Diario olimpico: Rio 2016, tempo di bilanci28 min read

22 Agosto 2016 Uncategorized -

Diario olimpico: Rio 2016, tempo di bilanci28 min read

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diario olimpico

Giorno 4

– Io e Federica –

Nella mia insana e spasmodica attrazione per le Olimpiadi, Federica è stata una compagna di viaggio fedele. Appena un anno più grande di me, ha rappresentato la prima atleta della mia generazione per cui ho fatto il tifo. Me lo ricordo bene, quel 2004, quella finale dei 200 stile e quella maledetta Camelia Potec che spunta dal fondo di una corsia esterna per soffiarle il primo oro olimpico a 16 anni.

Io ne avevo 15 di anni, allora. Era la mia seconda olimpiade da divanista seriale, ma la prima vissuta sul serio. Sidney 2000, maledetto fuso orario, andava in onda nelle mattinate settembrine dei primi giorni di scuola. Io tornavo a casa e guardavo la Rai che in un’epoca pre-social poteva ancora permettersi di mandare in onda le differite senza anticipare nulla sul risultato. Ma non era la stessa cosa.

Atene 2004, quella sì che fu diversa. Di fatto a pochi chilometri da casa, con il mio stesso fuso orario e una ragazza quanto me che iniziava una carriera da fenomeno. Da allora, ogni quattro anni, io sono sempre stato davanti alla tv, lei è sempre stata in finale dei 200 stile. Siamo un po’ cresciuti insieme, io con le mie avventure e disavventure universitarie, amorose e lavorative, lei tra una gara e l’altra salendo in cima al mondo e poi scendendo giù, diventando icona e personaggio universalmente riconosciuto, amata e odiata com’è ancora.

Io, 12 anni dopo, sono ancora il divanista seriale che prova a seguire ogni evento olimpico in multitasking. Un po’ sono cambiato, per lo meno nei capelli, più corti e con qualche sfumatura in grigio. Lei è ancora la stessa Federica Pellegrini del 2004, cocciuta e determinata, sorridente e a volte anche comprensibilmente arrogante. Ed ancora, per la quarta olimpiade di fila, in finale nei 200 stile libero.

È stata al passo con i tempi, quelli dei social e della cronaca rosa, ed è stata al passo con i tempi, quelli cronometrici di una generazione dieci anni più giovane di lei. Stanotte salirà ancora una volta sul blocco di partenza, corsia 3, con speranze e sensazioni diverse. La campionessa che puntava a dominare ora deve lottare per un podio, l’ultimo.

Oggi, per l’ultima volta, aspetto i 200 stile olimpici di Federica. E un po’ mi sento invecchiato.

Diario olimpico: Giorno 4

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Statistico atipico, ha curato la sezione Sport e amministrato i profili social di Le Nius. Formatore nei corsi di scrittura per il web e comunicazione social, ha fondato e conduce il podcast sul calcio Vox2Box e fa SEO a Storeis. Una volta ha intervistato Ruud Gullit, ma forse lui non si ricorda.
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