Napoli-Torino 2-1, senza i gol di Higuain (e con David Lopez)3 min read

7 Gennaio 2016 Uncategorized -

Napoli-Torino 2-1, senza i gol di Higuain (e con David Lopez)3 min read

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Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi. Tancredi Falconeri lo dice ne Il Gattopardo, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Ammettiamo serenamente che cambiare i due undicesimi di una formazione non significa che tutto cambi; ammettete serenamente che se si tratta dell’undici azzurro un po’ sì, invece: Sarri testa David Lopez-Valdifiori per Allan e Jorginho (squalificato), ma solo per non essere da meno con i test nucleari della Corea del Nord.

Ora, se avete ancora la bocca spalancata vi capiamo. David Lopez e Valdifiori vengono prima della vittoria per 2-1 sul Toro, del clamoroso ottavo gol di Insigne, del 78esimo di Hamsik in serie A, tutti in azzurro, e del disappunto di Boban sui nostri che festeggiano sotto la curva (Zvonimir, facciamo doppio lavoro: festeggiamo anche per le vittorie rossonere). Nel 2015 ci eravamo lasciati secondi con la Viola, a un punto dall’Inter. Rimane tutto com’era. Un momento: Sarri non era espulso. D’altra parte, Quagliarella giocava già nel Toro e aveva già messo da parte i discorsi sugli step avanti. Confermiamo, tutto rimane com’era.

I nostri timori riguardavano i 21 giorni di pausa, il Capodanno degli azzurri e un centrocampista che dietro la maglia oltre al 19 riporta le parole David e Lopez insieme (scherziamo). Ma almeno nel primo tempo i ragazzi sono stati brillanti, con Insigne possente (gol-assist-traversa), Hamsik in rete e un gioco francamente arioso e bello. Passino pure il momentaneo pari di Quagliarella su rigore e le sue mani giunte verso la curva (ha! ha! ha!). Dopo, però, la musica è cambiata, anche perché il Toro è rimasto vivo fino alla fine. Dice: nella ripresa la squadra ha controllato. Noi diciamo che fin quando seguiremo questa squadra certi vizi non ce li toglieremo mai (il fumo, le unghie, il ginocchio che fa su e giù, scegliete il vostro, aggiungetene altri). Sarri ha ragione a dire che gli sarebbe piaciuta più rabbia per chiuderla, perché ci voleva. Anche Reina ha ragione: ora viene la parte divertente della stagione. A proposito, ma questa cosa qua?

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“Prova lui! Non va” cit.

Insomma c’è da rallegrarsi. Nonostante un po’ di cose – l’inusuale coppia di mediani; Glik stalker su Higuain; il calo nell’ultimo terzo di gara; l’Inter, che se giocasse a basket vincerebbe comunque 1 a 0 – abbiamo centrato la settima vittoria al San Paolo, e questo anche senza le reti di Gonzalo. Se quest’ultima cosa vi sembra poco, beh sappiate che non lo è: in 11 successi la firma di Higuain manca solo con i Rossoneri, a Milano (0-4).

Dopo 18 gare, a un turno dalla fine del girone d’andata, abbiamo 38 punti (media 2.11 a partita), il terzo miglior attacco (33), la seconda miglior difesa (14) e in casa restiamo imbattuti, cosa che riesce solo al magic Sassuolo. Certo, in trasferta siamo un po’ meno efficienti: la media gol a partita (1.67) è inferiore a quella di Fuorigrotta (2.00) e fa coppia con una difesa leggermente più vulnerabile (0.89) rispetto a quella in casa (0.67). Prima di concordare con voi che di queste cose non ce ne frega niente, che è gennaio, siamo secondi, e caschi anche il mondo tanto domenica saremo tutti a sbronzarci a Frosinone dalle 11, ci  rivediamo un momento una cosa, questa.

https://www.youtube.com/watch?v=3fSPCpncepg

A proposito di uomini chiave: col Toro, Hamsik ha collezionato la presenza numero 300 in Serie, delle quali 299 con gli azzurri. L’unica gara nella massima categoria con la maglia di un’altra squadra è il suo esordio, il 20 marzo 2005, 25 minuti con il Brescia a Verona, sponda Chievo. Se non vi basta, sappiate che se domenica dovesse segnare supererebbe le reti di Cavani con il Napoli, ovvero 78. Capitano mio capitano.

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Napoli, luglio '87. Due mesi prima gli Azzurri vincono lo scudetto, lui arriva in ritardo. Una laurea in Storia contemporanea, ma scopre che la Storia non si ripete. Poi redazioni, blog, libri, ciclismo, molti aerei, il tifo, la senape, la vecchia Albione, un viaggio di 10mila km in camper in capo al mondo. Per dimenticare quel ritardo sta provando di tutto.
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