Copa América: cent’anni in cinque storie10 min read

18 Giugno 2015 Uncategorized -

Copa América: cent’anni in cinque storie10 min read

Reading Time: 8 minutes

1919 – Morte di un poeta

copa américa
Roberto Chery | @lared.cl

Roberto Chery è un poeta. Ama leggere e comporre versi tra una partita e l’altra: cresciuto nel Barrio Sur di Montevideo, insieme agli amici Isabelino Gradin e Antonio Campolo entra nel settore giovanile del Peñarol. Nel 1917 fa il suo esordio nel Clásico contro il Nacional, l’anno dopo vince il campionato, nel 1919 viene convocato in nazionale per la Copa América da disputarsi a Rio de Janeiro.

Chery è ancora giovane e dovrebbe agire da riserva del portiere titolare, Cayetano Saporiti, che infatti scende in campo per la prima partita, contro l’Argentina. Il debutto con la maglia della Celeste arriva contro il Cile: è anche l’ultima, perché quella che poteva essere l’inizio di una brillante carriera diventa tragedia nel secondo tempo, quando Chery evita un gol dei cileni con una parata che gli procura gli applausi dell’Estadio das Laranjeiras e al tempo stesso lo lascia con un’ernia inguinale strozzata. Tredici giorni dopo, a soli ventitré anni, Chery muore in un letto d’ospedale a Rio, davanti agli occhi del capitano del Peñarol José Beninicasa.

Il 1° giugno successivo, dopo che i giocatori dell’Uruguay, ancora scossi, hanno declinato l’invito, Brasile e Argentina partecipano a un incontro per raccogliere fondi da donare alla famiglia Chery: i primi vestono la maglia giallonera del Peñarol, i secondi la Celeste dell’Uruguay. Finisce 3-3.

Vai alla terza storia sulla Copa América: El aguatero de Lima

CONDIVIDI

Classe 1988, appassionato di campionati di dubbio gusto. Scrive su Calcio Sudamericano, Canale Milan e Fantagazzetta. Venera Ibrahim Ba.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU