Napoli-Sassuolo e l’insostenibile leggerezza di essere primi4 min read

18 Gennaio 2016 Uncategorized -

Napoli-Sassuolo e l’insostenibile leggerezza di essere primi4 min read

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@introsport24.it

Dopo il 3-1 di Napoli-Sassuolo e alla seconda giornata di fila in testa al campionato – prima volta in questa stagione – Sarri fa molto bene a dire due volte la parola cazzo quando certi giornalisti legano, a gennaio, la squadra alla prossima Champions. Ok, è vero: Cristo s’è fermato ad Eboli, e se fosse passato qui, con questo Napoli, forse si sarebbe fermato a Fuorigrotta. Ma prima che dica cose da calciatori – Guardiamo partita dopo partita o Sì, oggi dodici gol ma la vittoria è del gruppo – ammetto che l’idea di un passo falso si sta traducendo in un eccitante cocktail di emozione, tensione, sogno, paura e Borghetti-a-solo-un-euro. È come il tuo ciclista primo, in discesa, che ad ogni curva fai Oh! Ah! Eh!. Oppure, per capirci, la stessa cosa di quando andate con donne mozzafiato (e quelli di voi che invece di andare a Frosinone a fare cori su Zappino al Man United vanno con donne mozzafiato sanno di cosa parliamo).

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“Give me a shout, Van Gaal” | @laprovinciaquotidiano.it

È tutto così delicato, ragazzi. Tutto così puro, così prima volta. Primi, con 44 punti, a più due sulla seconda chiunque essa sia – ho già usato il femminile, può bastare no? Higuain sorride sempre. Beato lui. Certo, anche noi sorridiamo; ma anche se dopo ogni finale il campionato ha una gara in meno – ne mancano 18 -, sembra diventare più dura pensare in blocco al resto della stagione. Viene mal di testa. È avvicinarsi a qualcosa di definitivo come un match-point o un tuffo a mare dagli scogli alla Gaiola (è chiaro che per la maggior parte di voi un tuffo a mare non abbia quasi nulla di definitivo, ma per chi scrive sì, un sacco, quindi passatemi il disagio acquatico e il suo peso escatologico). Comunque non pensiamoci. Piuttosto: le immagini raccontano che noi dalla curva e i ragazzi dal campo abbiamo fatto tesoro del parere di Boban.

Il Sassuolo merita, diciamolo. Voglio dire: da avversario va riconosciuto il lavoro del buon Di Francesco, che la partita ai suoi l’ha fatta giocare (possesso palla 34%, ma 9 occasioni gol) offrendo uno spettacolo godibile. Da parte nostra, i 20 tiri in porta confermano una produzione offensiva notevole, col Pipita che ne fa 20 in 20 gare e Callejon che finalmente – bravo! – si sblocca anche in campionato. A me è piaciuto molto anche Hamsik, a voi? Insigne a tratti mi ha dato un po’ il nervoso, ma questo è un discorso che non affronterò due giorni dopo il match perché siamo primi, fuori c’è il sole, ed è un gennaio finalmente freddo e fantastico, quindi olé-olé-olé e basta.

Bene; se grazie a una certa sequenza di cretinate sono riuscito a rimandare fin qui la mia perversione per i numeri, sappiate che il tempo è bellamente scaduto. Mumble mumble: primo attacco (41), terza miglior difesa (16) e solo due partite perse (nessuno così). Dopo la Fiorentina siamo la squadra che fa più possesso palla (62.1%), nonché quella che tira di più in porta (17.4, seconda la Juve a 16), con Higuain che produce il più alto numero di shots per game della Serie A (5.3, e il secondo è Insigne con 4.1). Quando attacchiamo lo facciamo soprattutto sulla sinistra (39%), meno a destra (32%) e ancor meno al centro (29%), e siamo la squadra che resta meno nella propria metà campo (21% dei minuti giocati finora). Infine, il numero dei cartellini gialli beccati (38) ci dice che siamo i più buoni d’Italia. Scusate, temo di aver perso il controllo del caricamento foto e adesso potrebbe apparire chiunque e qualsiasi cosa.

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“Cia’ guagliù!” cit. | @napoli10.com

Domenica siamo a Marassi, con la Samp 14esima e 23 punti in 20 gare. In casa tutta la squadra tira in porta meno del singolo Higuain in generale (4.2), attacca principalmente per vie centrali e mostra particolari difficoltà a contrastare gli esterni. Ma se in trasferta i blucerchiati offrono il 17esimo calcio della Serie A, in casa hanno il nono miglior rendimento, con 17 punti, 19 reti fatte (noi 21) e 13 subite (noi 7). Insomma, questi fuori hanno fatto 6 dei 23 punti in classifica: buone premesse per un’altra partita dove se avevate pensato di togliervi il vizio del fumo forse sarebbe meglio rimandare alla prossima. O alla prossima ancora. Quella dopo. No, dopo ancora. Come? Domani giochiamo con l’Inter in Coppa Italia? Magnifico. Sappiate che fumare uccide, ve lo direbbe anche mister Sarri.

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Napoli, luglio '87. Due mesi prima gli Azzurri vincono lo scudetto, lui arriva in ritardo. Una laurea in Storia contemporanea, ma scopre che la Storia non si ripete. Poi redazioni, blog, libri, ciclismo, molti aerei, il tifo, la senape, la vecchia Albione, un viaggio di 10mila km in camper in capo al mondo. Per dimenticare quel ritardo sta provando di tutto.
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