Ultraflow e Flow Free, traiettorie diverse3 min read

Reading Time: 3 minutes

[divider scroll_text=”Sotto la lente di Rayban”]
Vi presento due giochi dal titolo simile e dal funzionamento differente: mentre uno propone rompicapi cromatici, l’altro chiede di trovare il “lancio perfetto”. Facendo una media tra i due voti globali (vedi sotto), assegno loro un 4,5 su 5.

Flow Free

Flow Free è un puzzlegame (gratis per Android e Apple) similissimo a Dots: consiste nel collegare due estremi colorati, tentando di coprire tutta la scacchiera e senza che le linee di congiunzione si intersechino con le altre linee colorate. Per completare il livello dovete creare tanti flussi di colore che coprano l’intera griglia di gioco, senza lasciare quadretti vuoti.

Più facile a vedersi che a dirsi, Flow Free è molto intuitivo, e dopo le prime partite prendete subito la mano.

La difficoltà del gioco cresce con l’aumentare di quadretti disponibili: le griglie piccole, del tipo 5×5 o 6×6 per esempio, sono alla portata di bambini; invece già dalle 11×11 in poi si iniziano a far lavorare i neuroni. Potete immaginare quanto sia arduo completare una griglia 14×14 (le più difficili del gioco).

Ecco tre consigli per affrontare i livelli:

1) Cercate sempre di unire per primi i colori degli “strati esterni”, cioè quelli la cui linea è sui bordi della griglia. In questo modo è più facile visualizzare i flussi più brevi, e riducete anche il numero di quadretti liberi

2) I puntini che sono disposti “ad angolo” sono spesso semplici da unire: di rado dovrete creare un tragitto lungo per unirli

3) Una linea non deve essere sempre diretta: spesso per riempire la griglia il collegamento dovrà fare curve, così che occupi più spazi

Ultraflow

Ultraflow, diversamente dal fratellastro sopra presentato, è un’app abbastanza innovativa, uscita da poche settimane per Android e Apple. Nel gioco bisogna lanciare una sferetta in una buca moderandone direzione di lancio e potenza (richiama il minigolf).

All’interno della sfera alcuni numeri indicano quante volte può toccare le pareti prima di essere distrutta: il numero 0 significa che al rimbalzo successivo si distruggerà. Una volta effettuato il lancio, la palla potrà rimbalzare contro ogni ostacolo, anche sui bordi dello schermo.

Gli ostacoli sono di ogni tipo, dai tappeti frenanti ai centri di gravità, dagli acceleratori ai muri fragili; i muri stessi inizieranno a muoversi, richiedendo un minimo di coordinazione e tempismo.

La grafica è minimale, ricalca lo stile di Super Hexagon, e la musica è identica in ogni livello; tuttavia Ultraflow è molto intrigante, soprattutto per la sua dinamica di gioco: la sfida di completare tutti i 99 livelli cresce man mano che avanzate nel gioco.

Ultra Flow Free 🙂

In entrambi i giochi il fattore tempo non è la priorità: nessuna fretta, nessun timer. Anzi, per Flow Free è spesso utile fermarsi a ragionare sulla struttura del livello, mentre in Ultraflow sono richiesti solo un po’ di nervi saldi nei livelli più alti, ma nulla di impossibile.

Una pecca in entrambi è la scarsa longevità: passatempi finché durano, ma una volta completati tutti i livelli c‘è ben poco da fare. D’altro canto, sono ambedue disponibili gratuitamente sui market, quindi perché non darci un’occhiata?