Il gender swap nei videogiochi12 min read

19 Marzo 2015 Genere Giochi -

Il gender swap nei videogiochi12 min read

Reading Time: 10 minutes
Gender swap nei videogiochiUn caso altrettanto celebre e altrettanto sbagliato su plurimi livelli, seppur molto diverso, è quello della punk Poison, apparsa per la prima volta nel cabinato da salagiochi di Final Fight (1989).

Nella versione originale Poison è una ragazza, come dovremmo prontamente intuire dalle sue lunghe folte chiome rosa, ma durante la localizzazione fu deciso che colpire una donna non era accettabile per il mercato USA e così Poison fu reso un transgender. Seriamente.

Perché a malmenare un transgender non c’è nulla di male.

Sempre per lo stesso motivo, in seguito al playtesting effettuato da Capcom prima del lancio americano del porting di Final Fight per Super Nintendo, fu presa la decisione radicale di rimuovere Poison (e i tutti i color swap su di lei basati) dal gioco per rimpiazzarla con due personaggi maschili, Billy e Sid.

Queste bizzarre scelte di adattamento furono l’inizio di un guazzabuglio di informazioni al contempo ufficiali e contraddittorie sul genere di appartenenza di Poison: secondo il libro All about Capcom head to head fighting games, Poison era stata concepita come personaggio femminile e fu trasformata in un trans, per paura che le associazioni femministe querelassero Capcom; il profilo del personaggio in Capcom Classic Collection del 2005, invece, non solo la indicano come cross-dresser, cioè un individuo di genere maschile vestito da donna, ma alludono al fatto che Roxy (un color swap di Poison) l’abbia in forte antipatia non apprezzando questo travestitismo basato sulle sue fattezze. Uhm.

Yoshinori Ono, il produttore di Street Fighter IV, incalzato da qualche giornalista gigione, ha confuso ulteriormente le acque dichiarando: “Let’s set the record straight: in North America, Poison is officially a post-op trans woman. But in Japan, she simply tucks her business away to look female”.

Questa dichiarazione va considerata tenendo bene a mente il noto spirito goliardico di Ono e l’innegabile fatto che negli anni la vaghezza e l’ambiguità riguardanti genere di appartenenza di Poison siano diventati mitologici per la comunità dei videogamer, spingendo Capcom stessa a capitalizzare questo aspetto particolare del personaggio. Al lancio di Final Fight: Double Impact nel 2010, ad esempio, come gadget promozionale nelle cartelle stampa fu allegato uno spray per capelli colore rosa shocking che riportava la dicitura: “For men, women, and everything in between”.

Gender swap nei videogiochi

Ciliegina sulla torta è l’animazione della sua Ultra in Ultra Street Fighter 4, nella quale, alla fine di una sequenza di colpi, Poison appioppa un sonoro calcio sotto la cintola dell’avversario, che reagisce come se avesse gli zebedei a prescindere dal suo sesso: l’esuberanza dell’ambiguità sessuale di Poison evidentemente crea dei cortocircuiti anche nell’identità di genere dei suoi sfidanti.

Continua a leggere

CONDIVIDI

Mercante di parole giramondo. Mentre si dedicava allo studio delle humanae litterae nascosto dentro una giara di rupie, è naufragato sulle coste dell’arcipelago giapponese dov’è scampato alla morte venendo colpito in testa da un funghetto 1UP. Ha divorziato dai carboidrati complessi e benché si possa pensare che sia pigro, tecnicamente è solo impostato in modalità risparmio energetico perché mangia solo cibo ipocalorico.
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TORNA
SU