Candy Box e gli unfolding games4 min read

18 Agosto 2014 Giochi -

Candy Box e gli unfolding games4 min read

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[divider scroll_text=”Casuale non troppo”]

Ma che razza di gioco è Candy Box?

La nostra concezione del mondo dei videogiochi ha molto in comune con quella che abbiamo del cinema. Effetti speciali, luci, drammi e tutto ciò che serve per acchiappare lo spettatore/giocatore sono necessari alla buona riuscita del prodotto. Altrimenti non lo comprerebbe nessuno.

Ma i casual games sono liberi anche da questa catena, e se non dobbiamo preoccuparci di vendere il gioco possiamo sperimentare come meglio crediamo.

Cosa succederebbe se non mostrassimo tutto e subito?

Candy Box di aniwey prende questo concetto e lo modella, rimpasta e plasma a suo piacimento. Il risultato è un gioco diverso da qualunque altro.

Certo, chiamarlo gioco potrebbe sembrare inappropriato all’inizio. Dopotutto l’unico elemento sulla schermata bianca è un contatore di caramelle che aumenta e non sembra avere nessuna utilità.

Candy Box
Interessante…

C’è anche un pulsante che ci permette di mangiare tutte le nostre caramelle, ma non sembra succedere nulla. Beh, il contatore si è azzerato, questo sì. Non ci resta che aspettare ancora un po’: magari guardiamo un video o leggiamo qualcosa nell’attesa.

Ok, ora abbiamo 60 caramelle e… Ehi! è comparso un mercante che ci propone di comprare un lecca lecca. Beh, anche il lecca lecca non sembra avere un grande effetto, chissà cosa accade se accumuliamo più caramelle?

Basta con gli spoiler per ora, ma sappiate che questo viaggio vi porterà in posti del tutto inaspettati. Candy Box a prima vista ha molto in comune con i minimalist RPG di cui abbiamo trattato la volta scorsa: grafica ridotta all’osso, nessun effetto sonoro e pochissime istruzioni.

Ma se quei giochi mostravano tutte le loro caratteristiche in una sola occhiata, Candy Box nasconde ogni piccolo dettaglio, lasciando a noi il compito di scovarli.

Per la prima volta, scoprire in cosa consiste il gioco fa parte del gioco stesso.

La formula ebbe un tale successo che il suo creatore ne rilasciò immediatamente un seguito, leggermente più rifinito e meglio bilanciato. Nel frattempo, altri ne erano stati influenzati, uno su tutti Double Speak Games con il suo A dark room, dall’atmosfera molto cupa e malinconica. A tutt’oggi resta un mistero come un gioco così scarno e privo di grafica abbia potuto portarmi alla mente il meraviglioso e scintillante Bastion.

Volete meno astrazione?

Frog Fractions gioco
Sembra troppo divertente per essere semplice matematica

Ok, ok, non c’è bisogno di essere maleducati. L’anno prima dell’uscita di Candy Box, un paio di titoli affini hanno fatto la propria comparsa. Si tratta di Frog Fractions e Abobo’s Big Adventure.

Il primo è forse il vero ispiratore di questo genere, il primo unfolding game (da unfold, dispiegare). Mascherato da gioco educativo con il fine di insegnare le frazioni, apparirà ben presto evidente come la matematica non rientri nei veri obbiettivi di questo gioco. Esploreremo gli oceani e lo spazio profondo, cavalcheremo tartarughe e draghi e… Beh, ho già detto troppo.

Provatelo, ma ricordatevi di non prenderlo troppo sul serio.

Abobo’s Big Adventure, invece, è più simile a quello che ci aspettiamo tradizionalmente da un videogame. Nei panni di Abobo, primo storico boss di Double Dragon, dovremo sconfiggere orde di nemici tratti da tutti i giochi più famosi per il NES, da Donkey Kong a Contra, passando per Zelda, Kirby e molti altri, con lo scopo di liberare il nostro erede Aboboy dalle grinfie dei suoi rapitori.

Abobo gioco
E vedete di non farmi arrabbiare

Ciò che lo rende simile agli altri unfolding games è la varietà di stili di gioco che scopriremo durante la nostra avventura. Man mano che procederemo il gioco stesso cambierà molte volte, adattandosi alle varie ambientazioni. Ci troveremo quindi a giocare livelli tratti da tutti i titoli citati, con la gradita aggiunta di tanta sana violenza a spezzare la monotonia, come si conviene a un vero cattivone.

Il gioco è un vero e proprio tributo all’era dei giochi 8-bit, e per chi è abbastanza vecchio da aver giocato alcuni o tutti gli originali è una corsa assicurata sul treno della nostalgia. In più, potrete massacrare di botte tutti i vari eroi della vostra infanzia.

Che volete di più?

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Matematico, scrittore e cantante dilettante, ha lavorato come Quality Assurance tester per Crytek Budapest e coltiva l'aspirazione di assurgere all'agognato titolo di Game Designer. Parla di tutto, con tutti, il difficile è farlo stare zitto.
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