Guida al Tour 2015: il migliore di sempre, o quasi9 min read

2 Luglio 2015 Uncategorized -

Guida al Tour 2015: il migliore di sempre, o quasi9 min read

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ALBERTO CONTADOR, 32 anni, Tinkoff-Saxo

Alberto Contador Velasco è nato a Madrid, in Spagna, e cresciuto a Pinto, un comune dormitorio vicino alla capitale. Pinto da Madrid è una cronometro individuale, 22 chilometri, come gli anni che aveva Alberto quando ha rischiato di morire per un aneurisma congenito. Oggi Alberto è il più vecchio dei quattro big. Di anni ne ha 32, di tempo non ne ha.

In 13 di professionismo ha vinto sette grandi giri, ognuno almeno due volte. Al primo, il Tour 2007, sulla sua torta non ci sono ancora 25 candeline. L’anno dopo arrivano Giro e Vuelta, poi ancora Tour (2009), ancora Vuelta (2012 e 2014) e ancora Giro (2015). Sopra questo solo Merckx, Hinault e Anquetil. Ci sarebbero anche un altro Tour (2010) e un altro Giro (2011), ma quella è una storia che, se lo incontrerete, magari vi racconterà di persona.

tour 2015

Perché Alberto di tempo non ne ha. Deve andare al 102° Tour e vincerlo: punto. Deve tornare a Pinto, come ogni volta, perché a suo fratello Raul – il quarto Contador – deve dire che ce l’ha fatta, che i giri sono 8 e che lui adesso è come Marco Pantani nel ’98, Giro e Tour nello stesso anno. Anche nella vita di Raul ci sono due ruote. Quasi da sempre. Ha una paralisi cerebrale che lo costringe a stare in carrozzina. E così mentre Alberto gira il mondo, Raul lo guarda girare.

Questa stagione Contador ha attaccato battaglia con Chris Froome già a febbraio alla Ruta del Sol, in Spagna, dove il Pistolero è finito secondo in classifica generale a 2” dal britannico. Lo spagnolo ha poi partecipato a Tirreno-Adriatico (5°, Quintana 1°), Catalunya (4°), Giro d’Italia (1° a Milano) e Route du Sud, unica competizione dopo la corsa rosa messa comunque in bacheca. Tra i big, Contador ha il maggior numero di giorni di gara nel 2015 (44, pari a 7290 km).

In Francia i francesi fanno quello che fanno un po’ tutti con i più forti: davanti lo odiano, dietro lo ammirano. Qualcuno spiffera a mezza voce che pagherà salato il double. Che non basteranno Kreuziger, Basso, Rogers e gli altri scudieri. Ma Alberto non ha tempo. Deve vincere e tornare a Pinto.

Raul, hermano… Soy como Marco.

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Napoli, luglio '87. Due mesi prima gli Azzurri vincono lo scudetto, lui arriva in ritardo. Una laurea in Storia contemporanea, ma scopre che la Storia non si ripete. Poi redazioni, blog, libri, ciclismo, molti aerei, il tifo, la senape, la vecchia Albione, un viaggio di 10mila km in camper in capo al mondo. Per dimenticare quel ritardo sta provando di tutto.
3 Commenti
  1. Beppe Ruggiero

    Manca solo un pronostico, Eugenio. Io sono davvero combattuto. Se Contador non avesse già corso e vinto il Giro andrei su di lui. Ma l'incognita è pesante. Azzarderei Quintana.

  2. Fabio Colombo

    Complimenti per il pezzo. Io tifo Quintana, anche se apprezzo tutti e quattro (meno Froome). Temo che Contador possa non reggere (avvisaglie anche a fine Giro)

  3. dav1de

    Vedo favorito Contador, spero nella doppietta di Nibali o nell'exploit di Quintana (solo perché è colombiano, ovvio).

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