamo con migranti, rifugiati, richiedenti asilo, immigrati, profughi?

Migranti 2021: i numeri in Italia al 31 ottobre

Nei primi dieci mesi del 2021 sono sbarcate in Italia 52.465 persone, un aumento del 93% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 27 mila persone.

A ottobre 2021 sono arrivate oltre 6.100 persone, il doppio di ottobre 2020 ma in diminuzione rispetto ai mesi estivi di luglio, agosto e settembre.

Tra i paesi di provenienza dei primi dieci mesi del 2021 il principale è la Tunisia (circa 14.100 persone, il 27% degli arrivi), seguita da Bangladesh (6.500 persone), Egitto, Iran, Costa d’Avorio, Iraq, Guinea, Eritrea, Marocco, Sudan.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 73% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 7%, i minori il 20% – in buona parte minori non accompagnati.

Migranti 2021: i numeri in Europa al 31 ottobre

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nei primi dieci mesi del 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa circa 96 mila migranti, nello stesso periodo del 2020 furono circa 63 mila.

In Spagna sono arrivate 34.774 persone nel 2021. Il trend è in aumento rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono 27.200 persone. Dopo alcuni mesi di arrivi stabilizzati sotto le tremila unità al mese, a settembre sono arrivate oltre ottomila persone e a ottobre quasi seimila, monitoreremo se si tratta di una ripresa significativa. Il 40% degli arrivi è di algerini.

La Grecia registra 7.298 arrivi nel 2021, di cui 3.200 via mare e 4.100 via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto ai primi dieci mesi del 2020, quando arrivarono circa 14.200 persone, si registra un netto calo.

Vanno poi registrati anche 1.515 arrivi a Cipro e 464 a Malta.

Migranti 2021: notizie rilevanti

Il fronte bielorusso

Negli ultimi mesi si è aperta una nuova rotta, artificialmente creata dal dittatore bielorusso Lukashenko per ricattare l’Europa, che conduce i migranti dalla Bielorussia in Polonia e Lituania.

Dopo che oltre 2.000 migranti avevano oltrepassato il confine nel solo mese di agosto, ad ottobre il parlamento polacco ha votato un decreto che consente alla polizia di frontiera di respingere chiunque attraversi il confine e alle autorità preposte di sospendere l’esame delle eventuali richieste di asilo che queste persone dovessero avanzare, decreto chiaramente contrario alle norme internazionali sul diritto di asilo.

Intanto lungo il confine si contano i primi morti, destinati a crescere con l’arrivo del rigido inverno. Almeno 10 migranti sono già morti nei boschi al confine tra Bielorussia e Polonia. Morti di freddo, proprio come avviene sulla rotta balcanica, nei boschi al confine tra Bosnia e Croazia.

Molti dei migranti entrati in Polonia dalla Bielorussia nei mesi scorsi intanto stanno tentando di entrare in Germania: le autorità tedesche riportano che da gennaio a ottobre 2021 quasi ottomila persone connesse con la rotta dalla Bielorussia hanno attraversato il confine, di cui oltre cinquemila ad ottobre.

Che succede in Europa

L’Unione Europea procede intanto lentamente nel tentativo di sviluppare una politica comune in materia di migrazioni e asilo.

Al solito, la cosa su cui sono tutti d’accordo è la volontà di lasciar fuori dall’Europa il maggior numero di migranti possibile. Così ad ottobre la Commissione Europea ha presentato il nuovo Piano d’azione contro il traffico di migranti 2021-2025.

Al centro del piano c’è sempre la strategia di stringere accordi con i paesi di origine e di transito affinché i migranti non partano. Lo si è fatto in maniera lampante – e in barba ai diritti umani – con Turchia, Libia e Marocco, e lo si vuole fare con altri stati.

A rafforzare questa linea è arrivata ad ottobre la richiesta di 12 paesi europei (Danimarca, Austria, Bulgaria, Grecia, Cipro, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lettonia, Estonia e Lituania) di finanziare la costruzione di muri e barriere in difesa del territorio europeo insidiato dai migranti.

Ursula von der Leyen ha prontamente risposto che l’Unione Europea non stanzierà alcun fondo per la costruzione di muri, rimane però un segnale forte.

Migranti 2021: i numeri in Italia al 30 settembre

Nei primi nove mesi del 2021 sono sbarcate in Italia 45.565 persone, un aumento del 94% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 23.500 persone.

A settembre 2021 sono arrivate oltre 6.300 persone, numero di poco superiore al settembre 2020 e in diminuzione rispetto agli arrivi di luglio e agosto. Comunque nell’estate 2021 sono arrivate 31 mila persone contro le 19 mila dell’estate 2020.

Tra i paesi di provenienza dei primi nove mesi del 2021 il principale è la Tunisia (circa 13.000 persone, il 28% degli arrivi), seguita da Bangladesh (seimila persone), Egitto, Costa d’Avorio, Iran, Guinea, Iraq, Eritrea, Marocco, Sudan.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 73% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 7%, i minori il 20% – in buona parte minori non accompagnati.

