Caro Babbo Natale, mi chiamo Daniele Gabrieli4 min read

19 Dicembre 2014 Giochi -

Caro Babbo Natale, mi chiamo Daniele Gabrieli4 min read

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Caro-Babbo-Natale
@ciocci

[divider scroll_text=”il culo di Rubik”]

Caro Babbo Natale,

mi chiamo Daniele Gabrieli, ho trentanove anni e vivo a Segrate (MI). Tutto questo dovresti saperlo già, poiché ti scrivo ogni Natale da quando sono entrato nel mondo dell’alfabetismo – a dire il vero da prima, con un piccolo aiuto da parte della mamma – ma considerando che ricevi non meno di tre miliardi di letterine l’anno è meglio precisare.

A differenza dei poveri di spirito, io non dubito della tua esistenza. La prova del fatto che sei reale ce l’ho sotto gli occhi la mattina di ogni 25 dicembre, nella forma dei regali di cui ti faccio richiesta – un tempo via lettera cartacea, oggi via mail – e che tu puntualmente mi recapiti. In un certo senso, caro Babbo Natale, sei più reale di me, perché quando io non ci sarò più tu andrai avanti a consegnare pacchetti in tutto il globo per chissà quanto tempo.

Tuttavia, se non ho dubbi riguardo al fatto che tu esista, ne ho qualcuno sul tuo modello di business. Non mi riferisco all’umana impossibilità di raggiungere ogni angolo del pianeta nell’arco di una sola notte – presumo che tu non faccia tutto da solo, ma possa appoggiarti a una rete di collaboratori sparsi per il mondo – né alla difficoltà di trovare case col camino al giorno d’oggi – sto sviluppando una teoria su come riesci a violare i domicili altrui senza aprire porte né lasciare tracce, è complicata ma ha senso, c’entra la fisica quantistica. Parlo, piuttosto, della spinosa questione del copyright.

Il tuo quartier generale al Polo Nord è tradizionalmente mostrato come un enorme laboratorio artigianale nel quale elfi col cappello a punta cuciono bambole di pezza e piallano trenini di legno. Suppongo fosse così una volta, in epoca preindustriale: quale bambina moderna si accontenta di una bambola generica quando può avere Bloom delle Winx alta 28 centimetri con ali luminose e microfono funzionante? Quale bambino contemporaneo scrive sulla sua letterina “treno” senza precisare che deve trattarsi del treno di Nonno Pig, con movimento avancarica e action figure originali rimovibili?

Caro-Babbo-Natale
Questo sono io

I clienti pretendono giocattoli di marca e tu giustamente ti sei adeguato. Solo che c’è un problema: i prodotti industriali hanno già i loro canali di distribuzione e le loro fabbriche d’origine, di solito strutture ai limiti della legalità situate nel Terzo Mondo dove sono impiegati lavoratori minorenni ai quali forse tu stesso porti regali, il che crea un interessante cortocircuito, ma non divaghiamo. Come si incastrano in tutto questo gli elfi operai e la slitta carica di doni? Quando un bambino ti scrive chiedendo la Playstation Quattro o la Montagna dei Gormiti, come ti poni nei confronti della Sony o della Giochi Preziosi?

A questo riguardo ho formulato due ipotesi.

Numero uno: hai stretto appositi accordi commerciali. Poniamo che trecentomila bambini ti chiedano il guanto con lanciaragnatele di Ultimate Spiderman: tu vai alla Mattel, compri trecentomila pezzi e li distribuisci. È l’ipotesi più semplice e più probabile, ma fatico ad accettarla perché non mi piace l’idea di un personaggio mitico come te ridotto a un mero competitor stagionale di Amazon. E poi, che fine avrebbe fatto il tuo esercito di elfi? Tutto convertito a logistica e impacchettamento? Secoli di tradizione artigianale buttati via così?

Numero due: in realtà i giocattoli che consegni sono copie. I tuoi elfi, forti dell’esperienza secolare di cui sopra, sono diventati abilissimi falsari in grado di creare riproduzioni di prodotti di marca virtualmente indistinguibili dagli originali. Un Ben Ten gigante paro paro a quelli che trovi da Toys”R”Us? Detto, fatto. Una Xbox identica a quelle che escono dagli stabilimenti Microsoft? Voilà. Questa ipotesi, anche solo per il fatto che ogni regalo consegnato sarebbe un pezzo unico, mi piace di più; ma si porta dietro una serie di sgradevoli implicazioni legali, soprattutto la questione dei diritti. E che dire del danno economico alle aziende clonate?

Insomma, caro Babbo Natale, quest’anno oltre ai soliti regali – vorrei questi cinque giochi in scatola e un tablet per giocare al mio MOBA preferito – ti chiedo di chiarire i miei dubbi. Quale delle due ipotesi è azzeccata? O ne esiste una terza? Scusa ma sei l’unica autorità morale che riconosco e non posso tollerare ombre intorno alla tua figura.

Ah, già che ci siamo: ti ringrazio del biglietto d’auguri che mi lasci ogni anno insieme ai regali. Ma perché quand’ero bambino la tua calligrafia era identica a quella di mia madre, e adesso è uguale a quella di mia moglie?

Tuo,

Daniele.

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Classe 1975, è laureato in Lettere. Lavora come editor in campo letterario, televisivo e cinematografico. Vive con la sua famiglia a Segrate, in provincia di Milano.
1 Commenti
  1. Fabio Colombo

    aspettiamo una puntata di report in cui si dichiarerà che "il diretto interessato non ha voluto rilasciare dichiarazioni"

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