10 donne che hanno rivoluzionato la scienza23 min read

17 Agosto 2021 Genere -

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Antropologa

10 donne che hanno rivoluzionato la scienza23 min read

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5. Lise Meitner

lise meitner
Foto: IAEA

Lise Meitner (1878-1968) è stata una fisica austriaca, la prima a fornire l’esatta interpretazione del processo di fissione nucleare. Terza di otto figli, Meitner nasce a Vienna nel 1878 in una famiglia ebrea. I voti eccezionali della ragazza spingono la famiglia a pagarle studi privati.

Nel 1906 è una delle primissime donne a ottenere un dottorato in fisica, e ben presto diventa l’assistente di Max Planck, iniziatore della fisica quantistica, all’Università di Berlino. In quanto donna, per molti anni Meitner non ha una posizione ufficiale, né è pagata per il suo lavoro. Insieme al chimico Otto Hahn, con il quale collaborerà per diversi anni, Meitner è dedita agli studi pioneristici sulla radioattività.

Nel 1912 Planck le offre una posizione retribuita, ma pochi mesi dopo è costretta a interrompere il lavoro per la Prima Guerra Mondiale: lei da un lato del fronte e Marie Curie da quello opposto prestano aiuto ai soldati feriti utilizzando le loro competenze in materia di raggi X. Conclusa la guerra, Meitner rientra a Berlino e prosegue le sue ricerche con Otto Hahn, e nel 1918 diventa direttrice del Dipartimento di Fisica delle Radiazioni del Kaiser Wilhelm Institute, seppur con una paga inferiore a quella del suo collega (il gender pay gap con cui facciamo i conti ancora oggi).

La ricerca di isotopi radioattivi frutta un gran numero di pubblicazioni sulle riviste scientifiche internazionali ai colleghi Meitner e Hahn, e la loro reputazione cresce tanto che negli anni seguenti ottengono diverse candidature al Nobel. Nel 1926 Lise diventa la prima professoressa donna di fisica in Germania.

Nel 1938, in seguito all’annessione dell’Austria da parte della Germania e all’aggravarsi delle discriminazioni nei confronti degli ebrei, Meitner decide di fuggire a Stoccolma, dove inizia a lavorare per l’Istituto Nobel di Fisica. Dalla Svezia continua il rapporto di corrispondenza sulla ricerca con Otto Hahn, ancora a Berlino. I due proseguono le ricerche sul bombardamento degli atomi di uranio, all’epoca tema principale di studio anche per Enrico Fermi e i ragazzi di via Panisperna, e il gruppo parigino guidato da Marie Curie: nessuno riusciva però a interpretare correttamente i risultati sperimentali.

Tra i prodotti del bombardamento dell’uranio, Otto Hahn trova il bario e, non sapendo come spiegare il fenomeno, si rivolge a Meitner. La scienziata sarà la prima a comprendere il processo di fissione nucleare, che vede l’atomo di uranio dividersi in due nuclei più leggeri liberando energia.

È grazie alla sua scoperta che prenderà avvio il progetto Manhattan per lo studio della fissione nucleare oltreoceano, ma a Meitner non saranno riconosciuti i meriti della sua scoperta, per il quale riceverà invece il Premio Nobel il collega Otto Hahn nel 1944. Il Nobel mancato verrà in parte compensato dal premio Enrico Fermi nel 1966, condiviso con Hahn e Strassmann.

Nel Dopoguerra, Meitner si spende soprattutto per l’inclusione delle donne nella ricerca scientifica e per impiego pacifista delle ricerche scientifiche. Muore nel 1968 a Cambridge, pochi giorni prima del suo novantesimo compleanno.

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Antropologa, si interroga su come la società occidentale possa cambiare il rapporto annichilente che intrattiene con la Terra e gli altri animali. Scrive di questi temi ed è convinta che le scienze sociali dovrebbero dare di più alla divulgazione. marianna@lenius.it
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