Migranti 2021: i numeri in Europa al 30 settembre

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nei primi nove mesi del 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa circa 82 mila migranti, nello stesso periodo del 2020 furono circa 58 mila.

 

In Spagna sono arrivate 26.975 persone nel 2021. Il trend è in aumento rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono 19 mila persone. Dopo alcuni mesi di arrivi stabilizzati sotto le tremila unità al mese, a settembre sono arrivate settemila persone, monitoreremo se si tratta di una ripresa significativa.

La Grecia registra 6.037 arrivi nel 2021, di cui 2.200 via mare e 3.900 via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto ai primi nove mesi del 2020, quando arrivarono circa 13 mila persone, si registra un netto calo.

Vanno poi registrati anche 1.515 arrivi a Cipro e 464 a Malta.

Migranti 2021: notizie rilevanti

Il fronte bielorusso

Una novità di questo 2021 è il flusso di migranti che entra in Europa – Polonia e Lituania – dalla Bielorussia. Un flusso creato ad arte dal dittatore bielorusso Lukashenko per fini politici, per “punire” i due paesi e l’Unione Europea che ospitano e supportano molti dissidenti bielorussi.

Lukashenko si è inventato un inedito corridoio Iraq-Bielorussia-Polonia/Lituania, sospendendo la necessità di ottenere il visto per gli iracheni che entrano nel paese per motivi turistici. Si è quindi creato un vero e proprio business (fino a 10 mila euro per le agenzie che organizzano il viaggio) che porta migliaia di iracheni a prendere il Baghdad-Minsk per poi essere trasportati fino al confine dalle autorità bielorusse.

Da inizio 2021 sono entrati in questo modo oltre 4.000 migranti in Lituania, mentre la Polonia ha riportato l’ingresso di oltre 2.000 migranti dalla Bielorussia nel solo mese di agosto. Oltre agli iracheni, sono presenti anche iraniani e afghani.

Polonia e Lituania si sono così rivolti all’Unione Europea, la cui risposta è, come sempre in questi casi, volta a fermare questi flussi. L’UE ha ottenuto dal governo iracheno l’interruzione dei voli diretti da Baghdad a Minsk e sta gestendo direttamente le procedure di rimpatrio degli iracheni che hanno visto respinta la propria domanda di protezione internazionale dalla Lituania, cioè praticamente tutti.

Il risultato di questi giochi politici è come al solito tutto sulla pelle dei migranti. Come raccontato da una volontaria che opera con i migranti in Polonia, la situazione al confine è estremamente pesante, con migranti respinti e costretti ad accamparsi nei boschi senza alcuna assistenza. Quattro persone sono già morte assiderate al confine tra Polonia e Bielorussia, e l’inverno deve ancora cominciare.

Migranti 2021: i numeri in Italia al 31 agosto

Nei primi otto mesi del 2021 sono sbarcate in Italia 39.275 persone, un aumento del 105% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 19.000 persone.

Ad agosto 2021 sono arrivate oltre 10.000 persone, per trovare un numero mensile di arrivi maggiore bisogna ritorna a luglio 2017, quando sbarcarono oltre 11 mila persone. Il trend è quindi in netta crescita, anche se siamo ancora molto lontani dai numeri del triennio 2014-2017.

Tra i paesi di provenienza dei primi otto mesi del 2021 il principale è la Tunisia (circa 11.000 persone, il 28% degli arrivi), seguita da Bangladesh (5.200 persone), Egitto, Costa d’Avorio, Iran, Guinea, Eritrea, Marocco, Sudan, Iraq.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 71% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 8%, i minori il 21% – in buona parte minori non accompagnati. Nel 2021 sono in crescita gli arrivi di minori, diminuisce quindi la percentuale di uomini adulti che negli anni precedenti era sempre stata superiore al 75%

Migranti 2021: i numeri in Europa al 31 agosto

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nei primi otto mesi del 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa circa 66 mila migranti, nello stesso periodo del 2020 furono circa 49 mila.

In Spagna sono arrivate 20.026 persone nel 2021. Il trend è in aumento rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono 14 mila persone. Gli arrivi nel paese hanno avuto un’escalation a partire da settembre 2020, con il picco di quasi 10 mila arrivi a novembre, ora in calo. Particolarmente sotto pressione le isole Canarie.

La Grecia registra 5.355 arrivi nel 2021, di cui 2.000 via mare e 3.300 via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto ai primi otto mesi del 2020, quando arrivarono circa 12 mila persone, si registra un netto calo.

Vanno poi registrati anche 1.200 arrivi a Cipro e 464 a Malta.

Migranti 2021: notizie rilevanti al 31 agosto

Afghanistan

La notizia del mese di agosto è ovviamente la situazione in Afghanistan, dove il ritorno al potere dei talebani può avere tra le conseguenze anche l’intensificarsi di un flusso migratorio che è comunque stato sempre rilevante.

