Lega e Pd vanno su, crollano Movimento 5 Stelle e Forza Italia3 min read

La Lega continua la sua cavalcata, mentre arrancano Forza Italia e 5 stelle; il PD in lieve ripresa, ma lontano dallo storico 40%.

I sondaggi tornato a sorridere al giovane premier Matteo Renzi: dopo settimane di costante discesa il PD guadagna lo 0,4%, assestandosi al 38,4%. Dopo l’approvazione in via definitiva del Jobs Act al Senato, adesso si apriranno i lavori per attuare la tanto contestata legge delega. Il Governo ha già pronti diversi decreti attuativi e il premier non è più disposto a tollerare altri ritardi.

A breve verrà discussa anche in Senato la legge di stabilità che, pur essendo già stata approvata dalla Camera con la fiducia, ha lasciato irrisolti alcuni nodi cruciali quali alcuni aspetti fiscali (partite Iva, regime dei minimi e Irap) e la tassazione dei rendimenti dati dai fondi pensione. Inutile dire che con questa legge di stabilità il Governo si gioca buona parte della sua credibilità e parte del programma sulle riforme strutturali dipende proprio da questa. Nel frattempo, il dibattito sulla legge elettorale sembra, per il momento, essere stato messo in secondo piano vista la priorità data alla legge di bilancio. Forse per motivi scaramantici, pare che Renzi abbia voluto rimandare ad anno nuovo ogni discussione su questo argomento, anche in attesa di conoscere gli scenari possibili dopo le tanto chiacchierate dimissioni di Napolitano.

Movimento 5 Stelle e Forza Italia, invece, non se la passano per niente bene: i primi perdono lo 0,7% e si fermano al 18,9%, mentre FI perde lo 0,3% e si assesta al 14,5%. Grillo, dopo le tanto discusse espulsioni dei suoi parlamentari, si è deciso a fare un passo indietro lasciando alla guida del Movimenti un direttivo formato da cinque militati accuratamente scelti tramite voto on-line (Fico, Ruocco, Di Maio, Di Battista e Sibilia). Il nuovo organo ha già incontrato i suoi parlamentari definendo linee nuove linee strategiche ma durante l’incontro sono stati molto attenti a non sbilanciarsi troppo su possibili nuove alleanze o l’adesione a schieramenti.

Forza Italia, dal canto suo, continua a scontare l’immobilismo e le contraddizioni interna al suo apparato dirigente: mentre Berlusconi continua a lanciare slogan ambigui come “Ora alleanza con tutti” dall’altra parte Raffaele Fitto, portavoce della corrente più dinamica del partito, rilancia la proposta di primarie per tutto il centro-destra non escludendo la partecipazione anche del leader di Arcore.

Più che favorevole a questa ultima ipotesi è Matteo Salvini, che con la sua Lega si sta avvicinando sempre di più a M5S e FI: con un +0,7% raggiunge il 10,1% delle preferenze. Il leader ex padano ora nazionalista è presente praticamente ovunque tutti i giorni a tutte le ore, con un’esposizione mediatica addirittura superiore al Presidente del Consiglio. Ci sarebbe da chiedere il perché.

Addirittura il segretario della Lega è finito mezzo nudo su oggi Oggi: la provocazione della foto in copertina non è uno bello spettacolo ma lo ha portato alla ribalta mediatica mostrandolo come uomo qualunque agli occhi dei potenziali elettori. Salvini ha imparato a sfruttare queste occasioni per portare avanti la sua personale propaganda elettorale, riuscendo ampiamente nel proprio intento.

Pur di esporre Nostre Idee pronto a tutto, o quasi. Vi aspetto domani in edicola. Sorridere allunga la vita! #Salvini pic.twitter.com/bA1Dk4DIvD

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 2 Dicembre 2014

Resta però difficilissima un’alleanza con Forza Italia a livello nazionale ma soprattutto europeo: il Partito popolare europeo ha più volte esposto il suo disappunto verso i sentimenti anti-europeisti e anti-euro della Lega e il fatto che il suo leader possa diventare il rappresentante di tutta la coalizione di centro-destra rischia di mettere a rischio la stabilità di tutto lo schieramento. La Lega Nord infatti aderisce nel Parlamento Europeo al gruppo degli euro-scettici (EFD) assieme al partito di Marine Le Pen, a cui chiaramente si sta ispirando il segretario della Lega per la sua politica nazionale.