Sondaggi regionali Sicilia 2017: centrodestra favorito, i 5 Stelle rincorrono23 min read

2 Novembre 2017 Politica Uncategorized -

Sondaggi regionali Sicilia 2017: centrodestra favorito, i 5 Stelle rincorrono23 min read

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Aggiornamento 20 maggio 2017

Le elezioni regionali in Sicilia si terranno domenica 5 novembre 2017. A sei mesi dal voto gli scenari sono ancora molto incerti, ma al momento sembra probabile che si riproporrà una corsa fra gli stessi candidati delle passate consultazioni. Stavolta però le condizioni sono diverse: Crocetta non è più il candidato del Partito Democratico e rischia di dover dividere i propri voti con il vincitore delle primarie del centro-sinistra (Faraone?); Musumeci potrebbe alla fine non essere confermato come candidato di centro-destra e costretto a ricoprire un ruolo di comprimario nella corsa elettorale; al contrario, Cancelleri potrebbe guadagnarsi la sua agognata rivincita regalando al Movimento 5 Stelle la prima presidenza di Regione.

Gli ultimi sondaggi regionali Sicilia 2017

L’ultima rilevazione dell’istituto Demopolis sembra lasciare pochi margini per le previsioni elettorali: il M5S è il primo partito siciliano con ben il 37% delle preferenze; a ben diciassette punti di distanza troviamo il Partito Democratico fermo al 20%; Forza Italia resta solo al 17%, mentre la Sicilia si conferma ricco bacino di sostenitori per Alternativa Popolare di Alfano che arriva ben all’8,5%; fanalino di coda Fratelli d’Italia con il 6%. Ampiamente sotto il 4% sia Lega Nord che Sinistra Italiana.

Il PD ha subìto un notevole ridimensionamento rispetto alle elezioni europee del 2014, dove aveva incassato ben il 33,6%, mentre il Movimento 5 Stelle è riuscito a imporsi come prima forza politica dell’Isola guadagnando più di dieci punti percentuali rispetto alle medesime consultazioni.

Anche se il primato M5S appare per il momento incontrastato, una possibile coalizione allargata del centro-destra potrebbe insidiare il movimento di Grillo. Assieme, Forza Italia, Ap e Fdl, arrivano a raccogliere il 31,5%, sufficiente per superare il Partito Democratico e forse mettere pressione ai 5 stelle. La presenza di molte liste civiche potrebbe effettivamente spostare parecchi voti e questi numeri potrebbero risultare molto diversi a poche settimane dalle elezioni.

Commentando questi stessi dati, il direttore di Demopolis Pietro Vento osserva:

Non va neanche dimenticata l’estrema mobilità del voto dei siciliani che, nelle ultime tornate elettorali, hanno manifestato un grado di “infedeltà” ai partiti decisamente superiore a quello registrato a livello nazionale, cambiando spesso idea da un’elezione all’altra. È uno scenario in costante evoluzione, condizionato da un alto tasso di astensione: più di 4 elettori siciliani su 10 non si recherebbero oggi alle urne per il rinnovo di Camera e Senato.

Dalle parole di Vento sembra chiaro che per i partiti che si presenteranno alle elezioni regionali l’avversario da battere rimane uno solo: l’astensionismo.

La rincorsa del PD in Sicilia

Il Partito Democratico deve ancora organizzare le sue primarie regionali ma un sondaggio di fine aprile pubblicato dal portale La Sicilia ci da già un quadro chiaro: il Sindaco di Catania Enzo Bianco è la prima preferenza per l’elettorato del centro-sinistra con il 37%. Lontani anni luce gli altri aspiranti candidati con il Presidente uscente Crocetta al 16% e il 5% di Davide Faraone, l’uomo di Matteo Renzi sul suolo siciliano e attuale sottosegretario alla Salute. Fermo al 5% anche Antonello Cracolici assessore di una certa rilevanza politica all’interno della giunta di Crocetta. Malgrado le pressioni del PD locale e l’alto numero di consensi, il 29 aprile scorso Bianco ha sciolto ogni riserva annunciando la sua intenzione di non presentarsi come candidato alle prossime regionali ma di mantenere l’incarico di Sindaco di Catania. Le alternative per il centro-sinistra si sono dunque ridimensionate e le divisioni interne rischiano di compromettere anche la campagna per le primarie. Crocetta si presenterà con la sua lista civica “RiparteSicilia” ed è visto da buona parte del PD come un avversario da battere, in quanto si prepara a correre come candidato autonomo.

La speranza del centro-destra

Se il Partito Democratico si presenta diviso, il centro-destra appare proprio spaccato. Alternativa popolare è un ago della bilancia importante nella regione e, visti gli stretti rapporti di governo con il PD, non è scontato che alle elezioni siciliane si presenti a fianco dei partiti del proprio schieramento. Alfano è consapevole che il suo movimento vive della luce riflessa data dall’importante ruolo che ha ricoperto negli ultimi governi. Schierandosi apertamente contro il PD riproponendo la vecchia asse con Berlusconi, il rischio è quello di creare un solco profondo con il centro-sinistra compromettendo la stabilità dell’alleanza in ambito nazionale. Resta dunque ancora da capire che ruolo Alternativa polare vorrà ricoprire alle prossime regionali.

Ma intanto il centro-destra sembra aver trovato il proprio candidato. Dopo primarie mancate, imposizioni dall’alto e tanti nomi spontanei, Nello Musumeci sembra poter incarnare il perfetto candidato per la coalizione. L’ex-presidente della commissione anti-mafia siciliana ha manifestato la sua volontà di candidarsi alla presidenza della Regione, indipendentemente dalle decisioni di partito. Musumeci è stato l’avversario di Crocetta alle ultime regionali per la coalizione di centro-destra e appare più che mai determinato a prendersi la propria rivincita. Ancora Forza Italia e gli altri partiti non lo hanno “incoronato” candidato di coalizione, ma vista la difficoltà di trovare nomi condivisi e l’esperienza politica di Musumeci è improbabile che possano spuntare fuori altri candidati con possibilità di vittoria maggiori delle sue.

Il primato 5 stelle

Come di consueto per ogni consultazione, i cinque stelle chiameranno i propri sostenitori a scegliere il candidato alla presidenza della regione con il voto on-line delle “regionarie”. Il primato nei sondaggi offre un grande vantaggio dei 5 stelle di Grillo e può garantire una spinta alla partecipazione senza precedenti. Il candidato al momento più papabile rimane Giancarlo Cancelleri, leader del Movimento nella Regione e già avversario di Crocetta alle ultime elezioni. Commentando la data d’uscita del 5 novembre per le consultazioni, Cancelleri ha dichiarato:

Non aspettiamo altro che andare a votare per segnare la svolta alla Regione. Peraltro la data è perfetta: 5 novembre come 5 Stelle.

C’è però spazio anche per una possibile candidatura femminile: la portavoce del M5S dell’Assemblea Regionale Valentina Zafarana si è dimostrata molto intraprendente tanto che è riuscita a conquistare ampi consensi sia all’interno che all’esterno del Movimento.

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Fiorentino di nascita, Web Marketing Specialist per diletto e Nerd di professione. Si nutre di cultura pop e vive la sua vita perennemente in direzione ostinata e contraria. Per Le Nius supporta l'area editoriale, in ambito politica, e l'area social. matteo@lenius.it
4 Commenti
  1. Salvorusso

    E se vince Lagalla?

    • Davide Fracasso

      Ciao Salvo, i sondaggi sembrano escluderlo, staremo a vedere :)

  2. Saverio Schinzari

    Torna a casa Lesso. Il ribollito ti attende. Con questa santa alleanza, la strada è durissima !

  3. Nicola

    Non capisco perche ci si ostina a proporre sempre le stesse cose. Spero che Lagalla possa farcela perché a mio parere è l'unico che ha idee ben chiare

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