Per quanto riguarda l’Europa, le questioni sono diverse. La prima, come comportarsi con afghani e afghane già sul suolo europeo. Negli ultimi anni alcuni paesi avevano smesso di concedere asilo alle persone afghane, considerando l’Afghanistan un “paese sicuro”.

Come ricorda questo tweet di Matteo Villa, l’Italia è il paese europeo che ha maggiormente garantito protezione ai richiedenti asilo afghani tra il 2008 e il 2020.

Circa 220 mila afghani che hanno avuto il diniego sono però ancora in Europa e, anche su input dell’Unione Europea, molti paesi – Germania, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Finlandia – hanno deciso per loro di sospendere l’espulsione.

Altra questione è come gestire i possibili nuovi flussi in arrivo. L’Europa non ha una strategia di accoglienza comune, e l’unica cosa che sembra poter mettere d’accordo tutti è, come al solito, tenere fuori i migranti dai confini europei tramite accordi con i paesi di transito.

La Turchia è la principale indiziata, sul modello dell’accordo del 2016 per i rifugiati siriani, ma anche Pakistan, Iran e Tagikistan potrebbero beneficiare di aiuti europei per tenere afghani e afghane sul proprio territorio.

Muri

Agosto è stato il mese dei muri. Sono anni di muri, a dire la verità, ma ad agosto 2021 ben tre nuovi muri sono stati costruiti o annunciati.

Il primo anche in risposta a possibili incrementi di flussi migratori dall’Afghanistan, una barriera di 40 chilometri alzata dalla Grecia al confine con la Turchia.

Il secondo, sempre sulla stessa rotta ma molto più a est, è in costruzione al confine tra Turchia e Iran. Una barriera di 243 chilometri – 156 già costruiti – che secondo le autorità turche servirà anche a bloccare l’ingresso dei profughi in fuga dall’Afghanistan.

Il terzo muro, sempre a est ma molto più a nord, sarà costruito tra Polonia e Bielorussia. Il governo polacco – con quelli lituano e lettone – sostiene che il governo bielorusso stia volontariamente supportando flussi migratori verso i tre paesi per tenere sotto scacco l’Unione Europea. Ad agosto, sempre secondo il governo polacco, circa duemila persona a settimana avrebbero tentato di entrare in Polonia dalla Bielorussia.

Migranti 2021: i numeri in Italia al 31 luglio

Nei primi sette mesi del 2021 sono sbarcate in Italia 28.989 persone, un aumento del 107% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 14.000 persone.

A luglio 2021 sono arrivate 8.500 persone, per trovare un numero mensile di arrivi maggiore bisogna ritornare a luglio 2017, quando sbarcarono oltre 11 mila persone. Il trend è quindi in netta crescita, anche se siamo ancora molto lontani dai numeri del triennio 2014-2017.

Tra i paesi di provenienza dei primi sette mesi del 2021 il principale è la Tunisia (7.000 persone, il 24% degli arrivi), seguita da Bangladesh (4.200 persone), Egitto, Costa d’Avorio, Guinea, Eritrea, Iran, Marocco, Iraq.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 71% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 7%, i minori il 22% – in buona parte minori non accompagnati. Nel 2021 sono in crescita gli arrivi di minori, diminuisce quindi la percentuale di uomini adulti che negli anni precedenti era sempre stata superiore al 75%

Migranti 2021: i numeri in Europa

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nei primi sette mesi del 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa circa 51 mila migranti, nello stesso periodo del 2020 furono circa 39 mila.

In Spagna sono arrivate 16.009 persone nel 2021. Il trend è in aumento rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono 11 mila persone. Gli arrivi nel paese hanno avuto un’escalation a partire da settembre 2020, con il picco di quasi 10 mila arrivi a novembre, ora in calo. Particolarmente sotto pressione le isole Canarie.

La Grecia registra 4.338 arrivi nel 2021, di cui 1.500 via mare e 2.800 via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto ai primi sette mesi del 2020, quando arrivarono circa 11 mila persone, si registra un netto calo.

Vanno poi registrati anche 1.000 arrivi a Cipro e 325 a Malta.

Migranti 2021: i numeri in Italia al 30 giugno

Nei primi sei mesi del 2021 sono sbarcate in Italia 20.495 persone, un aumento del 193% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 7.000 persone.

Negli ultimi tre anni, solo a luglio 2020 c’era stato un numero di arrivi maggiore di quello di giugno 2021 (5.800). Il trend è quindi in netta crescita, anche se siamo ancora molto lontani dai numeri del triennio 2014-2017, quando arrivavano 15-20 mila persone al mese.

Tra i paesi di provenienza dei primi sei mesi del 2021 spicca il Bangladesh (3.300 persone, il 16% degli arrivi) davanti a Tunisia (2.900 persone), Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Sudan, Guinea, Marocco, Iran, Mali.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 71% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 7%, i minori il 22% – in buona parte minori non accompagnati. Nel 2021 sono in crescita gli arrivi di minori, diminuisce quindi la percentuale di uomini adulti che negli anni precedenti era sempre stata superiore al 75%

Migranti 2021: i numeri in Europa al 30 giugno

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nei primi sei mesi del 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa circa 39 mila migranti, nello stesso periodo del 2020 furono circa 28 mila.

