Cosa succede a Eugenie Bouchard?4 min read

5 Giugno 2015 Uncategorized -

Cosa succede a Eugenie Bouchard?4 min read

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crisi bouchard

Il volubile mondo del tennis femminile è pieno zeppo di grandi promesse mai mantenute: giocatrici che lasciavano intravedere un futuro radioso, ma che per i motivi più disparati hanno finito per arenarsi nella mediocrità o addirittura sparire del tutto. Succede quando si è ancora troppo giovani e non si è in grado di gestire certe situazioni, ma che potesse capitare a Eugenie Bouchard francamente non se lo aspettava nessuno.

Crisi Bouchard: la parabola al contrario della bella Genie

In pochi mesi la canadese è passata dall’essere la papabile numero 1 del futuro all’essere una giocatrice incapace di vincere anche contro avversarie mediocri. Eppure i segnali erano tutti, ma proprio tutti, positivi. Non solo per le qualità tecniche, su tutte le capacità di colpire la palla in fase ascendente, che le permette di esprimere un bellissimo gioco d’anticipo di “agassiana” memoria. Quello che più stupiva della bella bionda di Montreal era il suo saper essere glaciale in qualsiasi situazione: altro che giovane teenager inesperta, la Bouchard sembrava una giocatrice navigata, sia in campo che fuori, davanti ai microfoni e alle telecamere.

Sotto la sapiente guida di Nick Saviano, “Genie” ha iniziato a farsi conoscere nel circuito maggiore nel 2012, stesso anno in cui ha trionfato a Wimbledon Juniores. La crescita è stata costante, nel 2013 ha chiuso l’anno vicina alle prime 30, giocando e perdendo una finale molto equilibrata contro una veterana come Sam Stosur. L’esplosione, travolgente e improvvisa, arriva l’anno successivo: a sorpresa raggiunge la semifinale dell’Australian Open, venendo battuta dalla futura campionessa Na Li; seguono risultati altalenanti come normale che sia, ma negli Slam la Bouchard è un treno in corsa, arriva in semifinale anche al Roland Garros e a Wimbledon sfiora il capolavoro, battendo giocatrici di alto livello quali Petkovic, Cornet, Kerber e Halep. In finale trova però una Kvitova ingiocabile che le lascia tre game, ma la sostanza sembra non cambiare: la tennista del futuro è lei. Una “Sharapova in erba” insomma: forte, vincente, ma allo stesso tempo miniera d’oro per sponsor e affini, logico con un viso angelico come il suo.

Ma da quella finale ai Championships la parabola della canadese prende una piega inaspettata. A Montreal per la prima volta si intravedono tutte le insicurezze e le paure di una ragazzina ventenne: perde in tre set dalla modesta Shelby Rogers, nel parziale decisivo incassa un clamoroso 6-0, durante un cambio di campo Saviano cerca di tranquillizzarla, lei affonda il viso nell’asciugamano trattenendo a stento le lacrime:

“Voglio andare via, voglio uscire da questo campo”

Per la prima volta Eugenie si mostra vulnerabile. Da lì è un continuo declino, l’unica eccezione è la finale di Wuhan, dove viene nuovamente strapazzata da Mano de Petra Kvitova.

Partecipa al Master di fine anno e raccoglie la miseria di 11 giochi, stacca la spina in attesa della nuova stagione, ma quando riparte nel suo team non c’è più Nick Saviano, l’uomo che l’ha portata in alto, con il quale si separa per motivi sconosciuti e incomprensibili. Al suo posto arriva Sam Sumyk, “scippato” ad Azarenka e tra i migliori coach in circolazione. Le cose però non migliorano, in Australia raggiunge i quarti ma viene stesa da Sharapova, poi colleziona figuracce contro carneadi o quasi come Barthel, Tsurenko, Maria, Davis – “crisi Bouchard”, si legge sui giornali. In Fed Cup perde partite, ma soprattutto la faccia, rifiutandosi di stringere la mano ad Alexandra Dulgheru durante la presentazione della sfida: il karma la punirà e la rumena vincerà lo scontro diretto, mimando un’esultanza-sfottò insieme a tutto il suo team.

https://www.youtube.com/watch?v=fbmkFHsbCa8

Anche al Roland Garros Bouchard ha deluso, perdendo al primo turno da Kiki Mladenovic. La cosa preoccupante è che non fa nemmeno più notizia, talmente tante le sconfitte accumulate negli ultimi mesi. Da par suo Sumyk pensa già al 2016, nonostante ci sia ancora metà stagione da disputare. Un chiaro segnale che per ripartire ci vorrà tempo, ma intanto Genie scende in classifica, da lunedì non sarà più top 10 e, come confermato dal suo allenatore, nel circuito il suo indice di gradimento è molto basso e alle colleghe è tutt’altro che simpatica. In maniera opposta la pensano sponsor e brand vari: il sito SportsProMedia l’ha eletta atleta più ricercata dalle marche commerciali. Insomma una vera e propria Star fuori dai campi, ma non più a suo agio con la racchetta in mano, sinistri presagi che potrebbero trasformarla in una novella Anna Kournikova. Imperdonabile per un talento di tale portata.

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Classe 1991, nato a Palermo e cresciuto a pane (e panelle), Milan e fumetti Disney. Folgorato da Federer durante Wimbledon 2003, ho iniziato ad interessarmi anche al tennis, praticandolo da autodidatta e con pessimi risultati. Divoratore di pizza, appassionato e ossessionato da ogni tipo di statistica, studio Comunicazione ma odio comunicare.
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