10 donne che hanno rivoluzionato la scienza23 min read

17 Agosto 2021 Genere -

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Antropologa

10 donne che hanno rivoluzionato la scienza23 min read

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7. Marie Sklodowska Curie

Marie Curie c1920

Marie Sklodowska Curie (1867-1934) è stata una fisica e chimica polacca, unica donna ad aver vinto due premi Nobel (per la Fisica nel 1903 e per la Chimica nel 1911).

Nata a Varsavia da una famiglia cattolica, è ultima di cinque fratelli. Finiti gli studi superiori, inizia a lavorare come precettrice e istitutrice per mettere da parte i soldi necessari per andare all’università. Nel 1891, all’età di 24 anni, si trasferisce con la sorella a Parigi per iscriversi alla Sorbona. Vive nel quartiere latino in condizioni di precarietà economica e di malnutrizione, ma è determinata a portare avanti gli studi in fisica e matematica, che conclude in tre anni.

Inizia poi a lavorare in un laboratorio, dove è incaricata di tracciare le proprietà magnetiche dei vari acciai. È qui che conosce Pierre Curie, scienziato di fama internazionale, capo di laboratorio della Scuola di Fisica e Chimica industriale di Parigi. I due si innamorano e si sposano nel 1895, e conducono una vita dedita allo studio e alla ricerca.

Negli anni successivi, Marie Curie farà la sua prima grande scoperta scientifica. Analizzando l’uranio in diversi composti e condizioni scopre che l’emissione di radiazioni è una proprietà atomica dell’elemento, che non può essere modificata da alcuna procedura chimica. Si tratta di uno dei contributi più importanti della storia, al quale la scienziata dà il nome di “radioattività”, che smentiscono dopo secoli di convinzione l’indivisibilità dell’atomo.

Nel 1898 Marie e Pierre Curie scoprono due nuovi metalli che chiamano “Polonio”, dal paese di origine di Marie, e “Radio”. Per vari anni si dedicano allo studio del pachblenda, un minerale fonte di uranio, senza ancora essere consapevoli dei danni che l’esposizione alla radioattività causa sugli esseri umani. I manoscritti sui quali prendevano note si trovano attualmente alla Bibliothèque Nationale di Parigi e sono conservati in scatole piombate in quanto ancora oggi radioattivi.

Nel 1903 i coniugi Curie vengono insigniti del Premio Nobel per la Fisica, per le loro ricerche sui fenomeni di radioattività. La coppia decide di non brevettare la scoperta del Radio, convinta del valore che avrebbe potuto avere per la società in ambito medico e industriale.

Dopo la morte tragica di Pierre Curie, che nel 1906 viene investito da un carro, Marie rimane sola con le due figlie Irène e Ève, e a 38 anni diventa la prima donna a insegnare alla Sorbona, ereditando il posto del marito. Si dedicherà intensamente anche all’istruzione delle figlie. Irène, la più grande, sarà la seconda donna della storia a vincere il Premio Nobel per la Chimica. La prima è ancora una volta Marie Curie, che nel 1911 riceve il secondo Nobel per essere riuscita ad isolare il Polonio e il Radio.

Durante la Prima Guerra Mondiale si reca al fronte con la figlia Irène per assistere i feriti e inventa le famose Petit Curie, delle automobili attrezzate con apparecchiature a raggi X. Nel 1912 fonda l’Institut du Radium, oggi chiamato Institut Curie, tuttora importante istituzione per la ricerca sul cancro.

Muore nel 1934 di anemia perniciosa, in conseguenza della lunga esposizione alle sostanze radioattive.

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Antropologa, si interroga su come la società occidentale possa cambiare il rapporto annichilente che intrattiene con la Terra e gli altri animali. Scrive di questi temi ed è convinta che le scienze sociali dovrebbero dare di più alla divulgazione. marianna@lenius.it
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