In Spagna sono arrivate 13.445 persone nel 2021. Il trend è in aumento rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono 8.500 persone. Gli arrivi nel paese hanno avuto un’escalation a partire da settembre 2020, con il picco di quasi 10 mila arrivi a novembre, ora in calo. Particolarmente sotto pressione le isole Canarie.

La Grecia registra 3.798 arrivi nel 2021, di cui 1.300 via mare e 2.500 via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto ai primi sei mesi del 2020, quando arrivarono 10.500 persone, si registra un netto calo.

Vanno poi registrati anche 1.000 arrivi a Cipro e 240 a Malta.

Migranti 2021: notizie rilevanti al 30 giugno

Migranti respinti, ad ogni costo

Tutti i paesi esposti agli arrivi di migranti, supportati dall’Unione Europea, adottano strategie simili: fermare le partenze, ad ogni costo. Per questo sono decisivi i rapporti con la Turchia a est, la Libia e la Tunisia nel Mediterraneo centrale, il Marocco nel Mediterraneo occidentale. Ne abbiamo parlato ampiamente qui.

L’Italia è compromessa da tempo con la Libia con accordi che ignorano le sistematiche violazioni dei diritti umani che avvengono nel paese. L’ultimo episodio è avvenuto a fine giugno: la guardia costiera libica ha sparato a una barca con una quarantina di migranti a bordo, rischiando di affondarla. La Ong Sea Watch ha pubblicato il video dell’episodio.

La motovedetta da cui sono partiti gli spari è stata donata alla Libia dall’Italia nel maggio 2017, proprio nell’ambito degli accordi per fermare le partenze dei migranti.

Proseguono intanto i viaggi che finiscono in tragedia. Sono almeno 883 i migranti morti nel 2021 nel tentativo di arrivare via mare in Europa. Negli ultimi giorni di giugno sono morte 8 donne al largo di Lampedusa e una bambina di 5 anni al largo delle isole Canarie.

Migranti 2021: i numeri in Italia al 31 maggio

Nei primi cinque mesi del 2021 sono sbarcate in Italia 14.655 persone, un aumento del 181% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 5.200 persone.

Negli ultimi tre anni, solo a luglio 2020 c’era stato un numero di arrivi maggiore di quello di maggio 2021. Il trend è quindi in netta crescita, anche se siamo ancora molto lontani dai numeri del triennio 2014-2017, quando arrivavano 15-20 mila persone al mese.

Tra i paesi di provenienza dei primi cinque mesi del 2021 spicca il Bangladesh (2.500 persone, il 17% degli arrivi) che dopo molti mesi supera la Tunisia, seguita da Costa d’Avorio, Eritrea, Guinea, Egitto, Sudan, Marocco, Mali, Algeria.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 68% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 10%, i minori il 22% – in buona parte minori non accompagnati. Nel 2021 sono in crescita gli arrivi di minori, diminuisce quindi la percentuale di uomini adulti che negli anni precedenti era sempre stata superiore al 75%

Migranti 2021: i numeri in Europa al 31 maggio

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nei primi cinque mesi del 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa circa 29.800 migranti, nello stesso periodo del 2020 furono circa 24.400.

In Spagna sono arrivate 10.857 persone nel 2021. Il trend è in aumento rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono 7.500 persone. Gli arrivi nel paese hanno avuto un’escalation a partire da settembre 2020, con il picco di quasi 10 mila arrivi a novembre, ora in calo. Particolarmente sotto pressione le isole Canarie.

La Grecia registra 3.116 arrivi nel 2021, di cui 1.200 via mare e 1.900 via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto ai primi cinque mesi del 2020, quando arrivarono diecimila persone, si registra un netto calo.

Vanno poi registrati anche 1.000 arrivi a Cipro e 150 a Malta.

Migranti 2021: notizie rilevanti al 31 maggio

I migranti come merce di scambio

Tutti i paesi esposti agli arrivi di migranti, supportati dall’Unione Europea, adottano strategie simili: fermare le partenze, a ogni costo. Per questo sono decisivi i rapporti con la Turchia a est, la Libia e la Tunisia nel Mediterraneo centrale, il Marocco nel Mediterraneo occidentale.

Questa linea espone i paesi europei a continui ricatti sulla pelle dei migranti, condizionando anche scelte politiche alle volontà di questi paesi. Il caso esemplare lo abbiamo avuto a metà maggio con l’arrivo massiccio e improvviso di circa ottomila persone in 24 ore a Ceuta, enclave spagnola in territorio marocchino.

