I 16 migliori giochi per PS423 min read

24 Novembre 2017 Giochi -

I 16 migliori giochi per PS423 min read

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Questi sono invece i 7 titoli che abitavano questa classifica nel 2015 ma sono stati scalzati dai giochi presentati nelle pagine precedenti.

1. Disgaea 5: Alliance of Vengeance

Una delle frecce all’arco di PlayStation è la nutrita presenza di titoli giapponesi sulla piattaforma rispetto alla concorrenza. Per alcuni, tra cui chi scrive, questi rappresentano la quasi totalità del giocato ma per tanti altri possono costituire una colorata alternativa al resto del parco titoli.

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Giunto alla sesta incarnazione (indipendente dalle altre in termini di storia, potete tranquillamente cominciare da qui), Disgaea sbarca su PS4 levigando al massimo la sua formula, diventando al contempo più accessibile e più profondo: il nuovo sistema di quest vi guiderà dall’essere delle perfette nullità ad infliggere 1 miliardo di danni con un colpo, sviluppando all’impossibile ed equipaggiando fino ai denti un cast di personaggi sgargianti, in uno dei migliori strategici a turni di sempre.

2. The Last of Us Remastered

Per tutti quelli che prima di PS4 non facevano parte dell’allegra famigliola PlayStation, e per chi se li fosse persi la scorsa generazione, è disponibile una serie di ben realizzate rimasterizzazioni di titoli PS3 – ora nella gloria dei 60 frame al secondo e risoluzione a 1920 x 1080 pixel.

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Dovendone scegliere solo uno, indirizzatevi senza incertezze su The Last of Us, il cui impatto cinematico ed emotivo supera di un quid indefinibile eppure tangibilissimo le altre pur valide offerte. Si tratta, in fin dei conti, di uno shoot & cover con qualche elemento stealth e survival, ma l’esecuzione è da brividi. E l’ottimo DLC “Left Behind” è già incluso.

3. Rocket League (PSN)

Il modo più semplice per descrivere Rocket League è “un gioco di calcio con le macchine”. Maccosa…? Il giocatore guida il suo veicolo all’interno di un’arena rettangolare con due porte ai lati più piccoli. Sono presenti due squadre da 1 a 4 giocatori e lo scopo del gioco è quello di spingere la palla nella porta avversaria. La squadra che in 5 minuti avrà segnato più gol vincerà la partita.

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Da questa semplice premessa prende vita quello che senza dubbio è il gioco multiplayer del 2015, con un successo di critica e vendita superiore alle più rosee aspettative dello sviluppatore Psyonix. Il fatto che il titolo sia stato selezionato come parte della “instant game collection” per gli abbonati al servizio di PlayStation Plus a luglio 2015 ha rafforzato ulteriormente il passaparola e reso Rocket League IL titolo multiplayer per PS4. Per fare solo un’altra partita. E poi un’altra.

4. Destiny

Lo stiloso sparatutto in prima persona nato dalla collaborazione tra Bungie e Activision rende letteralmente una gioia tenere il joypad in mano. Pochi altri titoli (ciao, Bayonetta) trasmettono una sensazione di controllo sul personaggio così intuitiva ma precisa.

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L’espansione Destiny: Il Re dei Corrotti, disponibile in una pratica confezione che comprende anche il gioco base per chi ci si accostasse ora, risolve i problemi del gioco base, come una trama non troppo riuscita dovuta alla sua totale riscrittura a ridosso dall’uscita e un sistema di guadagno dell’esperienza un po’ goffo in fase di endgame, per diventare senza dubbio lo shooter principe di questa generazione. Una sezione di corsa sugli iconici veicoli del gioco, gli sparrow, ha preso il via l’8 dicembre 2015 con la Sparrow League.

5. Until Dawn

Il successo survival horror del 2015 è una sorpresa che, almeno a giudicare dal marketing meno belligerante del solito, neanche Sony si aspettava. Scopo del titolo di Supermassive Games è garantire la sopravvivenza di quanti più possibili dei dieci protagonisti, introdotti in una classica situazione da film di genere: chiusi in uno chalet a far bisboccia, ignari del pericolo incombente.

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Perno di Until Dawn sono le scelte nei dialoghi tra i personaggi e nei momenti critici del gioco: da queste dipendono i rapporti tra i ragazzi e le statistiche specifiche di ciascuno di essi. Tramite il sistema dell’effetto farfalla alcune scelte o azioni compiute vanno di fatto a cambiare l’esito degli eventi del gioco nel modo che la saga di Mass Effect ci ha sempre dato a intendere, mentendoci dolcemente.

6. Everybody’s Gone to the Rapture (PSN)

Per gli amanti di quei titoli alternativi e unapologetically strani forti che sono un ingrediente fondamentale della formula PlayStation, questa avventura in prima persona sviluppata da SCE Santa Monica e The Chinese Room potrebbe essere un’ottima scelta.

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Nel corso di quella che è stata, non senza qualche malignità, definita una “walking simulation”, siamo a chiamati a risolvere il mistero di un paesino della campagna britannica i cui abitanti sono misteriosamente scomparsi nel nulla, interagendo con delle tracce luminose disseminate negli ambienti e con pochi oggetti quali porte e radio nelle cinque grandi aree esplorabili che compongono l’incredibilmente fotorealistica ambientazione del gioco.

7. PES 2016

Migliorando senza stravolgere le solide basi poste dalla rivoluzionata edizione precedente, Konami riporta a casa quella medaglia per la migliore simulazione calcistica sul mercato che non era più stata sua dalla fine degli anni ’90 (si può discutere sul 2015). L’ottima intelligenza artificiale, le migliorie alla fisica e l’incremento del numero delle animazioni confluiscono in una generale sensazione di maggiore controllo sui giocatori e quindi sull’esito delle partite.

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La sezione MyClub (la modalità carriera) ha poi subito un vero e proprio restyling. Qualche problema con i ritardi nelle patch di aggiornamento delle rose dei giocatori dopo i periodi di calciomercato, ma nulla che non si possa risolvere con un po’ di pazienza o con l’editor.

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Mercante di parole giramondo. Mentre si dedicava allo studio delle humanae litterae nascosto dentro una giara di rupie, è naufragato sulle coste dell’arcipelago giapponese dov’è scampato alla morte venendo colpito in testa da un funghetto 1UP. Ha divorziato dai carboidrati complessi e benché si possa pensare che sia pigro, tecnicamente è solo impostato in modalità risparmio energetico perché mangia solo cibo ipocalorico.
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