The Cake is a Lie: Portal e i casual games4 min read

7 Luglio 2014 Giochi -

The Cake is a Lie: Portal e i casual games4 min read

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[divider scroll_text=”Casuale non troppo”]
Negli ultimi articoli abbiamo posto l’accento su quei generi in cui i flash games hanno ottenuto tanto successo da far sentire la propria voce anche nei piani alti; spesso avviene esattamente il contrario. Ma c’è un gioco in particolare che ne ha ispirati più di qualunque altro.

Correva l’anno 2008, e VALVe aveva appena rilasciato la sua Orange Box. Insieme a due killer games inediti come Half Life 2: episode 2 e Team Fortress 2, il pacchetto comprendeva anche un titolo minore, un puzzle game in prima persona costruito intorno a una sola meccanica incredibilmente originale.

Il suo nome era Portal.

Il gioco ebbe un successo inimmaginabile, e ancora oggi è tra i titoli più rivoluzionari di sempre (nonché il preferito assoluto di chi scrive). Neanche un mese dopo, vedeva la luce una sua versione in flash.

Portal the Flash Version, the cake is not a lie

Portal e i casual games, the cake is not a lie
Now you are thinking with portals

Sviluppato da We Create Stuff con la collaborazione degli onnipresenti Newgrounds e Armor Games, Portal The Flash Version (Portal:TFV) è il risultato del lavoro di due fan che non riuscivano ad aspettare la data di uscita ufficiale e si sono creati il loro personale Portal.

Lavorando solo con quello che veniva mostrato nei trailer, hanno creato una riproduzione fedelissima dell’originale, tanto che in molti si sono chiesti se non fosse un tie-in ufficiale.

Come in Portal, saremo armati del nostro amato Aperture Science Handheld Portal Device, che ci consentirà di sparare due diversi portali collegando a nostro piacere due punti nello spazio. Qualsiasi oggetto entrante nel primo portale uscirà dal secondo e viceversa, conservando velocità e momento. La quantità di puzzle possibili e la soddisfazione di superarli sono immense.

È da notare che, poiché Portal:TFV è stato sviluppato prima della pubblicazione di Portal, esso contiene alcuni elementi visibili nel trailer ma rimossi nel gioco finito.

Shift: una nuova prospettiva

Portal e i casual games, the cake is not a lie
Sono un po’ confuso

Passano pochi mesi e nel 2008 ancora Armor Games rilancia con Shift. Come Portal:TFV era ispirato alle meccaniche della sua controparte, Shift richiama invece alla sua storia, o meglio al suo tema.

Nei panni del “soggetto 32763” ci faremo strada attraverso un mucchio di livelli bicromatici, sotto l’occhio vigile di una voce narrante che non sembra in grado di tenere conto del tempo che passa, anche se afferma il contrario…

Saltando da una piattaforma all’altra, premendo MAIUSC (in inglese Shift, appunto) potremo capovolgere il livello e muoverci all’interno della zona nera per raggiungere la porta verso la prossima stanza. Il gioco nella sua interezza è un brillante esperimento sul concetto di spazio negativo.

Mantenere l’orientamento può risultare un po’ complicato, ma i livelli sono costruiti in maniera tale che potremo sempre indovinare la strada giusta intuitivamente.

E se ci perdiamo, almeno la musica è gradevole.

L’enorme successo di Shift fece sì che ne venissero prodotti diversi sequel, che ne espandono la storia e le meccaniche. Ancora una volta vi consiglio il secondo capitolo, che è a tutti gli effetti versione completa e rifinita del primo.

Exit Path: corri, soggetto DDGMYJPG! Corri!

Portal e i casual games, the cake is not a lie
Questo è molto più pericoloso di quanto non sembri

“Ma non è giusto!”, vi sento già esclamare, “anche noi vogliamo essere maltrattati da una entità onnipresente con vuote promesse di libertà, ma i Puzzle non ci piacciono!”.

Non disperate, perché il buon John Cooney (vi ricordate di lui, vero?) viene in vostro soccorso con Exit Path, adrenalinico platformer ad alta velocità.

Ancora una volta impersoneremo un’anonima cavia, questa volta non da laboratorio ma da intrattenimento, futuristico gladiatore in una corsa disperata verso la libertà. Davanti a una moltitudine di spettatori, ci faremo strada attraverso vari livelli pieni di trappole mortali. Nella speranza (SPOILER: presto disillusa) di essere liberati una volta completato il percorso.

Come tutti i giochi di jmtb02, Exit Path fa della semplicità il suo punto di forza. Niente intermezzi, pause o altre distrazioni, solo puro flow e velocità. Il tutto condito da uno stimolante sottofondo di musica elettronica.

All’epoca del lancio c’era anche un’interessante modalità multiplayer, che ora sembra essere comprensibilmente deserta. Se vi piace, provate anche il secondo episodio e il loro successore spirituale.

Se tutti questi giochi hanno stuzzicato la vostra sindrome di Stoccolma e volete altre esperienze simili, vi consiglio My First Quantum Translocator (il gioco che salvò Cellar Door Studio dal fallimento) e Test Subject: Blue, coloratissimo come tutti i giochi di Nitrome.

O praticamente qualsiasi gioco del 2008.

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Matematico, scrittore e cantante dilettante, ha lavorato come Quality Assurance tester per Crytek Budapest e coltiva l'aspirazione di assurgere all'agognato titolo di Game Designer. Parla di tutto, con tutti, il difficile è farlo stare zitto.
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