Roma-Inter: le pagelle del tifoso5 min read

2 Marzo 2014 Uncategorized -

Roma-Inter: le pagelle del tifoso5 min read

Reading Time: 4 minutes

roma-interRoma-Inter è stata la grande incompiuta non a caso. I giallorossi stanno facendo una grande stagione che li porterà al secondo posto, la Juve è troppo in là, i neroblu sono un inno all’incostanza e all’incompiutezza. Tutta la stagione, con in mezzo il buco nero che va da fine novembre a fine febbraio: ma ne abbiamo un esempio più recente, con due buone partite fuori casa a Firenze e Roma, e una prestazione misera in casa col Cagliari.

Ieri l’Internazionale ha fatto il suo, né più né meno, giovandosi dell’assenza di Totti e continuando a pagare le scelte del proprio allenatore, su tutte un Jonathan oltre ogni possibile commento: Mazzarri l’avrà visto rotolare per terra l’unica volta in cui Ljajic l’ha puntato, ritrovandosi poi libero di crossare nell’area piccola? Ma ecco le pagelle del match.

Handanovic – voto 7 All’inizio temiamo tutti sia in una delle sue molteplici giornate storte degli ultimi anni, le avvisaglie ci sono tutte quando insacca il gol nella sua porta dopo il tocco di Destro con un’abilità che ricorda i 50enni sbronzi di Dublino a fine serata. Il tè caldo deve fargli bene, perché nel secondo tempo fa il grande portiere: un’occasione per la Roma, su tiro di Pjanic, una grande parata che evita il vantaggio della Roma.

Samuel – voto 6,5 Nel primo tempo si dimentica di Gervinho una volta lasciandolo libero di girarsi davanti alla porta, per il resto il grande difensore di questi tempi. Impeccabile e rassicurante per tutti gli altri.

Juan Jesus – voto 5 Solo chi fa sbaglia, mai detto fu più azzeccato per un giocatore. Jesus è potenzialmente un grande giocatore, è giovane, ha fisico: se migliorerà, ovvero smetterà di riempire le sue partite di piccoli e grandi errori diventerà insostituibile. Ieri ottima partita, rovinata però dall’inutile gomitata (non pugno, cari giornalisti di Sky, quello era Daniele De Rossi; centrocampista della Nazionale di Cesare “codice etico quando me pare” Prandelli) che potrebbe costringerlo a saltare le prossime.

Rolando – voto 6,5 Pur non nutrendo una grande simpatia per l’ex riserva del Napoli di Mazzarri, giocatore medio, dobbiamo ammettere che nelle ultime partite, oltre al gol, ha trovato sicurezza e precisione. Tecnicamente inferiore sia a Campagnaro che a Ranocchia, nelle ultime partite ha sempre fatto il suo.

Jonathan – voto 5 L’avrete capito, può essere simpatico quanto e più del pupazzo Gnappo, ma non è un giocatore da squadra ambiziosa. Agilità di un gatto morto, capacità di difendere pari a quella di un ornitorinco quando dorme, Cicero Moreira si impegna, corre molto, ma sbaglia sempre quando non deve. Non sappiamo cosa leghi lui e Mazzarri a tal punto da non far comparire in campo D’Ambrosio o il Capitano. Quando Luca Marchegiani a fine telecronaca lo indica come uomo partita Sky, lì capiamo di vivere nel non senso. Paradigma della follia che da sempre aleggia in casa Inter.

Nagatomo – voto 6 Fa il suo compitino, niente di più. Poche discese, molto controllo.

Cambiasso – voto 6,5 Buona partita del Cuchu, siamo felici Mazzarri ci abbia dato ascolto. Decisamente più concreto e rapido di Kuzmanovic nell’organizzare il gioco, offre anche un’ottima capacità di copertura ed eccellenti doti di inserimento. Quelli che “il complotto dell’asado” dovrebbero iniziare a vedere meglio le partite…

Alvarez – voto 6,5 Dopo la brutta partita con il Cagliari parte piano ma cresce in ispirazione e precisione. Suo l’assist per la migliore occasione dell’Inter in tutta la partita, il colpo di testa di Palacio. Giusto nel suo momento migliore Mazzarri lo toglie dal campo, forse perché un po’ stanco.