L’episodio si è verificato per deliberata scelta delle autorità marocchine, che hanno allentato i controlli alle frontiere come ritorsione per la decisione della Spagna di accogliere sul suo territorio Brahim Ghali, leader del Fronte Polisario (movimento indipendentista del Sahara occidentale) e nemico del regno marocchino, malato di Covid.

La Spagna ha immediatamente respinto quasi tutte le persone che avevano attraversato il confine, sollevando le critiche internazionali per condotta illegittima e respingimento indiscriminato, senza curarsi della presenza di minori e potenziali rifugiati.

La vicenda ha rimesso al centro dell’attenzione il potere ricattatorio che hanno questi paesi sui paesi europei, come era emerso anche a inizio 2020 quando la Turchia aveva allentano i controlli alle frontiere con la Grecia consentendo l’ingresso in Europa di migliaia di persone e ottenendo in cambio ulteriori finanziamenti.

Anche l’Italia è compromessa da tempo con la Libia con accordi che ignorano le sistematiche violazioni dei diritti umani che avvengono nel paese. Ora sta stringendo i legami con la Tunisia; a maggio la ministra Lamorgese si è recata a Tunisi con la commissaria europea Ylva Johansson per accelerare le procedure e gli accordi per fermare le partenze in cambio di investimenti europei nel paese.

I tentennamenti dell’Europa

A parte questa soluzione di esternalizzare i controlli delle frontiere a paesi terzi con tutti i rischi del caso, fatica a decollare invece la politica di gestione interna all’UE delle persone migranti presenti e in arrivo.

L’Italia è in pressing perché si definisca un meccanismo europeo di solidarietà entro l’estate, anche solo su base volontaria con i paesi che aderiscono. Il problema è che questa volta, a differenza di quanto successo in passato, la proposta incontra la contrarietà della Germania per motivi elettorali: a settembre si vota e si teme che l’adesione a questo schema di redistribuzione sia mal vista dall’elettorato tedesco.

La situazione è dunque in stallo, qualcosa potrebbe muoversi nelle prossime settimane solo se i numeri dovessero ulteriormente aumentare.

La drastica soluzione della Danimarca

Intanto c’è chi i migranti sul proprio territorio non li vuole proprio più vedere. La Danimarca ha infatti approvato una legge che dà il via alla possibilità di aprire centri per la gestione delle domande di asilo in paesi extraeuropei.

Domande di asilo che, però, dovrebbero essere avanzate al confine danese. In pratica una persona dovrebbe arrivare fino in Danimarca, fare domanda di asilo, e a quel punto sarebbe spedita come un pacco in uno dei centri fuori dall’Europa per attendere che la sua domanda sia gestita. Solo se la sua domanda avrà esito positivo potrà entrare in Danimarca. Una follia.

Per ora la legge rimane sulla carta fino a quando non saranno raggiunti accordi concreti con i paesi terzi che dovrebbero ospitare i centri per l’asilo danesi sul proprio territorio. Il governo danese starebbe trattando con una decina di paesi, quello con cui le trattative sarebbero in fase più avanzata è il Ruanda.

La Danimarca si era già contraddistinta per essere la prima nazione europea a revocare il permesso di residenza ad alcune centinaia di siriani sostenendo che alcune regioni della Siria possono essere considerate zona sicura.

Migranti 2021: i numeri in Italia al 30 aprile

Nei primi quattro mesi del 2021 sono sbarcate in Italia 9.013 persone, un aumento del 157% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 3.500 persone.

Rispetto al picco di arrivi di febbraio (quattromila persone), i numeri di marzo e aprile sono in calo, anche se restano superiori rispetto al 2020.

Tra i paesi di provenienza dei primi quattro mesi del 2021 spicca la Tunisia (1.400 persone, il 15% degli arrivi) seguita da Costa d’Avorio, Bangladesh, Guinea, Egitto, Sudan, Mali, Eritrea.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 70% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 10%, i minori il 20% – in buona parte minori non accompagnati. Nel 2021 sono in crescita gli arrivi di minori, diminuisce quindi la percentuale di uomini adulti che negli anni precedenti era sempre stata superiore al 75%

Migranti 2021: i numeri in Europa al 30 aprile

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nei primi quattro mesi del 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa circa 20.200 migranti, nello stesso periodo del 2020 furono circa 21 mila.

In Spagna sono arrivate 8.271 persone nel 2021. Il trend è in aumento rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono 6.200 persone. Gli arrivi nel paese hanno avuto un’escalation a partire da settembre 2020, con il picco di quasi 10 mila arrivi a novembre, ora in calo a partire da gennaio 2021. Particolarmente sotto pressione le isole Canarie.

La Grecia registra 2.320 arrivi nel 2021, metà via mare e metà via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto ai primi quattro mesi del 2020, quando arrivarono 9.700 persone, si registra un netto calo. I primi mesi del 2020 erano stati quelli in cui la Turchia aveva allentato i controlli alle frontiere per mettere pressione sull’Unione Europea, situazione poi rientrata da aprile 2020.

Vanno poi registrati anche 500 arrivi a Cipro e 80 a Malta.

