Diablo 3 di una Blizzard!4 min read

6 Aprile 2014 Giochi -

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Diablo 3 di una Blizzard!4 min read

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diablo 3 Blizzard
[divider scroll_text=”il castello di Magus”]

Bentornati giovani conquistatori che invadono Roma per poter eleggere il proprio Pontefice e benvenuti a voi, rivoluzionari despoti che vanno contro gli ordini del Senato! Oggi parliamo di storia.

Ci fu un lontano tempo in cui nacque una casa produttrice con poche idee, ma solide. Tale casa, la Blizzard, cominciò a rendere i propri sogni realtà. I sogni piacquero al popolo che gli rese onore riconoscendole la fama e i fondi per andare avanti. Un bel dì la Blizzard partorì uno dei titoli più longevi della storia dei videogame moderni: Diablo.

Inizialmente un RPG abbastanza semplice, con dungeon, tre classi, livelli, mappe generate a random e drop di vario genere, ben presto iniziò a darsi un tono, una storia definita, un background. Nacque Diablo 2, più delineato, diviso in atti, con ben più classi (Barbaro, Sciamano, Mago, Monaco, Cacciatore di demoni), item e potenzialità di customizzazione. Un server dedicato che funzionava come un moderno MMO (Massive Multiplayer Online), giocabile sono online e quindi non hackabile.

L’idillio durò circa 12 anni. Quando oramai la tecnologia lo rese pseudo sorpassato, sebbene i server fossero ancora pieni ecco che la Blizzard presentò l’ultimo della famiglia: Diablo 3 e la sua espansione Reaper of Souls.

diablo 3 souls

La storia riprende dalle nostre gloriose gesta del precedente capitolo, addirittura le classi selezionabili parrebbero direttamente addestrate dai prodi eroi passati. Numerosi personaggi verranno reincontrati, interagiranno con noi o comunque avranno lasciato tracce del loro passaggio (elemento succulento per gli appassionati).

Un sistema di abilità completamente rivoluzionato e che, sebbene non lo apprezzi quanto quello di Diablo 2, pare funzionare. In realtà a mio parere è diventato qualcosa di eccessivamente semplificato e che tende a rendere tutti i personaggi uguali, ma senza dubbio ci risparmia di dover rifare mille volte il personaggio per speccarlo in altre maniere.

Il lategame è stato ampiamente pensato, alla luce delle lezioni imparate in Diablo 2: una volta finita la storia principale, sarà possibile “resettarla” e ripeterla per riottenere i benefici della prima partita. Di più: l’espansione aggiunge una modalità avventura che rende il gioco come i vecchi sparatutto dei coin-op, dove seguivi una mappa coi diversi schemi per ottenere poi il premio finale. Ancora: raggiunto il level cap (aumentato di 10, a 70, in Reaper of Souls) partiranno i livelli eccellenza, che migliorano le stats, ma in modo leggermente diverso e personalizzabile rispetto ai livelli normali.

diablo 3Finalmente le battaglie hanno un senso ben maggiore rispetto al duello di Diablo 2 dove si trattava solo di entrare in un game e andare a fare il player killer: giocatori che in modalità hardcore tentano di uccidere gli altri personaggi per il mero piacere di collezionare orecchie\trofeo; ora ci sono appositi battlegrounds, che sebbene non siano particolarmente frequentati, restano una validissima alternativa per il lategame. Migliorato anche il crafting, meno addictive e molto più facile, in stile World of Warcraft.

Recentemente è stata chiusa l’asta che permetteva di acquistare oggetti per gold o per soldi reali. Il motivo? Non uccidere il gusto dell’esplorazione e non rendere il gioco un pietoso “trova l’oggetto più bello”. Il sottoscritto approva. C’è già troppo cattivo gusto in questa fetta di videogiochi, di sicuro non è il caso di aprirgli spudoratamente le porte.

Nell’insieme Diablo 3 è un prodotto ben riuscito, degno erede di Diablo 2, sebbene ci sia la puzza di betatester che puntano a sentirsi Signori Assoluti con due click, piuttosto che giocare usando un paio di neuroni in più. Ma ci può stare nel momento in cui tale titolo può essere sfruttato su diversi piani di quoziente intellettivo: lo può giocare il tacchino come il drago con pari divertimento.

E secondo me la Blizzard ha in serbo per noi altre sorprese: chi ha buona memoria SA che la nostra amica è solita proporre patch che rivoluzionano i propri giochi da capo a piedi oltre a preparare espansioni tatticamente calcolate che aggiungono nuove opzioni, rinnovando periodicamente il gameplay fino ad asciugare completamente le sue potenzialità. L’auspicio è che riescano a tenere vivo l’ardore per altri 12 anni, nell’attesa della virtual reality e quindi di affrontare i primi maligni (che in ogni caso tornano SEMPRE) realmente faccia a faccia.

Nella speranza di avervi invogliati ad imbracciare bacchette e spadoni, il sottoscritto vi augura di riuscire ad estirpare il male e rinchiuderlo in una pietra dell’anima, magari stando attenti a non finirci pure voi. Enjoy!

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La persona che non vorresti mai incontrare, un prof. Un folle. Peggio: un prof che adora giocare a giochi di strategia, avventure e giochi in scatola. Per non parlare dei giochi di ruolo e quelli di carte. L'importante è essere competitivi, fino alla morte. L'anima? È rimasta incastrata da qualche parte tra un rush e uno zerg... Se qualcuno la trova, può spedirmela via mail, eventualmente. Nessuno si aspetti favoritismi nei commenti, cinici si nasce, non si diventa!
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