Nel 1963 a Derinkuyu, durante i lavori di ristrutturazione di una casa, si scoprì l’esistenza di una città sotterranea costruita intorno all’800 a.C., che arrivava fino a un centinaio di metri di profondità. Questo insediamento ipogeo su 13 livelli comprendeva abitazioni, cucine, magazzini, stalle per il bestiame, frantoi per produrre olio per le lanterne, pozzi per l’aria e canali per l’acqua. Un vero e proprio immenso complesso autosufficiente, che in caso di pericolo poteva ospitare anche 20 mila persone: gli abitanti della Cappadocia si rifugiavano in questo labirinto sotterraneo, bloccavano gli ingressi con massicce pietre e si chiudevano dentro con bestiame e rifornimenti finché la minaccia non fosse passata.
C’è anche, però, chi interpreta la storia di Derinkuyu in modo diverso: secondo alcuni studiosi (i teorici degli Antichi Astronauti), questo straordinario complesso sarebbe stato costruito sì migliaia di anni fa a scopo difensivo, ma per proteggere l’umanità dai pericoli provenienti dal cielo…
Amante dell’arte, dei viaggi, dell’ultimate frisbee e del genere fantasy, cerca di guardare il mondo con lo sguardo limpido e curioso dei bambini, sulla scia di Bruno Munari: “Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare”.