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I migliori giochi per PS3

migliori giochi ps3
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Little Big Planet

Con PlayStation 4 ormai entrata nel suo terzo anno di vita, quello in cui fioccheranno i giochi davvero interessanti, è il momento perfetto per comprare una PS3.

No, non siamo impazziti: con ancora qualche titolo di forte richiamo in uscita (citofonare Persona 5) la libreria della console Sony della scorsa generazione è pressoché completa e non solo è possibile portarsi a casa i titoli migliori che ha da offrire per poche decine di euro ma, in caso non l’aveste mai acquistata (magari preferendo Microsoft la scorsa generazione) anche la console stessa, una macchina che non ha avuto dei natali troppo felici ma ha saputo recuperato alla grande la concorrenza nelle fasi più mature del suo ciclo di vita.

I 14 migliori giochi per PS3

1. Valkyria Chronicles (SEGA)

Passato un po’ in sordina perché pubblicato nei primi, turbolenti mesi di vita di PS3, quando Sony era convinta che gli acquirenti avrebbero speso senza battere ciglio la quasi totalità dello stipendio mensile per avere il privilegio di portarsi a casa la loro console, Valkyria Chronicles è un atipico strategico a turni che propone un approccio al genere diverso e innovativo mescolando le meccaniche degli strategici a turni con quelli degli sparatutto in prima persona e degli stealth, e di conseguenza ha più elementi in comune con XCOM che con Final Fantasy Tactics e altre produzioni giapponesi.

Il cast di personaggi memorabili, una storia ben orchestrata e l’evocativo stile grafico a matita ed acquerello, grazie al quale il titolo è ancora oggi godibilissimo mentre tanti suoi contemporanei appieno datati, sono la ciliegina sulla torta di un’esperienza emozionante. Un remaster per PS4 è in arrivo quest’anno, ma con la vostra fidata copia per PS3 non ne avrete bisogno.

AlternativeXCOM: Enemy Unknown, Disgaea 3: Absence of Justice

2. Okami HD (Capcom)

Tecnicamente un titolo della generazione immediatamente antecedente, Okami esprime a pieno il suo potenziale nella riedizione in alta definizione realizzata per PS3.

Il prominente impianto artistico del gioco, che trae ispirazione dall’arte tradizionale giapponese, è estremante godibile nella nuova veste, e le meccaniche del gioco, già ben limate nella versione originale per PS2 (Ndr: non sono grande fan del porting per Wii, che consiglierei come ultima soluzione a chi volesse provare il gioco), traggono ulteriore giovamento dall’aumentata fluidità. Il miglior gioco sulla falsariga di Zelda a non avere il nome della principessa nel titolo.

Alternative – comprare una console Nintendo. Una riedizione di Twilight Princess, che da Okami prende molta ispirazione, in un gioco di rimandi degno di Inception, sarà pubblicata su WiiU il 4 marzo 2016

3. Bayonetta (Platinum Games per Sega)

Benché delle tre versioni ad oggi pubblicate quella per PS3 sia nettamente la meno performante dal punto di vista tecnico, grazie ad un porting abbastanza maldestro eseguito da Sega, il primo e più iconico titolo di Platinum Games è comunque una spanna sopra a tutti gli altri action pubblicati per la console.

La precisione ed immediatezza del sistema di combattimento rendono tenere il joypad in mano una vera gioia e la personalità campy e sopra le righe della strega, mai colpevole di prendersi troppo sul serio, è una piacevole ventata di aria fresca per il genere.

Se i giochi d’azione fossero biciclette, Bayonetta sarebbe un moto da cross viola e glitterata: si può storcere il naso per la finitura scelta, ma è innegabile che gli altri non possano neanche provare a starle dietro.

AlternativeGod of War 3, Batman Arkham Asylum, Vanquish, DMC: Devil May Cry

4. Ico & Shadow of the Colossus Collection (Sony)

Questa coppia di titoli di Fumito Ueda ha lasciato un segno importante nella storia dello sviluppo dei videogiochi e l’edizione ripulita per PS3 permette di apprezzarne maggiormente il comparto artistico ed evocativo, sicuramente una componente preminente dell’esperienza.

