Intervista a Vittorio Adorni: “Nibali può fare la doppietta Giro-Tour”3 min read
Reading Time: 3 minutesL’anno prossimo saranno cinquant’anni. Mezzo secolo dalla vittoria del 1965 di Vittorio Adorni al Giro d’Italia, il primo partito dall’estero. “Era San Marino, qualcuno ha da ridire ma sempre di estero si tratta. Sarebbe stato lo stesso se avessimo corso a Città del Vaticano”, ricorda il diretto interessato con il sorriso e l’energia tipica degli emiliani. Lo fa presenziando alla presentazione della ‘Grande Partenza’ della Corsa Rosa 2015, tre tappe in Liguria che caratterizzeranno l’avvio del Giro. Una cronosquadre di 18 km sulla ‘Riviera dei fiori’, da San Lorenzo al Mare a Sanremo, una tappa Albenga-Genova di 150 km per velocisti e una da Chiavari a La Spezia da 185 km, che potrebbe già fare selezione. Sull’onda lunga del successo di Vincenzo Nibali al Tour de France, il campione di San Lorenzo di Parma si lancia in una previsione importante.
Intervista a Vittorio Adorni: “Nibali può fare la doppietta Giro-Tour”
Vittorio Adorni, come giudica le prime tappe del prossimo Giro d’Italia?
“Trovo sia una buonissima idea quella di correre la prima tappa su una pista ciclabile, costruita al posto della vecchia ferrovia. E’ una cronosquadre corta, da 18 km. Una cosa nuova, potrebbero esserci dei problemi per le televisioni nel fare le riprese sotto la galleria, ma è una bella idea, soprattutto perché si passa dalle strade della Milano-Sanremo. La Classica di Primavera è un marchio che abbiamo da cent’anni”.
Quest’anno il Giro torna a partire dall’Italia, dopo l’esperienza in Irlanda. E’ favorevole o contrario a partire fuori dai nostri confini?
“Io sono sempre stato favorevole, il ciclismo si è globalizzato e partire da fuori crea interesse. La partenza del Tour de France dall’Inghilterra era piena di spettatori. Questo incentiva la gente a vedere il ciclismo. Sono passato in macchina a Londra nel giorno delle Olimpiadi, io e Merckx non avevamo mai visto tanta gente. Oggi si corre in Dubai, in Qatar. E’ qualcosa che crea entusiasmo e può esserci anche un ritorno economico. Ormai anche il Tour e la Vuelta hanno messo in conto di partire dall’estero una volta ogni due anni “.
Vincenzo Nibali ha fatto capire di voler tornare al Giro, anche se non ha detto quando. Crede possa esserci già nel 2015?
“Io non ho parlato con Nibali, forse non sa ancora bene nemmeno lui i suoi programmi, ma credo potrebbe correre da subito il Giro. Ha vinto un Tour bellissimo, ma l’anno prossimo chi è caduto, si è ritirato o non c’era, come Froome, Contador o Quintana, darà battaglia. Vincere di nuovo la Corsa Rosa potrebbe essergli utile”.
Crede che Nibali sia pronto per l’eventuale doppietta Giro-Tour?
“Ha l’età giusta per farla. Nibali ha dimostrato qualità non comuni. Ha vinto i tre grandi giri, una volta è arrivato secondo alla Vuelta e una terzo al Tour. E’ maturato lentamente, c’è chi ha vinto certe corse qualche anno prima. Gimondi ha conquistato il Giro a 23 anni, lo stesso Quintana è giovane, ma Nibali sta molto bene fisicamente e non si è speso tantissimo. Fa le corse a tappe, si cura e ha grande tranquillità mentale. Ha dimostrato di essere cosciente delle sue possibilità. Se preparerà Giro e Tour per vincerli sarà sicuramente protagonista”.
Cosa ricorda della sua vittoria al Giro del 1965?
“Non c’erano molti stranieri, è stata una vittoria molto bella. Io ho vinto tre tappe e chiuso con 11’30” di vantaggio. Da allora a oggi più nessuno ha vinto con quel distacco”.
Libero Labour
Bella intervista Mattia! Per i non espertissimi, consiglio un piccolo box su Adorni nel presentarlo (ha vinto anche un campionato del mondo se non erro).