Vecchie console, nostalgia e design10 min read
Reading Time: 8 minutesVecchie console: PocketStation
Non una vera console, ma più una sorta di add-on, fu la puccettosa PocketStation, ibrido tra memory card e micro-console ispirato da realtà preesistenti come la VMU di Sega Dreamcast e il benedetto Tamagotchi.
Alcuni giochi per PlayStation (e, curiosamente, Final Fantasy VIII e SaGa Frontier 2 mantengono queste caratteristiche anche nella loro versione localizzata, nonostante la mai avvenuta commercializzazione di PocketStation in Occidente) avevano delle funzioni aggiuntive accessibili tramite PocketStation: da piccoli diversivi per arricchire l’esperienza di gioco a veri e propri mini games che era possibile giocare fuori casa, e il progresso nei quali forniva aiuti e incentivi per il gioco principale, un po’ come accade oggi con le “companion app” per smartphone che accompagnano a volte il lancio di giochi di alto profilo commerciale.
Anche il design di PocketStation evoca un mondo e un modo di intendere l’elettronica di consumo: si tratta in pratica di un razzo costruito dai tamagotchi per tornare sul loro pianeta madre o di un parente stretto del congegno con il quale Andrea misurava la compatibilità romantica tra Mirko e Licia. Con anche qualcosa dello specchietto magico di Stilly. Insomma: un accessorio indispensabile ma assolutamente frivolo, un po’ da maghetta. Un vero peccato che Sony abbia deciso di non commercializzare questo buffo congegno in Occidente nonostante il successo travolgente in patria.
Stefano
Bell'articolo! È sempre un piacere leggerti. Il wondermega non lo conoscevo neanche.
Phil
Davvero! Io non ne conoscevo nessuno, ovviamente XD Mi hai quasi fatto venir voglia...