LiveNius#1 – Fragilità3 min read

10 Aprile 2020 Uncategorized -

LiveNius#1 – Fragilità3 min read

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La prima puntata di LiveNius è andata live giovedì 9 aprile alle 18. La potete rivedere qui:

Il tema della puntata era la fragilità, una condizione che tutti stiamo sperimentando durante questa pandemia da Covid-19, a livello intimo, sociale, economico.

Una condizione che riguarda in modo ancora più accentuato alcune persone, famiglie, gruppi che già si trovavano in una situazione di vulnerabilità eccezionale: persone in povertà estrema, donne vittime di violenza, persone senza dimora, minori, anziani, persone con problematiche di dipendenze.

Come stanno vivendo queste persone la situazione di pandemia e isolamento? Come si stanno organizzando i servizi pubblici e privati per garantire assistenza? Che impatto avrà il perdurare della situazione sulle vite più fragili? Ne abbiamo discusso con:

Gianmario Gazzi, presidente dell’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali;
Caterina Cortese, sociologa referente dell’Ufficio Formazione, Ricerca e Innovazione di FIOpsd – Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora;
Elisa Maurizi, operatrice d’accoglienza del Centro Anti Violenza La Nara;
Stefano Trovato, presidente dell’impresa sociale Polo9 e consigliere nazionale CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza.

Sintesi dei principali punti emersi dalla discussione

Disuguaglianze: la quarantena non è democratica e l’emergenza enfatizza disuguaglianze già presenti, tra chi è dentro un sistema di tutela sociale e chi ne è fuori, questo vale per tutte le categorie di persone fragili. Chi ha accesso ai servizi e a un capitale sociale è supportato anche nel gestire questa emergenza. Chi già prima non aveva accesso ha visto precipitare la situazione: privo di agganci con i servizi di supporto, è ancora più marginalizzato. È necessario quindi investire su un welfare più inclusivo, capace, emergenza o no, di offrire diritti e servizi a tutti.

Resilienza: come tutti, le persone fragili mettono in campo meccanismi di resilienza inaspettati, mostrando di adattarsi alla situazione, con anche una notevole capacità di attivare tra loro reti di solidarietà. Fragilità non significa soltanto debolezza e bisogno ma anche risorse e capacità per farvi fronte.

Donne vulnerabili: si aggrava la situazione di donne che già stavano in relazioni violente, bisognerebbe lavorare di più per rendere esecutivi i provvedimenti di allontanamento di uomini violenti per liberare le donne da una situazione devastante.

Senza dimora: i servizi si stanno organizzando grazie a un grande lavoro degli operatori. Purtroppo alcune strutture hanno dovuto chiudere o limitare i nuovi accessi, per cui è sempre più difficile per chi era fuori da dormitori o altri servizi di accoglienza potervi accedere. Emerge in tutta la sua drammaticità il tema della casa come bene assoluto e come risposta primaria da dare a chi una casa non ce l’ha.

Quale strategia per uscire dall’emergenza? Innanzitutto risposte immediate: allargamento del reddito di cittadinanza, potenziare i servizi per rispondere ai bisogni delle persone e famiglie che già dopo un mese di blocco stanno scivolando nella povertà, supportare gli enti del terzo settore che gestiscono molti servizi e che rischiano una crisi di liquidità che li farebbe chiudere. Poi agire per ridurre le disuguaglianze di accesso, e rafforzare un sistema di welfare, se non universale, quanto meno il più inclusivo possibile, garantendo diritti e servizi al maggior numero di persone possibili.

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