Bayonetta 1 e 26 min read

1 Agosto 2014 Giochi -

Bayonetta 1 e 26 min read

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Bayonetta è un gioco d’azione con visuale in terza persona sviluppato da Platinum Games durante una lunga collaborazione con Sega, originariamente pubblicato in Giappone nell’ottobre del 2009 e a gennaio dell’anno successivo nel resto del mondo.

Bayonetta 1 e 2

Nato dall’insoddisfazione di Hideki Kamiya per la direzione intrapresa da Devil May Cry dopo la sua dipartita da Capcom, il titolo presenta numerose similitudini con il suo predecessore spirituale, dal sistema di controllo all’ambientazione gotica.

Al controllo della strega Bayonetta, il giocatore è incoraggiato a respingere orde di nemici “angelici” alla ricerca della gemma nota come “l’occhio del mondo”, esplorando e sperimentando a piacere l’ampio parco di mosse di combattimento ravvicinato e a distanza, combo, attacchi magici, armi e accessori a disposizione della strega per fare luce sul mistero celato dalla sua completa amnesia.

Sfruttando la sua chioma corvina, di cui è per altro vestita, Bayonetta è in grado di dare forma a oggetti e creature composti dei suoi stessi capelli e concludere le catene di combo con “attacchi-tortura” particolarmente devastanti in cui ruolo preminente hanno ghigliottine, vergini di ferro, enormi mannaie e seghe elettriche quando non addirittura titaniche creature che, utilizzando l’interezza della chioma per venire evocate, la lasciano quasi completamente au naturel.

Parte chiave del sistema di gioco è la schivata che, se effettuata con tempismo perfetto, attiva la modalità “witch time” (sabba temporale nella versione italiana) in cui Bayonetta si muove con una velocità tale che per contrasto i nemici e l’intero scenario sembrano congelarsi nel tempo, fluttuando al rallentatore, dandoci modi di attaccarli liberamente: una meccanica raffinata e precisa, facile da realizzare ma proibitiva da padroneggiare, che apre infinite possibilità e pone le sezioni di combattimento del titolo Platinum un gradino sopra alle altre eccellenze di genere, come God of War o Ninja Gaiden.

Bayonetta 1 e 2

Nelle movenze sinuose ma in qualche modo artificiose e studiate di Bayonetta non è difficile scorgere qualcosa che era già stato abbozzato con Vanessa Z. Schneider, la protagonista dello sparatutto in terza persona P.N.03 sviluppato da Capcom (da un team capitanato da Mikami) in esclusiva per Gamecube nel 2003.

Questo titolo è davvero un diamante grezzo con un immenso potenziale non completamente espresso e, se un vero e proprio sequel che ponga rimedio a questa occasione perduta è tra i miei più ardenti ed irrealizzabili sogni di videogiocatore, vedere Bayonetta appoggiarsi di schiena al pavimento prima di iniziare a sparare con le semiautomatiche dai suoi tacchi rievoca inequivocabilmente le immagini di questo sottovalutato titolo del passato.

Su tutta la produzione aleggia poi un inconfondibile Sega-feel che non si esprimeva così eloquentemente dai tempi di Jet Set Radio e Shenmue. Non si tratta solo degli “halos”, di cui i livelli sono disseminati, in pratica anelli di Sonic the Hedgehog o dei mini-giochi ispirati a Space Harrier o dell’incorporazione di musiche da Out Run e Afterburner in alcuni stage del gioco: la palette cromatica, l’attitudine “in-your-face” e dissacrante, le numerose sezioni a cielo aperto accompagnate musica upbeat, la natura irriverentemente arcade del divertimento fanno percepire Bayonetta come un titolo Sega molto più di un titolo Capcom, dalla cui costola Platinum Games si è originata.

Dei titoli originali nati in questa generazione (o la scorsa, se ritenete che la “next gen” sia già effettivamente iniziata) Bayonetta è uno di quelli che ricordo con maggior piacere: con la sua combinazione di carisma, qualità del prodotto, innovazioni apportate al genere di appartenenza e una chiara identità audiovisiva, ha fatto la sua comparsa nel mondo di videogiochi con un ruggito, con la spavalderia un po’ impudente degli IP Sega dell’epoca Dreamcast.

Nel bene e nel male ha preso il suo posto nell’immaginario collettivo dei videogiocatori, anche dei suoi detrattori, come un vero instant classic. Non a caso un lungometraggio animato basato sul gioco è stato realizzato dallo studio Gonzo.

Molto è stato scritto sull’ipersessualizzazione del personaggio. Ed innegabilmente Bayonetta è provocante ed ammiccante ma il tono ironico e sopra le righe del contesto rende impossibile prenderla sul serio: un momento sta leggendo la Bibbia travestita da suora, quello successivo sta crivellando i nemici sospesa a mezz’aria in bullet-time, semiautomatiche in pugno e lecca lecca in bocca o sta improvvisando un’improbabilissima gara di pose sexy contro un suo clone determinato ad ucciderla.