Migranti 2021: notizie rilevanti

In aumento le morti nel Mediterraneo

Tornano a crescere i morti in mare, soprattutto sulla rotta del Mediterraneo centrale che conduce sulle coste italiane. Da inizio 2021 sono oltre 600 le persone morte in mare nel tentativo di approdare in Europa, di cui 500 sulla rotta centrale verso l’Italia, il più alto degli ultimi quattro anni, con un rischio di morte del 3,6%, in netta crescita.

Ad aprile il naufragio più grave è stato quello del 21 aprile, in cui 130 persone hanno perso la vita al largo della Libia. Il giornalista Nello Scavo su Avvenire ha dato un volto ad alcune di queste 130 vittime, raccogliendo alcune foto pubblicate attivisti internazionali sui social. Un esercizio che restituisce umanità, vicinanza, empatia con persone che siamo spesso abituati a contare come numeri.

Rimpatriare, a tutti i costi

L’Unione Europea sembra intenzionata a dare un’accelerata alla sua politica di rimpatri, viste anche le difficoltà ad attuare una efficace redistribuzione dei migranti tra i vari paesi.

La politica dei rimpatri volontari, già peraltro promossa da anni dall’Unione, diviene ora un po’ più concreta. Viene individuata la figura del coordinatore dei rimpatri, che avrà il compito di incentivare i migranti ad aderire ai percorsi di rimpatrio volontario, offrendo accompagnamento, rimborsi per i costi di viaggio e sostegni economici per il primo periodo di rientro nel paese di origine.

L’obiettivo è rendere più semplice la procedura di rimpatrio immediato per chi approda in Italia, Grecia, Spagna, Malta senza dover nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi di redistribuzione in altri paesi. Le perplessità sono legate soprattutto al fatto che questi paesi, già impegnati nella prima accoglienza, dovrebbero farsi carico anche della gestione dei rimpatri, anche se comunque con fondi europei.

L’efficacia dei rimpatri dipende tuttavia dalla presenza di accordi con i paesi di origine. Sono presenti accordi vincolanti tra Unione Europea e: Sri Lanka, Albania, Russia, Ucraina, Macedonia del Nord, Bosnia, Montenegro, Serbia, Moldavia, Pakistan, Georgia, Armenia, Azerbaijan, Turchia, Bielorussia.

Mancano quindi ancora accordi (oppure ci sono solo accordi non vincolanti) con alcuni paesi di maggiore provenienza dei migranti in arrivo sulle coste europee come Tunisia, Bangladesh, Afghanistan, Egitto, Costa d’Avorio, Marocco, Algeria.

Migranti 2021: i numeri in Italia al 31 marzo

Nei primi tre mesi del 2021 sono sbarcate in Italia 7.419 persone, un aumento del 164% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 2.800 persone.

A marzo il ritmo è rallentato rispetto a febbraio, anche se comunque sono arrivate oltre duemila persone rispetto alle duecento di marzo 2020. Occorrerà monitorare nei prossimi mesi se si tratta di un’accelerazione temporanea o se siamo di fronte alla ripresa di un trend consistente.

Tra i paesi di provenienza dei primi tre mesi del 2021 spicca la Tunisia (1.100 persone, il 15% degli arrivi) seguita da Costa d’Avorio, Bangladesh, Guinea, Sudan, Eritrea, Algeria e Mali.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 76% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 9%, i minori il 15% – in buona parte minori non accompagnati.

Migranti 2021: i numeri in Europa al 31 marzo

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nei primi tre mesi del 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa circa 15.500 migranti, nello stesso periodo del 2020 furono quasi ventimila.

In Spagna sono arrivate 6.539 nel 2021. Il trend è in leggero aumento rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono 5.700 persone. Gli arrivi nel paese hanno avuto un’escalation a partire da settembre 2020, con il picco di quasi 10 mila arrivi a novembre, poi ridotti a 3-4 mila al mese. Particolarmente sotto pressione le isole Canarie.

La Grecia registra 1.646 arrivi nel 2021, metà via mare e metà via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto ai primi tre mesi del 2020, quando arrivarono 9.600 persone, si registra un netto calo. I primi tre mesi del 2020 erano stati quelli in cui la Turchia aveva allentato i controlli alle frontiere per mettere pressione sull’Unione Europea, situazione poi rientrata da aprile 2020.

Vanno poi registrati anche 290 arrivi a Cipro e 65 a Malta.

Migranti 2021: notizie rilevanti al 31 marzo

I rapporti Italia-Libia sulla pelle dei migranti

L’Italia, con il supporto dell’Unione Europea, negozia il mantenimento e rafforzamento di accordi per il respingimento e trattenimento dei migranti che provano a raggiungere l’Italia partendo dalla Libia.

A inizio aprile il presidente del Consiglio Draghi, accompagnato da Di Maio, si è recato a Tripoli esprimendo “soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi” e offrendo il rinnovato aiuto dell’Italia alla Libia per il respingimento dei migranti.

