Obiettivi di sviluppo sostenibile | Cosa sono, quali sono e cosa prevedono?13 min read

30 Aprile 2021 Ambiente Politica -

Obiettivi di sviluppo sostenibile | Cosa sono, quali sono e cosa prevedono?13 min read

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Nell’epoca definita Antropocene da Paul Crutzen, premio Nobel per la chimica dell’atmosfera, siamo chiamati ad una grande sfida: lo sviluppo sostenibile. Le Nazioni Unite l’hanno fatta propria con un percorso culminato nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, documento che si articola in 17 obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere, appunto, entro il 2030.

Si tratta di un quadro di riferimento sempre più utilizzato da istituzioni internazionali, stati, organizzazioni per inquadrare politiche, programmi e progetti. È perciò opportuno conoscere meglio l’Agenda 2030 e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile.

Ma cos’è lo sviluppo sostenibile?

L’Antropocene è l’epoca iniziata a partire dalla Rivoluzione Industriale, in cui i cambiamenti fisici della terra, il clima, la biodiversità e la struttura chimica, sono influenzati dalle attività umane. La nostra specie ha infatti alterato in modo radicale tutti gli ecosistemi esistenti, ha provocato l’estinzione di numerose specie animali e vegetali, ha ridotto l’estensione delle foreste e delle barriere coralline e depauperato le risorse idriche e naturali, accelerato lo scioglimento dei ghiacciai, inquinato con sostanze chimiche i corsi d’acqua e le aree coltivate.

In questa cornice si fa strada la necessità di intraprendere nuovi processi di sviluppo. Uno sviluppo sostenibile è una teoria che cerca di comprendere e definire le interazioni tra economia mondiale, società globale e ambiente, e coniugare lo sviluppo economico con l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale. La definizione di sviluppo sostenibile viene fatta risalire al documento Our common future noto anche come Rapporto Brundtland (pdf), pubblicato nel 1987 della Commissione Mondiale per l’ambiente e lo sviluppo.

Uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.

Tappa fondamentale nel riconoscimento della necessità di intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile è stata il summit di Rio de Janeiro del 1992, che gettò le basi per l’adozione nel 2000 degli obiettivi per lo sviluppo del Millennio, e poi nel 2015 dell’Agenda 2030 con relativi obiettivi di sviluppo sostenibile.

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

Nel settembre 2015, più di 150 leader internazionali si sono incontrati alle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente. La comunità degli Stati ha approvato e poi adottato il documento denominato “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, i cui elementi essenziali sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, detti anche SDGs – Sustainable Development Goals – con ben 169 sotto-obiettivi.

Essi mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l’ineguaglianza e promuovere lo sviluppo sociale ed economico, affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici e costruire società pacifiche entro l’anno 2030. Si tratta di traguardi validi universalmente, che tutti i paesi sono chiamati a raggiungere fornendo un contributo proporzionale alle proprie capacità.

Target ambiziosi, ma non impossibili, come dimostra il parziale raggiungimento dei precedenti Obiettivi per lo sviluppo del Millennio, sui quali gli obiettivi di sviluppo sostenibile fondano le loro radici. I cosiddetti Millennium Development Goals erano 8 obiettivi sociali fissati nel 2000 e da raggiungere entro il 2015, che davano un ruolo prioritario all’intervento della cooperazione internazionale poiché rivolti principalmente ai paesi in via di sviluppo.

Gli Obiettivi di sviluppo del Millennio non sono stati raggiunti in maniera assoluta, ma il livello conseguito ha dimostrato che è possibile migliorare. Tra gli esiti più significativi, la riduzione della povertà estrema e della fame, scesa al 14% nel 2015 rispetto al 50% del 1990, l’accesso all’istruzione primaria passata dall’83% nel 2000 al 91% nel 2015, e la riduzione di oltre il 50% del tasso di mortalità al di sotto dei cinque anni.

obiettivi di sviluppo sostenibile
Photo by Joao Vitor Marcilio on Unsplash

La forza degli obiettivi di sviluppo del millennio, così come dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile, è quella di essere universalmente riconosciuti, applicabili e modulabili diversamente a seconda del paese che intende perseguirli. Proprio per questo l’ultimo degli obiettivi, l’8 nella versione del 2000 e il 17 in quella del 2015 – “sviluppare partenariati globali per generare un supporto reciproco e mutuale” – è di particolare rilevanza in quanto presupposto per il raggiungimento di tutti gli altri, che sono raggiungibili solo se si attua una collaborazione tra Stati, basata su uno spirito di solidarietà globale.

I nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile proposti nel 2015 dalle Nazioni Unite nascono quindi direttamente dall’esperienza degli obiettivi del millennio ma ampliano lo spettro, estendosi dal solo pilastro sociale a quello economico e ambientale. L’Agenda 2030 propone un modello di sviluppo volto a riorientare l’umanità, che integra le tre dimensioni della sostenibilità: ambientale, economica e sociale.

A queste tre dimensioni fanno riferimento le cosiddette 5P, filo conduttore dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Persone, per eliminare povertà e garantire dignità; Prosperità, intesa sia come agio economico sia come “armonia con la natura”; Pace, vista in senso ampio anche come inclusione e giustizia; Partnership, collaborazione tra stati e imprese per raggiungere gli obiettivi; e Pianeta, come bene da proteggere. Come ha dichiarato Ban Ki-moon, allora Segretario Generale delle Nazioni Unite:

La nuova Agenda è una promessa da parte dei leader a tutte le persone in tutto il mondo. È un’Agenda per le persone, per sradicare la povertà in tutte le sue forme, un’Agenda per il Pianeta, la nostra casa.

I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile

sdgs

I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile proposti definiscono l’orizzonte di intervento per le politiche di sviluppo nei diversi paesi e a livello mondiale. Li presentiamo brevemente.