Siamo all’intersezione tra l’estetica pulp dei film di Tarantino e quella queer di fenomeni come Priscilla la regina del deserto o Barbarella. A condire il tutto con ulteriore pepe, un’esilarante e probabilmente del tutto fortuita somiglianza con la politica repubblicana statunitense Sarah Palin, che ai tempi tenne banco per mesi sui blog del settore.

Nonostante le ottime recensioni su prestigiose e influenti riviste del settore (40/40 su Famitsu e 10/10 su Edge), Bayonetta vendette globalmente solo 1,9 milioni di copie. Cifra più che positiva – anche considerando che è evidente il budget del gioco non fosse elevatissimo – ma i numeri ottenuti (e con essi quelli pretesi) dalle software house sono incredibilmente lievitati nel tempo e titoli pubblicati lo stesso anno come il controverso Final Fantasy XIII o Assassin’s Creed II raggiunsero rispettivamente 7 e 9 milioni di copie verso la fine del 2010. Così Sega scelse di non investire in un sequel.

Nonostante ormai Bayonetta fosse entrata a pieno titolo nella galleria dei personaggi più memorabili dei videogiochi, in seguito alla fine della collaborazione tra Sega e Platinum ed alla decisione di Sega di dedicarsi principalmente alla distribuzione digitale, i fan si rassegnarono a non vedere mai un seguito della avventure della strega di Virgil.

Fino a quando il 13 settembre 2012 Nintendo annunciò durante uno dei suoi eventi digitali che un Bayonetta 2 ci sarebbe stato, e sarebbe stato esclusiva Nintendo WiiU: la compagnia di Kyoto ha investito direttamente risorse economiche nello sviluppo del gioco e le siamo (o dovremmo essere) tutti grati per avere salvato una serie con un potenziale del genere dall’oblio.

Bayonetta non è fatta per starsene incatenata sul fondo di un lago, nascosta da placide acque.

Bayonetta 1 e 2

Bayonetta 1 e 2: le differenze

Oltre ad un look rinnovato e maggiormente dettagliato per tutti i personaggi del gioco e le “scontate” nuove armi a disposizione, le novità più interessanti di Bayonetta 2 sono:

1. una modalità cooperativa online a due giocatori chiamata “Doppia Apoteosi”

2. la possibilità di giocare nei panni del nuovo personaggio Loki

3. la tecnica “Umbra Climax” che permette di sacrificare l’intera barra magica per utilizzare unicamente attacchi chioma -malefica (un po’ come accadeva nei combattimenti contro i boss nel primo capitolo) per un breve periodo di tempo, attacchi che hanno anche l’effetto di ripristinare la salute di Bayonetta

4. il gioco è interamente giocabile offscreen sul gamepad di WiiU

Come l’ambientazione principale del primo capitolo, la città di Virgil, traeva ispirazione dal Parco Guell di Gaudì e da Burano, così, in previsione del secondo, il team artistico di Bayonetta 2 si è recato a Bruges, Bruxelles, Firenze e Venezia per dare vita alla città di Noatun, come ben esposto nel blog degli sviluppatori.

L’edizione speciale del gioco includerà il primo Bayonetta, in una fluidissima versione a 60 frame al secondo con nuovi (teribbili) costumi ispirati a Samus, Link e Peach. Questa è una buona notizia per tutti ma in particolare per chi giocò il gioco originale su PS3: il porting, effettuato da SEGA e non da Platinum Games, era meno pulito e fluido della versione Xbox360 (originariamente sviluppata) e, anche se una patch successiva all’uscita rese la situazione meno drammatica e l’esperienza comunque godibilissima, sarà bello poter rivivere le avventure di Bayonetta nel migliore dei modi.

Bayonetta 2 uscirà su Wii U a ottobre 2015.

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Mercante di parole giramondo. Mentre si dedicava allo studio delle humanae litterae nascosto dentro una giara di rupie, è naufragato sulle coste dell’arcipelago giapponese dov’è scampato alla morte venendo colpito in testa da un funghetto 1UP. Ha divorziato dai carboidrati complessi e benché si possa pensare che sia pigro, tecnicamente è solo impostato in modalità risparmio energetico perché mangia solo cibo ipocalorico.
6 Commenti
  1. Phil

    Ecco! E ora voglio giocarci!!!!

  2. Daniele

    Ma la Wii U non era fuori produzione?

    • Luca Bertieri

      Wii U è decisamente ancora in produzione. La produzione della console precedente, "Nintendo Wii" è invece terminata nell'Ottobre 2013.

  3. Ste

    Devo ancora recuperare il primo! Peccato che il secondo in esclusiva su wii u se lo fileranno in pochi.

    • Luca Bertieri

      Il primo lo trovi ad una decina di euro - te lo consiglio spassionatamente.

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