Intanto però emergono nuove prove su quanto succede ai migranti in Libia, contenuto in un rapporto degli ispettori dell’ONU che parla di tangenti, traffico di armi, torture e violazioni dei diritti umani. Il report conferma con ulteriori prove che nei campi di prigionia per migranti avvengono sistematicamente torture, violenze sessuali, lavoro forzato e omicidi.

I rapporti UE-Turchia sulla pelle dei migranti

A inizio aprile i massimi vertici dell’Unione Europea si sono recati a Ankara. La visita ha fatto scalpore per il clamoroso affronto di Erdogan che, dopo aver fatto accomodare un accomodante Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, ha lasciato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen senza sedia.

Il vertice però serviva anche a discutere la spinosa questione del rapporto UE-Turchia sui migranti. Dopo gli accordi del 2016 che hanno ridotto al lumicino le partenze dei migranti verso la Grecia, la Turchia ospita ora circa quattro milioni di rifugiati sul proprio territorio. La priorità dell’UE è che questi rifugiati restino in Turchia senza entrare nei confini comunitari.

Il prezzo da pagare però è molto alto: sei miliardi di euro quello dell’accordo 2016, un accordo che ora dovrebbe essere prorogato, a fronte di altri miliardi da versare nelle casse turche. Le trattative sono in corso, e sono rese complicate dal clima teso che si è creato tra UE e Turchia.

I migranti in Grecia

I migranti – sempre meno – che riescono a superare il muro turco e ad entrare in Grecia vivono in condizioni degradanti. La politica del governo greco è quella di lasciarli il più possibile sulle isole, e possibilmente in pessime condizioni.

Anche qui l’Unione Europea intende cavarsela versando denaro. La commissaria Ylva Johansson ha annunciato un finanziamento di 250 milioni di euro alla Grecia per costruire cinque nuovi campi per rifugiati sulle isole di Lesbo, Samos, Chios, Kos e Leros, nonostante le proteste dei residenti.

Le condizioni dei 15.700 rifugiati e richiedenti asilo (di cui il 26% minori) che si trovano sulle isole dell’Egeo sono però drammatiche. A marzo si sono inoltre verificati numerosi sgomberi anche sul continente (Corinto, Sparta, Atene), che hanno messo in strada migliaia di persone, perché il governo ha deciso di interrompere un programma di accoglienza da lui stesso avviato nel 2018, senza dare la possibilità alle persone di trovare sistemazioni alternative.

Migranti 2021: i numeri in Italia al 28 febbraio

Nei primi due mesi del 2021 sono sbarcate in Italia 5.034 persone, un aumento del 92% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando arrivarono circa 2.600 persone.

A febbraio, mese in cui negli ultimi tre anni non sono mai arrivate più di mille persone, sono arrivate quasi 4.000 persone. Occorrerà monitorare nei prossimi mesi se si tratta di un’accelerazione temporanea o se siamo di fronte alla ripresa di un trend consistente.

Tra i paesi di provenienza dei primi due mesi del 2021 spicca la Tunisia (699 persone, il 14% degli arrivi) seguita da Costa d’Avorio, Bangladesh, Guinea, Eritrea, Algeria, Egitto e Sudan.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 75% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 7%, i minori il 18% – in buona parte minori non accompagnati.

Migranti 2021: i numeri in Europa al 28 febbraio

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, nei primi due mesi del 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa circa 10.400 migranti, nello stesso periodo del 2020 furono circa 15.000.

Dopo alcuni mesi in cui era stato il primo paese europeo per arrivi, la Spagna, con 4.233 persone arrivate nel 2021, viene ora scavalcata dall’Italia. Il trend è stabile rispetto al 2020. Gli arrivi nel paese hanno avuto un’escalation a partire da settembre 2020, con il picco di quasi 10 mila arrivi a novembre, poi ridotti a 4-5 mila al mese, fino al calo di febbraio 2021. Particolarmente sotto pressione le isole Canarie.

La Grecia registra 780 arrivi nel 2021, di cui 500 via mare e quasi 300 via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto ai primi due mesi del 2020, quando arrivarono settemila persone, si registra un netto calo. I primi tre mesi del 2020 erano stati quelli in cui la Turchia aveva allentato i controlli alle frontiere per mettere pressione sull’Unione Europea, situazione poi rientrata da aprile 2020.

Vanno poi registrati anche 290 arrivi a Cipro e 65 a Malta.

Migranti 2021: notizie rilevanti febbraio

La drammatica condizione dei migranti in Bosnia

In Bosnia almeno tremila persone intrappolate sulla cosiddetta via balcanica vivono all’addiaccio in boschi e edifici abbandonati nella regione confinante con la Croazia, nel pieno del gelido inverno balcanico. Tende improvvisate, docce gelate, mancanza di servizi igienici e acqua potabile, rischio di congelamento, violenze della polizia croata, respingimenti alla frontiera con l’Italia.