Guarin – voto 5,5 Sarà l’assenza di Hernanes, ma dopo il Cagliari anche ieri si è rivisto il vecchio Guarin, grande fisico e potenza ma poca testa. È una delle poche fonti di imprevedibilità dell’Inter ma deve iniziare a metterci più testa e in fretta. Potrebbe fare molto di più e molto meglio.

Palacio – voto 5,5 Non è più il Don Rodrigo di inizio stagione, il goleador elegante ed impeccabile. Mazzarri non lo toglie neanche a pagarlo, però el trenza avrebbe bisogno di rifiatare un po’. Corre tanto ma a vuoto.

Icardi – voto 7 Uno dei migliori dell’Inter, come contro il Cagliari. Finalmente Mazzarri gli dà un’opportunità e lui ripagherebbe alla grande ci fosse un vero arbitro. Dopo 10 minuti subisce fallo da ultimo uomo di Benatia in area davanti alla porta, poi verso fine primo tempo prende un pugno in faccia dal tranquillo De Rossi, sempre in area: sarebbe altro rigore e altra espulsione. Ci pensa l’arbitro a far sì che Icardi non porti l’Inter a fine primo tempo in 11 contro 9 e sopra 2-0, ma Maurito ha fatto una grande gara: non fa mai scene, lotta e corre come un guerriero, Inspiegabile la sostituzione di Mazzarri, visto che è lui a tenere su la squadra.

Hernanes- voto 5,5 Entra ma non incide, sente l’atmosfera derby e vuole strafare, con due tiri non pericolosi. Speriamo di recuperarlo dall’inizio il prima possibile, abbiamo bisogno di lui.

Zanetti – voto 6,5 Entra a pochi minuti dalla fine e dimostra in 100 secondi quanto sia un altro mondo rispetto a Jonathan: nel breve tempo in campo continua ad affondare sulla fascia, riportando l’Inter in avanti nel tempo di recupero. Inspiegabile il suo non utilizzo, il Capitano porta sempre qualcosa in più alla squadra in carisma e mentalità.

Botta – voto 5,5 Buttato dentro un po’ a casaccio da Mazzarri al posto di Icardi, non trova la sua posizione e non incide. Più colpa dell’allenatore livornese che sua: non poteva essere il suo match, vista la fisicità e il diluvio.

 

Bergonzi voto 4 Vai a spiegare ai giornalisti e commentatori che un rigore con espulsione a inizio partita è radicalmente diverso dallo stesso al 75. I conti non tornano, cari opinionisti, altro che 2-2. Se in quattro non riescono a vedere pugni come quello di De Rossi, c’è poco da aggiungere.

Immagine|Inter.it

CONDIVIDI

Scatto in profondità, controllo e, prima del tiro, un impercettibile passo di danza che manda in tilt gli avversari e libera la porta. Tango Hesitation lo chiamano, un movimento sublime un cui tutto – il ritmo, la passione e anche un pallone – rimane sospeso per una frazione senza tempo. Arte e struggimento: il piede e il volto di Diego Milito.
1 Commenti
  1. Carlo

    Il nodo e sempre mazzarri....e un allenatore da oratorio fa giocare tutti xché tutti devono giocare poi i cambi nel secondo tempo..........assolutamente allenatore da squadre da metà classifica prima non perdere. Jonathan alvarez.......non dovrebbe più inserirli sono poca cosa. Deve valorizzare botta hernanes icardi kovacic magari con l inserimento di cambiasso e il capitano al posto di jonathan. Il presidente prima o poi si renderà conto della assoluta mancanza di personalità della squadra.......

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU