Elezioni presidenziali USA 2016: Trump presidente degli Stati Uniti26 min read

9 Novembre 2016 Mondo Politica -

Elezioni presidenziali USA 2016: Trump presidente degli Stati Uniti26 min read

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Secondo dibattito televisivo: record di insulti e calo di ascolti

Il secondo dibattito ha fatto registrare un salto di qualità nel livello dello scontro, in tutti i sensi. Trump ha definito Bill Clinton uno strupratore e ha promesso di mandare in prigione Hillary dovesse vincere le elezioni, la Clinton ha puntato molto sul sessismo di Trump, sotto il fuoco incrociato di diverse denunce di donne “molestate” dal magnate e di video che risaltano continuamente la scarsa considerazione di The Donald per il genere femminile. L’ultimo, condiviso dal Guardian, vede Trump commentare a proposito di una ragazzina

I am going to be dating her in 10 years

Gran parte dei media hanno deciso da che parte stare, o meglio, da che parte non stare (provocando un acceso dibattito negli states sul ruolo dei media: secondo Mark Halperin di Bloomberg ad esempio i media dovrebbero evitare di prendere posizione).

La guerra tra Trump e alcuni media illustri come New York Times (a cui Trump minaccia di fare causa) e Nbc è secondo solo alla faida interna al partito repubblicano, con una buona fetta del GOP che ha dato il benservito a Trump dopo gli ultimi scandali. Il magnate non l’ha presa benissimo e ci ha tenuto a sottolinearlo su Twitter, dove ha preso di mira in particolare Paul Ryan, membro della Camera dei Rappresentanti che lo aveva criticato definendolo “indifendibile”

E mentre persino la moglie arriva a criticarlo per il suo atteggiamento verso le donne, Trump sembra sempre più a suo agio in questa campagna piuttosto trash. Il secondo dibattito ha rappresentato probabilmente uno dei punti più bassi della storia dei dibattiti presidenziali e il calo degli ascolti fa intuire una sempre maggiore disaffezione degli elettori nei confronti di entrambi. Questo potrebbe essere non per forza un male per Trump. Nonostante le sue uscite monstre, tanti elettori continuano a non voler votare la Clinton.

Michelle Obama ha definito le sue parole vergognose, il suo stesso vicepresident Mike Pence ha preso le distanze da lui, il grande attore Robert De Niro l’ha definito un cane, un maiale

eppure si continua a parlare di lui, molto più che della Clinton. E non è detto che questa rivolta contro Trump dell’establishment e dei cosiddetti “poteri forti” non invogli qualche americano a votarlo. I sondaggi sono molto flessibili ma danno tutti (o quasi) in vantaggio Hillary, in particolar modo dopo il video in cui Trump fa affermazioni di disprezzo nei confronti delle donne: Nbc/Wall Street Journal vedono la Clinton sopra di 9 punti, Ipsos/Reuters vedono la Clinton sopra di 8 punti, la tv repubblicana Fox vede Hillary sopra di 7 mentre Nate Silver, il noto statistico che alle presidenziali del 2012 aveva predetto esattamente i risultati in tutti i 50 Stati, ha dichiarato che Hillary Clinton ha l’86,4% di probabilità di vincere le elezioni contro il 13,8% di Donald Trump. Gli unici dati a distaccarsi da questa linea sono quelli di Rasmussen report, che vedono Trump al 43% contro il 41% di Hillary.

Trump viene ritenuto da più parti inadeguato a ricoprire un ruolo così importante e completamente inaffidabile, visto il numero di bugie registrate ad ogni sua uscita. Anche Wall Street non vede di buon occhio Trump, promotore -almeno a parole- di una politica isolazionista e protezionista. Lo stesso si potrebbe dire delle multinazionali: a settembre, la fondazione Clinton vantava 526 milioni di dollari in donazioni, contro i 182 di Trump.

I commenti positivi su Putin e Assad poi non hanno certamente favorito la simpatia di diplomatici e organismi internazionali, come ad esempio l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Ra’ad al Husein, che ha dichiarato

Se Donald Trump verrà eletto, in relazione a quanto ha detto finora e, a meno che non cambi, credo che sarà senza dubbio pericoloso dal punto di vista internazionale

I problemi per Trump però non finiscono qui: dopo gli ultimi scandali due finanziatori importanti dei repubblicani avrebbero chiesto indietro i loro soldi. Il 19 ci sarà il terzo e ultimo dibattito, staremo a vedere quali ulteriori schizzi di fango i candidati avranno tenuto da parte per quello che è a tutti gli effetti considerato come uno dei momenti più importanti di tutta la campagna elettorale. Sempre a sentire i sondaggi restano in bilico Florida, Ohio e North Carolina.

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Pro veritate adversa diligere.
1 Commenti
  1. lorenzo

    Churchill è uno dei più grandi uomini politici degli ultimi tempi. Il mio è un giudizio sull'abilità politica, non sulla giustezza delle sue scelte. . Ma come uomo politico attualmente non ce ne sono nemmeno paragonabili.

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