X Factor 10 live: we move the system60 min read

16 Dicembre 2016 Cultura -

X Factor 10 live: we move the system60 min read

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Audizioni 1

X factor 10: le novità su format, giuria e concorrenti
@xfactor.sky.it

X Factor 10: quali sono le novità rispetto all’anno scorso?

È arrivato il periodo dell’anno che preferisco: quello in cui riprende X-Factor.
Di anni ne son passati veramente tanti e altrettanti sono stati i volti di giudici e concorrenti a cui ci siamo affezionati e in cui abbiamo creduto. Ma adesso, giunti alla decima edizione, parte tutto un altro giro e vediamo quali sono le novità principali.

1) Il format è rimasto sostanzialmente lo stesso, si parte con le audizioni e cioè con una carrellata di esibizioni registrate durante le tappe di Torino e Bologna. Anche il padrone di casa è sempre lo stesso: l’amatissimo Alessandro Cattelan, in grado di far sentire a proprio agio anche un elefante in una cristalleria. In questa fase lo vediamo poco, ma quel poco ci basta per idolatrarlo ogni secondo un po’ di più. Quest’anno comincia con una super presa per il culo: sfotte se stesso, sfotte i modi pomposi e super fastosi della produzione Sky e pure i giudici. Quelli vecchi e quelli nuovi.

2) La vera novità di quest’anno è nella giuria, composta da Fedez, Alvaro Soler, Arisa e Manuel Agnelli. Fedez è la grande riconferma, siede al tavolo della giuria per il suo terzo anno di fila e se la spassa. Quella è casa sua e si vede. Gli scappa più di una lacrimuccia, ma tanto lo so che è perché gli manca Mika. Arisa torna al banco dei giudici dopo tre anni di lontananza dicendo di avere un conto in sospeso: come se ci fosse ancora un suo personale contributo da dare al mondo dei talent e da condividere con pubblico. Pazza, competente, vestita malissimo ma super divertente, sembra aver preso di mira (in senso buono) il collega spagnolo e le sue tendenze da belloccio marpione.

3) Alvaro Soler, appunto, che dalla Spagna arriva a Milano per tenere salde le redini della poltrona internazionale, meglio di come aveva fatto Skin l’anno scorso (di certo sarà difficile fare peggio). In sostanza ha l’arduo compito di sostituire il buon Mika. Non sembra avere molte difficoltà, né con la lingua né con la credibilità. Appare forse un po’ troppo pacato, ma è decisamente presto per dirlo. Sì, il suo pop latino ci ha un po’ fracassato le palle nelle ultime due estati, però vogliamo dare una possibilità anche a lui. In fondo, X-Factor ci ha fatto rivalutare Fedez, perché non potrebbe succedere lo stesso con Soler?

4) La vera novità però è Manuel Agnelli. Il solo ed unico. Per chi non lo conoscesse (ignoranti!) parliamo del leader degli Afterhours o più semplicemente il dio del rock alternativo italiano, guida ed esponente principale di un’ostinata guerra alla musica commerciale. Dietro il tavolo dei giudici, a X-Factor, appare dirompente, rigoroso, sottile, sarcastico, tecnico e spietato. Si è definito ‘l’elemento di disturbo’ e in effetti la definizione sembra cascarci a pennello.

A un certo punto mi hai fatto quasi girare le palle

è solo una delle tante perle che ci ha regalato in solamente due ore di programma. I suoi ‘sì’ non sono mai banali o buttati lì per caso, ma il chiaro segno del fatto che, aldilà delle tante critiche che gli sono state rivolte per essersi “venduto al mondo del mainstream”, il suo scopo, lì dentro, sia semplicemente quello di portare la sua visione della musica in un contesto sempre un po’ limitato, come quello di X Factor (qui trovate la sintesi in tre minuti della prima serata di audizioni).

5) I concorrenti. Poi ci sono le esibizioni e i concorrenti con le loro storie un po’ strappalacrime, un po’ comiche e buffe. Alcuni li rivedremo volentieri nelle fasi successive. Tra questi i Soul System, cinque ragazzi di Verona che cantano Empire State of Mind sei volte meglio di Alicia Keys e Jay-Z e Gaia, categoria diciottenne che ti fa sentire vecchia e pure brutta. E ancora: un tenerissimo e strambissimo Armando Pavone, Les Enfants, quattro scout con sound alla Phil Collins, e Diana Lou, due innamoratissimi artisti di strada che vivono a Berlino: sono loro a chiudere magistralmente la prima puntata di Audizioni.

Si continua giovedì prossimo e, come al solito, non vedo l’ora.

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Da biologa pentita, procedo in direzione contraria al buon senso e mi rifugio a Milano per studiare Scienze della Comunicazione, dopo anni di vagabondaggi alla ricerca della pace interiore. Così, la riscopro nella Tequila, nei concerti al Magnolia, nelle canzoni coi finali tristi, nelle newsletter di Rockit e nelle pagine del Rolling Stone. Adoro ossessivamente X-Factor e odio il fatto che Sanremo coincida con la sessione invernale.
4 Commenti
  1. dav1de

    Una domanda per Annalì: pensi che la differenza tra i giudici che ritieni più preparati (Manuel e Fedez) e meno (Arisa, Soler) penalizzi il programma?

  2. Annalisa Ruggiero

    Nonostante il fatto che la totale incapacità di Arisa e di Soler stimoli e metta in luce la parte migliore degli altri due, direi proprio di sì: il programma ci perde in credibilità. Ma quelli penalizzati veramente saranno i ragazzi delle due squadre (Uomini Under25 e Band) a cui toccherà risplendere di luce propria o, in alternativa (vedi Diego Conti e Les Enfants), sopperire miseramente alle insulse e mediocri scelte del giudice. :)

  3. Touch

    Articolo con un bel ritmo ma "fatta a posta" mi ha bruciato il router.

    • davide

      Grazie Touch, correggiamo. E ci auguriamo il tuo router si sia aggiustato ;)

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