Dots. Facciamo il punto.2 min read

16 Gennaio 2014 Giochi -

Dots. Facciamo il punto.2 min read

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[divider scroll_text=”Il culo di Rubik”]
In principio era Ruzzle.

Questo semplice giochino – l’obiettivo è comporre più parole possibili in un minuto e mezzo, partendo da un pool di lettere random – nel 2013 diventò così popolare che pare ci giocassero tutti perfino nelle pause del processo Berlusconi. Non era un gioco particolarmente originale: in sostanza era una riedizione per smartphone e tablet del vecchio Paroliamo. Ma perlomeno era un gioco intelligente, dove la vittoria era per metà una questione di presenza di spirito e per l’altra metà di padronanza della lingua. C’era anche il rischio di imparare qualche vocabolo nuovo.

dotsQuesto succedeva l’anno scorso, che in campo tecnologico è come dire un secolo fa. Oggi come oggi, Ruzzle è precipitato nel limbo delle cose fuori moda. In attesa dell’inevitabile ripescaggio in chiave nostalgica, si rende necessario trovargli un erede. E pare che il candidato in pole position sia Dots, per Android e Apple.

In cosa consiste Dots? è molto probabile che sia il gioco più elementare mai concepito. Il giocatore ha davanti una griglia di puntini colorati disposti in modo casuale. Strisciando il dito sullo schermo, deve collegare più punti possibili dello stesso colore: più è lunga la linea, maggiore è il punteggio. Se poi la linea si chiude a formare un quadrato, si guadagna un bonus proporzionale alle dimensioni della figura. Due modalità di gioco, a tempo e a mosse. Fine.

Ora, le somiglianze con Ruzzle sono evidenti – si tratta sempre di far scorrere un polpastrello per creare collegamenti – ma ancor più chiare sono le differenze. Ad esempio, in Dots ha un ruolo preponderante la fortuna: la vittoria dipende soprattutto dalla configurazione di partenza dei puntini. Ma la differenza che salta più all’occhio è il fatto che, mentre Ruzzle favorisce il giocatore col lessico più ampio, per trionfare a Dots è sufficiente avere almeno un dito e non essere daltonici.

In massima sintesi, Dots è un Ruzzle per analfabeti.

Se il processo di semplificazione dei giochi da cellulare prosegue lungo questa china, non oso immaginare cosa verrà dopo. Forse un gioco nel quale non ci sono più tanti puntini ma uno solo, e il vincitore è chi riesce a premerlo più volte nel giro di un minuto.

E allora potrete provare l’ebbrezza di essere battuti da una scimmia.

Immagine| Macleans.ca

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Classe 1975, è laureato in Lettere. Lavora come editor in campo letterario, televisivo e cinematografico. Vive con la sua famiglia a Segrate, in provincia di Milano.
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