Per la prima volta nella storia una Conference si è presentata all’All-Star Break con 3 squadre sopra quota 40 vittorie. Una, Golden State, ha il miglior record di sempre dopo 52 partite e oltre al 72-10 dei Bulls 1995/96 può puntare al 141-23 dei Bulls 1995/97. L’altra, San Antonio, ha il Net Rating migliore di sempre. E poi c’è la terza… che nelle partite giocate contro le altre squadre della Conference ha record di 27-5, una sola delle quali arrivata in casa… e in una partita in cui Kevin Durant non ha giocato (e che è ormai famosa per questo).
Probabilmente manca una sfumatura, perché di fronte ci sono i Maledetti Mostri. O forse, dopo infinite stagioni da favoriti o co-favoriti, la volta buona sarà questa, in una stagione che sulla carta rischiava di portarli all’implosione (incognite sulla salute di Durant, free agency dello stesso KD alle porte, allenatore nuovo e rookie, Mostri altrove, etc.) e che invece li vede sempre lì, al loro posto intorno a quota 60 vittorie e con il secondo miglior attacco della lega. Nel dubbio John Stockton e Karl Malone hanno uno strano ghigno malefico sul volto, però.
Nella vita reale faccio cose e vedo gente, basta che ci sia lo sport di mezzo. In quella virtuale non dormo per star dietro al basket NBA.
Ogni domenica sera mi chiudo in ripostiglio con cuffie e pc, lo chiamano podcasting, a me continua a sembrare un grave disturbo di personalità.