Borsa italiana del gas, alimentare mercati non sempre genera ricchezza2 min read

5 Marzo 2014 Economia Politica -

Borsa italiana del gas, alimentare mercati non sempre genera ricchezza2 min read

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borsa-italiana-del-gasIl documento di consultazione numero 24/2014/R/GAS redatto dall’Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico (AEEG) il 30/01/2014 rappresenta una spinta verso la creazione di un’autentica borsa italiana del gas.

Nel testo si ipotizza di modificare il calcolo del prezzo della materia prima del Servizio di Tutela, considerando la media di prodotti forward trimestrali non più contrattati nella borsa olandese, ma nella nuova borsa italiana.

Nello specifico si considererebbero i prezzi degli scambi avvenuti all’interno del mercato a termine del GME, chiamato MT-gas.

Dalle premesse sembrerebbe una riforma lungimirante che punta a portare il meccanismo di formazione del prezzo in Italia, peccato che attualmente nel MT-gas nessun operatore abbia mai fatto transitare neanche un metro cubo di gas…

Per superare questa “mancanza”, il documento prevede in capo agli operatori che hanno una quota di mercato all’ingrosso maggiore del 10%, l’obbligo di acquistare nel MT-gas un quantitativo di gas naturale pari al 5% del totale annuo immesso dal soggetto stesso nel suolo nazionale.

In questo modo si avrebbe una quantità di scambi sufficienti al calcolo del costo della materia prima destinata al Servizio di Tutela. Nel caso in cui questa misura non dovesse essere sufficiente, si suppone di inserire nel suddetto calcolo tutti gli scambi avvenuti nel MT-gas riproporzionandoli trimestralmente!

Sembrerebbe che l’AEEG voglia alimentare a tutti i costi un mercato di cui per il momento non si ha bisogno e i cui i prezzi, data la scarsa liquidità, potrebbero essere distorti. Inoltre, lasciare l’onere e l’onore della liquidità in capo ai soliti grandi importatori (leggi operatori) potrebbe provocare effetti negativi sul mercato perché potrebbe essere orientato verso gli interessi di pochi.

Se veramente si volesse abbassare il costo del gas agli utenti finali, forse si potrebbe pensare di utilizzare un mercato già presente e liquido piuttosto che alimentarne uno nuovo, almeno si potrebbe parlare di efficienza nell’utilizzo dei mezzi presenti.

Immagine|Internazionale

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Fondatore di Climalia, prima società italiana di servizi climatici per la resilienza territoriale. Collabora con il Kyoto Club come responsabile della cooperazione internazionale e come esperto di politiche di adattamento ai cambiamenti climatici. Consulente del Ministero dell’Ambiente, Acclimatise UK, AzzeroCO2 e Commissione Europea.
2 Commenti
  1. DA

    Non ho capito l'articolo, ma forse non sono "sul pezzo". In ogni caso, quale sarebbe la tua proposta per rendere il mercato del gas più liquido? E poi, dove sta scritto che l'obiettivo della deliberazione da te citata sia quello di "abbassare il costo del gas agli utenti finali"?

  2. Piero Pelizzaro

    In merito all'abbattimento dei costi del gas era stata l'aeeg a dichiarare l'obiettivo di riduzione del 7% del prezzo vedi questo loro comunicato: http://www.autorita.energia.it/it/com_stampa/13/130513.htm . La riflessione che vorrei facessimo tutti è: esiste già la pb-gas, perché spostare l'index su MT ? se è forzato non rispecchierà comunque prezzi forward.

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