Sebbene i controlli non si dimostrino sempre precisi ed alcuni aspetti del gameplay, specialmente per quanto riguarda Ico, non siano invecchiati benissimo, l’atmosfera evocativa e poetica che trasuda da ogni poligono, semplicemente, incanta.

Perché i videogiochi sono anche questo, incantesimi.

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5. Wipeout Fury HD (Sony)

L’incarnazione definitiva del racing game futuristico di Liverpool Studios è molto più di una meraviglia tecnologica creata ad hoc per dimostrare le capacità tecniche di PlaysStation 3, e benché siano state spese molte parole sui 60 frame per secondo e la risoluzione a 1080, o sullo stile iconico ed inconfondibile della serie, non è stato fatto altrettanto per lodare la profondità e varietà della campagna per giocatore singolo, l’incredibile longevità e la difficoltà elevata ma mai ingiusta o frustrante.
Un vero capolavoro nonché una delle più pregnanti incarnazioni del brand PlayStation.

Alternative: Gran Turismo 6

6. Ninokuni (Level 5)

La scorsa generazione è stata difficile per le software house giapponesi, che hanno evidentemente faticato ad adattarsi allo sviluppo dei giochi in alta definizione e contemporaneamente hanno visto le risorse economiche per la realizzazione dei titoli per console casalinghe diminuire, con una forte virata del mercato nazionale verso l’intrattenimento portatile e i cellulari. Per questo motivo il genere simbolo dell’industria, i JRPG, non ha ancora, ad oggi, trovato il suo capolavoro dell’era HD.

Ninokuni ci va vicino, offrendo al giocatore un vasto mondo esplorabile, una colonna sonora evocativa e soprattutto delle location memorabili, benedette dal tocco magico dello Studio Ghibli. Il sistema di combattimento, basato sulla cattura e lo sviluppo di piccole creature non troppo dissimili dai Pokemon, è però lungi dall’essere perfetto e la compagine dei protagonisti, benché amabile, non ha nulla di memorabile.

Più o meno lo speculare opposto di Final Fantasy XIII, in cui un party carismatico e un ottimo sistema di combattimento si trovano innestanti in un mondo scarsamente esplorabile, con nessuna vera alternativa all’avanzare e combattere senza sosta.

Alternative: Final Fantasy XIII, Resonance of Faith, Final Fantasy X/X-2 HD Remaster

7. Journey (Thatgamecompany per Sony)

Per i ragazzi di Thatgamecompany non era un compito facile realizzare un titolo che fosse all’altezza del pluripremiato Flower, eppure con Journey sono riusciti a lasciare un segno ancora più profondo nell’immaginario dei videogiocatori.

Esperienza online che rimuove tutti i fronzoli e i mal di testa cui i MMORPG ci hanno in qualche modo abituato nel corso degli anni, Journey esiste in uno spazio quantistico tra il quadro vivente, l’esperienza intimista e l’esperimento sulla comunicazione silenziosa.

Alternative: Flower, Flow, Braid

8. Red Dead Redemption (Rockstar)

Red Dead Redemption è un sandbox game sfaccettato, frutto dell’esperienza acquisita da Rockstar negli anni con lo sviluppo della saga di GTA. Ricco e vario nella sua offerta, mescola l’atmosfera degli spaghetti western con la vena graffiante che è un po’ il marchio di fabbrica dei ragazzi di San Diego.

Non si tratta di un titolo rivoluzionario e “Grand Theft Auto nel West” si rivela una definizione più calzante di quanto non avremmo voluto ma, forse complice la vastità dell’orizzonte dei paesaggi di frontiera, Red Dead Redemption è ad oggi la più ispirata realizzazione di Rockstar.

Alternative: Grand Theft Auto V, Assassin’s Creed Black Flag

9. The Last of Us (Naughty Dog per Sony)

Come avevamo già scritto in occasione dei nostri consigli per gli acquisti su PS4, The Last of Us è probabilmente la fatica più riuscita del popolare team di sviluppo Naughty Dog.

