Hearthstone, come trasformare un flop in top3 min read

3 Maggio 2014 Giochi -

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Hearthstone, come trasformare un flop in top3 min read

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[divider scroll_text=”il castello di Magus”]

Hearthstone la recensione
@BagoGames

Buonasera a voi piccole bestioline dai capelli verdi che tentano in ogni modo di perdere la vita e buonanotte a voi che vi giocate il tutto per tutto per salvare le loro vite!

Questa sera vi porto nella stanza dei giochi di carte del mio castello.

Ebbene sì, perchè anche io, miei violacei amici, sono un cartaio di vecchia data. Un cartaio Magicofilo, per lo più. Tuttavia recentemente, mentre testavo per voi (sì beh… per me, in realtà) il magnifico Diablo 3, ho notato un’icona sul launcher Blizzard che non corrispondeva a nessuno dei titoli oramai arcinoti.

Cliccando ho scoperto Hearthstone, gioco di carte free (con taluni shortcut a pagamento che tuttavia non inficiano minimamente la possibilità di spaccare tutto anche senza sborsare un cent) che sospetto fortemente sia nato per far fronte al gigantesco flop del cartaceo reale, che ha dichiarato il suo fallimento numerosi mesi or sono. L’ho perlustrato e oggi, io, il vostro Magus, vi offro di Hearthstone la recensione.

Prendete gli elementi più semplici e più diretti di ogni titolo cartaceo disponibile, mischiateli e aggiungete l’ambientazione di Warcraft. Immergete il tutto in un sistema di livelli e di stili di gioco e otterrete un mix senza pretese, ma che vi farà trascorrere diversi quarti d’ora di totale relax.

Ogni giocatore è rappresentato da un eroe provvisto di abilità personali, che guadagna livelli con le vittorie e sblocca carte esclusive. La curva di apprendimento è rapidissima, letteralmente un gioco a prova di stupido. In ogni caso chiunque, dal più tonto al più pro, è costretto a seguire un tutorial dove si affrontano in modo ben più che esauriente i concetti fondamentali.

Le carte, almeno 400, sono descritte in modo lapidario, ma estremamente chiaro, dai disegni efficacissimi, che rendono quanto più immediata la lettura del piano di gioco, come se fossimo di fronte a un tavolo reale.

Abbiate il coraggio di dirmi che bloccate per sei ore la partita per leggervi ogni carta a ogni turno. Stupitemi: abbiate anche l’ardire di riconoscere che non vi è mai arrivata una saracca addosso…

Gli eroi non sono tutti selezionabili sin dall’inizio, ma vengono sbloccati battendoli: questo aumenta lo spirito di scoperta del gioco, oltre a diversificare i giocatori. E gli avversari? Possono essere sia umani che NPC. Il sistema di gioco ci schiererà contro avversari di diverso genere, basandosi sui nostri record e sulle nostre performance, rendendo difficile che ci capiti mai di trovarci contro il campione assoluto dell’universo se siamo la quintessenza della pippa o, altresì, di fare un easywin contro l’ultimo degli imbecilli.

Hearthstone la recensione
@Sergey Galyonkin

Niente paura: in genere il bilanciamento degli eroi c’è, sebbene con qualche pecca. Un paio di loro sono palesemente più potenti, ma la Blizzard ci ha insegnato che queste cose non le tralascia mai: sono famose in tutti i suoi giochi le quintalate di patch che ribaltano il gioco e cambiano l’esperienza.

Molti criticano che non si possano scambiare le carte. Io plaudo a ciò; in tutti gli altri giochi, trafficare gli item ha cresciuto un’ondata nipponica o cinese di venditori folli che “farmano” per rivendere. La cosa ha portato a soluzioni folli e scadenti, come l’ormai defunta asta di Diablo 3 o la triste serie di minacce ai venditori in WOW. Non trovi giusto faticare per avere una carta? Rappezza con altro o non giocare, ma non lamentarti se non hai tutto subito.

La grafica? Presa in toto da Warcraft, sia WOW che Warcraft III. Piena di easter egg e di suoni oramai famosi, con colonne sonore distensive che mantengono l’atmosfera vibrante.

In breve, consiglio caldamente a ogni cartaio di cimentarsi in Hearthstone, senza dubbio vale anche solo i minuti di prova. Blizzard i love u!

Vostro sempreverde,
Magus

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La persona che non vorresti mai incontrare, un prof. Un folle. Peggio: un prof che adora giocare a giochi di strategia, avventure e giochi in scatola. Per non parlare dei giochi di ruolo e quelli di carte. L'importante è essere competitivi, fino alla morte. L'anima? È rimasta incastrata da qualche parte tra un rush e uno zerg... Se qualcuno la trova, può spedirmela via mail, eventualmente. Nessuno si aspetti favoritismi nei commenti, cinici si nasce, non si diventa!
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