Una situazione definita disumana da tutti gli osservatori internazionali (istituzioni europee, Ong, giornalisti, la delegazione di parlamentari europei italiani che si è recata in visita a gennaio) che si protrae da mesi senza una soluzione. Il governo bosniaco dice di non potersela cavare da solo e lamenta una mancanza di supporto dell’Unione Europea, con alcuni stati – Croazia, Slovenia, Italia – che rimandano in Bosnia i migranti che provano a raggiungere il loro territorio.

L’Unione Europea continua a mantenere un atteggiamento ipocrita: da una parte denuncia la situazione accusando le autorità bosniache di non fare abbastanza, dall’altra non vuole farsi carico dei migranti presenti, continuando a supportare economicamente il controllo delle frontiere da parte della Croazia.

Iranian asylum-seeker Mohammed walks to the changing rooms after football training with the youth team FK Sarajevo. Mohammed fled Iran after his father Majid attended a demonstration and was arrested; Bosnia and Herzegovina lies on the Balkans route that refugees and migrants use to reach EU member states. But with the EU’s borders in Croatia and Hungary now largely impassable, thousands of asylum-seekers – mostly from Pakistan, Iran, Iraq, Afghanistan and Syria – have decided to make new lives for themselves in the former Yugoslavian state. Successfully claiming asylum in Bosnia is not straightforward, however. Protection applicants are given “yellow card” status, indicating they are in the asylum process, but only 1,600 have actually been registered so far, despite 24,000 people arriving in 2018 (a huge increase from 755 in 2017). UNHCR wants Bosnia to strengthen its capacity to register asylum-seekers and ease the process for some 2,000 people stuck in limbo in Bira temporary reception centre. While many see the country as transitory, increasing numbers wish to remain here and UNHCR says the Bosnian authorities require additional donor support to facilitate this.

I lati oscuri di Frontex

Stanno emergendo nelle ultime settimane seri dubbi sull’operato di Frontex, l’agenzia dell’Unione Europea per il monitoraggio delle frontiere esterne. Il budget di Frontex si è moltiplicato negli ultimi anni, una crescita costante dai 300 milioni del 2019 agli 1,9 miliardi previsti per il 2025. Mai agenzia europea aveva avuto un simile budget.

In questo quadro di potenziamento di questo strumento di controllo dei confini, emerge ora che Frontex collabora ai respingimenti illegali nel Mediterraneo orientale tra Grecia e Turchia e sulla rotta balcanica.

L’agenzia è inoltre sospettata di sperpero di denaro pubblico e scarsa trasparenza, al punto da ricevere un’ispezione dell’Ufficio europeo antifrode (OLAF) nella sua sede di Varsavia.

Tutti i numeri sugli stranieri in Italia, li trovate qui

Qui invece le parole delle migrazioni: cosa intendiamo con migranti, rifugiati, richiedenti asilo, immigrati, profughi?

Migranti 2021: i numeri in Italia al 31 gennaio

Nel mese di gennaio 2021 sono sbarcate in Italia 1.040 persone, un calo del 22% rispetto a gennaio 2020, quando arrivarono 1.340 persone.

Tra i paesi di provenienza del primo mese del 2021 spicca l’Eritrea (217 persone, il 21% degli arrivi di gennaio) seguita da Tunisia, Afghanistan, Sudan, Guinea, Mali, Egitto, Etiopia.

Da diversi anni l’Eritrea non si affacciava tra i principali paesi di provenienza dei migranti, ma va detto che il dato di un mese appare ancora poco significativo per indicare se si tratta di un episodio isolato o della ripresa di un trend.

Quanto al genere e all’età delle persone sbarcate, il 76% delle persone arrivate sulle coste italiane nel 2021 è di sesso maschile, le donne sono il 6%, i minori il 18% – in buona parte minori non accompagnati.

Migranti 2021: i numeri in Europa al 31 gennaio

Se consideriamo gli arrivi in tutta l’area del Mediterraneo, a gennaio 2021 sono arrivati via Mediterraneo in Europa 4.548 migranti, a gennaio 2020 furono 8.200.

La Spagna si conferma anche a gennaio 2021 il paese europeo con il maggior numero di arrivi, 3.226 persone contro le 2.400 di gennaio 2020. Gli arrivi nel paese hanno avuto un’escalation a partire da settembre 2020, con il picco di quasi 10 mila arrivi a novembre, poi ridotti a 4-5 mila al mese, comunque ai livelli del 2018, anno record. Particolarmente sotto pressione le isole Canarie.

La Grecia registra 282 arrivi a gennaio 2021, di cui 186 via mare e 96 via terra attraverso il delta del fiume Evros tra Turchia e Grecia. Rispetto a gennaio 2020, quando arrivarono oltre quattromila persone, si registra un netto calo. I primi tre mesi del 2020 erano stati quelli in cui la Turchia aveva allentato i controlli alle frontiere per mettere pressione sull’Unione Europea, situazione poi rientrata da aprile 2020.

CONDIVIDI
Exit mobile version