Derby, pagelle Milan4 min read

5 Maggio 2014 Uncategorized -

Derby, pagelle Milan4 min read

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pagelle Milan

Per me il derby è la partita del Campionato che vale di più. L’ultima vittoria contro i cugini era datata 6 agosto 2011. Seedorf con un Milan “male in arnese” riesce a condurlo a sei vittorie nelle ultime sette gare, facendogli annusare la zona Europa League, per i cui preliminari è ora in vantaggio il Toro di un punto. Ci resta da giocare a Bergamo e l’ultima a Milano contro il Sassuolo, vedremo.

Intanto stasera è festa: la partita è bruttarella, come quella dell’andata, l’agonismo porta più calci che belle giocate, e la scarsa performance di entrambe le difese nelle prime azioni (De Sciglio, Mexés, Ranocchia) lascia profetizzare più gol di quelli che si vedranno.

Chi non si vede sono alcuni attesi: Zanetti (ultimo derby?), il Faraone, al suo preannunciato ritorno, e Honda, che vive il primo derby giapponese dalla panchina. E lo vince.

Pagelle Milan

Christian Abbiati: 6. L’Inter non ha mai tirato in porta, e Christian si è fatto trovare reattivo su un cross di Nagatomo al 19°, quando il giapponese si era slurpato De Sciglio. Per il resto un tipico giallo per perdita di tempo, un piccolo rischio corso con palla ai piedi e un rischio sventato in uscita. Il gioco duro dei mastini francesi che ha davanti è stato piuttosto efficace.

Mattia De Sciglio: 5,5. Mattia corre come sempre ma è impreciso in passaggi e cross. Rientra dall’infortunio, schierato nel suo ruolo naturale, a destra: forse aveva ragione Seedorf a non forzarlo a sinistra? Emblematica l’azione da calcio saponato con cui ferma Palacio al 43′: pare dire “Non sarà la mia serata, ma in un modo o nell’altro andrà bene”.

Adil Rami: 6.5. Prestazione sicura del francomarocchino, solido leader che ha sventato un buon numero di sortite interiste e quando sale per i corner è un toro.

Philippe Mexés: 6. Io maltollero il tamarro, ma è esente da grosse colpe. Blocca alcune incursioni e si merita un giallo scuro al 16′ per un intervento scriteriato su Icardi; pochi minuti dopo, al 23′, la terna arbitrale ci favorisce nuovamente segnalando un fuorigioco inesistente di Icardi su passaggio di Kovacic in una pericolosa azione di contropiede.

Kévin Constant: 6,5. A fronte di alcune sbavature nell’impostazione, registro un impegno costante, qualche giocata riuscita e un lavoro in entrambe le fasi che come terzino sinistro potrebbe essere il migliore producibile da un giocatore del Milan di questa rosa. La domanda nell’aria: è davvero meglio lui con De Sciglio a destra, che non Mattia a sinistra e Abate a destra? Beh, se i risultati sono questi potrebbe essere. Anche perché le performance di Ignazio negli ultimi derby sono difficilmente dimenticabili.

Nigel de Jong: 7. Oltre ad un buon movimento che inganna il capitano avversario sull’azione del gol (dedicato a Seedorf), l’olandese conduce una gara particolarmente positiva, comprensiva anche del lancio per il contropiede di Kakà che s’infrange sulla traversa: ho l’impressione che il suo gioco sia quello che beneficia di più dal modulo 4312, tanto caro al Presidente.

Clarence comunica che l’anno prossimo gli piacerebbe giocare con questo schema. Ora resta da trovare la squadra.

Andrea Poli: 5,5. Più disordinato di altre volte, lavora in copertura, anche perché dalla sua parte c’è da contrastare il motorino Nagatomo e talvolta la tecnica di Kovacic. Mi piacerebbe sentirlo più presente.

Riccardo Montolivo: 5,5. In fascia sinistra osa poco: spesso la passa a Taarabt o a Mario e il suo compito finisce lì. Degno capitano di questi derby scialbi. Comprensibile che Clarence voglia provare anche altre soluzioni.

Adil Taarabt: 6,5. Il giocatore abbiamo imparato a conoscerlo, in versione trequartista ha ancora più spazio. Prova a prendersi la squadra sulle spalle. Una sua crescita prevederebbe passaggi di prima intenzione più veloci, mentre spesso si attarda a portare palla, azzardando tiri censurabili. Un peccato che non se la intenda tanto con Kakà. A lui destina un buon cross, mentre De Sciglio spreca un suo assist al bacio.

Ricardo Kakà: 6,5. Poco coinvolto nel gioco del Milan, da lui arriva una notevole traversa al 37′, dove prende il tempo a Samuel e Rolando e fa decollare una palombella pericolosissima, e un complicato tiro in corsa allo scadere dei 45′. Il brasiliano c’è, ma due seconde punte sono difficili da trovare in area e quando il Milan sale spesso si è tutti dietro la linea della palla.

Mario Balotelli: 6,5. Colui che ci prova di più, confeziona una buona punizione per de Jong e dall’inizio comunica di volersi dare da fare. Fischiato da parte dei tifosi nerazzurri, la procura federale ha annotato espressioni razziste nei suoi confronti.

Seedorf vince e quindi ha ragione. Ha ragione a giocare senza Pazzini, ha ragione a tenere fuori i giovani (sigh), ha ragione quando dice che ha ancora due anni di contratto. Gli basterà?

Immagine| acmilan.com

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Nasco tra Milan(o) e l'Inghilterra. E lascio il cuore in Olanda, già che ci sono, tripartito. Da milanista tifo i piedi educati e le menti aperte, i capitani di lungo corso e i registi. Faccio più fatica con i cugini che con i gobbi. Credo che la poesia sia ciò che spunta quando hai la palla all'altezza della linea di metà campo e alzi la testa: tutti i gol migliori partono da lì, che poi vengano segnati di esterno o di fegato, di cuore o di doping.
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