Hiroshi Yamauchi, Nintendo: Hiroshi contro tutti (3 di 3)9 min read

7 Febbraio 2014 Giochi -

Hiroshi Yamauchi, Nintendo: Hiroshi contro tutti (3 di 3)9 min read

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Il Nintendo 64 fu rilasciato sul mercato giapponese il 23 giugno 1996 insieme al destabilizzante, incredibile Super Mario 64. Semplicemente non esistevano altri giochi del genere all’epoca e il successo fu immediato.

Yamauchi Super Mario 64Tuttavia Yamauchi stesso aveva dichiarato che il Nintendo 64 era difficile da programmare e che questo avrebbe limitato lo sviluppo di titoli scadenti, mettendo in fuga i team di programmazione più deboli. La complessità dell’architettura del N64, insieme alla decisione di non adottare un sistema ottico per immagazzinare i dati nata forse dalla frustrante esperienza dello sviluppo del lettore CD per Super Famicom, fu estremamente controproducente: la scarsità di memoria a disposizione scoraggiò molti progetti che le terze parti avevano inizialmente pianificato per la pubblicazione su Nintendo 64.

Una compagnia come Konami, che aveva sempre supportato Nintendo, riuscì a pubblicare 13 giochi su Nintendo 64 nell’arco temporale in cui ne fece uscire più di 50 su PlayStation. Il successo della prima console tridimensionale di Nintendo è quasi interamente merito di titoli sviluppati da Nintendo stessa e da second parties come Rare.

E mentre Square ed Enix, tra le altre, per questioni di spazio e facilità di programmazione spostavano su PlayStation i loro progetti nati su N64, l’intero genere dei giochi di ruolo alla giapponese visse una sorta di secondo Rinascimento, dopo l’epoca d’oro a 16 bit, portando il fumantino Yamauchi a sbottare nel 1999 in una delle sue dichiarazioni più celebri:

“Le persone che giocano ai GDR sono individui depressi che se ne stanno nelle loro stanze buie a giocare da soli”.

Ouch. Si potrebbe scrivere un articolo intero con queste dichiarazioni da samurai di Yamauchi e sul suo temperamento assolutamente poco politically correct già anomalo nel settore dei videogiochi ma completamente alieno per il mondo del business giapponese.

Alla fine dell’epoca i titoli a disposizione per Nintendo 64 saranno 387 contro i 1122 sviluppati per PlayStation. Genkyo Takada, capo dello sviluppo hardware, quasi rispondendo alla dichiarazione fatta da Yamauchi all’inizio della vita del Nintendo 64, chiosò la situazione: “Quando progettammo il Nintendo 64, pensammo che lo sviluppo di giochi avanzati diventasse naturalmente più difficile tecnicamente. Ci sbagliavamo. Adesso abbiamo compreso che è la velocità media di crociera che conta, non il momentaneo picco di potere”.

Nonostante il successo commerciale di Nintendo 64 sia, solo comparativamente, opinabile, la console rappresentò indubitabilmente un punto cardine nell’evoluzione dei videogiochi. Titoli come Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time diedero vita ad interi nuovi generi e definirono i cardini dei giochi tridimensionali basati sull’esplorazione, tanto che tutt’oggi non capita di rado di sentire l’espressione “Z targeting” – termine con cui questa meccanica venne introdotta in Ocarina of Time – quando si intende “agganciare la visuale ad un nemico” in un gioco d’azione.

Yamauchi Zelda

Forte dell’esperienza maturata con Nintendo 64, Yamauchi volle fortemente che la console successiva, nome in codice “dolphin”, ma al secolo Nintendo GameCube, fosse semplice da programmare e, con una ripresa dello spirito Nintendo delle origini, un giocattolo, una macchina dedicata unicamente ai videogiochi e contrapposta alle macchine multimediali (almeno nell’intento) di Sony e della nuova arrivata Microsoft, a proposito dell’ingresso della quale nel mondo delle console Yamauchi volle spendere due parole di cortesia:

“Ci sono tantissime persone che lavorano nel settore ma non sanno nulla di videogiochi. In particolare, c’è una grande compagnia americana che sta sotterrando le software house di soldi. Sembra che immetteranno sul mercato un loro sistema di videogiochi l’anno prossimo, ma vedremo come va a finire l’anno dopo”.

