Sondaggi elezioni Germania 2017 | Si vota32 min read

18 Settembre 2017 Politica -

Sondaggi elezioni Germania 2017 | Si vota32 min read

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26 novembre

La decisione della Merkel

Angela Merkel ha sciolto la riserva sulla sua possibile nuova candidatura per le elezioni di settembre 2017: la Cancelliera tedesca si candiderà per il suo quarto mandato consecutivo.

Mi ricandido a guidare la Germania. Ho riflettuto a lungo su questa decisione, una decisione non semplice, per me personalmente. Ma quando prendo una decisione poi la difendo. Se la salute lo permetterà. In ogni caso questa elezione sarà difficile come mai in passato, almeno dalla riunificazione tedesca

L’annuncio è arrivato lo scorso 20 novembre nel corso di una conferenza stampa organizzata nella sede del CDU, a conferma di quanto era stato anticipato da alcuni media internazionali. In vista delle prossime elezioni, l’attuale Cancelliera dovrà cercare in primis di ricucire i rapporti col principale alleato del suo partito, la CSU (Unione Cristiano Sociale bavarese): l’apertura delle Merkel alle politiche sull’accoglienza dei migranti aveva provocato uno strappo con l’alleato storico dei cristiano-democratici.

Solo il recente ripensamento della Cancelliera ha impedito uno strappo apparentemente definitivo e proprio da qui sembra sia ripartito il dialogo. Un altro elemento che gioca a favore della riappacificazione è la costante crescita di “Alternativa per la Germania”. Il movimento anti-sistema, populista e contro l’immigrazione sta riscuotendo sempre più consensi anche fra gli elettori storici del CDU-CSU: alle ultime elezioni dei regionali di marzo, AfD ha superato ogni pronostico registrandosi come terzo partito nel Land Baden-Württemberg (15,1%), come secondo nella Sassonia-Anhalt (24,2%) e ottenendo buoni risultati anche in altre regioni.

L’ondata populista che sta investendo diversi fra i più importanti Paesi europei sta dilagando anche in Germania. Molti si stanno chiedendo come la Merkel riuscirà a rispondere a AfD in campagna elettorale, visto le sue ambigue posizioni relative all’accoglienza dei migranti. La Cancelliera gode, tuttavia, ancora di una grande popolarità fra i cittadini tedeschi, ponendola in netto vantaggio rispetto a tutti gli altri potenziali candidati.

Gli avversari dell’SPD

I socialdemocratici hanno più volte ribadito la loro decisione di non voler continuare l’esperienza di governo con il CDU/CSU anche nella prossima legislazione. Questo costringe l’SPD a trovare un candidato anti-Merkel che sia in grado di reggere il confronto con la Cancelliera uscente. Il prossimo gennaio verrà presa la decisione definitiva, ma al momento il candidato più papabile rimane il presidente del partito, Sigmar Gabriel, attuale Ministro dell’Economia e vice-cancelliere. Negli ultimi giorni si è però presentato un altro possibile candidato più che all’altezza: Martin Schulz.

L’attuale Presidente del Parlamento europeo ha infatti confermato in conferenza stampa che non correrà per un nuovo mandato per la sua attuale carica:

Ho preso la mia decisione, l’anno prossimo correrò al Bundestag come capolista del mio partito, l’Spd, nel Land del Nordreno-Vestfalia. Continuerò a battermi per l’Europa dal livello nazionale.

Parrebbe siano in molti a spingere la sua candidatura alla Cancelleria, ma le intenzioni dell’SPD non sono ancora chiare: Gabriel sarebbe il candidato naturale, ma in questi anni di governo coi democristiani non è riuscito a distinguere le sue posizioni da quelle della Merkel, avvicinando ancora di più suo partito verso il centro; Schulz è invece un nome quasi nuovo nella politica nazionale e il suo curriculum europeo potrebbe rappresentare un arma in più per rilanciare il sentimento europeista in Germania.

Un altro aspetto importante da considerare nella scelta del potenziale candidato sono le alleanze da curare con gli altri partiti di sinistra: Linke e Verdi sono gli interlocutori naturali per l’SPD, ma le diverse posizioni sia in ambito industriale (coi Verdi asserragliati nelle proprie posizioni ambientaliste) che internazionali (con le critiche di Linke all’Occidente) rendono il dialogo molto più difficile.

Sondaggi elezioni Germania 2017: gli ultimi dati

Secondo le ultime rilevazioni dell’istituto Emnid per il settimanale Bind, il 55% degli intervistati auspica la conferma della Merkel per un suo quarto mandato. Solo il 39% si riterrebbe contrario, con una riduzione di ben undici punti percentuali rispetto allo scorso agosto. Fra i sostenitori del CDU, la Merkel è il leader migliore con ben il 92% di preferenze. Anche fra le donne risulta essere la più amata con il 66%. Paradossalmente, anche fra gli elettori dell’SPD ben il 54% vuole che la Merkel si presenti come candidata Cancelliere. In un confronto diretto fra il papabile candidato Gabriel e la candidata del CDU/CSU, a trionfare sarebbe proprio la Merkel con il 51%, contro il 21% del presidente socialdemocratico.

Lo stesso sondaggio riporta anche le preferenze nel caso si andasse oggi ad elezioni: la coalizione CDU/CSU vincerebbe con il 33% di voti, con uno scarto di ben nove punti percentuali rispetto all’SPD, fermo al 24%. Il terzo partito sarebbe Alternativa per la Germania, che entrerebbe in Parlamento con uno storico 13%. A seguire troviamo i Verdi al 12%, Die Linke al 9% e i liberali della Fdp (Partito Democratico Libero) fermi alla soglia del 5%.

Sondaggi elezioni Germania 2017: la Merkel sarà riconfermata?
@environmental-watch.com

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Fiorentino di nascita, Web Marketing Specialist per diletto e Nerd di professione. Si nutre di cultura pop e vive la sua vita perennemente in direzione ostinata e contraria. Per Le Nius supporta l'area editoriale, in ambito politica, e l'area social. matteo@lenius.it
3 Commenti
  1. Max

    il suicido del popolo tedesco in diretta

  2. ulisse

    Il popolo tedesco è molto disciplinato; gli venne imposto il nazismo e loro lo votarono democraticamente. Gli venne imposto l’unificazione tedesca cavalcando ragioni sentimentali (i fratelli divisi che si riabbracciano, un cuore un’anima…) e loro aderirono democraticamente. La sicurezza in Germania, soprattutto degli ultimi anni, non è più tale e questo lo dicono i tedeschi, i reati nel 2015 sono aumentati, fonte polizia federale, del 31,6% rispetto l’anno precedente e i principali responsabili sono extracomunitari. La frase “mai nella storia i tedeschi sono stati tanto bene” è un puro slogan di propaganda, non solo perché la signora Merkel negli anni ’80, anni di vero benessere per i tedeschi, viveva altrove ma anche perché la realtà tedesca è, tra la gente comune, molto diversa da quella che si vuole mostrare nei media oggi. La notevole differenza, soprattutto rispetto gli atteggiamenti culturali, ad esempio dei mussulmani nei confronti delle donne, e questo anche nella seconda generazione, pone un muro con gli stranieri soprattutto extraeuropei nell’ambito privato come mai si era vista prima. La politica tedesca ha manipolato e censurato l’informazione pubblica, soprattutto dopo gli episodi del capodanno di Colonia, nel tema principe che affligge la Germania (certamente conoscerà il report della fondazione Otto Brenner del 2017 con titolo “Die „Flüchtlingskrise“ in den Medien - Tagesaktueller Journalismus zwischen Meinung und Information“),le “gegenstimmen” (pareri opposti) vengono diffamate e sul quale l’AFD (e mi permetta è di destra ma non estrema; altrimenti NPD cosa sarebbe ?) sta crescendo nei consensi. Rimane da capire se i tedeschi, come disse la sig.ra Merkel nel 2015, riusciranno con il “Wir schaffen das”.

  3. Gastone L.

    "Ugo Volli dà una lettura davvero fuori dal coro, di questa Europa alle prese col fenomeno migranti e con la minaccia del terrorismo. Milano - «Sì, l'essenza vera del fascismo oggi sta nell'islam politico». Grande semiologo (è considerato l'erede di Umberto Eco), critico letterario per importanti giornali di sinistra, ebreo, Ugo Volli dà una lettura davvero fuori dal coro, di questa Europa alle prese col fenomeno migranti e con la minaccia del terrorismo. Professore, cos'è successo in Germania?«Il Paese ha una situazione economica ottima, non vive problemi politici particolari, ma Cdu e Spd hanno perso un quarto dei voti. È una sconfitta grave. Ma cosa è in gioco? Per me è molto chiaro che il punto è l'immigrazione ed è confermato dalla vittoria dell'Afd. Ma protagonisti non sono i partiti, sono gli elettori che hanno punito le forze di governo, come altrove».Un voto di protesta?«Non sono diventati tutti neo nazisti e non lo sono i quadri dell'Afd, che in parte arrivano dalla Cdu. È un voto di preoccupazione su un'agenda che i partiti non vogliono discutere. Come quelli che dicono: Votiamo ora lo ius soli. Strana concezione della democrazia, per cui le scelte decisive non si devono lasciare agli elettori».Malafede o ideologia?«C'è speculazione politica. Chi si oppone all'immigrazione è populista e i populisti sono neonazisti. È la reductio ad Hitlerum di Leo Strauss: chi dice cose che non ci piacciono è nazista. Ma in Italia il sistema politico si è rafforzato quando con Berlusconi sono stati integrati e sdoganati coloro che erano emarginati. Ho dato un'occhiata al manifesto elettorale dell'Afd, hanno una piattaforma liberale, oltre a ostentare una simpatia per Israele che per me è importante. Non bastano uscite folcloristiche o parole mal tradotte».Lei si definirebbe di sinistra oggi?«Io ho fatto il '68, nel Movimento studentesco, prima ero iscritto alla Fgci, poi non ho più fatto politica, la mia ultima tessera è del '72, a 23 anni. Ho avuto una progressiva presa di coscienza, come tanti, sul fatto che dicevamo assurdità, sciocchezze, non capivano niente. Poi ho sviluppato convinzioni progressiste, a lungo ho votato Pci, poi Pd. Oggi non mi identifico».Nelle comunità ebraiche il timore per le forze neofasciste è molto comprensibile.«Io sono un ebreo, molto attaccato alla sua identità. Difendo Israele come sola democrazia del Medio oriente, unico posto in cui donne, omosessuali e minoranze sono libere e in cui c'è spazio per i musulmani che vogliono pregare. La libertà dell'Europa si difende davvero sotto le mura di Gerusalemme. Mio padre fu cacciato da scuola nel '38, mio nonno messo confino, familiari vittime della shoah, mi sono sempre considerato antifascista e non ho alcuna simpatia per il negazionismo. Ma bisogna conoscere i nemici per guardarsene. Chi uccide gli ebrei oggi sono musulmani. E chi difende questo terrorismo sta soprattutto a sinistra».L'islam politico è il nuovo fascismo?«Sì, credo di sì. Organizzazione paramilitare, società organica e non aperta e liberale, odio per la democrazia. Sono caratteristiche che porta in modo sanguinoso quell'islam, ma anche certe organizzazioni di sinistra, che tappano la bocca a chi non la pensa come loro».

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