Palermo: Santa Lucia, le arancine e il primo posto in solitaria2 min read

17 Dicembre 2013 Uncategorized -

Palermo: Santa Lucia, le arancine e il primo posto in solitaria2 min read

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lunedì del tifoso palermo

Il 13 Dicembre, giorno di Santa Lucia, il Palermitano sa che non dovrà ingerire farinacei pena la perdita della vista. Da bravo palermitano sa anche trasformare un giorno di penitenza in una festa della gastronomia, Santa Lucia è infatti il giorno dedicato al gateau (il gattò), alla cuccìa  (dal greco ta koukkía, i grani il dolce di grano bollito e ricotta tipico della festività) e, ovviamente, a sua maestà l’arancina (rigorosamente con la a, plurale –e, narra infatti la leggenda che ogni qual volta un continentale pronunci la parola “arancino” un rosticciere palermitano muoia) nelle sue varianti classiche accarne e abburro e, per l’occasione, al pollo, agli spinaci, al salmone, alla nutella e in ogni altra variante partorita dalla fervida fantasia dei cuochi palermitani.

Chi di noi ha rispettato il diktat parareligioso è riuscito quindi a godere, quando ancora non si era posato del tutto l’odore di fritto che aveva avvolto come un manto la città e con il sapore di maalox che ancora albergava nelle nostre bocche ustionate dal riso bollente, della vittoria per tre a uno sul Cittadella e, soprattutto, del primo posto in solitaria raggiunto grazie allo stop subito dall’Empoli in casa.

Tre i gol segnati, come il numero minimo di arancine da consumarsi secondo la tradizione, non può essere un caso. Come non può essere un caso che una settimana dopo aver scritto la nostra letterina a Babbo Natale già arrivino i primi regali.

La conferma del gruppo “storico”, prima di tutto, con Barreto e Munoz che hanno costruito, voluto e firmato questa vittoria, con due assist (Barreto) e due gol (Munoz) fondamentali, e con Hernandez che ha ci ha messo il cappello. Ma anche l’innesto di nuovi talenti, come quel Granndi N’Goyi che, sfortunato all’anagrafe, ha comunque dimostrato di avere, pur nella carenza di piedi sopraffini, le doti giuste per stare lì nel mezzo.

L’ultimo regalo è infine l’impressione che la squadra, nel suo complesso, e al netto della cappellata di Adelkovic, cominci ad assumere, soprattutto in casa, quella sicurezza nei propri mezzi e nelle proprie possibilità che le era mancata all’inizio della stagione e negli ultimi anni. Se mister De Canio continua a regalarci soddisfazioni come quella dell’anticipo di sabato contro il Verona questa potrebbe proprio essere l’annata perfetta.

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A Palermo sin dal '600, sono un clan familiare sparso in giro per lo Stivale. Si riuniscono periodicamente presso il desco della nonna Ninetta. Il maggiore è emigrato a Milano per laurearsi in Comunicazione. Tra le sue passioni il teatro e i babbaluci al picchiopacchio della nonna. Ha fondato Plan Be. L'altro cugino quest'anno ha fatto il blogger, il copy, il cameriere, l'indoratore, il dottorando, il carpentiere, il bibliotecario. L'anno prossimo vorrebbe fare l'astronauta, il cardiochirurgo, l'apicultore e il ballerino.
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