In essenza, si tratta semplicemente di uno shoot & cover con qualche elemento stealth e survival: niente di rivoluzionario in termini di gameplay, ma l’impatto cinematografico ed emotivo realizza appieno le intuizioni che gli sviluppatori avevano avuto con la saga di Uncharted, portando il tutto ad un altro livello.

Alternative: Uncharted 2, Tomb Raider

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10. Little Big Planet (Media Molecule per Sony)

Quasi sette anni prima di Super Mario Maker, su PS3 si giocavano, creavano e condividevano livelli a piattaforme in due dimensioni.

L’estetica da scrapbook del titolo di Media Molecule ha un appeal pressoché universale e invoglierà più di un giocatore a prendere il joypad in mano e personalizzare il proprio Sackboy, più controversa è l’impietosa (ma mai ingiusta) fisica dei pupazzi che regola tutta l’esperienza di gioco, decisamente non per tutti. Un vero classico e uno di quei titoli che sarà ricordato come pionieristico nel suo genere.

Alternative: Rayman Legends, Puppeteer, Ratchet & Clank Future: a crack in time

11. Ultra Street Fighter 4 (Capcom)

Il quarto capitolo del beat’em up a incontri più celebre della storia ha il merito di aver rivitalizzato praticamente da solo l’intero genere dopo anni in cui era passato un po’ in secondo piano, portando con questa rinascita tutta una nuova attenzione alla scena competitiva professionistica e agli e-sports.

Chiunque abbia lanciato almeno un hadoken in vita sua si sentirà a casa, e chi non l’avesse mai fatto troverà ad accogliere un gameplay immediato che nasconde però un oceano di profondità qualora si voglia gareggiare ai massimi livelli.

Alternative Virtua Fighter 5 Final Showdown, Persona 4 Arena Ultimax Supplex Hold, Dead or Alive 5: Last Round, BlazBlue: Continuum Shift, Ultimate Marvel vs Capcom 3

12. Mass Effect 2 (Bioware per Electronic Arts)

Una delle migliori produzioni nell’ottimo catalogo di Bioware, questo rpg sci-fi è uno di quei classici riusciti ad arrivare oltre il proprio pubblico di destinazione: amanti dei FPS, dei giochi d’azione in terza persona, entusiasti dei JRPG, fanatici dei giochi d’avventura… C’è qualcosa per tutti in Mass Effect 2.

Punto di forza dell’esperienza, come nei migliori titoli della casa canadese, è il cast dei personaggi: passare del tempo a chiacchierare con delle persone virtuali non era mai stato così piacevole.

Alternative Skyrim, Dragon Age: Origins

13. Dark Souls (From Software)

Sì, come probabilmente avrete già letto un milione di volte, Dark Souls è un gioco estremamente difficile. Ma è molto più di questo: è un’esperienza calibrata al millimetro che premia memorizzazione, ottimizzazione delle risorse e pulizia di esecuzione, rimanendo sempre in equilibrio tra gratificazione del giocatore e spietata punizione degli errori. Ha più in comune con alcuni classici a 8-bit che con i moderni videogiochi.

È uno dei giochi più influenti degli ultimi anni, tanto che vi sarà capitato almeno una volta di sentire descrivere altri giochi come: “È tipo Dark Souls, ma…”.

Alternative Demon’s Souls, Dark Souls 2

14. Catherine (Atlus)

Il puzzle game del team Persona è un titolo che dialoga con il pubblico adulto a cui è rivolto: se la gradevole meccanica di gioco arcade che tiene insieme il tutto è apprezzabile da più o meno chiunque, la trama, i personaggi e gli spunti di riflessione morale costruitici intorno lo sono in particolare modo per i giocatori un po’ più avanti negli anni, trattando di impegno coniugale, paternità e libertà personale all’interno delle relazioni. Con stile da vendere, Catherine è un gioco diverso da tutti gli altri che abbiate giocato.

Alternative: Limbo, The Binding of Isaac

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