Sochi 2014: cosa ricorderemo5 min read

22 Febbraio 2014 Uncategorized -

Sochi 2014: cosa ricorderemo5 min read

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sochi 2014Dalla cerimonia di apertura, ormai celebre soprattutto per quel cerchio mancante, sono passate più di due settimane sulla neve e sul ghiaccio russo. Cosa ricorderemo di questi giochi olimpici di Sochi 2014?

Iniziamo dal nostro Armin Zöggeler, lo slittinista altoatesino che ha conquistato la sesta medaglia alla sesta olimpiade consecutiva. Da ventenne vinse un bronzo a Lillehammer, nel 1994. A quarant’anni ha conquistato un‘altra medaglia di bronzo, la terza dopo quella dei giochi di Vancouver. Nel mezzo altri due ori e un argento, per un primato storico: è l’unico atleta della storia dello sport ad aver conquistato, in una disciplina individuale, sei medaglie in sei edizioni differenti dei giochi, sempre nella stessa disciplina.

Sono state le Olimpiadi di Evgeny Plushenko, il pattinatore russo che ha vinto l’oro a Torino e l’argento a Vancouver, e che è tornato a pattinare dopo due operazioni al menisco e diversi problemi alla schiena. È riuscito a conquistare la medaglia d’oro a squadre, incantando il suo pubblico, ma non è stato in grado di affrontare la prova individuale, fermato dai cronici problemi alla schiena e creando un piccolo dramma nazionale.

Dramma nazionale che si è realizzato nell’hockey su ghiaccio, dove la nazionale russa è incredibilmente uscita ai quarti di finale, sconfitta dalla Finlandia. La medaglia che pesava di più è sfuggita in un incontro maledetto, che possiamo paragonare alla semifinale azzurra dei Mondiali di Italia ’90, persa in casa con l’Argentina. Pesa, per la Russia, anche la sconfitta agli shootout contro gli eterni rivali americani, che ha compromesso il cammino nel girone di qualificazione.

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Sochi 2014: i dominatori

È stata anche l’Olimpiade di Ole Einar Bjørndalen, biathleta norvegese che a quarant’anni ha riscritto la storia dei giochi olimpici invernali. Con i due ori conquistati nella gara a sprint e nella staffetta mista, è diventato l’atleta più medagliato di sempre nelle Olimpiadi invernali, raggiungendo quota 13 medaglie e superando il connazionale Bjørn Dæhlie, uno dei più grandi fondisti della storia.

Sempre nel biathlon – oltre a una menzione doverosa per Martin Fourcade e Darya Domracheva, dominatori delle prove individuali al maschile e al femminile – è stata bella e significativa la vittoria della ragazze ucraine nella staffetta femminile, un successo che ha un forte valore simbolico, visti i fatti di Kiev.

Tra i più medagliati troviamo Victor An, pattinatore coreano naturalizzato russo, che sta dominando nello Short Track. È una mezza tragedia in Corea del Sud, dove lo Short Track è sport nazionale e arrivano centinaia di lettere minatorie alla federazione sul perché questo fenomeno sia stato messo fuori squadra, prima di ritrovarlo come avversario.

Russia che, un po’ a sorpresa, vince il medagliere anche grazie a quel Vic Wild, statunitense di moglie russa, atleta naturalizzato, che nello snowboard ha centrato una splendida doppietta, vincendo l’oro in gigante e nello slalom parellelo.

Doppio oro anche per Dario Cologna nel fondo: lo svizzero, che ha entrambi i genitori italiani, fino a un paio di mesi fa era fermo per un infortunio alla caviglia destra. Nessuno avrebbe mai immaginato di ritrovarlo così in forma a Sochi. Come lo svizzero, doppia vittoria olimpica anche per Tina Maze, sciatrice slovena che conquista SuperG e Slalom Gigante e il polacco Kamil Stoch nel salto con gli sci. L’eterna fondista norvegese Marit Bjorgen, invece, conquista ben 3 medaglie d’oro.

Hanno fatto storia anche l’Olanda nel pattinaggio di velocità e la Germania nello slittino. Il clamoroso bottino degli orange sulla pista lunga è di 8 ori, 7 argenti e 8 bronzi conquistati su 12 gare complessive, staffette comprese. Un dominio assoluto in uno degli sport più amati nei Paesi Bassi. La Germania, invece, è riuscita a vincere tutte e quattro le prove in programma nello slittino: singolo maschile e femminile, doppio e gare a squadre.

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Sochi 2014: è ora di bilanci per la squadra azzurra

Risultato storico anche per l’Italia, che con il bronzo della staffetta mista prova ad entrare nell’élite del biathlon, riconquistando in questo sport una medaglia che mancava da Nagano ’98. La nostra è una squadra giovane e in crescita: nel 2018 potremo migliorare ancora.

Italia che fa (poca) strada nel medagliere grazie alle cinque medaglie conquistate da Arianna Fontana e Christof Innerhofer. La Fontana, conquista un argento e un bronzo nelle prove individuali ed è la trascinatrice della staffetta azzurra che agguanta il terzo posto nello Short Track; Innerhofer è l’unico alfiere azzurro a podio nello sci alpino, con l’argento in discesa (a soli 6 centesimi dall’oro) e il bronzo in combinata.

Un altro bronzo, storico, è arrivato dalla splendida prova di Carolina Kostner, a cui non è bastato il record personale di punti per conquistare una medaglia più pregiata. Il podio olimpico, l’unico che le mancava, potrebbe anche porre fine alla sua carriera, già abbastanza lunga in uno sport “giovane” come il pattinaggio artistico. La sua gara è stata quella che più ha fatto discutere, visti i giudizi “gonfiati” che hanno portato l’oro alla pattinatrice russa Adelina Sotnikova, privando la coreana Yuna Kim di un meritato bis olimpico.

Il medagliere ci vede oltre la ventesima posizione, con 8 medaglie complessive delle quali nessuna è d’oro e solo due son d’argento. Venivamo dalla deludente spedizione di Vancouver e di certo le attese non erano alte, ma ne usciamo con un bottino discreto, al quale purtroppo manca un exploit in grado di portare l’oro.

Di base, c’è una squadra che si è mostrata abbastanza competitiva quasi dappertutto, che ha preso parecchi quarti posti e che ha visto alcuni giovani di talento mostrare il proprio valore. Ci sono le basi per tornare a fare un degno risultato a partire dal 2018, ma serve un impegno concreto da parte delle diverse federazioni. Non abbiamo più i fenomeni degli anni ‘90, per cui serve una maggiore progettualità per consentire alla nazionale azzurra di risalire la china.

Insomma, vogliamo tornare a battere i francesi?

Immagini| pleasurephoto.wordpress.com| qnm.it

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Statistico atipico, ha curato la sezione Sport e amministrato i profili social di Le Nius. Formatore nei corsi di scrittura per il web e comunicazione social, ha fondato e conduce il podcast sul calcio Vox2Box e fa SEO a Storeis. Una volta ha intervistato Ruud Gullit, ma forse lui non si ricorda.
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