Sassuolo-Inter: il disastro continua2 min read

1 Febbraio 2015 Uncategorized -

Sassuolo-Inter: il disastro continua2 min read

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Sassuolo-Inter

Sassuolo-Inter è l’ennesimo esame per il Mancio? No, rappresenta semplicemente un’occasione per provare a tornare ad essere squadra oppure un’altra domenica da dimenticare.

Che ormai iniziano ad essere tante, troppe, non si contano più le giornate di campionato da lasciarsi alle spalle. Squadra decimata da assenze, giocano il giovanissimo ghanese Donkor in difesa con il terribile Ranocchia e Podolski davanti, con Icardi in panchina. Segniamo pochissimo (0 gol nelle ultime 2) e teniamo il capocannoniere in panchina: segnali di caos, riposo in vista Napoli o dichiarazione di disponibilità a vendere Maurito a luglio? Ah, dimenticavo, tanto per peggiorare la situazione Dodò dall’inizio.

(Ci provano tutte le domeniche, ma non sono ancora riusciti a farlo fuori).

Sassuolo-Inter, la cronaca

Il primo tempo dimostra come non sia cambiato nulla rispetto a Mazzarri, anzi se possibile le cose sono peggiorate.

Zaza e Sansone intonano il requiem di una squadra senza identità con due grandissimi gol, approfittando delle mercature al miele dei difensori nerazzurri.

Squadra senza grinta e senza un senso, molle, senza un’idea di gioco. Kovacic inguardabile, Podolski e Palacio impalpabili. Icardi, l’unico che segna, fuori. Ma di che parliamo?

Verrebbe da chiedersi quali siano le valutazioni di Thohir quando dichiara di essere “già pronto a rinnovare il contratto a Mancini”. Solo da noi non contano nulla i risultati? Continua a non funzionare niente nell’Inter di Mancini.

Ci mette 55 minuti Mancini ad accorgersi della nullità dell’attacco. E mettere Icardi. Poche idee ma confuse. Dopo il disastroso 4-2-3-1 il Mancio mette un 3-4-1-2. Le cose migliorano leggermente ma la qualità complessiva è agghiacciante.

A tabellino ci sono da registrare un palo di Shaqiri, un colpo di testa di Dodò, un gol di rapina di Icardi su un regalo della difesa, e il rigore (generoso) dato al Sassuolo più due cartellini rossi, Sansone e il povero Donkor.

Perdiamo contro una squadra il cui parziale negli ultimi campionati era 15-0.

1 punto in 3 partite contro Empoli, Torino, Sassuolo, una media da retrocessione. Il disastro continua.

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Scatto in profondità, controllo e, prima del tiro, un impercettibile passo di danza che manda in tilt gli avversari e libera la porta. Tango Hesitation lo chiamano, un movimento sublime un cui tutto – il ritmo, la passione e anche un pallone – rimane sospeso per una frazione senza tempo. Arte e struggimento: il piede e il volto di Diego Milito.
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