  1. Eliminare la povertà in tutte le sue forme e dovunque: questo obiettivo mira a sradicare la povertà estrema in tutto il mondo e combattere la povertà nel suo complesso, introducendo livelli sociali minimi e assicurando uguali diritti riguardo alle risorse economiche, l’accesso ai servizi di base, la proprietà e il controllo sulla terra, nonché sulle altre forme di proprietà, eredità, risorse naturali, nuove tecnologie e servizi finanziari, al fine di evitare che chi sfugge alla povertà possa ricaderci.
  2. Eliminare la fame, conseguire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile: si intende assicurare a tutte le persone l’accesso ad una alimentazione sicura, nutriente e sufficiente per garantire la crescita e soddisfare le esigenze nutrizionali dei soggetti più vulnerabili. L’obiettivo 2 si rivolge anche ad aspetti economici, intende infatti garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e produttivi, disponendo in materia di agricoltura per prevenire un aumento della produzione di cibo che possa danneggiare l’ambiente.
  3. Garantire salute e benessere per tutti a qualsiasi età: questo goal intende ridurre il tasso di mortalità e porre fine alle morti premature ed evitabili, tra cui le morti causate dalla trasmissione di malattie, rafforzando la prevenzione, la gestione e la riduzione dei rischi per la salute globale. Conseguire una copertura sanitaria universale, garantendo ovunque l’accesso ai servizi essenziali di assistenza sanitaria.
  4. Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti: questo obiettivo afferma l’importanza della qualità nella formazione e nell’istruzione, quale motore essenziale per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone, delle comunità e intere società. Occorre quindi assicurarsi che tutti i ragazzi e le ragazze abbiano pari accesso e completino una istruzione primaria e secondaria libera, equa e di qualità che porti a rilevanti ed efficaci risultati di apprendimento, assicurando a tutti di raggiungere l’alfabetizzazione e la capacità di calcolo per migliorare poi le condizioni lavorative e professionali.
  5. Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e ragazze: il goal 5 sostiene le pari opportunità tra uomini e donne nell’ambito economico e la fine a ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti di tutte le donne, bambine e ragazze. Si propone inoltre di garantire alle donne la piena ed effettiva partecipazione e pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica.
  6. Assicurare a tutti disponibilità e gestione sostenibile dell’acquacondizioni d’igiene e smaltimento dei rifiuti: l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici è un diritto umano e, insieme con le risorse idriche, un fattore determinante in tutti gli aspetti dello sviluppo. L’obiettivo 6 intende quindi garantire l’accesso universale ed equo all’acqua potabile sicura e alla portata di tutti, compreso il raggiungimento di un adeguato accesso ai servizi igienico-sanitari.
  7. Assicurare a tutti accesso a un’energia moderna, sostenibile e a prezzi equi: l’obiettivo 7 sostiene l’accesso universale e affidabile ai servizi di produzione di energia moderni a prezzi accessibili, aumentando progressivamente la quota di energie rinnovabili e migliorando l’efficienza energetica.
  8. Promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibileun’occupazione piena e produttiva e un lavoro a condizioni dignitose per tutti: il goal 8 intende raggiungere livelli più elevati di produttività economica attraverso la diversificazione, l’aggiornamento tecnologico e l’innovazione. Promuovere politiche orientate all’aumento dei livelli dell’occupazione e di supporto alle attività produttive, proteggere i diritti del lavoro e promuovere un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti.
  9. Costruire infrastrutture resilienti, promuovere un’industrializzazione inclusiva e sostenibile e favorire l’innovazione: l’obiettivo 9 mira ad aggiornare le infrastrutture, ammodernare le industrie e i processi produttivi per renderli più resilienti e sostenibili, con maggiore efficienza delle risorse da utilizzare e nell’adozione di tecnologie pulite e rispettose dell’ambiente.
  10. Ridurre le disuguaglianze tra i paesi e all’interno dei paesi: l’obiettivo 10 prevede di potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, status economico, garantendo pari opportunità e riducendo le disuguaglianze. Prevede inoltre di adottare politiche fiscali, salariali e di protezione sociale, che permettano di raggiungere progressivamente una maggiore uguaglianza.
  11. Rendere le città e tutti gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili: l’obiettivo 11 mira a ridurre gli effetti negativi dell’impatto ambientale delle città, garantendo a tutti l’accesso ad un alloggio, ai sistemi di trasporto e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti. Promuove processi di urbanizzazione inclusivi e sostenibili, un utilizzo efficiente delle risorse, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza ai disastri.
  12. Garantire modelli di produzione e consumo sostenibili: l’obiettivo 12 mira a raggiungere la gestione sostenibile e l’uso efficiente delle risorse naturali, riducendo in modo sostanziale la produzione di rifiuti e incoraggiando le imprese e le aziende ad adottare modelli di consumo e produzione più sostenibili.
  13. Adottare misure urgenti per contrastare i cambiamenti climatici e gli impatti che ne derivano: l’obiettivo 13 intende rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali, adottando politiche, strategie e piani nazionali che prevedano misure di contrasto ai cambiamenti climatici, migliorando l’istruzione, la consapevolezza e la sensibilizzazione sul tema.
  14. Conservare e usare in modo sostenibile oceani, mari e risorse marine per lo sviluppo sostenibile: l’obiettivo 14 invita a prevenire e ridurre in modo significativo l’inquinamento marino di tutti i tipi, gestendo e proteggendo in modo sostenibile gli ecosistemi marini e costieri, e regolando e ponendo fine alla pesca eccessiva.
  15. Proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, combattere la desertificazione, arrestare e invertire il processo di degrado della terra e la perdita di biodiversità: l’obiettivo 15 mira a garantire la conservazione, il ripristino e l’uso sostenibile degli ecosistemi di acqua dolce e dei loro servizi, adottando misure significative per ridurre il degrado degli habitat naturali, arrestare la perdita di biodiversità, proteggere e prevenire l’estinzione delle specie più minacciate.
  16. Promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile, garantire accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, trasparenti e inclusive a tutti i livelli: l’obiettivo 16 mira a ridurre ogni forma di violenza, comprese la tortura e la lotta contro tutte le forme di criminalità organizzata. Intende inoltre promuovere istituzioni inclusive e lo stato di diritto e garantire la parità di accesso alla giustizia.
  17. Rafforzare i mezzi e le risorse finanziarie necessarie per lo sviluppo sostenibile e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile: l’obiettivo 17 invita a rafforzare la mobilitazione delle risorse finanziarie, anche attraverso il sostegno internazionale ai paesi in via di sviluppo, migliorare la cooperazione, l’accesso alla scienza, alla tecnologia e all’innovazione, migliorare la condivisione delle conoscenze, promuovere un sistema commerciale multilaterale universale, basato su regole, aperto, non discriminatorio ed equo.

I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile sono tutti interconnessi tra loro: garantire un’istruzione di qualità, equa e inclusiva vuol dire anche porre le basi per superare le disuguaglianze e garantire pari opportunità a donne e uomini; assicurare salute e benessere richiede di preservare l’ambiente per vivere in un pianeta sano; offrire un lavoro dignitoso per tutti implica l’eliminazione delle disuguaglianze.

L’impatto della pandemia sugli SDGs

A distanza di 5 anni dalla sottoscrizione degli obiettivi e dagli impegni assunti, il Rapporto ASviS 2020 dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (pdf), mostra come la pandemia e la generale emergenza sanitaria abbiano influito sul raggiungimento degli SDGs, rendendo il percorso più difficile e sfidante. La crisi sanitaria, economica e sociale ha ostacolato il perseguimento dei nuovi traguardi e ha acutizzato la condizione delle fasce più vulnerabili, come sintetizzato da questa infografica (poco leggibile da smartphone, la spieghiamo sotto).

