Copa América: cent’anni in cinque storie10 min read

18 Giugno 2015 Uncategorized -

Copa América: cent’anni in cinque storie10 min read

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2001 – Bomba o non bomba

copa américa
Lesultanza di Iván Ramiro Córdoba, Colombia 2001 | @goal.com

Prima un’autobomba che esplode al centro commerciale El Tesoro di Medellín, città che avrebbe dovuto ospitare l’Argentina. Poi un’altra, davanti all’Hotel Torre di Calí, sede degli uffici dell’organizzazione del torneo. Quindi un’altra bomba a Medellín, un’auto carica di esplosivi ritrovata a Itagüí e un missile terra-aria rinvenuto dalla polizia nel pieno centro di Bogotá. La Copa América 2001 si avvicina e, mentre le bombe continuano a esplodere, è difficile per il governo spiegare che tutto ciò non ha nulla a che fare con il calcio e che lo spettacolo deve proseguire.

I cafeteros hanno da poco richiamato sulla panchina della nazionale il leggendario Pacho Maturana e l’obiettivo, oltre alla vittoria finale, è quello di evitare ripensamenti in merito alla decisione, presa nel 1987, di affidare il torneo alla Colombia: il rapimento del vice-presidente della federcalcio, Hernán Mejía Campuzano, rischia però di rovinare tutto. Le FARC, non volendo essere la causa dell’annullamento della coppa, rilasciano l’ostaggio dopo settanta ore, ma sarebbe ormai troppo tardi, se le minacce di cause milionarie ventilate dagli sponsor non costringessero la CONMEBOL a tornare sui suoi passi. Si gioca, ma Canada e Argentina rifiutano di partecipare, i secondi scatenando una certa indignazione popolare, e vengono invitate Costa Rica e Honduras: gli honduregni, riuniti all’ultimo momento, arrivano su un aereo dell’aviazione colombiana a poche ore dalla loro prima partita, salvando così il regolare svolgimento del torneo e guadagnandosi la stima del pubblico di casa. Magliette argentine vengono date alle fiamme e sugli striscioni si legge:

Argentina, Honduras tu papá

I Catrachos di Amado Guevara, unico non sudamericano a essere eletto miglior giocatore della competizione, non sono però delle mere comparse: superano la fase a gironi, eliminano il Brasile e costringono Felipe Scolari a un bagno d’umiltà: “Io resterò nella storia come l’allenatore del Brasile che ha perso con l’Honduras. È terribile ma l’Honduras ha giocato meglio di noi e ha meritato di vincere”. In finale la Colombia batte il Messico con un gol di Iván Ramiro Córdoba e si laurea campione per la prima volta, per di più senza aver subito un gol per tutto il torneo. Nelle settimane della Copa gli indici di violenza scendono, in diverse città, come mai negli ultimi anni.

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Classe 1988, appassionato di campionati di dubbio gusto. Scrive su Calcio Sudamericano, Canale Milan e Fantagazzetta. Venera Ibrahim Ba.
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