Cos’è 2048? Diamo i numeri3 min read

[divider scroll_text=”il culo di Rubik”]
Non so voi, ma io quando andavo a scuola mi sono chiesto spesso a cosa servisse studiare tutta quella matematica che va oltre le quattro operazioni di base. Adesso lo so: serve a giocare a 2048.

Ma cos’è 2048?

Per chi ne fosse ancora all’oscuro, 2048 è l’erede di Flappy Bird, che era l’erede di QuizDuello, che era l’erede di Dots, che era l’erede di Ruzzle, che era l’erede di Candy Crush Saga: ossia, il giochino mordi e fuggi che fa impazzire la Rete per questa settimana, la prossima si vedrà. Con una grossa differenza rispetto ai predecessori: il nuovo venuto è un prodotto made in Italy, opera del friulano Gabriele Cirulli.

Giocare a 2048 è facilissimo; spiegare come si gioca a 2048 è un po’ più difficile. Semplificando al massimo, l’azione si svolge all’interno di una griglia di sedici caselle, all’interno della quale appaiono dei tasselli col numero 2 o col numero 4. Il giocatore deve sommare tra loro i tasselli che riportano lo stesso numero, in modo da ottenere cifre sempre più alte e raggiungere la fatale somma di 2048 prima di aver esaurito lo spazio e le mosse.

In sostanza, è un gioco che riesce nell’impresa impossibile di rendere divertenti le potenze del 2.

Scaricato decine di migliaia di volte in tutto il mondo per Android e iOS, ma giocabile anche online, 2048 è diventato un fenomeno virale. Cirulli, un timido diciannovenne che, come molti suoi colleghi, non ama le luci della ribalta, ha visto crescere i suoi contatti su Facebook da qualche centinaio a oltre 9000, sta ricevendo offerte di lavoro a pioggia anche dall’estero ed è perfino finito al TG. Tutto bene, quindi, a parte un piccolo dettaglio: 2048 non è farina del suo sacco.

Cirulli non ne fa mistero: nel suo sito personale dichiara esplicitamente che la sua creatura è la rielaborazione di un altro gioco, 1024, uscito poche settimane prima e omaggiato dall’epigono italiano fin dal nome. Ma l’albero genealogico di 2048 è ancor più ramificato, perché neanche 1024 è un gioco originale. Deriva a sua volta da un titolo precedente, Threes, della cui esistenza Cirulli è venuto a sapere solo a cose fatte. O almeno così dice.

Del resto è noto che l’originalità non è un requisito necessario per sfondare nel settore dei casual game: in fondo Ruzzle non è altro che il vecchio Paroliamo in versione app, Candy Crush Saga è il clone di un titolo Nintendo degli anni Novanta e così via. Lo stesso Cirulli è rimasto vittima del processo di clonazione: subito dopo il boom di 2048, infatti, l’App Store e il Play Store si sono riempiti di suoi doppioni, lievemente diversi nella grafica ma identici nel meccanismo. E il giovane programmatore italiano, con ammirevole coerenza, non ha avuto nulla da ridire.

Una curiosità: si dice che solo l’1% sia in grado di battere 2048. In realtà il gioco ha una falla: esiste un trucco molto semplice che consente di aumentare in modo sensibile le probabilità di vittoria, e comunque di garantirsi un punteggio elevato.

Potrei rivelarvelo, ma… che divertimento ci sarebbe?