SDGs covid 19

Uno degli ambiti più colpiti è quello delle disuguaglianze sia tra paesi, sia tra fasce della popolazione (Goal 10). La quota delle persone in condizione di povertà (Goal 1) era passata dal 15,7% nel 2010 al 10% nel 2015 all’8,2% nel 2019 ma, secondo le stime della Banca Mondiale, nel 2020 è prevista una risalita verso valori compresi tra l’8,4% e l’8,8%.

Già prima della pandemia l’obiettivo di sconfiggere la fame (Goal 2) aveva subito una interruzione rispetto alla tendenza positiva registrata nel decennio precedente. Il sistema sanitario (Goal 3) ha mostrato la sua vulnerabilità mettendo in luce l’assenza di sistemi adeguati nei paesi meno sviluppati. Nei paesi più sviluppati, invece, le misure di sicurezza per contenere il contagio di personale sanitario e ospedaliero hanno influito negativamente sulla disponibilità e l’accesso ai servizi di diagnosi e cura per le altre numerose patologie non-Covid.

Altra fascia duramente colpita sono i bambini e le bambine che hanno subito il peggioramento dei servizi educativi in conseguenza della chiusura forzata delle scuole (Goal 4), aumentando le disparità tra chi ha i mezzi per istruirsi (computer, connessione internet) e chi non ne dispone. Altrettanto negativi gli impatti sulla parità di genere (Goal 5) come dimostrato anche dallo studio di UN Women Justice for women amidst COVID-19, secondo il quale durante il lockdown è aumentata la violenza domestica.

Rispetto al pilastro economico, la chiusura improvvisa di molti settori produttivi ha determinato un peggioramento del mercato del lavoro globale (Goal 8), già precario, considerato che la crescita della produzione globale (Goal 9) si era già significativamente rallentata prima della pandemia. Tutti effetti che naturalmente si acutizzano nelle aree urbane più povere (Goal 11) e in quelle segnate da conflitti (Goal 16).

Nel Rapporto ASviS si legge che si sono invece registrati impatti positivi, quanto meno nel breve termine e in stretta correlazione al blocco alle attività produttive, sulla riduzione delle emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico (Goal 13).

Sono raddoppiate rispetto al 2010 le aree marine protette, anche se parallelamente è aumentata l’acidità degli oceani del 10-30% rispetto al periodo 2015-2019, con gravi conseguenze negative sulla fauna, sulle barriere coralline e sulla flora marina. Le aree forestali sono in diminuzione e di conseguenza anche moltissime specie animali (Goal 15).

La situazione climatica incide naturalmente anche sulle risorse idriche (Goal 6), influenzate negativamente dalla pressione sempre maggiore a cui sono sottoposte a causa dell’aumento demografico mondiale e dell’incremento della domanda. Notizie parzialmente positive vengono dal settore energetico (Goal 7), dove la quota di energie rinnovabili sui consumi totali di energia continua a crescere dal 16,3% nel 2010 al 17% nel 2015 e al 17,3% nel 2017.

Occorre adottare sistemi produttivi e di consumi non basati sullo sfruttamento dell’ambiente e delle risorse naturali ma il più possibile circolari e sostenibili (Goal 12). La natura globale della pandemia ha sottolineato la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale, come dimostra anche la recente difficoltà di approvvigionamento di vaccini da parte dei paesi meno sviluppati (Goal 17).

Raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 richiede una volontà politica e uno sforzo condiviso. Significa promuovere una gestione più responsabile dell’ambiente su scala globale per rallentare i processi distruttivi messi in atto. Significa ripensare ai propri modelli di sviluppo e scegliere di adottare sistemi economici green e circolari. Significa costruire consapevolezza sulle conseguenze della crisi ambientale e desiderare il cambiamento. Vedremo nei prossimi anni se l’umanità saprà perseguire questi obiettivi di sviluppo sostenibile, nonostante l’impatto della pandemia.

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Milanese d’origine, giurista di studi, con un master in relazioni d’aiuto e cooperazione. Alle volte avvocato, si occupa di resilienza, sensibile al mondo dell’educazione e amante dei viaggi: a piedi, in bici, in macchina o in moto qualunque sia la destinazione.
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