Insigne è la risposta al terrorismo5 min read

23 Novembre 2015 Uncategorized -

Insigne è la risposta al terrorismo5 min read

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@mister-x.it
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Nikola Kalinić (Salona, 5 gennaio 1988) è un calciatore croato, attaccante della Fiorentina e della Nazionale croata. Così Wikipedia. Non ho mai dato un contributo all’enciclopedia libera e gratuita. È il momento: “…attaccante della Fiorentina e della Nazionale croata”; aggiungo: “È stato l’ultimo calciatore capace di segnare al Napoli, il 18 ottobre 2015 in Napoli-Fiorentina (2-1). Gli azzurri, allenati da Maurizio Sarri, sono imbattuti da 16 incontri consecutivi e hanno subìto solo due reti nelle ultime dieci gare. Il portiere partenopeo, Pepe Reina – un uomo che secondo diverse fonti femminili risulterebbe insospettabilmente sexy – traccia circoletti rossi sul calendario come chi combatte una dipendenza: anche oggi è andata, sono 35 giorni senza gol”.

L’enciclopedia è libera, io sono ancora piuttosto distante dalla perfezione e un utente volenteroso e paziente pulirà eventuali sbavature fuori luogo nella pagina di Kalinić (sorry Nik, mi prendo questa confidenza perché sei connazionale di Ivan Strinic, che stimo, e forse voi due vi conoscerete anche, in gioventù avrete fatto un sacco di cose insieme su quelle stupende coste croate come falò, corteggiamenti, ubriacature, botte e altre cose ancora, molte delle quali davvero magnifiche. Ah no. Ok no. Scusa. Del resto la Croazia è piuttosto grande. Ciao. E forza Strinic, allora).

"Abbuo' Nico', si te fai vré però..." | @melty.it
“Abbuo’ Nico’, si te fai vré però…” | @melty.it

Facciamo le persone serie. Lasciamo stare Wikipedia e Kalinić; ci troviamo, lasciamo stare anche la Gazzetta, per la quale il Napoli che scavalca la Roma, secondo a due punti dal comando, merita la decima pagina. Vero, in testa c’è la grande Inter. D’accordo d’accordo, dimenticavo. Un momento: ah sì, perfetto, lo comunico; mi dicono dalla regia che se lunedì 30 novembre battiamo i nerazzurri al San Paolo siamo al comando. E la Viola gioca away con il Sassuolo (a-haaa…sgrat).

Tra le cose che mi irritano di più ci sono quelli che la verità è un’altra, qui. Allora mi fermo. Mi concentro. Faccio tutto il possibile per scrivere altro. Ci riesco: andiamo gente, la verità è un’altra, qui (sigh). Voglio dire, ci sono problemi ben più importanti di una partita di calcio e della lotta allo scudetto. Questo è il primo post della rubrica Je sto vicino a te dopo gli attentati terroristici dello scorso 13 novembre, a Parigi. Tutta Europa resta vigile. A Bruxelles, in Belgio, l’allerta è massima. E siccome questa rubrica cerca di offrirvi una visione europea, equilibrata e relativamente indipendente dalle sorti degli Azzurri, questa volta faremo un’eccezione e ci concentreremo su quello che sta accadendo in Europa. Per punti:

  • In rete circolerebbe da tempo un fotomontaggio nel quale la bandiera dell’ISIS sventolerebbe sul Colosseo, a Roma. Intanto gli azzurri si prendono l’Arena di Verona: a segno Lorenzo Insigne (67’) e Gonzalo Higuain (74’), 0-2 al Bentegodi. Lo sgomento gialloblù è tutto vero, si escludono fotomontaggi.
  • Giovedì l’undici di Sarri giocherà a Bruges, in Belgio, quinto match del girone di Europa League. Comprensibile la preoccupazione dei tifosi azzurri pronti per la trasferta. La notizia è da confermare, ma secondo fonti anonime un significativo numero di aspiranti terroristi avrebbe cambiato fede dopo gli highlights di Verona-Napoli, una partita bruttina dai numeri però importanti: possesso palla azzurro del 72%, Higuain capocannoniere (10 reti in 13 gare), Jorginho tocca 215 palloni, Hamsik 118, Reina sfila un guantone e fa il sudoku.
  • Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: “In guerra contro il terrorismo, non l’Islam”. E su Insigne avrebbe aggiunto: “È un esempio da seguire: lui e sua madre beccati dai veronesi, ma all’odio ha risposto cu nu maronn’ e gol”. Per Carlo Alvino si tratterebbe di giustizia divina:

https://www.youtube.com/watch?v=AjcvEgIGnY0

  • Secondo il premier belga, Charles Michel, il rischio attentati nel Paese è innegabile. Il primo ministro avrebbe espresso in privato un certo interesse per la sproporzione dei tiri nel match di Verona: 20-3. “E non sto qui a chiedervi per chi”, avrebbe aggiunto.
  • Bruxelles resta una città blindata, le forze di polizia sono ovunque: “Sembra la difesa dell’Hellas”, avrebbe dichiarato un cittadino della capitale belga.
  • Anche Papa Francesco si è espresso sulla necessità di non cedere alle generalizzazioni dettate dalla paura dopo gli attentati. “Anche perché – avrebbe aggiunto – se rispediamo a casa i musulmani, a sinistra senza Ghoulam è una tarantella”.

    "Ciao Faouzi!" | @theblaze.com
    “Ciao Faouzi, sì gruoss!” | @theblaze.com
  • Salah, uno degli attentatori di Parigi, è ancora in fuga. Diversa la versione di alcune fonti vicine agli ambienti azzurri: “La classifica parla chiaro: presa la Roma, che ora insegue a un punto”.
  • L’allerta resta alta anche nelle città italiane. A Milano, l’allenatore dell’Inter Roberto Mancini prepara il prossimo match con estrema cautela: “Il Napoli ha perso solo la prima gara – avrebbe detto il tecnico nerazzurro – è una squadra davvero forte: vincere sarà difficile e io dico questo così da quelle parti si toccano da quelle altre parti, in basso”. Sgrat.
  • Nessun Paese in Europa può abbassare la guardia: “Italia attenta, ma no alla psicosi”, ha detto il premier Matteo Renzi. Che avrebbe aggiunto: “Restiamo sereni. Pensate, il Napoli ha la migliore striscia positiva dei cinque maggiori campionati europei”.
  • Sull’importanza del pluralismo religioso si sono espressi circa 500 napoletani durante un viaggio di piacere a Verona lo scorso fine settimana: “È importante rispettare le fedi diverse dalla nostra, che non celebrano la propria funzione principale la domenica”. Ecco un estratto dell’intervista:

 

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Napoli, luglio '87. Due mesi prima gli Azzurri vincono lo scudetto, lui arriva in ritardo. Una laurea in Storia contemporanea, ma scopre che la Storia non si ripete. Poi redazioni, blog, libri, ciclismo, molti aerei, il tifo, la senape, la vecchia Albione, un viaggio di 10mila km in camper in capo al mondo. Per dimenticare quel ritardo sta provando di tutto.
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