Niger: CBM a favore delle persone con disabilità3 min read
Reading Time: 3 minutesIn Niger l’emergenza umanitaria è, da diversi anni, costante. Questo a causa di una situazione politica che si caratterizza per essere estremamente instabile. Un dato che non lascia dubbi su quanto sia tutt’altro che semplice vivere la quotidianità è l’Indice di Sviluppo Umano, ovvero la classifica dei diversi Paesi in base allo sviluppo stilata dall’Undp, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. Il Niger si trova all’ultimo posto e questo significa che ci sono condizioni lavorative e di salute difficili, così come lo sono quelle legate all’accesso all’istruzione. Lo confermano i tassi di alfabetizzazione, che vedono percentuali estremamente basse. CBM è un’organizzazione umanitaria che lavora al fianco delle persone con disabilità nei paesi del Sud del mondo. In questo articolo parleremo del suo progetto in Niger.
La storia di CBM
CBM è l’acronimo di Christian Blind Mission e viene fondata nel 1908 con l’intento di contribuire a creare condizioni migliori di vita per le persone con disabilità che vivono in Africa, Asia e America Latina.
Nel 2001 a Milano viene fondata CBM Italia Onlus, che riprende i valori dell’organizzazione umanitaria internazionale, nello specifico: inclusione, apertura globale per cui ogni persona rappresenta un elemento di ricchezza; lavoro di squadra, elemento che si traduce con diverse partnership; trasparenza e accountability. Nel 2020 sono stati realizzati 38 progetti in 14 Paesi, raggiungendo oltre un milione di beneficiari.
L’impegno di CBM in Niger
Il progetto Intervento di miglioramento dell’accesso alle strutture educative nella regione di Diffa di CBM Italia è realizzato con il cofinanziamento dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), coordinato dal CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli), capofila del progetto, e in partnership con l’ONG locale Tchida. L’obiettivo è favorire l’accesso e l’inclusione di bambini e adolescenti nel sistema educativo della regione di Diffa, una delle più povere del Paese, e in particolare nel comune di Chetimari, per i quali il tasso di abbandono scolastico è più alto di quelli della stessa età.
Nell’ambito del progetto, CBM ha pianificato i seguenti interventi:
● Formazione di insegnanti su metodologie pedagogiche inclusive.
● Adattamento strutturale e fornitura di ausili delle scuole. Saranno rimosse quelle barriere e ostacoli strutturali che impediscono ai bambini con disabilità di partecipare e accedere alle strutture e muoversi liberamente all’interno delle stesse.
● Sensibilizzazione delle comunità sui temi dell’educazione inclusiva.
● Formazione di 40 membri delle autorità comunali sull’educazione inclusiva, in modo da favorire l’inserimento dei moduli di Educazione Inclusiva nei piani strategici annuali.
● Formazione di attori umanitari in disability mainstreaming nei contesti di emergenza ed Educazione Inclusiva. L’intento è quello di rendere più facile il confronto e la discussione sui temi dell’inclusione dei bambini nei percorsi scolastici ordinari. Sono previste formazioni specifiche per due organizzazioni umanitarie per quanto riguarda la normativa nazionale e internazionale dei diritti delle persone con disabilità, come comunicare la disabilità, l’advocacy, ecc.
L’obiettivo di CBM Italia attraverso questo progetto è quello di favorire, in Niger, i servizi di educazione inclusiva e, allo stesso tempo, l’inclusione sociale dei bambini con disabilità nel comune di Chetimari, coinvolgendo le comunità locali e le organizzazioni umanitarie presenti sul territorio.
Questo anche grazie a strutture educative rese più idonee e accessibili a tutti i bambini, compresi quelli con disabilità. Nell’ottica della lotta all’abbandono scolastico, uno dei fattori alla base del raggiungimento di condizioni di vita migliori.