Inter-Fiorentina: tornati sulla terra2 min read

28 Settembre 2015 Uncategorized -

Inter-Fiorentina: tornati sulla terra2 min read

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Samir Handanovic deve aver letto la pagina wikipedia della Legge di Murphy. Dove, tra i vari sviluppi, troviamo la frase:

Se le cose sembrano andare finalmente per il verso giusto, c’è qualcosa di cui non stai tenendo conto.

Ecco, domenica sera contro la Fiorentina quel qualcosa era proprio il portiere sloveno. Che ha deciso di raggruppare due cavolate nel giro di 20′, regalando di fatto la partita ai viola. E riportando con assoluta e totale brutalità l’ambiente Inter sulla terra.

La partita contro Kalinic e compagni doveva essere un test importante, per dimostrare che tutte le critiche sul gioco e simili delle settimane passate erano esagerate. Invece si è trasformato in un test di incompletezza, tecnica, tattica e di personalità. La prima volta in stagione che l’Inter è andata sotto si è squagliata, complice anche la scelta di Mancini di puntare su un 3-5-2 tanto assurdo quanto inefficace. Per dire: finora Handanovic aveva preso un gol in 450 minuti, domenica ne ha raccolti 4 in 90′. L’espulsione di Miranda ha poi chiuso qualsiasi contesa, come se in parità numerica i nerazzurri avessero dimostrato di essere in partita. Si potrebbe anche trovare qualche alibi, l’infortunio di Jovetic, la sfortuna (ma la sorte a quanto pare si può tirare fuori solo quando è avversa), ma stavolta non è proprio il caso. Riassumendo, un anno dopo abbiamo rivisto Inter-Cagliari 1-4. E non è stato simpatico, perché in molti pensavano che quei giorni erano ormai alle spalle.

La speranza è che tutti, a partire da Mancini, abbiano raggruppato la loro percentuale di cazzate in una sola partita, invece che diluirli su più gare come nelle ultime stagioni. Tutto sommato, vincere 5 gare per poi perdere la sesta per tutto l’anno non sarebbe male. Ma stavolta la sconfitta non può essere nascosta sotto il tappeto della classifica (nonostante continui a sorridere, tutti avrebbero messo la firma per 15 punti dopo 6 partite), perché se nella serata dell’esame di maturità prendi quattro sberle allora c’è qualcosa che non va.

Adesso serve che la squadra non si disunisca come successo un anno fa, quando quell’1-4 casalingo ha praticamente tolto qualsiasi certezze agli uomini di Mazzarri. Anche perché nelle prossime tre settimane l’Inter è attesa dalle sfide non semplici contro Sampdoria e Juventus. In sostanza, serve dimostrare che questa può essere una grande squadra, cioè far girare questo k.o. in un momento di svolta. Nel giro di un mese, praticamente, potremmo iniziare a capire dove questa Inter potrà arrivare. Intanto, però, meglio perderne una 4-0 che quattro per 1-0. Si dice così, no?

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Classe 1990, trapiantato a Milano ma orgogliosamente friulano, collaboro dal 2011 con il Messaggero Veneto, dal 2013 con Libero e dal 2015 su FabbricaInter, occupandomi prevalentemente di sport. Il mio film preferito è "The Blues Brothers" e John Belushi è la mia guida spirituale, anche se Dio è portoghese.
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