Il gender swap nei videogiochi12 min read

19 Marzo 2015 Genere Giochi -

Il gender swap nei videogiochi12 min read

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Gender swap nei videogiochi

Se c’è una nozione che il femminismo è riuscito a far passare nel senso comune nel corso degli anni è che il genere di appartenenza di una persona, o di un personaggio, ha scarsissima rilevanza in moltissimi predicamenti della vita pratica. Eppure, nell’ormai più che trentennale storia dei videogiochi, è accaduto che proprio l’appartenenza ad un sesso piuttosto che ad un altro diventasse un nodo gordiano per gli addetti ai lavori.

Il caso più noto è quello di Strutzi (Birdo in tutti i Paesi occidentali al di fuori dell’Italia), la strana creatura rosa dal naso a trombetta incontrata per la prima volta nel titolo del 1988 Super Mario Bros. 2 – gioco per altro particolarmente ricco di aneddoti, stranezze e misteri. Nel manuale di istruzioni dell’epoca, Birdo ci viene presentato come un maschio che “crede di essere una femmina e vorrebbe essere chiamato Birdetta.” Ma cosa…?!

Sì, nel 1988 Nintendo ha probabilmente introdotto il primo travestito nella storia dei videogiochi.

Gender swap nei videogiochiCon il passare degli anni la politica della grande N riguardo a Birdo si è fatta progressivamente più fumosa, probabilmente perché qualcuno si è accorto che l’uso in chiave ironica dell’autoidentificazione sessuale del personaggio avrebbe potuto offendere la sensibilità delle persone LGBT. Ma con l’avvento di Internet, nonché di una pletora di zelanti forsennati pronti a screenshottare a fini para-legali (e sputtananti) qualsiasi documentazione compromettente apparsa online anche solo per qualche millesimo di secondo, era difficile insabbiare le prove.

Tanto più che nel corso degli anni Nintendo torna sui suoi passi più volte: per esempio la dicitura del trofeo di Smash Bros Brawl (2008) dedicato a Birdo, riprende più o meno inalteratamente quella del manuale di Super Mario Bros. 2. Il nome giapponese di Birdo è Kyasarin, traslitterazione nipponica di Catherine che potrebbe far pensare ad una chiara identità femminile, ma al contrario la scelta di un nome delicato e straniero viene invece impiegato come strumento di iper-femminilizzazione e appropriazione camp, come può essere per i nomi altisonanti adottati dalle Drag Queen, ed è perfettamente allineato alla natura vanitosa e ammiccante di Birdo.

Gender swap nei videogiochiA complicare ulteriormente la faccenda c’è il rapporto di Birdo con Yoshi: i due sono di fatto una coppia (nel senso che formano un team) in una serie di giochi come Mario Tennis, Mario Party e Mario Kart. E Proprio dal sito web giapponese di Mario Kart: Double Dash apprendiamo che Birdo “sembra essere la fidanzata di Yoshi o in verità dovremmo dire… il suo fidanzato?!” (「ヨッシーの彼女に見えて実は彼氏!?).

Tra l’altro anche il sesso di Yoshi non è cosa certa: sebbene sia largamente riconosciuto come “maschio”, depone le uova e così la descrizione del sito web di Mario Kart: Double Dash assume impreviste sfumature #Giacobbo. Stavano solamente facendo dell’autoironia sulla confusa posizione di Nintendo circa l’identità sessuale del personaggio di Birdo o insinuavano qualcosa anche su Yoshi? Si tratta della prima coppia gay Nintendo o di un rapporto tortuosamente eterosessuale in cui Yoshi è l’elemento femminile? L’ironia del web si è scatenata sulla dubbiosa questione.

Gender swap nei videogiochi

Pur volendo focalizzare la nostra attenzione sui casi di gender swap nei videogiochi, impossibile non sconfinare nelle limitrofe e multiformi questioni di gender connesse. Quanti vostri amici sono rimasti a bocca aperta quando avete fatto loro presente che Birdo è un maschio? Birdo è rosa, ha delle lunghe sopracciglia e un fiocco in testa e questi attributi, nel lontano 1988 come oggi, sono perfettamente sufficienti perché il pubblico riconosca il personaggio come femminile.

Del resto quando Namco commercializzò Miss Pac-Man, il seguito di Pac-Man, utilizzò una strategia simile aggiungendo allo sprite di Pac-Man un fiocco e del rossetto. È una sorta di paradigma accettato con cui abbiamo familiarizzato tramite i cartoni di Walt Disney (Topolino/Minni, Paperino/Paperina) nonostante tantissime donne non usino il rossetto o non indossino mai il colore rosa o applicandomi un fiocco in testa e recandomi dal salumiere questi non mi rileverà improvvisamente come appartenente al genere femminile. Ma la rappresentazione delle donne nei videogiochi è una questione ampia e spinosa nella quale non intendo avventurarmi in questo post.

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Mercante di parole giramondo. Mentre si dedicava allo studio delle humanae litterae nascosto dentro una giara di rupie, è naufragato sulle coste dell’arcipelago giapponese dov’è scampato alla morte venendo colpito in testa da un funghetto 1UP. Ha divorziato dai carboidrati complessi e benché si possa pensare che sia pigro, tecnicamente è solo impostato in modalità risparmio energetico perché mangia solo cibo ipocalorico.
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