Spesso questa dichiarazione viene citata a memento di quanto Yamauchi si fosse sbagliato sul futuro di Microsoft, una compagnia che – orrore – pagava gli sviluppatori per pubblicare titoli per la propria console, ma bisogna dire che per quanto riguarda il mercato giapponese aveva totalmente colto nel segno. Ad oggi l’impatto di Xbox sul mercato nipponico è totalmente risibile.

Oltre ad assicurarsi che la macchina fosse accessibile per i programmatori esterni, Yamauchi fu inamovibile nel sostenere lo sviluppo di un supporto ottico proprietario e nel volere che GameCube fosse la meno costosa tra quelle presenti sul mercato, in quanto:

“I giocatori non giocano con la console. I giocatori acquistano la console per giocare con un software che gli piace”.

Una dichiarazione lucidissima che mi è tornata in mente quando, alla fine del 2013, Xbox One e PlayStation 4 macinavano numeri incredibili ai rispettivi lanci, senza che ci fosse del software incredibilmente interessante per nessuno dei due sistemi e contemporaneamente, dopo un lunghissimo anno di carestia, su WiiU usciva finalmente il primo titolo da avere “a tutti i costi”, Super Mario 3D World, esecuzione perfetta del genere platform che però non ha certo la forza dirompente di Super Mario 64 o Super Mario Galaxy.

Il 31 maggio 2002 Yamauchi cedette il ruolo di Presidente al Direttore del Corporate Planning, Satoru Iwata, ma rimase comunque tra i Direttori Generali fino al 2005, quando fu costretto al pensionamento dall’avanzare dell’età. Nonostante avesse diritto ad una pensione astronomica (circa 13,5 milioni di €) vi rinunciò completamente, convinto che “Nintendo avrebbe sicuramente trovato un modo più utile di investire quel denaro”.

Dopo l’inizio dell’epoca Iwata e la rinascita di una Nintendo data per spacciata da molti, con il successo di DS e Wii, Yamauchi, detentore di numerose azioni Nintendo, divenne una delle dieci persone più ricche del Giappone. Due anni prima aveva dichiarato:

“Il DS rappresenta un momento critico per Nintendo nei prossimi due anni: se avrà successo ci alzeremo nell’Olimpo, altrimenti sprofonderemo nell’Ade”.

Yamauchi DS

Quando Nintendo fu costretta all’abbassamento prematuro del prezzo di 3DS e WiiU, Yamauchi perse virtualmente 310 milioni di € in quotazioni di borsa. Le sue ultime parole a Satoru Iwata, che ha sempre avuto per l’ex Presidente un atteggiamento di rispetto e deferenza, non devono essere state particolarmente gentili e sono state oggetto di parodie che facevano leva sull’indole leggendariamente poco diplomatica dell’ex Presidente.

Hiroshi Yamauchi morì il 19 settembre 2013, all’età di 85 anni. Il 4 febbraio 2014 Nintendo ha completato un processo di riconfigurazione commerciale, comprando l’ultimo lotto di azioni allocate all’esterno dell’azienda alla famiglia Yamauchi.

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Mercante di parole giramondo. Mentre si dedicava allo studio delle humanae litterae nascosto dentro una giara di rupie, è naufragato sulle coste dell’arcipelago giapponese dov’è scampato alla morte venendo colpito in testa da un funghetto 1UP. Ha divorziato dai carboidrati complessi e benché si possa pensare che sia pigro, tecnicamente è solo impostato in modalità risparmio energetico perché mangia solo cibo ipocalorico.
1 Commenti
  1. Fabio Colombo

    Lo attendevo, è arrivato, non mi ha deluso. Per me piccolo curioso piuttosto ignorante è stata una lettura istruttiva e piacevole. Complimenti!

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